in maith andubso amne
ʻÈ buono quest'inchiostro? Sìʼ
Questa glossa marginale, assente nel Thesaurus, non era sfuggita ad Ascoli366, che
tradusse: ʻè egli buono così quest'inchiostro?ʼ. Griffith e Stifter367 prendono atto della
sua assenza nel Thesaurus e propongono due traduzioni alternative; da una parte, un'unica frase (come secondo Ascoli), ʻis this ink good thus?ʼ; dall'altra, due frasi: una domanda e una risposta368 (ʻis this ink good? Indeed!ʼ).
f. 14b 13 Paruulus enim per illud tempus... Neque auersari mala iudicio suo poterat
Thes. Pal.: .i. airnibu fuareír fesin boisom isintaimsir [leg. isindaimsirsin ?]369
ʻi.e. for he was not under his own control at the timeʼ Corr.: .i. airnibu fuareír fesin boisom isintaimsirsin
ʻpoiché egli non era sotto il proprio controllo in quel tempoʼ
La lettura aimsir sin, solo congetturata da Stokes e Strachan, è confermata da Griffith e Stifter370 grazie alla luce ultravioletta; si tratta della traduzione letterale di
illud tempus, inserita però in quella che si potrebbe quasi definire una parafrasi in
irlandese del commentario.
f. 16b 7 Fremitus prope dicitur ille equorum sonus quem naribus uicisim in lite possiti indicem fororis emittunt, quando animos suos in iurgia flatibus ardere significant
Thes. Pal.: .i. indimmarslaide ┐incoidech bis foraib oc imthuarcain371
ʻi.e. the mutal striking and the fighting (?) which is on them as they pound one anotherʼ
366 ASCOLI 1878-1879, I, p. xi, nota 1.
367 GRIFFITH & STIFTER 2014, p. 54.
368 Cfr. DIL, A-304 (amein). 369 ThP I, p. 12.
370 GRIFFITH & STIFTER 2014, p. 54.
Lindeman372, pur mantenendo la lezione del Thesaurus, propone di interpretare
inchoidech come la traduzione di ille equorum sonus, segmentando in choid ech; coid («dative sg. f. of verbal noun of ciid ʻcries, weepsʼ»373) sarebbe quindi un
dativus pro nominativo374. La traduzione migliore della glossa sembra dunque: ʻil
colpirsi vicendevolmente e il nitrito dei cavalli che è su di loro quando si calpestano l'un l'altroʼ.
f. 17c 7 atque audent cui datum sit imperium et per hoc minorem unigenitum filium a parte deitatis accipere
Thes. Pal.: .i. huare is hóathir arroét macc cumachtae .i. ised asberat ind
heretic375[...]
ʻi.e. because it is from the Father that the Son hath received power, i.e. this is what the eretics say...ʼ
Corr.: .i. huare is hóathir arroét macc cumachtae .i. ised asberat ind heritic La correzione (heritic per heretic), basata sul facsimile del manoscritto, è di McNamara376; ovviamente non cambia l'interpretazione della glossa: ʻpoiché è dal
Padre che il Figlio ha ricevuto la potenza, cioè questo è ciò che dicono gli eretici...ʼ. f. 18b 4 ac formanda rursus rotae imponat
Thes. Pal.: .i. roth cruind forsanendat nacerda inlestrai ninid ɫ. cran cruín
immuambiat ocuan denum377
ʻi.e. a round wheel on which the potters make the vessels, or a round piece of wood about which they are while being madeʼ
Corr.: .i. roth cruind forsanendat nacerda inlestrai nui ɫ. cran cruín
immuambiat ocuan denum
ʻuna ruota rotonda sulla quale i vasai fanno i vasi nuovi, o un pezzo di legno rotondo intorno al quale stanno mentre li fannoʼ
L'attenta analisi agli ultravioletti di Griffith ha rivelato che le ultime due della
372 LINDEMAN 1984.
373 LINDEMAN 1984, p. 59. La forma medio-irladese del nominativo è caí; il dativo coid (<*coïth)
starebbe quindi al nominativo caí così come l'accusativo uith sta al nominativo aí (<*auí, ʻarte poeticaʼ); cfr. DIL, A-88 (2. aí) e C-21 (1. caí).
