U. O. Espropri
9) Gestione dei reclami da parte dell’utenza
3.4.6 Coerenza con il piano/i regionale/i di settore:
Vi è coerenza con la L. 59/1997, D.Lgs 422/1997, L. 112/1998, L.R. 42/1998 modificata dalla L.R.
33/2003.
Riferimento alle linee strategiche
Azione strategica n. 4 – Il territorio, i territori (par. 1 – Il territorio) 3.4 – Programma n. 04/05: La difesa del suolo
Assessore di riferimento: Valter Picchi
Dirigente: Giovanni Bracci
3.4.1 – Descrizione del programma
Per la Difesa del Suolo le attività sono svolte in continuazione con gli esercizi precedenti e derivano dal decentramento amministrativo che in Toscana ha visto il trasferimento alle Province di importanti funzioni che prima erano riservate ad amministrazioni diverse, sia statali che regionali. In particolare la difesa della costa, la sicurezza idraulica, il demanio idrico, la risorsa idrica, la tutela dei corsi d’acqua pubblici.
La difesa della costa – la Provincia ha la competenza della progettazione, esecuzione e manutenzione delle opere di difesa della costa. Le conseguenti attività si inseriscono nel panorama della programmazione regionale che prevede per il litorale pisano investimenti di circa 16 milioni di euro, nettamente insufficienti per fronteggiare le gravi problematiche che affliggono praticamente per intero tutto il tratto di costa pisana, con punti di crisi accentuata come quelli che si registrano a Marina di Pisa e nella zona di S. Rossore – Gombo. Dopo una fase iniziale di acquisizione di dati conoscitivi su tutto il litorale, nel corso del 2006 si è dato avvio ai primi interventi fatti dalla Provincia sul litorale, iniziando i lavori di completamento delle opere sperimentali a difesa dell’abitato di Marina, comunemente denominate “spiagge di ghiaia”. Nel 2007 sono stati portati avanti i lavori previsti, che si sono conclusi nel corso del 2008 con anticipo rispetto alle previsioni di progetto. Nel 2007 è stato predisposto un progetto stralcio riguardante un tratto di costa al Gombo per la difesa urgente della ex villa presidenziale. L’esecuzione dei lavori ha avuto inizio alla fine del 2008 e si protrarrà sino alla primavera del 2009. Questo tratto di litorale è stato inserito come sito pilota per la ricostituzione delle dune litoranee con riutilizzo sperimentale di biomasse spiaggiate, metodologia studiata nell’ambito del progetto europeo Beachmed-e di cui la Provincia ha fatto parte, e che trova attuazione nel secondo lotto dei lavori di difesa in loc. Gombo, programmati nel 2009. Per il litorale a nord della foce di fiume Morto, facente parte anch’esso del Parco di Migliarino S. Rossore Massaciuccoli, sono in corso le procedure di affidamento diretto di opere sperimentali di protezione costiera mediante l’utilizzo di tubi drenanti verticali, tecnologia coperta da brevetto, allo scopo di trattenere la sabbia in transito e quindi rallentare l’erosione che attualmente è assai intensa. L’installazione di tale sistema è prevista nella primavera del 2009. Se questo tipo di intervento dovesse portare a risultati positivi – come si registra in altre parti del mondo – si avrebbero allora benefici notevoli a fronte di impatto ambientale praticamente nullo e di costi inferiori alle opere tradizionali. Dovrà, inoltre, proseguire l’attività di monitoraggio delle opere sperimentali realizzate a Marina e lungo il litorale del Parco naturale, con lo scopo di valutarne attentamente il comportamento e l’efficacia in modo di correggere eventuali problematiche e di indirizzare la progettazione delle ulteriori nuove opere.
Delle risorse messe a disposizione sono stati attualmente spesi circa 6 milioni di euro e già destinati ad interventi in corso ulteriori 2 milioni. E’ invece in corso di sviluppo la progettazione delle opere di difesa del litorale tra Marina di Pisa e Tirrenia, essendo necessario supportare le scelte progettuali con modellazioni fisiche delle opere che possono essere condotte solo in collaborazione con i dipartimenti universitari specializzati nel campo idraulico-marittimo, ad oggi sono già disponibili i primi risultati preliminari della sperimentazione che consentiranno lo sviluppo ed approvazione dei progetti definitivi nell’anno 2009. Tali interventi impegneranno totalmente i finanziamenti concessi e, sulla base delle valutazioni preliminari effettuate, si prevede la necessità di reperire nuove risorse per il completamento del programma.
