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SEZIONE 3 PROGRAMMI E PROGETTI

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Academic year: 2022

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SEZIONE 3

PROGRAMMI E

PROGETTI

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Azione strategica del programma di mandato – collegamento con i codici di Bilancio

Azioni strategiche del programma di

mandato Programma di bilancio Servizio

01/01: La formazione professionale - Le politiche del lavoro e orientamento

Programma di bilancio n.

25 Mercato del lavoro Servizio Formazione e lavoro 01/02: L’innovazione tecnologica per lo

sviluppo delle imprese

03/01: Il sostegno alle imprese

04/11: Il sistema pubblico allargato e le partecipazioni

Programma di bilancio n.

24 Industria, commercio ed artigianato

Servizio Sviluppo Economico

01/03: Progetti decentrati del sistema

universitario Programma di bilancio n.

26 Sistema Universitario Servizio Istruzione, cultura, att. sportive, pol. sociali, pari opportunità

01/04 L'edilizia scolastica Programma di bilancio

n.31 Edilizia scolastica Servizio Edilizia e Sicurezza Impianti

01/05 Il sistema scolastico Programma di bilancio n.9 Istituti di istruzione secondaria

Servizio Istruzione, cultura, att. sportive, pol. sociali, pari opportunità

02/01 La partecipazione e le forme di cittadinanza attiva 02/02 Le politiche sociali, le pari

opportunità, il volontariato ed il terzo settore, la partecipazione e le forme di cittadinanza attiva

Programma di bilancio n.22 Servizi di assistenza

ad altri servizi sociali Servizio Istruzione, cultura, att. sportive, pol. sociali, pari opportunità

02/03 Le politiche culturali

Programma di bilancio n.10 Biblioteche, musei e pinacoteche

Programma di bilancio n.

11 Valorizzazione di beni d’interesse storico, artistico, altre attività culturali

Servizio Istruzione, cultura, att. sportive, pol. sociali, pari opportunità

02/04 Le politiche per lo sport

Programma di bilancio

n.13 Sport e tempo libero Servizio Istruzione, cultura, att. sportive, pol. sociali, pari opportunità

03/02 Le politiche per il turismo

Programma di bilancio

n.12 Turismo Servizio Sviluppo Rurale e turismo

03/03 Le politiche agricole e forestali Programma di bilancio

n.23 Agricoltura Servizio Sviluppo Rurale e turismo/Servizio forestazione e difesa fauna

04/01 Le infrastrutture viarie

Programma di bilancio

n.15 Viabilità Servizio Progettazione Nuove Opere

04/02 La gestione e regolamentazione della rete viaria

Programma di bilancio

n.27 rete viaria Servizio manutenzioni infrastrutture

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04/03 La pianificazione territoriale e urbanistica e il SIT

Programma di bilancio n.

16 Servizio urbanistica e programmazione

Servizio programmazione e sostegno allo sviluppo economico

04/04 Le politiche dei trasporti Programma di bilancio n.

14 Trasporti pubblici locali Servizio progettazione nuove opere

04/10 Le infrastrutture telematiche

Programma di bilancio n. 7

Servizio informativo Servizio sistema informativo e affari generali

04/08 Il sostegno ai comuni della provincia

Programma di bilancio n. 8 Servizi di assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali della Provincia

Gabinetto del Presidente

04/05 La difesa del suolo

Programma di bilancio n.

17 Difesa del Suolo Servizio Difesa Suolo e protezione civile

04/07 Le politiche ambientali energetiche e le aree protette

Programma di bilancio n.18 Servizi di tutela e valorizzazione ambientale Programma di bilancio n.

20 Parchi naturali e protezione naturalistica

Servizio Sviluppo sostenibile ed Energia

04/12 La difesa della fauna

Programma di bilancio n.19 Conservazione, programazione e gestione della fauna selvatica e ittica delle acque interne

Servizio forestazione e difesa fauna

04/06 La protezione civile

Programma di bilancio n.21 servizi di protezione

civile Servizio Difesa Suolo e

protezione civile 04/09 La sicurezza del territorio Programma di bilancio n.

