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Classificazione degli Schemi Maladattivi Precoc

2 LA SCHEMA THERAPY

2.4 Classificazione degli Schemi Maladattivi Precoc

Nel modello a cui si fa riferimento, sono stati individuati diciotto schemi, classificati in cinque categorie, chiamate “domini degli schemi”, per indicare i bisogni frustrati che sottostanno allo schema.

Dominio Schemi disfunzionali

Distacco e rifiuto Abbandono /Instabilità Sfiducia/Abuso

Deprivazione emotiva Inadeguatezza/Vergogna

Mancanza di autonomia e abilità Dipendenza/Incompetenza

Vulnerabilità al pericolo o alle malattie

Invischiamento/Sé poco sviluppato Fallimento

Mancanza di regole Pretese/Grandiosità

Autocontrollo o autodisciplina insufficienti

Eccessiva attenzione ai bisogni altrui

Sottomissione Autosacrificio

Ricerca di approvazione o riconoscimento

Ipercontrollo e inibizione Negatività/Pessimismo Inibizione emotiva

Standard severi/ Ipercriticismo Punizione

Dominio I: Distacco e rifiuto

Le persone che presentano gli schemi di questa categoria sono incapaci di stabilire relazioni sicure e appaganti, perché sono convinti che il loro bisogno di cura, amore, empatia, accettazione e stabilità non sarà mai soddisfatto. La tipica famiglia di origine di questi soggetti è distaccata, fredda, rifiutante, poco socievole o abusante.

Da questo dominio, in particolare dai primi quattro schemi, si originano alcune tra le più gravi malattie, in quanto la maggior parte delle persone con questi schemi ha subito un trauma nell'infanzia e tende a passare da una relazione disastrosa all'altra o evitare qualsiasi tipo di rapporto. In questi

casi, il rapporto terapeuta-paziente è uno strumento terapeutico molto importante.

Abbandono/Instabilità

Questo schema comporta la sensazione che i legami affettivi con le persone fondamentali siano instabili; pensano che, prima o poi, l'altro lo abbandonerà o sostituirà con qualcuno migliore di loro, considerano tutte le relazioni imprevedibili, destinate a morire.

Sfiducia/Abuso

Chi presenta questo schema ha la convinzione che gli altri si approfitteranno di loro, lo umilieranno e feriranno oppure gli mentiranno. Il soggetto crede che il danno causato dagli altri sia intenzionale o che scaturisca da una loro ingiustificata ed eccessiva negligenza. Si può sentire ferito o credere di essere sempre l'unica a rimetterci.

Deprivazione emotiva

Questi soggetti hanno la sensazione che i propri bisogni emotivi non verranno adeguatamente soddisfatti nelle relazioni con gli altri. Le tre principali forme di deprivazione sono:

1. carenza di cure (mancanza di affetto o attenzione)

2. carenza di empatia (mancanza di ascolto e comprensione)

3. carenza di protezione (mancanza di persone forti o capaci di fungere da guida).

Inadeguatezza/Vergogna

Chi presenta questo schema ha sensazione di essere sbagliato, inadeguato, poco desiderato e carente in alcuni ambiti fondamentali della propria vita ed è convinto che, se si mostrasse veramente per quello che è, le persone a lui

care non lo amerebbero più. Di solito si vergogna dei difetti che sono convinti di avere, nascosti (egoismo, impulsi aggressivi) o manifesti (aspetto fisico, difficoltà a socializzare) che siano.

Esclusione sociale/Alienazione

Al di fuori del contesto familiare, questi soggetti si sentono diversi o incompatibili con gli altri e questo gli impedisce di sentirsi parte di qualsiasi gruppo o comunità.

Dominio II: Mancanza di autonomia e abilità

Per autonomia si intende la capacità di una persona di staccarsi dalla famiglia d'origine e di crearsi un vita indipendente, in relazione all'età. I soggetti che presentano questi schemi hanno delle aspettative nei confronti di se stessi e del mondo che interferiscono con la capacità di differenziarsi dalle figure genitoriali e crearsi autosufficienza. In linea di massima queste persone crescono in famiglie invischiate o iperprotettive, intervenendo in ogni situazione al loro posto. Molto raramente, ritroviamo soggetti che hanno vissuto l'esperienza opposta, ovvero di una famiglia che li trascurava e a stento si curava di loro.