374 Cfr. GOI, § 256. 375 ThP I, p. 21.
376 MCNAMARA 1963, p. 65.
lettura (già ascoliana) ninid sono in realtà ghost-letters, cioè le tracce delle lettere scritte sul verso del foglio, dovute alla sottigliezza del supporto scrittorio. Le tre lettere rimanenti non sono immediatmente discernibili; la più probabile interpretazione, sempre secondo Griffith e Stifter, è nui, ʻnuoviʼ378.
f. 21b 10 suscipe quae alligare compellor Thes. Pal.: .i. ithéside cotammeicnigthersa379
ʻi.e. it is this to which I am compelledʼ
Corr.: ʻsono queste cose ciò da cui sono obbligatoʼ380
Griffith381 individua in questa frase l'unico esempio, nelle glosse, dell'uso della
particella relativa con funzione di dativo indipendente382; la traduzione corretta
sarebbe quindi ʻit is these things by which I am compelledʼ, con il relativo hé-side «functioning as the agent of the passive verb»383.
f. 23a 12 dicuntur autem ista cum enfasi Thes. Pal.: issamlid insin asmbertar· ut384
ʻit is thus that they are said utʼ
Corr.: issamlid inso asmbertar
La lettura inso, già di Ascoli385, è confermata senza dubbi di sorta da Griffith e
Stifter. La traduzione del Thesaurus non è per questo meno valida: ʻè così che esse (queste cose, lat. ista) sono detteʼ.
378 GRIFFITH & STIFTER 2014, p. 55.
379 ThP I, p. 32.
380 Cfr. DIL, E-74 (éicnigid); cfr. anche DIL, E-66 (éicen, ʻnecessitàʼ). 381 GRIFFITH 2009.
382 Secondo BREATNACH 1980, p. 4, «the nominative, accusative and genitive functions of the relative
marker continueinto the Classical OIr. period and beyond, whereas the dative function is confined to the archaic language (and poetry)». Da notare che la proposta di Griffith si coniuga perfettamente con la serie di esempi trovati da Breatnach nella lingua più arcaica, poiché si tratta, nella gran maggioranza dei casi, di costruzioni passive con complemento d'agente esplicito (cfr. GRIFFITH 2009, p. 154).
383 GRIFFITH 2009, p. 154.
384 ThP I, p. 37.
f. 23b 5 Consequens est enim inritis conatibus deformis misericordiae pondus incumbere.
Thes. Pal.: [...] huare nadrucsat diriug orcuin duid iarnaerbertso(m)386
ʻbecause they did not succeed in the slaying of David after after they had prepared itʼ
Corr.: [...] huare nadrucsat diriug orcuin duid iarnaerbertad
ʻpoiché non sono riusciti a uccidere Davide dopo la preparazione di ciòʼ
Griffith e Stifter387 sostengono che la lettura errata del Thesaurus potrebbe essere
dovuta alla presenza successiva del po- del lat. pondus. Verosimilmente, ci troviamo di fronte ad airbertad388, una forma di nome verbale da ar-berta (secondaria rispetto
al più diffuso airmert389).
f. 25d 12 Et siue a Patre haec in eum collata, siue a Deo Verbo dixerimus, non errabimus, quia id dicere Scripturae Diuinae sumus magistris eruditi
Thes. Pal.: .i. asindber .i. inscriptuir diadae .id. anísín nat comrorcun dunni cip e
asberam390
ʻi.e. that it, to wit, the Divine Scripture says it, namely, this, that we are not wrong whichever we sayʼ
Corr.: .i. asindbeir .i. inscriptuir diadae .id. anisin nant comrorcon dunini
cip e asberam
È migliore la lettura proposta da Griffith e Stifter391, qui riportata; il senso della
glossa si spiega agevolmente leggendo tutto il periodo latino: ʻche essa lo dice, cioè la Divina Scrittura, che non è un errore per noi (un errore nostro), qualunque cosa diciamo (siue a Patre... Siue a Deo)ʼ. Dunini è dun-i-ni: pronome personale (più
nota augens -i) seguito dal pronome indefinito ní392.
