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Il riequilibrio faunistico del territorio, da una parte attraverso un controllo di carattere conservativo delle popolazioni degli Ungulati, il cui sviluppo è stato favorito dalle trasformazioni ecologiche (derivate

Nel documento SEZIONE 3 PROGRAMMI E PROGETTI (pagine 78-84)

U. O. Espropri

1. Il riequilibrio faunistico del territorio, da una parte attraverso un controllo di carattere conservativo delle popolazioni degli Ungulati, il cui sviluppo è stato favorito dalle trasformazioni ecologiche (derivate

dall’abbandono dell’economia del bosco) intervenute nella seconda metà del secolo scorso, e dall’altra favorendo, per quanto possibile, l’incremento per via naturale della piccola fauna selvatica autoctona.

2. Il controllo conservativo degli Ungulati. Per quanto concerne i Cervidi (capriolo e daino) e i Bovidi (muflone), la Provincia di Pisa, nel rispetto di uno specifico protocollo tecnico sottoscritto nel 2002 con l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, intende proseguire nella gestione di queste specie tramite la caccia di selezione, intesa come prelievo programmato e controllato secondo criteri ben definiti e parametri conservativi. Per quanto concerne il cinghiale, la Provincia mira alla trasformazione di questa specie in una vera e propria risorsa nelle aree dove la sua presenza è in sintonia con l’ambiente prevalentemente boscoso, e viceversa di contrastarne attivamente, per quanto possibile, la presenza all’interno delle aree coltivate, al fine di evitare il pericolo di una sua trasformazione in una sorta di calamità naturale.

3. La prevenzione dei danni. La collaborazione tra agricoltori e cacciatori nel prevenire l’insorgenza dei danni procurati da determinate specie selvatiche alle colture agricole, ha compiuto nell’ultimo periodo importanti passi in avanti. Questo è stato reso possibile anche grazie all’adozione di uno specifico Regolamento provinciale per la prevenzione e l’indennizzo dei danni arrecati dalla fauna selvatica alle colture agricole, che ha contribuito ad attenuare sensibilmente il conflitto sociale favorendo, al contrario, un processo di maggiore comprensione e collaborazione tra il mondo agricolo e quello venatorio.

4. Il miglioramento ambientale a fini faunistici. La strategia atta a favorire l’incremento della piccola selvaggina, tramite consistenti investimenti nel miglioramento ambientale a fini faunistici, ha guidato in questi anni sia l’azione della Provincia, sia quella degli A.T.C. Il Piano si prefigge l’obiettivo di compiere un salto di qualità, passando da interventi limitati agli istituti pubblici (Z.R.C. e Z.R.V.) e privati (A.F.V.) ad una vera e propria strategia capace di interessare tutto il territorio agricolo. Per il 2009 si prevede di continuare nelle iniziative di finanziamento dell’agricoltura con fini faunistico-ambientale nelle Z.R.C.,attraverso le risorse dei cacciatori trasferite dalla Regione.

L’autosufficienza in materia di ripopolamenti con selvaggina di cattura. La Provincia, attraverso l’incremento delle catture nelle Z.R.C., e gli A.T.C., incentivando le catture nelle Z.R.C. e acquistando selvaggina di cattura, hanno contribuito in modo apprezzabile ad un netto miglioramento qualitativo dei ripopolamenti. L’obiettivo che si propone il Piano nell’arco del quinquennio in corso, è quello di tendere alla graduale riduzione dei lanci di selvaggina “pronta caccia”, favorendo le pratiche di gestione che limitino in modo sempre più incisivo l’utilizzo di un sistema consumistico della gestione della fauna che ha

contraddistinto il passato e ancor oggi molte realtà territoriali vicine. Assieme alla prospettiva di raggiungere l’autosufficienza in materia di ripopolamenti di piccola selvaggina (lepre e fagiano) sono stati sperimentati con progetti di reintroduzione della starna e della pernice rossa. Il coinvolgimento dei vari soggetti pubblici e privati nell’obiettivo di ridurre l’apporto di selvaggina di allevamento,caratterizzata da una scarsa fitness riproduttiva e di sopravvivenza, è stato dimostrato in specifici progetti scientifici sperimentali che hanno caratterizzato l’operato della Provincia con il supporto degli A.T.C., della A.F.V. e dei gruppi di volontariato locali.