I genitori di queste persone, nel passato, sono stati inadeguati a fornire stimoli sufficienti per consentire loro di vivere in modo opportuno all'esterno dell'ambito familiare, minacciando la loro autostima. Di conseguenza questi soggetti non sono capaci di crearsi un'identità, a porsi degli obiettivi né di acquisire attitudini necessarie al loro conseguimento: essi rimangono, in effetti, dei bambini.

Dipendenza/Incompetenza

giorni senza un aiuto determinante da parte degli altri. Si sentono incompetenti nel gestire il denaro, i problemi pratici, assumere impegni o decisioni. Spesso lo schema è accompagnato da un senso di impotenza o eccesso di dipendenza.

Vulnerabilità al pericolo o alle malattie

Consiste nel timore eccessivo che possa accedere, da un momento all'altro, qualcosa di catastrofico e nella convinzione di non essere in grado di gestire la situazione. Le paure sono generalmente incentrate sulle seguenti tipologie di catastrofi: emotive (perdita di controllo o ragione, ecc.), mediche (infarto, malattie come l'Aids, ecc.) o esterne (catastrofi naturali, incidenti, atti criminali, ecc.).

Invischiamento/Sé poco sviluppato

I soggetti con questo schema non riescono a sviluppare una piena identità ed a raggiungere un adeguato inserimento sociale a causa del coinvolgimento eccessivo in una o più relazioni affettive con persone care (per lo più con i genitori). Talvolta, lo schema, porta ad una sensazione di immedesimazione con gli altri e a ritenere di non poter vivere senza l'altra persona. Tendono a sviluppare sensazioni vuoto, a sentirsi disorientate e, in casi estremi, a dubitare della propria esistenza.

Fallimento

Lo schema si fonda con la convinzione che qualsiasi tentativo di raggiungere un obiettivo (professionale, sportivo, scolastico) finirà con un insuccesso. I soggetti hanno la sensazione di essere inferiori ai propri pari nel raggiungere gli obiettivi, ritenersi poco intelligenti, privi di talento e, di conseguenza, destinati al fallimento.

Dominio III: Mancanza di regole

Chi rientra in questo dominio non ha sviluppato regole adeguate in ambito relazionale e interpersonale. Hanno problemi a rispettare gli altri, ad assolvere gli impegni e a raggiungere obiettivi a lungo termine. Appaiono come persone egoiste o narcisiste.

Di solito sono cresciuti in una famiglia indulgente e permissiva2, esonerati dal seguire le regole generali di comportamento. Così, da adulti non sono in grado di frenare gli impulsi e a rinunciare a gratificazioni immediate.

Pretese/ grandiosità

Chi presenta questo schema è caratterizzato da una sensazione di superiorità, che porta a prendersi dei privilegi speciali senza rispettare le regole di reciprocità che sono alla base dei rapporti sociali. È convinto di poter fare tutto, anche a discapito degli altri, ha spesso un atteggiamento esigente o dominante ed è evidentemente poco empatico.

Autocontrollo o autodisciplina insufficienti

I pazienti con questo schema non esercitano un autocontrollo sufficiente e non riescono a tollerare la frustrazione e gli ostacoli che inevitabilmente si incontrano nel raggiungimento degli obiettivi personali. Esprimono senza nessun controllo emozioni e impulsi e, quando lo schema è poco marcato, tendono ad evitare ogni disagio, cercando di sfuggire alla maggior parte dei confronti e responsabilità.

Dominio IV: Eccessiva attenzione ai bisogni degli altri

Chi ha uno o più schemi di questo dominio, mostra un'eccessiva attenzione 2 L'atteggiamento pretenzioso può anche provenire da un meccanismo di ipercompensazione

derivato da un altro schema, come quello della Deprivazione Emotiva. In questo caso l'eccessiva indulgenza della famiglia non è un fattore determinante.

ai sentimenti, desideri e reazioni degli altri, trascurando i propri, con l'obiettivo di conquistare l'approvazione degli altri e mantenere le relazioni interpersonali. Da bambini, è stato negata la libertà di seguire le proprie inclinazioni e sono stati iperprotetti da una famiglia che interveniva in ogni situazione, sostituendosi a loro, e dotata di un accettazione incondizionata: per ricevere amore o essere approvato, il bambino è indotto ad enfatizzare alcuni aspetti principali della sua personalità.