28 Sicurezza del territorio Polizia Provinciale 05/02 Le politiche del personale e

dell'organizzazione

Programma di bilancio n.2 servizio segreteria generale, personale e organizzazione

Servizio gestione risorse finanziarie e umane

05/01 Le politiche del Bilancio

Programma di bilancio n. 3 Gestione economica, finanziaria e

programmazione

Programma di bilancio n.4 Gestione Entrate

Servizio gestione risorse finanziarie e umane

05/04 Il patrimonio e l'edilizia extrascolastica

Programma di bilancio n.5 Gestione dei beni

demaniali e patrimoniali Programma di n.6 Ufficio Tecnico

Servizio progettazione nuove opere

05/03 Il sistema informativo interno Programma di bilancio n.7

sistema informativo Servizio sistema informativo e affari generali

06/01 Le politiche comunitarie e relazioni internazionali

Programma di bilancio

n.29 Politiche comunitarie Ufficio politiche comunitarie e relazioni internazionali

07/01 Presidente e Giunta

Programma di bilancio n. 1 Organi Istituzionali

Gabinetto del Presidente

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07/02 Ufficio del Consiglio

Programma di bilancio n. 1

Organi Istituzionali Ufficio del Consiglio e supporto organi istituzionali

07/03 La Segreteria Generale Programma di bilancio n. 1

Organi Istituzionali Segreteria Generale

07/04 Gli affari generale e l’avvocatura

Programma di bilancio n.

30 Affari generale e diversi Servizio sistema informativo e affari generali

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Linee strategiche e programmi

Azione strategica n.1

Una provincia competitiva, socialmente coesa, basata sulla conoscenza con più posti di lavoro di migliore qualità

Paragrafo 1 La formazione professionale - Le politiche del lavoro e orientamento Paragrafo 2 Le politiche del lavoro

Programma n.01/01: La formazione professionale - Le politiche del lavoro e orientamento

Paragrafo 3 L’innovazione tecnologica

Programma n.01/02: L’innovazione tecnologica per lo sviluppo delle imprese Programma n.01/03: Progetti decentrati del sistema universitario

Paragrafo 4 – Il sistema scolastico Programma n.01/04: L’edilizia scolastica Programma n.01/05: Il sistema scolastico

Azione strategica n.2

Partecipazione, inclusione sociale, cittadinanza attiva, cultura Paragrafo 1 La partecipazione

Programma n.02/01: La partecipazione e le forme di cittadinanza attiva Paragrafo 2 Politiche sociali e pari opportunità

Programma n.02/02: Le politiche sociali, le pari opportunità, il volontariato ed il terzo settore, la partecipazione e le forme di cittadinanza attiva

Paragrafo 3 La cultura

Programma n.02/03: Le politiche culturali Paragrafo 4 Lo sport

Programma n.02/04: Le politiche per lo sport

Azione strategica n.3 Il sistema locale di sviluppo Paragrafo 1 Il sistema locale di sviluppo

Programma n.03/01: Il sostegno alle imprese Paragrafo 2 Turismo

Programma n.03/02: Le politiche per il turismo Paragrafo 3 Agricoltura e sistema agro-alimentare Programma n.03/03: Le politiche agricole e forestali Azione strategica n.4 Il territorio, i territori Paragrafo 1 Il territorio

Programma n.04/01: Le infrastrutture viarie

Programma n.04/02: La gestione e regolamentazione della rete viaria Programma n.04/03: La pianificazione territoriale e urbanistica e il SIT Programma n.04/04: Le politiche dei trasporti

Programma n.04/05: La difesa del suolo

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Programma n.04/06: La protezione civile

Programma n.04/07: Le politiche ambientali energetiche e le aree protette Programma n.04/08: Il sostegno ai comuni della provincia