386 ThP I, p. 38,
387 GRIFFITH & STIFTER 2014, p. 56.
388 Cfr. DIL, A-169 (airbertad). 389 DIL, A-229 (airmert). 390 ThP I, p. 49.
391 GRIFFITH & STIFTER 2014, p. 57.
f. 29b 8 Id quod fit ab ae quae fecit parte signauit
Thes. Pal.: .i. tororansom trisindoit ingním gnís indot [leg. indoit]393
ʻi.e. by the arm, i.e. he signified by the arm the action that the arm doesʼ
Corr.: .i. brachio .i. tororansom trisindoit ingním gnís indoe
Grazie alla luce ultravioletta, Griffith394 conferma l'ipotesi di Stokes espressa
negli Addenda and Corrigenda del primo volume395. La traduzione rimane quindi:
ʻbrachio, cioè ha segnalato col braccio l'azione che compie il braccioʼ396.
f. 29b 11 QUONIAM QUAERETUR PECCATUM ILLIUS ET INUENIETUR. Propter eum
tanta est, ait, quam in pauperes exercet iniquitas
Thes. Pal.: .i. arinní gnís inpeccad ┐imbí dano inchlóine uel propter eum·.i. peccatum .i. ...397
ʻi.e. on account of him who does the sin and in whom there is the iniquity uel etc.ʼ
Corr.: .i. arinní gnís inpeccad ┐imbí dano inchlóine uel propter eum·.i. peccatum .i. ::irro :::::neutur398...
La seconda parte della glossa è praticamente illeggibile; Griffith e Stifter ipotizzano la presenza di neutur, ʻneutroʼ399, in un contesto di commento
grammaticale.
f. 29b 14 aut aliquo peccatorum suorum multitudinem colore uelare
Thes.Pal.: .i. combeth cid dath deithb(ir) ··· aicsin les de ··· inpeccadsin
secht immurgu ní ··· innaicsin hísin ·· Aliter ···400
Corr.: .i. combeth cid dath deithbir s: a:: aicsin les andes ┐uad inpeccadsin
sech immurgu ní aircibeasom innaicsin nisin·· Aliter doberat anuli s airo he b as inaib:: claib so .i. inlor e: ┐:: la ::: da : int i: ::::: : :: ::: is ::: in dath ni at hihtar tar :
393 ThP I, p. 61.
394 GRIFFITH & STIFTER 2014, p. 57.
395 ThP I, p. 718: «leg. indóe?». 396 DIL, D-243 (doé).
397 ThP I, p. 62.
398 ThP I, p. 62 n. c: ::irro :::::neut' (ASCOLI 1878-1879, I, p. 623. Prima di neut, Stokes e Strachan
inseriscono 6 cola “segnaposto” anziché 5, ma è un banale errore di trascrizione). 399 DIL, N-39 (neutur).
a :: clitis in parad ɔdauic uad
La glossa non è leggibile in modo soddisfacente, soprattutto da aliter in avanti; Stokes e Strachan non propongono una traduzione. Qui sono riportate la lettura e le osservazioni di Griffith e Stifter:
«There are four clauses that can be made out. The first starts with Aliter doberat
anuli... and ends with a prepositional phrase in the dative plural: inaib:: calib so. The
second phrase starts .i. inlor... [leg. ni lor...?] and probably ends with in dath. dath appears on its own line and there would appear to be room for three to five letters, but the space is blank. The third phrase begins immediately afterwards at ni at hihtar, which is the negative of a verb, probably a 3pl. passive. The final phrase can be read relatively clearly: ɔdauic uar [leg. uad]»401.