Nel corso del 2009 sarà, infine, necessario attivare anche interventi di manutenzione delle opere di difesa costiera, indispensabili principalmente per il mantenimento ordinario dei ripascimenti artificiali realizzati a Marina di Pisa, “spiagge di ghiaia” , oltre ad attuare interventi straordinari finalizzati a garantire la funzionalità delle scogliere emerse a protezione dell’abitato.
La Sicurezza idraulica – Varie parti del territorio provinciale sono interessate da elevati livelli di rischio idraulico determinati dalle caratteristiche dei corsi d’acqua e delle relative opere di presidio e dalle intense urbanizzazioni che contraddistinguono le valli principali.
La Provincia ha la competenza di progettare e realizzare le nuove opere strutturali e di assicurare la manutenzione e la tutela delle opere idrauliche esistenti classificate di 2° categoria (circa 240 Km di argini dei fiumi Arno, Serchio, Scolmatore, Ozzeri, Canale demaniale di Ripafratta e tratti di rigurgito degli affluenti).
Inoltre, la Provincia gestisce direttamente gli impianti esistenti – tra i quali l’opera di presa dello Scolmatore d’Arno e le cateratte a Bocca d’Usciana – e numerosi caselli e magazzini idraulici dislocati sul territorio nei quali opera il personale della Polizia idraulica che assicura la vigilanza e l’intervento durante il Servizio di
Piena che si attiva per gradi in concomitanza degli eventi significativi.
Le principali aree dove la Provincia è impegnata a progettare e realizzare interventi nel quadro della programmazione delle Autorità di Bacino e della Regione sono la Valdicecina, la Valdera, il Serchio e lo Scolmatore d’Arno.
Per la Valdicecina, dopo una fase di acquisizione dati per la costituzione di un quadro conoscitivo propedeutico alla progettazione, è in corso l’attuazione di un programma generale di intervento finanziato per complessivi € 5.500.265,98, i primi lavori sono previsti nel corso del 2009 e si svilupperanno progressivamente entro i due anni successivi. Nell’anno 2008 sono già state sviluppate progettazioni definitive e preliminari per un importo complessivo superiore a 2 milioni di euro, nell’anno 2009 si prevede di completare lo sviluppo progettuale e procedere all’attuazione degli interventi già in avanzata fase progettuale (per un importo di lavori circa pari a 1,5 milioni di euro).
Anche per la Valdera si è proceduto negli anni passati alla definizione di un quadro conoscitivo necessario per la predisposizione delle successive fasi progettuali e che ha portato alla redazione di un piano di intervento suddiviso in tre scenari attuando i quali si raggiungono progressivamente livelli di sicurezza sempre maggiori fino a quello connesso alla piena con tempo di ritorno duecentennale.. Nell’anno 2008 sono state completate le progettazioni degli interventi già finanziati, cassa di espansione di Peccioli per € 2.500.000 e cassa di espansione E4 per € 3.550.000 (oltre alla realizzazione della cassa d’espansione il loc. La Bianca). Per questi le procedure di affidamento si concluderanno entro i primi mesi del 2009 e saranno avviati i relativi lavori di cui è previsto il completamento entro il 2010. Per le altre casse d’espansione previste dal piano, nell’anno 2008 si sono concluse le progettazioni preliminari e l’attivazione delle successive fasi sarà condizionato dalla possibilità di un loro finanziamento.
Per il Serchio nel 2008 sono stati completati tutti gli interventi previsti nel piano straordinario conseguente gli eventi calamitosi del novembre 2000, con la sola eccezione delle opere di messa in sicurezza dell’abitato di Migliarino, inserite in una successiva rimodulazione dello stesso piano d’interventi, di importo complessivo finanziato pari a € 1.750.000, per le quali la progettazione e l’avvio dei lavori sono previsti nell’anno 2009.