Programma n.04/09: La sicurezza del territorio Programma n.04/10: Le infrastrutture telematiche

Programma n.04/11: Il sistema pubblico allargato e le partecipazioni Programma n.04/12: La difesa della fauna

Azione strategica n.5 L’innovazione amministrativa Programma n.05/01: Le politiche di bilancio

Programma n.05/02: Le politiche del personale e dell’organizzazione Programma n.05/03: Il sistema informativo interno

Programma n.05/04: Il patrimonio e l’edilizia extrascolastica Azione strategica n.6

L’Europa ed il livello globale

Programma n.06/01: Le politiche comunitarie e relazioni internazionali

Attività non strettamente legate ad azioni strategiche Paragrafo 1 Gli organi istituzionali

Programma n. 07/01 – Relazioni istituzionali – Gabinetto del Presidente Programma n. 07/02 - Organi istituzionali

Programma n. 07/03 – La Segreteria Generale

Programma n. 07/04 – Gli Affari generali e l’Avvocatura

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Riferimento alle linee strategiche

Azione strategica n. 1 Una provincia competitiva, socialmente coesa, basata sulla conoscenza con più posti di lavoro di migliore qualità (par.1 e 2 – La formazione professionale, le politiche del lavoro e l’orientamento )

3.4 – Programma n. 01/01: La formazione professionale - Le politiche del lavoro e orientamento

Assessore di riferimento Anna Romei

Dirigente Anna Maria Rossi

3.4.1 – Descrizione del Programma

Gli interventi di politiche attive del lavoro da realizzare nell’ambito del POR Ob. 2 2007-2013 tengono conto degli obiettivi riferiti alle azioni strategiche del mandato del Presidente che prevedevano di:

migliorare i tassi di occupazione e la produttività dei lavoratori già occupati sviluppare l’imprenditorialità e l’adattabilità delle aziende e dei lavoratori attivare azioni di preselezione e di incontro domanda/offerta

incentivare il lavoro autonomo e sostenere le imprese nelle assunzioni concordate anche mediante azioni di outplacement.

certificare la qualità (ed il suo mantenimento) dei servizi prestati dai Centri per l’Impiego.

Migliorare il servizio di collocamento obbligatorio dei disabili e portatori di handicap Potenziare il marketing aziendale

Attivare il piano di comunicazione del servizio formazione e lavoro connesso al piano di comunicazione dell’Ente

La loro realizzazione ci consente oggi di trasferire le buone prassi e le innovazioni già presenti nella programmazione dei Fondi Strutturali 2000-2006 in coerenza con gli orientamenti strategici comunitari riferiti agli Assi di finanziamento a carico del FSE:

ASSE 1 ADATTABILITA’: Migliorare l’adattabilità dei lavoratori e delle imprese e rendere più flessibile il mercato del lavoro mediante lo sviluppo di sistemi di formazione lungo tutto l’arco della vita , favorendo l’innovazione e la produttività attraverso una migliore organizzazione e qualità del lavoro nonché lo sviluppo di servizi e politiche per l’anticipazione e gestione dei cambiamenti, delle crisi aziendali

ASSE 2 - OCCUPABILITA’: Attuare politiche occupazionali efficaci e di qualità per far sì che un maggior numero di persone arrivi e rimanga sul mercato del lavoro mediante strumenti e sistemi di protezione sociale con particolare attenzione all’integrazione dei migranti, alla riduzione disparità di genere all’invecchiamento attivo, al lavoro autonomo e all’avvio di impresa

ASSE 3 - INCLUSIONE SOCIALE: combattere ogni forma di discriminazione nel mercato del lavoro attuando politiche d’inserimento e/o reinserimento lavorativo di tutti i soggetti svantaggiati

ASSE 4- CAPITALE UMANO : innovare e qualificare i sistemi di istruzione, formazione e lavoro adeguarli alla prospettiva del life long learning per consentire ai cittadini una crescita culturale e formativa ad alti livelli.