Le attività comportano la realizzazione di vari progetti scientifici con ricadute gestionali, finanziati o co-finanziati dalla Provincia e realizzati in collaborazione con vari istituti universitari toscani.

Gli obiettivi previsti dal Piano Faunistico-Venatorio 2005-2010 prevedono, inoltre, un’ulteriore qualificazione della Consulta provinciale della caccia, quale sede di condivisione e concertazione degli obiettivi individuati.

Alla luce di un progressivo decremento del numero degli utenti venatori, e dei mutamenti riscontrati nel rapporto tra amministrazioni pubbliche ed esigenze dei cittadini in tema di gestione faunistica, sono state ricercate e raggiunte nuove intese che hanno mantenuto e rafforzato gli obiettivi sociali del programma. La conduzione di tutte le iniziative continuerà ad essere incentrata nel pieno coinvolgimento delle realtà imprenditoriali e soprattutto del volontariato, raggiungendo una sostanziale intesa per l’attuazione degli obiettivi strategici finalizzati alla gestione sostenibile ed all’aiuto delle realtà locali.

Per quanto riguarda la gestione della Fauna Ittica e della Pesca, nel 2009 sarà possibile definire gli obiettivi di dettaglio della gestione complessiva, attraverso l’approvazione del Piano Ittico Provinciale in corso

di realizzazione e della Carta Ittica Provinciale, che permetterà di meglio delineare lo stato delle popolazioni ittiche nei diversi corpi d’acqua del territorio pisano.

Gli obiettivi del Piano riguardano in particolare:

- la divisione delle acque in zone ittiche;

- le modalità di gestione dei corpi idrici, nonché la possibilità di collaborazione con le associazioni di volontariato attraverso specifiche convenzioni;

- indicazione della misura e modalità dei prelievi per la pesca dilettantistica, sportiva e professionale;

- le proposte per gli interventi di tutela delle risorse naturali ed il mantenimento o ripristino degli equilibri ecologici;

- le proposte per gli interventi di protezione;

- la zonazione dei corsi d’acqua tra i diversi tipi di istituti.

L’attività su questo argomento sarà sempre più impostata al raggiungimento di obiettivi previsti in specifici progetti che definiti nelle seguenti linee di azione:

- diffusione della cultura alieutica attraverso manifestazioni e percorsi didattici rivolti alle scuole, congiuntamente ad altri enti locali ed alle associazioni di volontariato provinciale (Progetto “Agricoltura, Ambiente, Prodotti Locali”);

- realizzazione di una manifestazione provinciale sulla pesca sportiva come attività inserita nell’ambiente fluviale;

- istituzione e successiva gestione di campi di pesca sportiva lungo le rive del Fiume Arno, con tecniche di ingegneria naturalistica, che contemplino attenzione verso le esigenze dei diversamente abili e con ricadute di natura turistica (sportivo e naturalistico);

- realizzazione di corsi di approfondimento per il personale di vigilanza ittica ed organizzazione delle procedure di uscita sotto il coordinamento della Polizia Provinciale;

- continuazione dei progetti di studio sulla trota macrostigma nelle acque dei torrenti provinciali;

- avvio realizzazione progetto di scala di risalita di Ripafratta;

- realizzazione di un progetto di monitoraggio della fauna ittica dell’Arno e del Serchio ed in particolare delle specie migratrici.

La difesa dell’ambiente, un’attività venatoria e di pesca sportiva in sintonia con i sentimenti della società, l’impegno volontario dei cacciatori e dei pescatori a favore dei miglioramenti e della tutela degli habitat rappresentano l’unica strada per rendere legittima e credibile attività così legate alla nostra cultura ma che hanno profondamente bisogno di riscoprire le proprie fondamenta etiche e culturali. Solo così è possibile armonizzare le eterne fazioni tra filo e anti caccia, tra pescatori e cittadini, sapendo che l’esasperazione dell’orgoglio venatorio o la mancata comprensione della possibile sostenibilità delle azioni di prelievo producono nella società una reazione specularmente opposta. La Provincia di Pisa continuerà a sviluppare il suo ruolo di coordinamento e a porsi l’obiettivo di costituire punto di riferimento, a livello regionale e

nazionale, al fine della promozione e realizzazione di iniziative volte alla crescita politico-culturale del territorio in materia di difesa fauna.

