Il Project Work
Lo scopo principale dell’elaborato mira a valutare in termini, per quanto possibile innovativi, il modo e l’entità con cui si realizza la co-produzione di valore economico e sociale all’interno dei progetti di agricoltura sociale, e in particolare, comprendere metodi utili per quantificare tali aspetti all’interno del progetto “Orti E.T.I.C.I.”.
In questo processo si è cercato di procedere definendo, in parallelo, da una parte, l’analisi degli strumenti metodologici disponibili per operare valutazioni in un campo in ogni caso innovativo qual è quello in esame, d’altra parte, analizzare e comprendere quelle che erano effettivamente le informazioni reperibili e utili allo scopo.
L’impatto delle pratiche di agricoltura sociale, infatti, possono essere lette da più punti di vista, come illustrato nei paragrafi precedenti. Il primo, più scontato, riguarda l’esito diretto sugli utenti dei servizi, ma esiti di rilievo possono esserci, sulle loro famiglie, sulle reti di relazioni di territorio e sul capitale sociale, sui portatori di progetto (imprese, associazioni, cooperative sociali) e l’esito della loro azione dal punto di vista economico e della loro posizione nei contesti in cui operano, lo stesso impiego è esito delle risorse pubbliche usate per l’organizzazione dei servizi, l’impatto sui consumatori e sul loro benessere, economico e non solo.
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Proprio la complessità e la pluralità degli esiti attesi milita per la definizione di uno strumento di analisi multicriteri. Peraltro, il progetto “Orti E.T.I.C.I.” si delinea come frutto di un sistema multiattoriale che vede protagonista la collaborazione di più soggetti, ognuno chiamato a partecipare in funzione di specifici e propri obiettivi. Questo progetto, in effetti, produce una pluralità di valori sia in termini economici, attraverso il reddito derivante dalla commercializzazione dei prodotti, sia in termini sociali in quanto, come vedremo successivamente, si avranno delle ricadute positive su tutti i portatori di interesse del progetto. La possibilità di rendere meglio esplicita questa pluralità di esiti è stata parte della nostra attività. Gli esiti, purtroppo ancora parziali, rimandano alla necessità di approfondire meglio i sistemi di rilevazione delle informazioni rilevanti, offrendo, allo stesso tempo, una prima descrizione dei possibili sentieri di valutazione degli esiti complessivi delle pratiche di agricoltura sociale.
Analisi Multicriteri: scopi e difficoltà
Per valutare l’efficacia di un sistema, nel nostro caso il progetto “Orti E.T.I.C.I.”, è necessario confrontarlo con gli altri percorsi analoghi per obiettivi. Lo strumento che meglio si adatta a questo scopo è l’Analisi Multicriteri.
Questo metodo, infatti, permette di confrontare e quantificare criteri di varia natura e che hanno scale di valutazione completamente diverse tra loro.
La quantificazione dei criteri relativi alla sfera economica risulta normalmente di facile realizzazione mediante la misurazione di grandezze come il prezzo di un chilo di verdura, il suo costo di produzione, oppure il costo medio orario di un utente svantaggiato.
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Come vedremo in seguito, un percorso formativo di inclusione sociale, ha anche degli esiti sociali oltre a quelli economici e coinvolgono più dimensioni: gli utenti, i consumatori, le politiche pubbliche. I criteri attinenti alla misurazione degli esiti sulla sfera sociale necessitano di scale di comprensione completamente differenti, sia tra i criteri sociali stessi, sia tra i criteri sociali e quelli economici. Attraverso l’utilizzo dei dati raccolti, il project work ha previsto l’utilizzo dell’Analisi Multicriteri per normalizzare tutti i criteri, renderli comparabili tra loro e fare un confronto diretto tra i valori ottenuti dalla normalizzazione dei dati di “Orti E.T.I.C.I.” e i valori risultanti dagli altri percorsi inclusivi, tra cui: centri diurni ASL e percorsi alternativi dei servizi sociali (Ser.T, UEPE, DSM ecc.).