Stabilire uno stretto legame tra il sistema delle imprese l’università, i centri di ricerca al fine di introdurre un alto contenuto di saperi dentro le produzioni per sostenere e mantenere la competitività e l’occupazione ASSE 5 - TRANSNAZIONALITA’ E INTERREGIONALITA’ partecipare a promuovere opportunità di mobilità formativa e lavorativa scambio di buone pratiche attraverso partnership interregionali e transazionali Gli obiettivi generali e specifici degli assi d’intervento del FSE si concretizzano attraverso la definizione degli indirizzi del programma provinciale, dei piani di dettaglio delle azioni di orientamento, formazione e lavoro, l’individuazione delle risorse finanziarie e delle modalità di realizzazione delle singole azioni.

Implementare la messa a sistema dell’integrazione tra le politiche attive del lavoro mediante la concertazione con i soggetti economici ed istituzionali del territorio azioni di sviluppo occupazionale e di crescita culturale, costruire modelli trasferibili in ambiti/settori e soggetti diversi.

Gli interventi saranno prioritariamente rivolti a:

costruire intese e protocolli operativi con soggetti istituzionali e del dialogo sociale per definire azioni volte allo sviluppo e miglioramento occupazionale e a supporto delle crisi aziendali

far emergere il lavoro sommerso, la lotta allo sfruttamento dei minori e contro la dispersione scolastica ad accompagnare e facilitare le persone diversamente abili nell’inserimento lavorativo con azioni di orientamento, formazione individualizzata;

individuare, dopo un bilancio di competenze, percorsi di outplacement per lavoratori e lavoratrici

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disoccupati/e e/o in mobilità anche mediante nuovi strumenti operativi le carte prepagate- Individual Learning Account- ILA;

promuovere azioni di mainstreaming delle pari opportunità, sostenere e facilitare l’inserimento lavorativo delle donne anche mediante incentivi e buoni servizio;

promuovere azioni di empowerment e formazione per detenuti e immigrati;

sviluppare azioni di marketing nelle imprese al fine di metterne a fuoco i fabbisogni, promuovere azioni di formazione continua e di preselezione di lavoratori;

promuovere azioni di formazione ad occupazione determinata;

promuovere percorsi di certificazione di competenze necessarie per il primo inserimento lavorativo promuovere azioni di creazione di impresa, spin-off, alta formazione, apprendistato e job accademy a migliorare il piano di informazione e pubblicizzazione delle attività del Servizio sempre più integrato con la comunicazione istituzionale dell’Ente;

promuovere azioni di ricerca, indagini sui settori e target di utenza di interesse delle realtà riferite ai sistemi economici provinciali;

potenziare i Centri per l’impiego del territorio con soggetti esperti e strumenti adeguati per renderli più competitivi.

Come metodologia per perseguire i suddetti obiettivi, in un’ottica di integrazione sempre più pregnante tra formazione e lavoro, è necessario proseguire l’opera di concertazione avviata, ampliando e rafforzando i rapporti non solo con i soggetti istituzionali della “Tripartita”, ma anche con i soggetti economici.

In base all’analisi dei fabbisogni, sviluppi occupazionali e dagli esiti delle azioni intraprese della programmazione precedente si continueranno a promuovere gli accordi con le imprese, dando vita ad interventi ad occupazione predeterminata con particolare attenzione alla coesione sociale, alle pari opportunità ed ai soggetti che rischiano l’emarginazione.

Per modificare l’approccio culturale con gli imprenditori in ordine al concetto di formazione continua indispensabile a creare una forza lavoro capace di favorire l’evoluzione del mercato globale, risulta prioritario proporre le opportunità e gli strumenti anche finanziari direttamente “in azienda”.La formazione professionale deve confermarsi come strumento per sviluppare le abilità dell’apprendimento continuo non solo nel mondo economico strettamente inteso, ma anche in tutte le altre attività che consentono di impadronirsi degli strumenti conoscitivi circa le nuove tecniche di aggregazione, legislative, di sicurezza, affinché il lavoratore e il datore di lavoro acquisisca nuove capacità che lo rendano flessibile nel ristrutturare i suoi modi e tempi di lavoro e di gestione delle nuove competenze.