3.4.4 – Risorse umane da impegnare n. 1 Dirigente di Servizio

n. 5 categoria D n. 1 categoria C

Fabbisogno: n. 1 categoria D

Per lo svolgimento delle attività legate alla Difesa Fauna, è previsto il conferimento di incarichi esterni di varia tipologia per le seguenti attività: - gestione dei miglioramenti ambientali,supporto tecnico sopralluogo ed istruttoria indennizzo danni alle zone di ripopolamento e cattura ed oasi, - controllo miglioramenti ambientali realizzati in aziende faunistico, venatorie e agrituristiche, - censimenti controllo specie in indirizzo, -

censimenti capriolo, daino e muflone, - censimenti lepri e fagiano in ZRC, - ricerca scientifica inerente l’ultimazione e analisi dati gestione fagiano in ZRC, - gestione informatizzata appostamenti.

Per lo svolgimento delle attività legate alla Zootecnia, è previsto il conferimento di incarichi esterni di varia tipologia per le seguenti attività: - laboratori didattici relativi a progetti vari, - fornitura depliants, manifesti ecc- servizi promozionali tartufo pisano, -verifica provenienza tartufi per marchio amico del tartufo.

3.4.5 – Risorse strumentali da utilizzare n° 1 auto

3.4.6 – Coerenza con il piano regionale di settore

Riferimento alle linee strategiche

Azione strategica n. 5 – L’innovazione Amministrativa 3.4 – Programma n. 05/01: Le politiche di bilancio

Assessore di riferimento: Mario Silvi Dirigente: Dott.ssa Paola Fioravanti

3.4.1 – Descrizione del programma

La gestione, il monitoraggio e il controllo delle entrate provinciali si colloca nel più ampio contesto degli obiettivi delle politiche di bilancio che la Provincia deve attuare in attesa dell’attuazione legislativa dell’art. 119 della Costituzione, riforma ritenuta necessaria e urgente sia dalle forze politiche che dalle Associazioni (UPI e ANCI in primis), sia dalla Corte Costituzionale la quale già da tempo afferma la necessità e l’urgenza “di concretizzare quanto prescritto nel Titolo V della Costituzione, poiché altrimenti vi verrebbe a contraddire il diverso riparto di competenze configurato dalle nuove disposizioni”.

Proprio per le importanti modifiche auspicate e che dovranno intervenire in tutta la gestione economico-fiscale degli Enti Locali, dal momento che con l’insediamento del nuovo Governo (XVI Legislatura) l’attuazione del federalismo fiscale sembrava essere uno dei primi obiettivi da realizzare, nel 2008 la Provincia ha sospeso l’elaborazione del nuovo Regolamento generale delle entrate provinciali (già inserito nella precedente Relazione revisionale e programmatica per l’anno 2008) proprio per vedere che cosa effettivamente sarebbe cambiato e redigere un nuovo regolamento il più attuale possibile alla luce delle modifiche che da li a poco sarebbero state introdotte. In particolare il superamento del modello di “finanza derivata” ridefinito in un sistema della finanza locale, attraverso la previsione entrate diverse costituite da compartecipazioni, tributi propri (risultanti dall’attribuzione di tributi o parti di tributi già erariali, nonché dalla sostituzione o trasformazione di tributi già esistenti), addizionali sull’imposta sui redditi delle persone fisiche, tributi legati ad esigenze specifiche dei singoli Enti Locali e nuovi tributi “per particolari scopi”

rimessi all’autonomia degli Enti stessi. Il tutto a garanzia di un’adeguata flessibilità ed equilibrio in ordine alle modalità di finanziamento.Ma non solo questo. Con il federalismo l’autonomia degli Enti Locali darà loro la possibilità, nei limiti fissati dalle leggi, di modificare le aliquote dei loro tributi, introdurre agevolazioni e verrà loro riconosciuto, nel rispetto della normativa di settore, una piena autonomia nella fissazione delle tariffe per prestazioni o servizi offerti anche su richiesta di singoli cittadini.