Una prima verifica realizzata attraverso l’interlocuzione con i portatori di interesse nei confronti del progetto ha messo, da subito, in evidenza le difficoltà connesse alla possibilità di procedere con la raccolta dei dati necessari per la definizione di una matrice multicriteri. Le difficoltà, in particolare, hanno riguardato, le differenze nelle tipologie degli utenti coinvolti nel progetto “Orti E.T.I.C.I.”, per tipologia, per periodi di partecipazione al processo e, di conseguenza, per la difficoltà di verificare i possibili effetti sulle singole persone e nel renderli comparabili. Accanto a queste evidenze, va sottolineata la diversità degli atteggiamenti culturali e del modo di operare di persone con diversa professionalità. Nello specifico, gli operatori sociali puntano a valutare gli esiti sulle singole persone e sui propri percorsi. Questo modo di procedere, assolutamente corretto da punto di vista di chi lo adotta, rende difficile, d’altra parte, fare valutazioni complessive sul progetto. D’altra parte, l’interlocuzione con i programmatori dei servizi, se da una parte fornisce una migliore visione di insieme della complessità delle implicazioni che un progetto come “Orti E.T.I.C.I.”
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può avere, dall’altra, sconta dei limiti nella difficoltà di avere come base informativa l’esito cumulato delle performance di efficacia dei singoli servizi e sui diversi utenti. Tali difficoltà si cumulano al fatto, che se è difficile raccogliere informazioni adeguate su un singolo progetto, come nel caso di “Orti E.T.I.C.I.”, a maggiore ragione ciò risulta quando si pone la necessità di operare il confronto tra un progetto dalle caratteristiche innovative e altri modi più routinari di operare.
Partendo da queste considerazioni generali, per quanto riguarda gli esiti sociali sui singoli utenti, la difficoltà maggiore è stata quella di normalizzare i valori sui soggetti di “Orti E.T.I.C.I.” stessi, in quanto, i percorsi inclusivi intrapresi, non hanno una costanza temporale né un’oggettività comprovata. Infatti, ogni utente ha una situazione psico-fisica personale molto soggettiva e ciò rappresenta l’ostacolo maggiore. Questo ha influito poi sugli sviluppi progettuali relativi alla persona. I risultati ottenuti hanno dimostrato che ogni individuo reagisce in maniera soggettiva ad una terapia, con riscontri a volte costanti a volte discontinui nel tempo. L’eterogeneità dei risultati ha impedito di ricostruire una media, per quanto possibile, significativa da poter poi inserire in matrice e confrontare con gli esiti degli altri progetti.
Infine, ulteriori difficoltà di ricostruzione della matrice multicriteri sono derivate dall’assenza di dati significativi da parte delle politiche pubbliche, di cui la Società della Salute rappresenta il soggetto principale per lo svolgimento delle azioni di riabilitazione sociale a livello territoriale. Non sono ancora quantificabili, infatti, i dati relativi ai tassi di ricaduta degli utenti svantaggiati e la riduzione del consumo di farmaci per la loro terapia. Tuttavia è stato effettuato uno studio economico dei vari progetti sociali territoriali che ha arricchito profondamente l’oggetto dell’elaborato.
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Nel valutare i parametri da esaminare sono stati considerati, in termini comparativi tra i possibili esiti conseguiti attraverso il percorso di “Orti E.T.I.C.I.” e quelli alternativi:
- sui singoli utenti rispetto a diverse componenti personali e all’occupabilità;
- in termini di variazione della spesa farmaceutica;
- in termine di verifica dei costi di sistemi alternativi di intervento, anche in funzione della loro efficacia;
- sui consumatori e sul loro benessere.
Alla luce di queste considerazioni, le difficoltà riscontrate hanno portato ad una variazione metodologica per il raggiungimento dello scopo del nostro lavoro. Per raccogliere i dati necessari si è proceduto mediante l’acquisizione di infromazioni presso interlocutori chiave del progetto, i dati raccolti all’interno del progeto stesso, acquisendo i punti di vista dei programmatori e dei gestori dei servizi.
Di seguito riporteremo le osservazioni raccolte ed un loro tentativo di sistematizzazione.
Interviste ai responsabili del Ser.T, DSM e UEPE
Come già affermato, il processo di sperimentazione ha subito una rielaborazione del programma di ricerca che ha previsto l’utilizzo del metodo delle interviste dirette ai responsabili del settore sociale.
Il confronto che inizialmente doveva nascere dall’Analisi Multicriteri, si basava sul progetto “Orti E.T.I.C.I.” e sui progetti “convenzionali”, ovvero quelli intrapresi dal Ser.T, dal DSM e dall’UEPE. In conseguenza di ciò i responsabili intervistati sono soggetti operanti presso i tre enti sociali. Inoltre, per supportare il reperimento dei dati è stato acquisito anche il parere di un operatore presso la Società della Salute di
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Pisa. Per procedere in questa direzione si è predisposto uno strumento di raccolta dei dati mediante un sistema si punteggio da 1 a 5 volti a fornire una comparazione sintetica degli esiti ottenuti nel progetto “Orti E.T.I.C.I.” rispetto ad altri sentieri alternativi di inclusione.