Proseguendo sulla strada già percorsa fino a questo momento sempre maggior attenzione dovrà essere posta alla legalità del lavoro all’emersione del sommerso e alla lotta allo sfruttamento del lavoro minorile. I progetti come “Scream” che hanno dato un enorme contributo alla sensibilizzazione alla lotta al lavoro nero dovranno proseguire al fine di fare emergere il senso di legalità.

Se il mainstreaming rispetto ai disabili, ed, in genere, rispetto a tutti i soggetti a rischio, deve costituire una linea guida da seguire, molto importante è risultata l’esperienza dei percorsi “Preformazione”, percorsi di orientamento, formazione e accompagnamento all’inserimento lavorativo avviato nel 2008. Il grande impegno profuso nella realizzazione di percorsi di orientamento e formazione rivolti a incentivare l’inserimento lavorativo delle persone diversamente abili ancora all’interno di percorsi scolastici, richiede, perché possa raggiungere l’obiettivo fissato, una fattiva collaborazione delle scuole.

Nello stesso ambito si collocano interventi per l’agricoltura sociale che favoriscono l’inserimento in ambito agricolo di lavoratori immigrati e delle altre categorie del disagio (es. tossicodipendenti), ma anche interventi sociali, come la stipula di protocolli di intesa con le Società della Salute per “facilitare”, l’ingresso nel mondo del lavoro dei suddetti soggetti.

A ciò si aggiunge l’impegno ad aumentare il coinvolgimento delle donne in età lavorativa al mercato del lavoro, sostenendo, in quest’ottica, interventi volti alla conciliazione della vita familiare e della vita lavorativa, in linea con le precedenti esperienze e con le direttive del Programma Operativo. Non minore attenzione sarà rivolta alla prosecuzione ed al miglioramento degli interventi nelle carceri e quelli di outplacement.

Occorrerà prestare grande attenzione ai rapporti con l’Università, non solo per attività quali l’Alto Apprendistato, ma anche per la creazione di spin-off, aumentare i tassi di occupazione femminile, continuando sulla strada delle politiche di conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare e cercare di combattere culturalmente e con gli strumenti che abbiamo a disposizione la nuova povertà: povertà relativa.

3.4.2 – Motivazione delle scelte

Sottesa a questo programma sta la considerazione che le azioni formative e quelle di servizio all’impiego non possono che essere integrate, sia sul versante lavoratori che su quello dei soggetti produttivi. Vi è inoltre la consapevolezza che per garantire al Servizio quel primato quantitativo e qualitativo di intervento sul mondo occupazionale, occorre migliorare ed implementare agli strumenti mediatici avanzati di informazione e

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comunicazione delle iniziative lanciate.

3.4.3 – Finalità da conseguire

Il risultato atteso è dunque il mantenimento dell’occupazione, la gestione delle crisi e il sostegno all’imprenditorialità e alle pari opportunità tra uomini e donne attraverso azioni di formazione professionale e di orientamento al lavoro e azioni atte a soddisfare le esigenze espresse dai soggetti disoccupati, svantaggiati, occupati e imprenditori.

Formazione sempre più politica attiva del lavoro e leva sostanziale per migliorare la qualità della vita, influendo anche sulla capacità di promuoversi o resistere in maniera incisiva sul mercato economico occupazionale.