f. 29c 15 Cum beatum Dauid persecutio Saulis urgeret, hi, quos fugae eius aut calamitas aut necessitudo coniunxerat
Thes. Pal.: .i. án imbai [leg. ám mbai] forlongais amal duaid402
ʻi.e. the band which was in exile like Davidʼ Corr: .i. án imbai [leg. án am bai] forlongais amal duaid
ʻla loro banda, che era in esilio come Davideʼ403
Gli editori del Thesaurus ammettono l'incertezza della loro emendazione404;
l'alternativa qui riportata è proposta da Lindeman405 sulla base dell'analogia con
ácaratrad (ʻla loro amiciziaʼ) della glossa immediatamente successiva (29c 16).
f. 30b 26 aestimatio namque ac dignitas Domini adtollit animos nec patitur iacere famulorum
Thes. Pal.: i. cenafortacht hodia intan mbite (isnaib fochaidib)406
ʻi.e. without help to them from God when they are (in tribulations)ʼ Corr.: .i. cenafortacht hodia intan mbite isnaib imnedib
La luce ultravioletta rivela, là dove Stokes e Strachan congetturarono la presenza
401 GRIFFITH & STIFTER 2014, p. 58.
402 ThP I, p. 62.
403 Cfr. DIL, A-308 (2. amm).
404 ThP I, p. 718: «The emendation is not certain, as the relative -m- is here out of place». 405 LINDEMAN 1988, p. 108.
di isnaib fochaidib, ʻnelle tribolazioniʼ, la presenza di isnaib imnedib, ʻidemʼ407.
f. 31b 7 Quid autem his pro talibus studiis inprecatur? Thes. Pal.: cid .... .i. achtinso (.i. ised in)so (ad)fet408
ʻwhat?.... i.e. but this i.e. it is this that he saysʼ Corr.: cid andes .i. acht inn(e) (i)nso adfet
ʻciò che è giusto; ma intende questo che egli diceʼ
Questa lettura, proposta da Griffith e Stifter409, è indubbiamente più precisa di
quella del Thesaurus, così come di quella di Ascoli (oid:a::es q::·acht:::::::::::so ::fet)410; la prima parte (cid andes, ʻciò che è giustoʼ) è la risposta alla domanda
sollevata dal commentatore latino, mentre la seconda parte (ʻma questo che egli dice [è ciò che] intendeʼ) è riferita al verso 3 del Salmo XII, immediatamente successivo nel manoscritto: DISPERDAT DOMINUSUNIUERSALABIADOLOSA...
f. 31b 11 Necesse est enim ut de se magna loquantur quibus est familiare mendacium
Thes. Pal.: .i. is (g)nad radat [leg. noradat?] gói411
ʻthey usually speak liesʼ Corr.: .i. epert nad radat gói
ʻdicendo che non dicono falsitàʼ412
Il significato di questa glossa (la cui corretta lettura, grazie ai raggi ultravioletti413, è di Griffith) è strettamente legato a quello della chiosa
immediatamente precedente e di quella successiva414. Mentre le altre due sono
propriamente delle traduzioni (labrad huallach ┐chaintoimtenach dib fadesin, ʻdiscorso orgoglioso e tronfio su loro stessiʼ, rende de se magna loquantur; mentre
issainred doib insin .i. epert gue, ʻquesto è caratteristico di loro, cioè dire bugieʼ,
spiega quibus est familiare mendacium), questa è, in effetti, un commento: si parla infatti del contenuto dei discorsi magniloquenti dei mendaci.
407 DIL, I-161 (imned). 408 ThP I, p. 68.
409 GRIFFITH & STIFTER 2014, p. 59.
410 ASCOLI 1878-1879, I, p. 624
411 ThP I, p. 69.
412 Cfr. DIL, G-51 (gáu).
413 GRIFFITH & STIFTER 2014, p. 60.
f. 31b 25 quia linguae spectat officium omne quod loquimur, seruat ubique sollicite consequentiam a rerum tenore susceptam
Thes. Pal.: amal bite ingnimai issamlid inf(e)t som innaisndis415
ʻas are the deeds, so he sets forth the speechʼ Corr.: amal bite ingnimae issamlid infet som innaisndis
L'analisi agli ultravioletti416 ha permesso di correggere ingnimai in ingnimae, così
come di vedere distintamente la -e- di infet, solo congetturata da Stokes e Strachan. La traduzione è quindi confermata: ʻcome sono gli atti, così egli inizia il discorsoʼ.