Di seguito riportiamo, un riassunto di quanto emerso dalle interviste fatte ai diversi soggetti.
Innanzitutto va chiarito che tutti e tre i servizi sociali prevedono, per i loro utenti, percorsi di riabilitazione e inclusione sociolavorativa differenti tra cui il percorso “Orti E.T.I.C.I.”. Tutti i responsabili sono concordi sul fatto che ogni percorso formativo è scelto “a misura” di utente. Questo vuol dire che, dal momento in cui viene accolto un soggetto, si costruisce un profilo dettagliato che descrive pienamente lo stato psico-fisico dell’utente. In questa fase è previsto il coinvolgimento di esperti del settore sanitario e sociale. La tappa successiva prevede, se possibile, un colloquio finalizzato a definire il profilo del soggetto per quanto riguarda le sue attitudini, soprattutto in riferimento alle sue preferenze lavorative. Nella seconda fase è stato richiesto all’intervistato di attribuire un valore (da 1 a 5) indicante una media dell’impatto psico-fisico del progetto “Orti E.T.I.C.I.” e degli altri progetti. Nella successiva tabella 7 sono riportati i dati raccolti che testimoniano, con una stima necessariamente sintetica, la visione dei servizi sociali riguardo il progetto “Orti E.T.I.C.I.” e gli altri progetti utilizzati dagli stessi servizi. I dati riportati quantificano gli sviluppi evolutivi degli utenti su una scala che va da 1 (che rappresenta il grado più basso di miglioramento) a 5 (che rappresenta il grado più alto di miglioramento) per un dato criterio.
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Intervista ad un soggetto operante presso la Società della Salute di Pisa
Dopo avere intervistato i gestori dei servizi che si interfacciano con il progetto “Orti E.T.I.C.I.” , è stata effettuata un’intervista nei confronti di un programmatore dei servizi della Società della Salute al fine di reperire più informazioni possibili circa l’influenza delle politiche pubbliche territoriali sui progetti di inclusione sociale. Come detto in precedenza, non è stato possibile raccogliere informazioni riguardo al consumo di farmaci e ai tassi di ricaduta dei vari utenti - dati relativi agli esiti sociali - ma sono state raccolte informazioni certe riguardo l’impatto economico del mondo sociale sulle stesse politiche pubbliche. Dette informazioni sono frutto di domande che gli stessi membri della SdS si sono posti al fine di comprendere quanto i percorsi alternativi di agricoltura sociale pesassero, in termini economici, sia sui privati che sulle politiche pubbliche, nonchè la differenza con i percorsi riabilitativi tradizionali. Le tabelle 5 e 6 illustrano, nel paragrafo della valutazione degli esiti economici, i dati raccolti dalla SdS.
Di fondamentale importanza infine, è apparso l’ausilio degli attori del progetto “Orti E.T.I.C.I.” che hanno fornito spunti bibliografici riguardo gli impatti dell’agricoltura sociale, dal punto di vista economico e sociale e fornito informazioni interne disponibili per il progetto.
I dati raccolti sono stati analizzati, qui di seguito, al fine di trarne valutazioni oggettive. Quest’ultime risaltano “Orti E.T.I.C.I.” come progetto coerente con i principi dell’agricoltura sociale innovativa e della co-produzione, producendo valore aggiunto economico e sociale.
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La valutazione del processo di co-produzione economico-sociale in “Orti E.T.I.C.I.”
L’agricoltura sociale, e in particolare in progetto “Orti E.T.I.C.I.”, fornisce senza dubbio, riscontri rilevanti, attinenti alla sfera economica e sociale. In linea generale i due esiti sono spesso legati tra di loro e uno rappresenta la conseguenza dell’altro. Tuttavia, per rendere più fluida la lettura del testo sono stati estratti e classificati i dati riferibili agli esiti economici e quelli relativi agli esiti sociali. In questo modo il lettore può valutare svantaggi e vantaggi dei due aspetti al fine di ponderare quantitativamente e qualitativamente il valore dell’agricoltura sociale.
Valutazione degli esiti economici
Il progetto “Orti E.T.I.C.I.” nasce come una sperimentazione volta a testare i principi dell’agricoltura sociale innovativa. A partire da questa e dalle opportunità che derivano dalla gestione diretta di questa attività da parte dell’Università, fornisce informazioni utili per la valutazione delle pratiche intraprese.