Tutte le azioni saranno finalizzate alla creazione di condizioni di occupabilità, al miglioramento continuo delle competenze di base, trasversali e professionali per il mantenimento occupazionale, allo sviluppo della cultura imprenditoriale e del lavoro autonomo, alla diffusione dell’informazione in materia di formazione professionale e orientamento al lavoro, ai cittadini, alle imprese, ai soggetti istituzionali e alle parti sociali all’individuazione delle competenze economiche del territorio, trasferibili agli utenti per l’ “incrocio domanda/offerta lavoro”, nonché a garantire una gestione dell’attività rispettosa delle norme e dei regolamenti comunitari, nazionali e regionali, al fine di avere costantemente il monitoraggio, il controllo didattico e amministrativo contabile e il miglioramento dell’efficienza/efficacia e del sistema di qualità totale.

3.4.4 – Risorse umane da impegnare N. 19 categoria D ( di cui 2 part-time) N. 28 categoria C ( di cui 4 part-time 1 t.d) N. 33 categoria B ( di cui 4 part-time) Affiancano le risorse interne quelle della

- Società Cooperativa IMOFOR (per i servizi di orientamento di primo e secondo livello anche mediante facilitatori per il collocamento obbligatorio e l’immigrazione, marketing, preselezione, azioni di emersione lavoro sommerso);

saranno inseriti nel rispetto di quanto previsto nella RPP 2008-2010 parte terza programma e progetti 2 esperti professionisti per la gestione del sistema informativo IDOL finanziati con il Fondo Sociale Europeo e I Avvocato giuslavorista per lo sportello immigrati.

Per il potenziamento dei servizi all’impiego e per la realizzazione di progetti triennali sempre finanziati con il Fondo Sociale europeo saranno inseriti entro il 31 12 2008 tre operatori esperti delle politiche attive del Lavoro (orientamento integrato, assistenza tecnica alle azioni del mercato del lavoro, progetti transnazionali e interprovinciali) individuati per scorrimento della graduatoria approvata con Determinazione Dirigenziale n.

4650 del 30.10.2008. Saranno inoltre inseriti dal 10 gennaio 2009 3 operatori esperti per la gestione dei Poli TRIO e implementazione banca dati imprese per l’ottimizzazione della domanda/offerta , e referente di parità sempre individuati per scorrimento della graduatoria sopraccitata. Naturalmente nel rispetto dei progetti che la Regione affiderà alla Provincia sarà necessario implementare i Servizio Formazione e lavoro con altre 4 unità.

3.4.5 – Risorse strumentali da utilizzare

Le risorse strumentali consistono: ordinarie risorse informatiche e d’ufficio richieste per l’attività, server e postazioni informatiche web learing point, postazioni informatiche per disabili oltre alle n. 8 vetture in dotazione al Servizio.

3.4.6 – Coerenza con il piano regionale di settore Il Programma è coerente con:

- il POR Ob. 2, 2007-2013 Regione Toscana DGR 832 del 20.11.2007 e Piano di Attuazione di Dettaglio – PAD DGR 873 del 26.11.2007;

- il Piano di indirizzo generale integrato 2006-2010 – PIGI, di cui all’art. 31 della L.R Toscana. 26 luglio 2002, n. 32 (approvato con delibera del Consiglio Regionale n. 93 del 20.9.2006);

- Masterplan dei servizi al lavoro e formazione della Regione Toscana, approvato con DPGR n. 348 del 19.4.2004.

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Riferimento alle linee strategiche

Azione strategica n. 1 Una provincia competitiva, socialmente coesa, basata sulla conoscenza con più posti di lavoro di migliore qualità (par.3 – L’innovazione tecnologica )

3.4 – Programma n.01/02: L’innovazione tecnologica per lo sviluppo delle imprese Assessore di riferimento Graziano Turini

Dirigente Paolo Prosperini

3.4.1 – Descrizione del programma

Si rinvia al Programma n. 03/01

3.4.2 – Motivazione delle scelte

3.4.3 – Finalità da conseguire

3.4.4 – Risorse umane da impegnare

3.4.5 – Risorse strumentali da utilizzare

3.4.6 – Coerenza con il piano regionale di settore

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Riferimento alle linee strategiche

Azione strategica n. 1 Una provincia competitiva, socialmente coesa, basata sulla conoscenza con più posti di lavoro di migliore qualità (par.3 – L’innovazione tecnologica )

3.4 – Programma n. 01/03: Progetti decentrati del sistema universitario Assessore di riferimento: Rosa Dello Sbarba

Dirigente: Fabiano Corsini

3.4.1 – Descrizione del programma

Le attività comprese nel programma si pongono l’obiettivo di sviluppare e implementare un sistema di educazione superiore con caratteristiche di eccellenza.

