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Modalità e risposte di coping maladattivo

2 LA SCHEMA THERAPY

2.8 Modalità e risposte di coping maladattivo

paziente delle strategie di adattamento agli schemi ed evitare emozioni intense e violente.

La Schema Therapy distingue lo schema dalle strategie che l'individuo utilizza per affrontarlo. Lo schema, infatti, contiene ricordi, emozioni, sensazioni e pensieri dell'individuo ma non le sue risposte comportamentali. Questa distinzione tra schema e stili di coping è importante per capire come una persona, allo stesso schema, può reagire con diversi stili di coping a seconda delle situazioni e fasi della vita. Le risposte di coping, non rimangono necessariamente stabili nel tempo, a differenza dello schema, e possono essere suddivise in tre principali modalità: l'attacco, la fuga e l'immobilità. Ognuna di queste risposte, in generale, corrispondono ad uno dei tre stili di coping che il soggetto può mettere il atto in risposta ad uno schema: ipercompensazione, evitamento e resa.

Gli stili di coping che vengono utilizzati sono adattivi durante l'infanzia e possono essere considerati come dei meccanismi di sopravvivenza. E' durante la crescita che diventano maladattivi poiché determinano il mantenimento dello schema anche quando la persona si trova in situazioni diverse e potrebbe usare modalità più funzionali.

• Resa

La resa dello schema si presenta quando il soggetto non prova ad evitarlo o combatterlo ma lo accetta incondizionatamente. Accetta il dolore che esso provoca, rinforzando lo schema stesso. Quando un evento attiva uno schema, il paziente ha una risposta emotiva sproporzionata che viene vissuta il modo intenso e consapevole. • Evitamento

Chi usa evitamento come stile di coping organizzano la loro vita in modo da evitare l'attivazione dello schema stesso, facendo finta che

non esista. Possono essere persone che fanno uso di alcool o sostanze stupefacenti per evitare il contatto con le proprie emozioni, mangiano più del dovuto e che sono schiave del lavoro. Tendono ad evitare le situazioni che innescano lo schema, eppure descrivono le proprie relazioni interpersonali in modo soddisfacente.

• Ipercompensazione

Le persone che usano l'ipercompensazione pensano, sentono e si comportano in modo diverso dall'infanzia, quando lo schema si è formato. Da piccolo di sentiva indegno, ora adulto, cerca di essere perfetto. La strategia di coping di queste persone è il contrattacco: dall'esterno sembrano sicure di sé ma il realtà, sono schiacciate dal peso dello schema che minaccia continuamente di emergere.

Chi mette in atto il meccanismo dell'ipercompensazione appare del tutto equilibrato e poiché è un tentativo di difendersi dallo schema, potrebbe essere funzionale, se da esso non scaturisse un atteggiamento che finisce col rafforzare lo schema. Ad esempio, nella vita quotidiana, esercitare maggior controllo è funzionale per chi presenta lo schema Sottomissione, ma assumere un atteggiamento troppo autoritario (per ipercompensare lo schema) comporta invece un allontanamento dagli altri. Quindi l'ipercompensazione rappresenta un'alternativa al dolore dello schema, poiché offre la possibilità di sfuggire al senso di impotenza, ma quando fallisce, gli schemi sottostanti si riaffermano, generando malessere intenso e devastante.

2.9 I mode

I mode3 comprendono gli stati emotivi sia le risposte di coping (adattive o maladattive) che si attivano in un determinato momento. Un mode disfunzionale entra in gioco quando determinati schemi o risposte di coping maladattivi emergono sotto forma di emozioni negative.

Sono stati individuati dieci mode che possono essere raggruppati in quattro categorie generali:

1.mode Bambino

2.mode Coping Disfunzionali 3.mode Genitore Disfunzionale 4.mode Adulto Disfunzionale

I mode Bambino sono innati e universali e si suddividono in Bambino vulnerabile (è espressione della maggio parte degli schemi disfunzionali), Bambino arrabbiato (prova rabbia a causa dei bisogni emotivi insoddisfatti), Bambino impulsivo/indisciplinato (agisce e esprime emozioni momento per momento) e Bambino felice (è pienamente soddisfatto dei suoi bisogni emotivi).

Per quanto riguarda i mode di coping disfunzionale sono stati individuati il Protettore distaccato, l'Ipercompensazione e l'Arresto compiacente. Questi tre mode corrispondono ai tre stili di coping: evitamento, ipercompensazione e resa.

Il Genitore Disfunzionale, invece, si suddivide in: Genitore Punitivo, colui che punisce uno dei mode Bambino, il Genitore Esigente è colui che fa continuamente pressione affinché il bambino raggiunga standard eccessivamente elevati.

L'ultimo mode è l'Adulto funzionale, che è quello che si tenta di rafforzare 3 Il termine mode può essere tradotto in italiano con “modalità espressiva” o modalità

organizzativa” ma entrambe le traduzioni non rendono il senso, per cui risulta conveniente mantenere il termine in inglese.

attraverso la terapia, insegnando al paziente a moderare o modificare i mode disfunzionali.

3.0 Obiettivi

Come descritto nell'introduzione, la comparsa della Fibromialgia può essere scatenata anche da fattori come traumi fisici o psicologici, mancanza di affetto durante l'infanzia che correlano con lo sviluppo del dolore cronico in età adulta.

La teoria dell'attaccamento di Bowbly (Ainsworth e Bowbly, 1991), ha avuto un impatto notevole sulla Schema Therapy, in particolare per lo sviluppo dello schema dell'Abbandono. Lo sviluppo emotivo del bambino si realizza attraverso il passaggio dall'attaccamento all'autonomia e il raggiungimento della propria identità. La madre deve essere un “posto sicuro” che soddisfa i bisogni fondamentali del bambino; qualora questo non avvenga, il bambino si costruirà dei modelli interni (schema maladattivo precoce) per far fronte a questa mancata soddisfazioni dei bisogni.

Sintomi di tipo ansiosi sono associati, da Young (2001), al secondo dominio, ovvero “Mancanza di autonomia e abilità”, mentre i pazienti con problemi alimentari correlano con il primo e il quinto dominio.

Considerando la descrizione che Young fornisce di ogni schema e della sua possibile correlazione con specifiche sintomatologie, possiamo supporre che anche nei pazienti fibromialgici, siamo presenti particolari schemi responsabili dell'insorgenza e del mantenimento di quest'ultima.

Quindi, lo scopo di questo studio è valutare la presenza e la severità di schemi maladattivi precoci nei pazienti con questa sindrome, in relazione alla popolazione generale.

CAPITOLO 2: METODO

2.1 Campione

Sono stati reclutati 25 pazienti (non ospedalizzati) che soffrivano di Fibromialgia in cura presso la U.O. Di Reumatologia dell'Ospedale Santa Chiara di Pisa. I soggetti dovevano rispettare i criteri ACR del 1990 per la diagnosi di Fibromialgia.

Il campione clinico è composto da 24 donne e 1 maschio con età tra i 34 e 70 anni (Media=52.44 anni, DS=10.97 anni). E' stato creato anche un campione di controllo, formato da soggetti sani con caratteristiche demografiche e numeriche simili al campione clinico.

Tabella 1. Variabili demografiche del campione

Campione clinico Campione controllo Numero

partecipanti

25 25

Sesso 24♀ 1♂ 24♀ 1♂

Età 34-70 anni 34 anni 34-70anni 34 anni

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