Innanzitutto sono stati analizzati gli ultimi bilanci economici i quali testimoniano che, nonostante le difficoltà iniziali, il progetto è riuscito, e riesce tuttora, ad autosostenersi. Gli utili vengono interamente reinvestiti nel progetto e viene attuata una continua ricerca di nuove alternative finalizzate all’incremento del valore economico-sociale erogato. La Tab. 4 successiva, illustra il conto economico relativo al triennio 2011 - 2013.
Tab. 4 Conto economico relativo al triennio 2011
La produzione è stata e continua a essere commercializzata attraverso il canale dei G
Dai dati osservabili si può ricavare una stima degli utili per ogni chilogrammo di verdura venduta che equivale a circa 0,38
Alcune considerazioni
Il prezzo medio di commercializzazione, deciso dai vari attori di
una scelta strategica finalizzata all’inserimento immediato nel mercato agroalimentare accompagnata da un processo di comunicazione nei confronti di tutti i potenziali consumatori. La comunicazione
cui qualsiasi prodotto deve essere accessibile con un prezzo fisso trasmettere il messaggio che
soprattutto vengono realizzati da una realtà radicata nel territorio, socialmente utile e che la commercializzazione è rivolta a tutti e non esclusivamente a una nicchia del mercato (Parrini, 2013)
81 Conto economico relativo al triennio 2011 - 2013
Fonte: elaborazione dati forniti da “Orti E.T.I.C.I.”
La produzione è stata e continua a essere commercializzata per la maggior parte attraverso il canale dei Gruppi di Acquisto Solidale ad un prezzo medio di 1,70 Dai dati osservabili si può ricavare una stima degli utili per ogni chilogrammo di
enduta che equivale a circa 0,38 € centesimi su 1,70 €.
Alcune considerazioni di natura economica
Il prezzo medio di commercializzazione, deciso dai vari attori di
una scelta strategica finalizzata all’inserimento immediato nel mercato agroalimentare accompagnata da un processo di comunicazione nei confronti di tutti onsumatori. La comunicazione, infatti, fa leva sull’aspetto economico in i prodotto deve essere accessibile con un prezzo fisso.
trasmettere il messaggio che gli stessi prodotti sono biologicamente certificati ma o vengono realizzati da una realtà radicata nel territorio, socialmente utile e che la commercializzazione è rivolta a tutti e non esclusivamente a una nicchia del
(Parrini, 2013).
per la maggior parte o medio di 1,70 €/kg. Dai dati osservabili si può ricavare una stima degli utili per ogni chilogrammo di
Il prezzo medio di commercializzazione, deciso dai vari attori di “Orti E.T.I.C.I.”, è una scelta strategica finalizzata all’inserimento immediato nel mercato agroalimentare accompagnata da un processo di comunicazione nei confronti di tutti infatti, fa leva sull’aspetto economico in . Inoltre, si cerca di gli stessi prodotti sono biologicamente certificati ma o vengono realizzati da una realtà radicata nel territorio, socialmente utile e che la commercializzazione è rivolta a tutti e non esclusivamente a una nicchia del
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Al fine di effettuare alcune valutazione concernenti la sostenibilità finanziaria del costo sociale del progetto, va messo in conto il costo relativo all’assunzione del tutor sociale che, come detto in precedenza occupa la parte maggiore del suo tempo a contatto con gli utenti ed è ritenuto una presenza molto importante. Sin dal primo triennio è stato considerato che la spesa non poteva a essere sostenuta direttamente con i semplici ricavi delle produzioni orticole. La conclusione, ha visto l’ausilio della Società della Salute che, sempre più coinvolta nell’ambito dell’agricoltura sociale, ha partecipato attivamente al reperimento dei fondi necessari per il tutor mediante la partecipazione a progetti regionali. La stessa Società della Salute di Pisa con gli altri interlocutori ha co-prodotto il progetto che, tramite un bando pubblico è servito a coprire le spese per il tutor, “nel primo triennio 2008-2011, pari a 16500€, parte dei quali (9257,15€) sono stati utilizzati fino al 2011 mentre la parte rimanente per il secondo triennio fino al 2014” (Di Iacovo, pag. 89, 2013) (Parrini, 2013). La strategia perseguita, infatti, è stata quella di creare un vero e proprio sistema sociale territoriale, strutturando i rapporti con i servizi sociali e dando concretezza all’idea di co-roduzione, anche dal punto di vista delle collaborazioni avviate e consolidate tra attori – pubblici e privati coinvolti.