f. 32b 18 Merito ergo psalmorum numero oratio confesionis eius insertitur Thes. Pal.: .i. it ilsailm hitadbadar foisitiu apechtae doduaid417
ʻthere are many psalms in which is shewn the confession of his sins by Davidʼ
Corr.: .i. it ilsailm dano hitadbadar foisitiu apechtae duduaid
ʻci sono molti Salmi, inoltre, nei quali è mostrata la confessione dei propri peccati da parte di Davideʼ
Griffith e Stifter identificano in dă (con un ben visibile segno di abbreviazione) la particella dano418; non compare nel Thesaurus, probabilmente sulla scorta di
Ascoli419.
f. 32d 24a putas ne
interrogatiuus dano
ʻancora, una frase interrogativaʼ
Questa glossa, mancante nel Thesaurus, è individuata da Griffith e Stifter420. La
chiosa è scritta sopra la seconda occorrenza di putas ne nel testo latino del commentario; è da segnalare che, in corrispondenza della prima occorrenza di questa costruzione, appare la glossa latina interrogatiuus. È quindi chiaro che, seguendo ancora Griffith e Stifter, il significato da attribuire all'irlandese dano sia, in questo
415 ThP I., p. 70.
416 GRIFFITH & STIFTER 2014, p. 60.
417 ThP I, p. 73. 418 DIL, D-86 (dano).
419 ASCOLI 1878-1879, I, p. 95.
caso, ʻancora, di nuovoʼ421.
f. 35c 26 ac uelut hotiosus interrogat dicens: quis est qui habitabit in tabernaculo Dei, aut qui requescet in monte sancto eius?
Thes. Pal.: .i. anasrubart .i. mad quis est qui habitabit rl. doberad and
baimchomarc (n)espach som amal sodin amni taibred domine (and) .i. .... inna firinne lasacomtacht an aithesc422
ʻi.e. when he said, i.e. if he had put there only quis est qui habitabit etc., it had been an idle question then, if he had not put Domine there, i.e... of the truth whereby the answer was soughtʼ
Corr.: .i. anasrubart .i. mad quis est qui habitabit rl. doberad and
baimchomarc nespach som amal sodin amni taibred domine ant .i. c:::: inna firinne lasacomtacht an aithesc
La luce ultravioletta423 conferma la n- di nespach e rende visibile ant. Si tratta di
una glossa piuttosto intricata, rimane valida la traduzione che ne dà il Thesaurus: ʻquando ha detto, cioè: se avesse messo lì solamente quis est qui habitabit ecc., sarebbe stata una domanda oziosa allora, se non avesse messo lì Domine, cioè... della verità per mezzo di cui è stata cercata la rispostaʼ.
f. 36b 15 Psalmus praesens pro causae similitudine sub eodem quo VIIII argumento conscribitur
Thes. Pal.: í. airiserégem [MS. airiserḡem, corr. Ascoli] file isintluch [leg.
isindluc?] toisech di confitebor ...der...di ...ged suidiu file issin psalmo424
ʻfor it is complaining that is in the first place of Confitebor...ʼ
Corr.: .i. airiserégem file isintleth toisech di confitebor ::lugud .i. derchondin
diarcéged suidiu file in hoc psalmo :::::
ʻpoiché è la lamentazione che è nella prima metà del Confitebor...ʼ Sono Griffith e Stifter425 a proporre la lettura insinleth toisech, ʻnella prima metàʼ,
così come a restiruire al latino in hoc426; dopo confitebor la glossa è di difficilissima
421 DIL, D-86 (dano). 422 ThP I, p. 86.
423 GRIFFITH & STIFTER 2014, p. 61.
424 ThP I, p. 91.
425 GRIFFITH & STIFTER 2014, p. 61.
lettura; una traduzione non può quindi essere proposta se non limitatamente alla prima parte. Di per de è una forma tipica della lingua delle glosse427.
f. 37c 16 quomodo terram possesionis tuae uel defensurus es uel certe tenturus? Thes. Pal.: las(e) .i. e...im...th donemadath...mani cathaiged occa ali sisa (?) inna
cestae sin les dominus pars rl.428
ʻwhen, i.e. or how could he defend his land if he did not fight in doing so? This is λύσις of that question, to wit, Dominus pars etc.ʼ429
Corr.: .i. Amal ba(d) n ex oc (uers)u in c(ru)th donemadathir mani cathaiged
occae is si íc inna cestae sin les dominus pars rl.