Le azioni del programma sono pertanto orientate a:

- progettare percorsi formativi integrati e favorire la flessibilità didattica degli atenei e dei centri di ricerca presenti sul territorio

- organizzare attività di orientamento scolastico, universitario e di specializzazione

- valorizzare le risorse culturali del territorio, anche attraverso l’attivazione di progetti innovativi - compartecipare ai progetti realizzati sul territorio e rivolti alla ricerca e all’innovazione tecnologica

Le sinergie costruite con il mondo dell’università e della ricerca hanno reso possibile la realizzazione di una rete per l’attuazione di politiche formative condivise.

Il raggiungimento degli obiettivi è reso possibile dalla realizzazione di iniziative sinergiche con i diversi soggetti:

Con l’Università di Pisa è attiva una convenzione triennale (2008-2010) finalizzata a rendere l’offerta di istruzione e formazione superiore più aderenti alle necessità espresse dal territorio, dal tessuto economico e dal mercato del lavoro, attraverso lo sviluppo di metodi di didattica innovativa e il potenziamento della rete dell’alta formazione, tenendo conto delle opportunità date dalle nuove tecnologie.

Con l’Università di Pisa, inoltre, prosegue il progetto del Laboratorio Universitario Volterrano, al quale partecipano anche il Comune di Volterra e la Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra. Il progetto è mirato a favorire la conoscenza e fruibilità del patrimonio culturale e ambientale (sotto il profilo archeologico, architettonico artistico, urbanistico) del territorio di Volterra, oltre a sperimentare nuove modalità di didattica.

Le attività previste nel programma comprendono anche l’organizzazione di conferenze pubbliche, mostre espositive e pubblicazioni scientifiche.

Con l’Università di Pisa è anche attiva una collaborazione con il Centro Interdipartimentale di Scienze per la Pace, per realizzare azioni finalizzate alla promozione di una cultura di pace, attraverso interventi e iniziative di educazione alla non violenza, al disarmo, alla solidarietà, favorendo lo scambio di informazioni e collaborazioni.

Con la Scuola Normale Superiore continuano le attività del progetto “Volterra”, in collaborazione con il Comune di Volterra, finalizzato all’attuazione di attività di alta formazione sui beni culturali mediante l’attivazione di corsi specialistici da svolgersi in forma residenziale sul territorio volterrano.

Progetti specifici sono inoltre condivisi con tutti i soggetti del territorio provinciale.

Il territorio di Volterra ospita anche la Scuola Internazionale di Alta Formazione (SIAF), aperta dalla Scuola Superiore di S. Anna, che si propone come un vero e proprio campus dedicato alla ricerca e all’alta formazione.

3.4.2 – Motivazione delle scelte

Il nostro territorio è particolarmente fertile in campo universitario e dell’attività formativa. Questo consente di favorire l’ ampliamento delle relazioni con il mondo accademico e della ricerca. La provincia ospita tre istituti universitari di grande prestigio (Università degli Studi, Scuola Superiore S. Anna, Scuola Normale Superiore) e una rete di poli di alta formazione e ricerca (CNR, INFN, ENEA); a questi si uniscono realtà altamente qualificate dedicate allo sviluppo e alla promozione di progetti di innovazione tecnologica (Pont- Tech, Siaf). E’ un patrimonio unico, che consente di mettere in atto politiche specifiche finalizzate allo sviluppo di un sistema territoriale di educazione superiore di alta formazione.

Le collaborazioni avviate con le diverse istituzioni hanno l’obiettivo primario di promuovere la conoscenza del territorio e del patrimonio artistico e culturale.