La rete di commercializzazione si estende per la maggior parte ai Gruppi di Acquisto Solidale. Inoltre, grazie alla promozione sull’agricoltura sociale territoriale, parte del ricavato proviene dalle mense scolastiche che hanno richiesto diversi prodotti. Si evince, dunque, che la solidità del messaggio lanciato dalla campagna di marketing pone le sue basi anche sul fatto che il contributo dei consumatori ha la finalità di generare lavoro nei confronti dei soggetti a bassa contrattualità (Parrini, 2013).
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Parlando ancora di commercializzazione, permangono perplessità circa i rapporti con la Grande Distribuzione Organizzata. Infatti, da un lato può essere considerata negativa in quanto esistono difficoltà di carattere gestionale che non permettono la pubblicizzazione di questi prodotti che, per essere venduti, necessitano dell’ufficiale appoggio dell’Azienda Agricola Biocolombini. D’altro canto, la GDO rappresenta tuttora un canale commerciale molto interessante che può aprire la strada verso una condizione tale da rendere il progetto e la sua sostenibilità ancora più solida. Tra le prospettive future, infatti, è in corso una sorta di trattativa tra Unicoop di Firenze e il progetto “Orti E.T.I.C.I.” per una possibile collaborazione futura che potrebbe essere contorniata da una sensibilizzazione della realtà sociale territoriale e un conseguente aumento del numero di consumatori. La comunicazione, infatti, resta ancora un punto di debolezza in quanto la maggior parte delle forze si sono concentrate nell’organizzazione interna del progetto. Ma un consolidamento dello stesso è fondamentale per arrivare ad attuare questo tipo di strategia che, finora, è rimasta circoscritta all’interno di iniziative come convegni, seminari e varie proposte attuate in collaborazione con la Società della Salute di Pisa, come ad esempio la realizzazione di una giornata in una mensa universitaria, nella quale sono stati proposti prodotti a km zero e hanno partecipato i fruitori delle pratiche di Agricoltura Sociale, per esporre il loro lavoro.
Partendo da queste necessità, attualmente, il progetto si sta proiettando verso nuove prospettive che possono garantire sia la solidità che la sostenibilità.
Innanzitutto è prevista, a breve, la registrazione del marchio "Orti E.T.I.C.I.", per garantire una maggiore comunicazione e percezione degli attributi che compongono i prodotti agro-sociali. A ciò verrà associata la possibilità di sfruttare il web per la
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ampliare non solo i canali comunicativi ma soprattutto i canali commerciali attraverso l’utilizzo dell’e-commerce.
L’aspetto senza dubbio più importante per quanto concerne le nuove prospettive risiede nella sensibilizzazione del progetto, nell’ampliamento delle reti relazionali e l’integrazione delle competenze dei vari interlocutori. L’apporto della Società della Salute, ha permesso all'organizzazione di rafforzarsi, coinvolgendo una pluralità di interlocutori locali, tra i quali numerosi operatori dei diversi servizi sociali (Servizi per le Tossicodipendenze, Dipartimento di Salute Mentale, Servizi Sociali), gli Uffici Esecuzione Penale Esterna (UEPE), gli amministratori dei diversi comuni dell'area, gli operatori economici e le associazioni di rappresentanza. Grazie alla stessa SdS, si è costituito un Tavolo sull’agricoltura sociale che ha permesso al progetto di aprirsi ad altri soggetti non facenti parte del mondo dei servizi sociali che hanno apportato e continuano ad apportare nuove idee e nuove proposte di lavoro.
I ricavi dei prodotti, una volta coperti i costi di produzione diretti sostenuti sono destinati interamente a finalità sociali e contribuiscono in maniera significativa al sostegno del progetto.
In conclusione, si può affermare che, diminuendo la consistenza di alcune voci di costi fissi, dovute a una necessaria destrutturazione iniziale del progetto, si può andare verso una condizione che prevede un aumento del numero degli inserimenti e soprattutto un maggiore ricambio degli stessi. Inoltre, l’utilizzo migliore dei fondi consentirebbe di perfezionare la filiera produttiva al fine di utilizzare maggiormente il contributo dell’Università cominciando a pensare ad un eventuale punto vendita fisso che darebbe maggiore visibilità ma soprattutto un contatto solido e reale con mondo dell’agricoltura sociale pisana (Parrini, 2013).
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I riscontri economici
Alla luce delle considerazioni fatte, il progetto “Orti E.T.I.C.I.” ha dimostrato ulteriori esiti economici. Dai dati raccolti è stato possibile paragonare solamente “Orti E.T.I.C.I.” con i centri diurni che rappresentano solo una parte dei percorsi alternativi di inclusione sociale. Tuttavia questi dati forniscono risultati altamente significativi. Come si può facilmente desumere dall’intervista con l’operatore della