ʻcome se fosse (?) da questo verso la maniera in cui egli avrebbe difeso la sua terra se non avesse combattuto per essa. Questa è la soluzione430
(risposta) a quella domanda per lui: dominus pars ecc.ʼ
Sia la lettura di Stokes e Strachan che quella di Ascoli431 sono altamente
congetturali, dato che la glossa è in grave stato di deterioramento; questa lettura di Griffith e Stifter432 è preferibile poiché ottenuta con l'ausilio della luce ultravioletta,
ma tutt'altro che definitiva.
f. 38c 3 Non ergo ab apostolum testimonium hoc usurpatum est
Thes. Pal.: .i. ní hé apstal citarogab intestininso [leg. instestiminso]· Aliter ní fou
dauc int apstal foncheil fuandrogab in faith433
ʻi.e. it ws not the apostle who first uttered tis text. Aliter the apostle did not apply it according to the sense in which the prophet uttered itʼ
Corr.: .i. ní hé apstal citarogab intestininso [leg. instestiminso]· Aliter ní fou
dauc int apstal foncheil fuandragab in faith
McNamara434 corregge una distrazione da parte degli autori del Thesaurus,
leggendo -ragab anziché -rogab nel facsimile del manoscritto. Resta invariata la
427 Cfr. DIL, D-128 (de). 428 ThP I, p. 97.
429 «In this illegible gloss one might conjecture ce immurgu cruth (?) donémad athir mani cathaiged
occa· isí alisis etc, which has been translated above» (ThP I, p. 97, nota c).
430 DIL, I-44 (1. ícc).
431 ASCOLI 1878-1879, I, p. 122.
432 GRIFFITH & STIFTER 2014, p. 62.
433 ThP I, p. 99.
traduzione: ʻnon è l'apostolo che per primo ha detto questo testo; ovvero: l'apostolo non l'ha applicato nel senso in cui l'ha detto il profetaʼ.
f. 40b 7 Sub enumeratione periculorum suorum defensionis deuinae totius loci ipsius contextus amfaticus canitur
Thes. Pal.: .i. imaisndisse ɫ. ollasnidisse .i. l(án) di cech thrup ...alaile di...s du (tha)idbsin [MS. ...ibsin] innan guas ┐in soirtha hodia·435
ʻi.e. he declared on both sides, or declared emphatically, i.e. full of every figure ... to set forth the perils and the deliverance by Godʼ
Corr.: .i. imaisndisse ɫ. ollansdisse .i. lan di cech thrup dúal ┐lan di búas du
th(ai)dbsin innan guas ┐in soirtha hodia·
ʻcioè ha dichiarato da entrambe le parti, oppure ha dichiarato ampiamente, cioè pieno di ogni figura adatta e pieno di conoscenza per esporre le tribolazioni e la liberazione da parte di Dioʼ436
Le congetture di Griffith e Stifter437 sono basate sull'intuizione che il glossatore
abbia interpretato etimologicamente amfaticus come composto da amphi- e fatus;
imm-aisndisse sarebbe quindi il calco in irlandese.