Sottomissione

I pazienti con questo schema lasciano altri la capacità di controllo poiché si sentono obbligati a farlo e si sottomettono, allo scopo di evitare le reazioni aggressive o l'abbandono dell'altro. Le due forme principali sono: la sottomissione dei bisogni, che consiste nel sopprimere le preferenze e i desideri; la sottomissione delle emozioni, dove sono le reazioni emotive, in particolare la rabbia, ad essere represse.

Questa impostazione porta le persone a considerare i propri bisogni sbagliati e privi di valore che a sua volta si trasforma in un'eccessiva disponibilità, nell'ansia di piacere ed a forzarsi a fare ciò che vogliono gli altri. In conclusione, tutto ciò si trasforma in una sensazione di rabbia che si manifesta attraverso sintomi maladattivi.

Autosacrificio

Questi soggetti rinunciano spontaneamente alle gratificazioni personali per soddisfare le esigenze altrui. Il loro scopo è quello di non far soffrire gli altri, evitare i sensi di colpa, rinforzare l'autostima e difendere il legame affettivo con le persone importanti. Non soddisfano i propri bisogni per occuparsi delle sofferenze altrui, e questo creano un profondo risentimento.

Ricerca di approvazione o riconoscimento

Lo schema si manifesta con un'eccessiva ricerca di approvazione e riconoscimento da parte degli altri a svantaggio dello sviluppo di un'identità stabile. Misurano la propria autostima con le reazioni degli altri più che con le proprie: questo comporta una preoccupazione per lo status sociale, l'apparenza, la condizione economica o il successo, che vengono interpretati come mezzi per ottenere approvazione.

Dominio V: Ipercontrollo e inibizione

I pazienti con questo dominio sopprimono sia le emozioni che gli impulsi. Sono molto impegnati a rispettare le regole su come devono essere le loro prestazioni da trascurare il riposo, le relazioni intime, lo svago e talvolta anche la salute.

Tende a svilupparsi durante un'infanzia cupa, costellata da rigidità, dove l'autocontrollo e l'autonegazione avevano un ruolo principale rispetto all'apprezzamento e la spontaneità. Erano bambini molto vigili nei confronti delle esperienze negative, sviluppando così una visione del mondo demoralizzante, che porta al pessimismo e alla preoccupazione di trovarsi in pericolo non appena allentano la vigilanza e l'attenzione.

Negativismo/Pessimismo

Gli aspetti negativi dell'esistenza, come il dolore, conflitto, tradimento, morte, sono presi smodatamente in considerazione, mentre gli eventi positivi vengono sminuiti. Queste persone provano una paura esagerata che tutto possa precipitare in maniera irrimediabile, sia a livello interpersonale che professionale. Sono tormentati dal timore di commettere errori che possano provocare perdite, umiliazioni, e per questo è spesso preoccupato, ipervigilante e non riesce a prendere decisioni.

Inibizione emotiva

I soggetti che rientrano in questo schema reprimono i loro modi di agire, sentire o comunicare; tendenzialmente si comportano così per evitare le critiche degli altri, sentimenti di vergogna o la perdita di controllo dei propri impulsi. Questo atteggiamento riguarda quattro aree: inibizione della rabbia, inibizione degli impulsi positivi (gioia, affettività, divertimento), la difficoltà di esprimere la vulnerabilità, l'esaltazione della razionalità a discapito delle emozioni.

Standard severi/Ipercriticismo

Consiste nel sentire di dover raggiungere ad ogni modo gli obiettivi fermi che si sono imposti allo scopo di evitare la disapprovazione degli altri. Lo schema genera la sensazione di subire continuamente pressioni e ipercriticismo nei confronti di se stessi e degli altri.

Si parla di schema maladattivo precoce solo quando sulla salute mentale, l'autostima, la vita relazionale del paziente, persistono conseguenze significative.

Può assumere tre diverse forme: perfezionismo (eccessiva attenzione ai dettagli, il dover fare tutto “alla perfezione”), regole rigide (possono includere anche la sfera morale, culturale e religiosa) ed infine la preoccupazioni per il tempo e l'efficienza.

Punizione

Si basa sulla convinzione che chi commette un errore debba essere severamente punito. Chi presenta questo schema tende a non tollerare la rabbia verso chi non rispetta gli standard da lui fissati, incluso se stesso.

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