Sempre parlando di federalismo e del futuro che verrà da esso disegnato gli Enti Locali dovranno inoltre porre attenzione su alcuni principi relativi al riassetto della distribuzione delle entrate finanziarie in senso federalista e precisamente:

- solidarietà e coesione sociale al fine di superare il criterio della “spesa storica” con il principio dei “costi standard”;

- autonomia e responsabilità finanziaria di tutti i livelli di governo a cui si collega il principio della correlazione tra prelievo fiscale-benefici connessi alle funzioni esercitate sul territorio in modo da favorire la corrispondenza fra responsabilità finanziaria e amministrativa;

- premialità dei comportamenti virtuosi ed efficienti nella gestione finanziaria ed economica;

- flessibilità e manovrabilità fiscale;

- territorialità dell’imposta;- corrispondenza fra autonomia impositiva ed autonomia di gestione delle proprie risorse umane e strumentali da parte delle Regioni e degli Enti locali, anche in relazione ai profili contrattuali di rispettiva competenza;

- lealtà istituzionale fra tutti i livelli di governo e la previsione di una nuova sede di concertazione e di coordinamento della finanza pubblica.

Data l’importanza di queste possibili modifiche e la previsione di una loro imminente entrata in vigore la Provincia ha ritenuto opportuno sospendere l’elaborazione del nuovo regolamento generale delle entrate provinciali e spostarlo al 2009 a federalismo approvato.

Un 2009 che dal punto di vista delle entrate si preannuncia difficile data la situazione di difficoltà in cui l’intero Paese si trova che si ripercuote su tutti i livelli di governo. Già il 2008 ha visto una notevole diminuzione delle entrate provinciali tributarie che unita alla contrazione dei trasferimenti correnti porta la

situazione provinciale in enorme sofferenza. Soffre soprattutto il mercato dell’auto sia a livello europeo che italiano, sia il mercato del nuovo che dell’usato. A Ottobre 2008 in Europa si è registrato un – 14,5% del settore automobilistico; in Italia un -18,9%. Da Gennaio ad Ottobre il calo complessivo è del -12% e con se porta tutti i tributi ad essa collegati: Imposta Provinciale di Trascrizione (- 10%) e Responsabilità Civile Auto (-1%) che vanno ad incidere negativamente sia sul patto di stabilità che direttamente sul bilancio provinciale.

In sintesi l’andamento delle entrate tributarie ha visto nel 2008 una sensibile diminuzione dovuta all’andamento del mercato dell’auto (IPT), del mercato assicurativo (RCA), dell’andamento del mercato industriale (Addizionale Energia Elettrica) quest’ultima legata alle difficoltà dovute alla liberalizzazione del mercato della distribuzione di energia elettrica.

Per quanto riguarda i trasferimenti correnti statali e regionali abbiamo assistito ad una riduzione dei trasferimenti erariali (non più compensati da aumenti derivanti dalle imposte provinciali locali - IPT – Addizionale Energia Elettrica – RCA – Compartecipazione IRPEF), mentre rimangono all’incirca invariati i trasferimenti correnti da parte della Regione.

I pochi aumenti che si sono verificati nel 2008 riguardano:

- il tributo provinciale per l’ambiente (TEFA) legato alla Tarsu/Tia comunale dovuto non ad aumenti tariffari ma ad una messa a regime da parte della Società gestore della Tia in alcuni Comuni provinciale (Geofor – S.p.a.) della fatturazione del servizio relativo anche ad anni precedenti riscossi e in parte riversati alla Provincia nel 2008.;

- i proventi per conferimenti in discarica dovuti al rinnovo delle convenzioni con le Province di Firenze, Prato e Massa e dall’entrata in vigore dell’accordo stipulato tra le Province di Pisa, Prato e Firenze, ATO 3, ATO 6 E ATO 10 per disciplinare il conferimento di RSU nella Provincia di Firenze e Prato nella discarica di Peccioli.