f. 40b 9 DOLORESINFERNI CIRCUMDEDERUNTME. Totum autem similitudine dicit
pereuntis
Thes. Pal.: .i. amal as már agalar de ┐as comacus du bas ┐as nephimgabthi438
ʻi.e. as his distress is great therefrom, and is nigh unto death and is unavoidableʼ
Corr.: .i. amal as már agalar de ┐as comacus du bas ┐as nephimgabthe ʻcome il suo malessere è grande a causa di ciò, ed è vicino alla morte, ed è inevitabileʼ439
La correzione è di Griffith e Stifter440, ottenuta grazie alla luce ultravioletta. La
parola finale rimane comunque di difficile interpretazione. Griffith e Stifter la interpretano come un participio passato e traducono ʻunavoidedʼ, difficilmente però
435 ThP I, p. 107.
436 Cfr. DIL, S-12 (saerad). 437 GRIFFITH & STIFTER 2014, p. 63.
438 ThP I, p. 107.
439 Cfr. DIL, N-28 (1. nem-). 440 GRIFFITH & STIFTER 2014, p. 63.
questa traduzione si adatta al senso globale della chiosa; in favore di una traduzione con ʻinevitabileʼ, un puntualissimo parallelo si può trovare in 76a 17, dove
nephrepthanaighte .i. nephícthe (da íccaid, ʻcurare, guarireʼ)441 è la glossa del latino
INMEDICABILEM442.
f. 44c 12 post aetatis primae crepundia
Thes. Pal.: .i. inmachtad [leg. inmacdacht] in dentar cech semplae ┐cech báis443
ʻi.e. the boyhood in which every silliness and every folly is doneʼ Corr.: .i. inmactad in dentar cech semplae ┐cech báis
Già Ascoli444 leggeva correttamente mactad; Griffith e Stifter notano, sopra la -c-,
un tratto di collegamento col lat. aetatis; verosimilmente fu questo segno a suggerire la lezione di Stokes e Strachan445. Verosimilmente, propongono sempre Griffith e
Stifter, ci troviamo di fronte a macthad, «the gen. sg. of an otherwise unattested *macthu ʻboyhoodʼ, an abstract of the same formation as oítiu, gen. oíted ʻyouthʼ»446.
f. 44c 20 tot ergo causis commotus uoti mei compotem redde me Thes. Pal.: .i. amal dunthalaichiursa cucut a dae ar(duai)d thufortacht447
ʻi.e. as I ask of Thee, O God, says David, Thy helpʼ
Corr.: .i. amal dunthluichiursa cucut a dae aerren dam thuforacht [leg. -ḟortacht]
ʻcome io ti chiedo, o Dio: dammi il tuo aiutoʼ
Lì dove Stokes e Strachan congetturavano la presenza di ar Duaid, ʻdice Davideʼ, gli ultravioletti448 rivelano un imperativo. La grafia thu dell'aggettivo possessivo di
seconda persona è insolita; d'altro canto, th- (o t-) è la grafia normale davanti a vocale o ḟ449. In base al confronto con il parallelo che si trova in 108a 1, tortachtae (=
to ḟortachatae), non è assurdo pensare a un maldestro tentativo di scrittura
441 DIL, I-45 (íccaid II).
442 ThP I, p. 260. Cfr. anche GOI, § 716: «Besides having the force of past participles, these forms are sometimes used to express possibility».
443 ThP I, p. 128.
444 ASCOLI 1878-1879, I, p. 157.
445 GRIFFITH & STIFTER 2014, pp. 63-64.
446 GRIFFITH & STIFTER 2014, p. 64.
447 ThP I, p. 128.
448 GRIFFITH & STIFTER 2014, p. 64.
etimologica. Thes. Pal.:
f. 45b 15-16 ADNUNTIABUNTCAELIIUSTITIAM. Ut pari studio in mores instituant
.i. bestatu forchanat .i. inna nime fadesin ɫ. it <ind> inna nime ata
forcitlaidi450
ʻi.e. the morality which they teach, i.e. the heavens themselves, or it is the heavens that are the teachersʼ
Corr.:
f. 45b 15 ADNUNTIABUNTCAELIIUSTITIAM
.i. inna nime fadesin ɫ. it inna nime ata forcitlaidi· ʻi Cieli stessi, ovvero sono i Cieli che sono insegnantiʼ f. 45b 16 Ut pari studio in mores instituant
.i. bestatu forchanat·
ʻla virtù morale che insegnanoʼ451
Queste due glosse si presentano nel manoscritto in modo vicendevolmente