Per quanto riguarda lo Scolmatore d’Arno, la Provincia, dopo aver redatto un progetto preliminare per l’adeguamento ed il potenziamento dell’opera idraulica, a seguito di un successivo accordo di programma sullo “sviluppo dell’area costiera Pisa-Livorno”, nell’anno 2008 ha redatto un progetto preliminare che, oltre all’adeguamento idraulico dell’asta, prevede il suo utilizzo come canale navigabile per i traffici commerciali diretti dal Porto di Livorno all’Interporto Toscano A. Vespucci e all’autoparco Il Faldo. Nell’anno 2009 si prevede quindi di procedere nella progettazione definitiva di un primo stralcio funzionale di tali opere.
Riguardo, infine, alla manutenzione delle opere idrauliche di competenza provinciale, proseguirà anche per il 2009 la progettazione ed esecuzione degli interventi ordinari, compatibilmente con le risorse messe a disposizione.
Il demanio idrico
–
Le entrate del demanio idrico, in netta crescita nel periodo 2001-2006 si sono stabilizzate nel 2007 e nel 2008, in quanto, a compensare la diminuzione delle entrate derivanti dal recupero degli anni pregressi, vi sono state le prime entrate conseguenti alla ricerca ed accertamento delle utilizzazioni di fatto esistenti ma non risultanti dagli atti presenti nell’archivio.
Per il 2009 si prevede una entrata in linea con gli ultimi due anni. Per le situazioni di notevole complessità, come ad esempio Viale D’Annunzio, già oggetto di ricerche e studi conoscitivi, si sono rilasciate le prime concessioni, limitatamente alle aree conformi alle norme. Tale attività avrà sviluppo anche negli anni successivi. Si prevede l’entrata in vigore del nuovo regolamento per la gestione del demanio idrico.
11.851,14
190.768,32 879.606,95
1.924.436,45 2.106.937,86
2.488.415,20
2.411.901,25
1.890.227,23
-500.000,00 1.000.000,00 1.500.000,00 2.000.000,00 2.500.000,00
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Entrate accertate e riscosse periodo 2001-2008
Entrate accertate e riscosse al 28/11/2008
Tutela dei corsi d’acqua pubblica: per quanto concerne i permessi in generale per l’effettuazione di lavori e lo svolgimento di attività sui corsi d’acqua pubblica e nelle loro pertinenze, regolati dal RD 368/1904 per i corsi d’acqua di bonifica e dal RD 523/1904 per tutti gli altri, oltre alla gestione degli atti relativi (nulla osta, autorizzazioni, pareri) è costante l’azione di controllo preventivo ed informazione, anche attraverso il sito internet della Provincia, con informazioni maggiormente dettagliate in occasione della recente sua revisione.
Lo scopo è quello di evitare che nei corsi d’acqua pubblici vengano eseguite nuove opere od attività non consentite dalla normativa vigente, sia per quanto riguarda gli aspetti strettamente amministrativi sia per quelli relativi ad aspetti dannosi al buon regime delle acque ed alla conservazione delle opere di regimazione e difesa dal rischio idraulico.
L’istogramma che segue evidenzia, negli ultimi 5 anni, fino al 30 settembre 2007, l’andamento delle richieste:
45 78 78 68
3 7 15 20 22
82 110 72 90 81
5 14 20 19 22
82 78 204 63 60
13 7 18 9 11
72 73 104 49
281 339 458 270 259
32 48 66 57 55
118
0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500
2003 2004 2005 2006 2007
1° t RD 523 1° t RD 368 2° t RD 523 2° t RD 368 3° t RD 523 3° t RD 368 4° t RD 523 4° t RD 368
Tot RD 523
Bonifica: altra importante competenza della Provincia relativa alla salvaguardia del territorio dal rischio idraulico è quella in materia di bonifica delegata dalla LR 34/1994. Essendo le attività primarie, piano di classifica, emissione dei ruoli di contribuenza, riscossione, programmazione dei lavori e loro esecuzione, demandato per tutto il territorio regionale ai Consorzi di Bonifica, ed alle Comunità Montane facenti funzione, il compito della Provincia riguarda funzioni di controllo su le suddette attività. Il servizio Difesa del Suolo esegue quelle relative agli aspetti tecnici mentre per quelli economici ed amministrativi in generale provvede la Direzione Generale.