In una situazione così complessa di normative che si accavallano le une sulle altre e sempre più complesse l’obiettivo della Provincia è quello di fare sistema non solo con le altre Province toscane ma anche verticalmente con la Regione di appartenenza e con i Comuni che di essa ne fanno parte. Ma non solo. La Provincia per crescere dovrà guardare anche realtà diverse, di altre regioni. E’ per questo che la Provincia ha partecipato e parteciperà sempre più attivamente ai Tavoli Tecnici sia a livello regionale che nazionale proprio per riuscire a conoscere diverse realtà, i problemi, come vengono affrontati e risolti e soprattutto laddove sono presenti prendere conoscenza di “best practices” per applicarle laddove è possibile. Rafforzare la già stretta collaborazione con UPI Toscana e UPI Nazionale utile per affrontare con maggior competenza interpretazioni normative in materia tributaria/finanziaria per poter elaborare bilanci provinciali che rispettino i principi fondamentali di cui al Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali, per migliorare la programmazione e ottimizzare le risorse. Una programmazione, come auspicato anche dalla riforma del federalismo, non solo giuridica, autorizzatoria, finanziaria ma anche economica rivolta a far conoscere e a capire ai cittadini come ed in che cosa sono spesi i loro soldi per attivare in modo adeguato i necessari meccanismi di responsabilizzazione verso gli elettori e favorire la trasparenza delle decisioni di spesa e la loro imputabilità.

Nell’anno 2009 scadrà l’attuale convenzione di tesoreria e pertanto dovrà essere verificata la possibilità di rinnovo, con un miglioramento da parte dell’attuale tesoriere delle condizioni applicate, in alternativa valutando la possibilità di indizione di una nuova gara..

Per quanto attiene la gestione economico-finanziaria nel suo complesso , l’anno 2009 rappresenta un anno di transizione, pertanto proseguirà l’attività ordinaria del servizio, secondo le modalità già in uso nell’anno 2008.

3.4.2 – Motivazione delle scelte

Questo programma prende spunto da una serie di problemi posti dal contesto economico e politico e lo si trova sia nel programma di governo della Giunta sia nel Programma di mandato presidenziale. Le motivazioni intrinseche ed estrinseche sono meglio evidenziate nel paragrafo di cui sopra

3.4.3 – Finalità da conseguire

Per quanto riguarda la gestione delle entrate:

- dare certezza alle entrate provinciali affinché la Provincia abbia autonomia e non dipenda da fattori esterni non controllabili.

- rafforzare il sistema di reti tra province, tra provincia e regione e con UPI per nuova e più completa

conoscenza sui meccanismi e legislazioni che ruotano intorno alle entrate provinciali.

3.4.4 – Risorse umane da impegnare Dirigente

2 dipendenti a tempo indeterminato full-time di categoria D 6 dipendenti a tempo indeterminato di cui 2 a part-time categoria C 4 dipendenti a tempo indeterminato full-time categoria B

2 dipendenti a tempo indeterminato part-time categoria C fino alla conclusione del mandato presidenziale.

3.4.5 – Risorse strumentali da utilizzare

Le risorse strumentali utilizzate sono quelle assegnate da inventario

3.4.6 – Coerenza con il piano regionale di settore

Il presente programma è coerente con la normativa in essere in materia economico-fiscale e tributaria, con quanto previsto dal mandato presidenziale, al fine di migliorare la capacità di progettazione e di programmazione della struttura, massimizzare le misure di e-government per riformare il funzionamento della P.A. nei suoi rapporti con i cittadini, con le altre P.A. e imprese private che operano nel mercato del lavoro pisano, e realizzare un “sistema a rete” di tutte le P.A. e gli altri soggetti coinvolti in cui tutti si scambiano dati e procedure permettendo maggiore efficienza e trasparenza. Rivisitare procedure esistenti e inserirne di nuove.

Riferimento alle linee strategiche

Azione strategica n. 5 – L’innovazione amministrativa

3.4 – Programma n.05/02: Le politiche del personale e dell’organizzazione

Nel documento SEZIONE 3 PROGRAMMI E PROGETTI (pagine 78-84)