La Provincia di Pisa, con le altre Province della Toscana, in accordo con l’URPT, ha dato vita ad un tavolo permanente tecnico-politico che ha lo scopo di esaminare le varie problematiche che riguardano la difesa del suolo e la gestione delle risorse idriche e del demanio idrico e di proporre alla Regione Toscana ipotesi per un generale assestamento delle competenze trasferite alle Province. Stante le recenti prese di posizione verso l’attuale sistema organizzativo della bonifica, di fatto completamente demandato ai Consorzi, il suddetto tavolo ha posto particolare attenzione alle problematiche inerenti la bonifica.
Recentemente ha prodotto il primo documento in tal senso, e per il 2008, in relazione ai suoi sviluppi, potrà avere un ruolo essenziale nell’esame della materia per una sua revisione complessiva.
Le Georisorse – La Provincia gestisce direttamente la risorsa idrica essendo competente al rilascio di concessioni di derivazione idrica. Svolge inoltre un ruolo di raccordo fondamentale nella pianificazione della attività estrattiva tra la Regione ed i Comuni.
Risorsa idrica: Nel 2008 si prevede che sarà in vigore il regolamento a disciplina dei procedimenti di concessione di acqua pubblica, la cui approvazione è prevista a fine anno 2007, e l’approvazione delle modifiche al regolamento per la determinazione dei canoni del demanio idrico. Nel 2008 proseguirà l’azione amministrativa di regolarizzazione delle oltre 300 utenze di acque pubbliche abusive individuate con le campagne di censimento svolte negli ani dal 2004 al 2007, che contribuirà a far introitare nuovi canoni.
Nel 2008 dovrà partire inoltre la realizzazione del Piano di regolazione degli usi delle acque superficiali e sotterranee, previsto all’art. 12 della Legge Regionale 29/2007 sull’emergenza idrica. Il piano è finalizzato a prevedere in che modo redistribuire la risorsa idrica secondo le prioriità previste dalla normativa, in caso di carenza idrica. L’ufficio ha redatto un documento preliminare alla pianificazione nel quale si stima un costo complessivo di € 53.000, e la necessità di ricorrere ad incarichi esterni per contenere i tempi di realizzazione ad un anno e mezzo.
Nelle aree a maggior prelievo idrico, il Valdarno Inferiore e Medio e la Val di Cecina, proseguiranno le azioni
già intraprese: per la Zona del Cuoio (4.2.4) si prevede di applicare i risultati dello studio avviato a fine 2005 e prossimo alla conclusione per la caratterizzazione degli acquiferi, in ottemperanza ad un accordo siglato con le Associazioni Conciarie.
Per la zona della Val di Cecina (4.2.1) proseguirà il monitoraggio della falda e dei prelievi in tempo reale attraverso il sistema di teletrasmissione dei dati, realizzato con il progetto pilota sul fiume Cecina conclusosi nel 2006 e finanziato dal Ministero dell’Ambiente. Tra i primi utilizzi del sistema di monitoraggio rientra l’implementazione e la taratura di un modello numerico che prevede l’andamento della falda di subalveo del Cecina. Ad un simile modello sta lavorando il gestore idrico ASA con il quale saranno intrapresi, a partire dal 2007, rapporti per fornire contributi tecnici allo sviluppo del modello idrogeologico.
A seguito della partecipazione della Provincia al Protocollo di intesa per la progettazione di un invaso idropotabile a Puretta, si svolgerà un ruolo attivo nel percorso tecnico e amministrativo per la realizzazione di un invaso che consentirà di risolvere stabilmente le crisi idriche dell’acquedotto di Volterra e Pomarance.
Ancora per l’area della Val di Cecina si continuerà con il ruolo di coordinamento del tavolo tecnico per la realizzazione del progetto Idros e di coordinamento tra i soggetti attuatori degli interventi di bonifica e ripristino ambientale relativo ai siti individuati nelle ex aree minerarie.
L’attività di controllo degli interventi di razionalizzazione e riduzione dei prelievi e riuso della risorsa idrica da parte di Solvay nella bassa Val di Cecina sarà condotta di concerto con la Provincia di Livorno, la Regione Toscana ed il Ministero dell’Ambiente nell’ambito del comitato di controllo per l’attuazione dell’accordo Aretusa, nel quale la Provincia di Pisa è stata inserita ufficialmente.
Infine sarà necessario mettere in campo tutte le iniziative amministrative possibili per giungere ad una maggiore concentrazione dei soggetti che derivano acqua pubblica, favorendo i consorzi e le forme di associazione, al fine di semplificare e rendere più efficiente l’azione di controllo degli uffici.
Pianificazione dell’attività estrattiva
Proseguirà il controllo delle cave dei Comuni di Pomarance, Castelnuovo V.C., Fauglia e Montescudaio. Nel 2007 è stato approvato il nuovo Piano regionale delle attività estrattive da parte della Regione Toscana (PRAER) e l’ufficio ha conseguentemente predisposto un documento preliminare per la realizzazione del Piano Provinciale delle Attività Estrattive, di Recupero delle Aree Escavate e di Riutilizzo di Residui Recuperabili (P.A.E.R.P.) nel quale si stima un costo complessivo di € 146.000 e la necessità di ricorrere ad incarichi esterni per contenere i tempi di realizzazione ad un anno come richiesto dalla legge quadro regionale.
Nel 2008 si prevede che sarà dato l’avvio alla predisposizione del Piano che dovrebbe quindi concludersi nel 2009.
3.4.2 – Motivazione delle scelte
Per la Difesa del Suolo le scelte sono effettuate in adempimento alle norme di decentramento amministrativo che hanno visto in Toscana il trasferimento alle Province di importanti compiti che prima facevano capo ad amministrazioni diverse, sia statali che regionali, in particolare:
La difesa della costa e la Sicurezza idraulica: La fragilità del territorio e dell’ambiente determinata dalle sue componenti naturali e dagli effetti indotti dalle attività umane costituisce elemento di possibile crisi con conseguenti ripercussioni – anche drammatiche – nei confronti degli interessi dell’uomo. I fenomeni alluvionali che hanno colpito il territorio pisano in tempi anche recenti possono ripresentarsi con la medesima intensità causando danni anche maggiori per l’inadeguata risposta in termini di realizzazione di opere di presidio collateralmente all’impegno sempre maggiore di territorio con insediamenti ed attività diverse da quelle agricole.
L’erosione della costa, determinata da cause strutturali difficilmente attenuabili ma anche da interventi antropici non corretti, si presenta in alcuni punti della costa pisana con tassi tra i più alti del Mediterraneo e porta alla distruzione di beni naturali di notevole valore, a mettere sempre più in crisi centri abitati ed alla compromissione di attività economiche non delocalizzabili. Da qui la necessità di opere per la messa in sicurezza idraulica dei territori a rischio e di interventi ed opere per la difesa della costa ed il riequilibrio della dinamica marina.
Il demanio idrico , Tutela dei corsi d’acqua pubblica e Bonifica - Le scelte relative al programma di Protezione Civile derivano da compiti istituzionali dettati da normative nazionali e regionali: R.D. 523/1904, R.D.
368/1904, D.L.vo 112/98, L.R. 34/94 e L.R. 91/98.
Georisorse (Risorsa idrica ed attività estrattive), 4.1: Gli anni passati hanno visto un forte ed indispensabile impegno dell’ufficio ad approfondire la conoscenza della risorsa idrica al fine di operare una gestione consapevole ed efficace nel tutelarne la riproducibilità. L’esperienza maturata dal 2001 inoltre ci ha consentito
di redigere un regolamento per la gestione delle concessioni di derivazione di acqua pubbliche che snellirà e renderà più efficace l’azione amministrativa. Nel prossimo triennio è quindi possibile, di concerto con gli altri soggetti istituzionali coinvolti a vario titolo nella gestione della risorsa idrica, in particolare le Autorità di Bacino, portare a regime la gestione delle concessioni idriche. Nel fare ciò sarà indispensabile cercare di ridurre al massimo il numero dei sogggetti che derivano acqua, favorendo le forme di consorzio e associazione tra aziende, al fine di snellire la gestione amministrativa delle pratiche e concentrare le forze dell’ufficio su di un controllo efficace delle derivazioni.
3.4.3 – Finalità da conseguire
Le finalità da perseguire riguardano la salvaguardia dell’integrità fisica del territorio, ovvero la ricerca di forme di utilizzo sostenibili e compatibili con le caratteristiche e le valenze territoriali e ambientali. Nella fattispecie il corretto utilizzo delle risorse idriche, nel rispetto dei principi dettati dal D.Lgs 152/2006 di riproducibilità delle risorse a garanzia delle future generazioni, la sicurezza idraulica del territorio delle pianure alluvionali, la protezione della costa e il suo riequilibrio, valorizzandone anche gli aspetti naturalistici e di utilizzo turistico.
Il tutto come indispensabile presupposto per le ricadute positive sia sul singolo cittadino sia sul tessuto socio-economico in termini di capacità e sostenibilità di programmazione delle scelte urbanistiche, delle infrastrutture e delle attività economiche e produttive.
3.4.4 – Risorse umane da impegnare Personale dipendente presente nella struttura:
cat. D:8, cat. C: 17, cat. B: 5.
Per la realizzazione del Piano di regolazione degli usi delle acque superficiali e sotterranee e del Piano Provinciale delle Attività Estrattive, di Recupero delle Aree Escavate e di Riutilizzo di Residui Recuperabili (P.A.E.R.P.), sarà necessario ricorrere al reclutamento tramite incarichi libero professionali di personale esterno, al fine di rispettare i tempi di realizzazione imposti dalla normativa.
Nell’ambito dell’attività di progettazione ed attuazione degli interventi di difesa della costa risulterà necessario il rinnovo delle due collaborazioni specialistiche già attivate per lo svolgimento dell’attività di monitoraggio del litorale, implementazione della banca dati costiera e supporto alla progettazione delle relative opere, oltre all’affidamento di alcuni incarichi per l’esecuzione di indagini relativamente all’attuazione degli interventi programmati sul litorale a nord del Fiume Arno e due convenzioni rispettivamente con l’Università di Pisa e Firenze sempre finalizzate allo studio del litorale ed alla valutazione dell’efficacia degli interventi programmati.
Riguardo la progettazione ed attuazione delle nuove opere idrauliche si segnala la necessità di affidare alcuni incarichi per l’esecuzione di rilievi topografici o indagini geognostiche (servizi) principalmente rivolti all’attuazione del piano di interventi sulla Val di Cecina. Le suddette necessità non possono tuttavia ritenersi esaustive e saranno definitivamente individuate nel corso dell’attività progettuale od esecutiva cui si riferiscono.
Le attività programmate per il 2009 relativamente al Demanio Idrico comporteranno di affidare due incarichi esterni a due geometri.
3.4.5 – Risorse strumentali da utilizzare
N. 2 stazioni totali ed una stazione GPS con funzione RTK e n. 2 palmari gps per i rilievi topografici, n. 1 ecoscandaglio per i rilievi batimetrici, n. 4 freatimetri per la misurazione dei livelli di falda, n. 1 correntometro per la misurazione delle portate, rete per teletrasmissione della misura in tempo reale dei livelli idrometrici e di falda (gestita dal Servizio Idrografico Regionale), HD e SW specifici per la redazione di progetti e la gestione delle attività. N. 7 autovetture.
3.4.6 – Coerenza con il piano regionale di settore Risorsa idrica: Piano Regionale di Tutela delle acque.
Pianificazione dell’attività estrattiva: Piano Regionale delle Attività Estrattive e di Recupero dei Materiali Assimilabili (P.R.A.E.R.).
Difesa della costa ed idraulica: Piani di assetto idrogeologico delle Autorità di Bacino e Piani regionali finalizzati al riassetto idraulico dei bacini idrografici o al riequilibrio e difesa della costa.