Il nostro impegno vuole concorrere alla trasformazione positiva delle condizioni sociali, economiche e

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ambientali del nostro territorio, favorendo sia la crescita che le opportunità di scelta dei cittadini, in modo particolare delle giovani generazioni.

L’obiettivo di long life learning deve essere arricchito qualitativamente per assicurare un sistema di istruzione e formazione di eccellenza.

3.4.3 – Finalità da conseguire

- Costruire sinergie con l’intero sistema di alta formazione presente sul territorio, per realizzare un percorso di educazione superiore con caratteristiche di eccellenza

- Sviluppare politiche finalizzate al sostegno della qualità dell’offerta formativa nell’ambito dell’istruzione superiore

- Attuare sperimentazioni didattico-scientifiche innovative

- Contribuire a favorire le conoscenze degli studenti avvalendosi di competenze pluridisciplinari - Valorizzare le testimonianze ed i documenti artistici e storici presenti nella città e nel territorio

- Instaurare e sviluppare rapporti di collaborazione anche con università straniere, con scambi di docenti e discenti e con la comune organizzazione di convegni internazionali

3.4.4 – Risorse umane da impegnare n. 1 cat. D

3.4.5 – Risorse strumentali da utilizzare 1 pc, 1 stampante, 1 fax

3.4.6 – Coerenza con il piano regionale di settore

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Riferimento alle linee strategiche

Azione strategica n. 1 – Una Provincia competitiva, socialmente coesa, basata sulla conoscenza con più posti di lavoro di migliore qualità (par.

1 e 2 – La formazione professionale, le politiche del lavoro e l’orientamento)

3.4 – Programma n. 01/04: L’Edilizia scolastica Assessore di riferimento: Gabriele Santoni Dirigente: Genoveffa Carluccio

3.4.1 – Descrizione del programma

L'attività gestionale del Servizio Edilizia opera su più livelli e, in particolare:

-un I livello di media-lunga scadenza che mira ad una organizzazione del patrimonio scolastico più concentrato, che favorisca il miglior utilizzo degli spazi, renda possibile anche economicamente una dotazione di strutture accessorie (laboratori, attrezzature per l’attività sportiva, auditorium, spazi e servizi comuni) più adeguata alle esigenze della popolazione scolastica e del territorio più in generale e soprattutto consenta maggiore flessibilità nell’utilizzo degli spazi a seconda dell’aumento o diminuzione delle classi di un Istituto rispetto ad un altro ed una diminuzione dei consumi e dei costi di gestione in genere;

-un II livello caratterizzato da una maggiore tempestività e, spesso, di urgenza e di pronto intervento, teso al mantenimento e/o miglioramento delle condizioni dei fabbricati esistenti, ma anche all’innovazione tecnologica, allo sviluppo della didattica e della ricerca, alla creazione di una ricca offerta formativa;

-un III livello non di tipo strettamente operativo, ma culturalmente e socialmente più significativo, teso al coinvolgimento continuo degli studenti, delle famiglie, degli insegnanti e di tutti gli operatori del settore.

Questi livelli d’intervento si inquadrano in un’ottica di più ampio respiro secondo cui la scuola deve prevenire e contrastare i fenomeni legati al disagio giovanile, deve contribuire a realizzare l’integrazione fra istruzione, formazione professionale, orientamento, domanda e offerta di lavoro, deve contribuire a rimuovere gli ostacoli all’inserimento pieno nella vita civile delle persone portatrici di handicap psico-fisici e sensoriali.

In questo ultimo scorcio di mandato sarà prevalente l’attività di II e III livello, in quanto bisognerà concludere il maggior numero di interventi già in corso, rimandando alla nuova Amministrazione la programmazione di media-lunga durata.

3.4.2 – Motivazione delle scelte I livello:

Considerato che siamo in fase conclusiva del mandato, è prioritario portare a termine gli interventi avviati negli scorsi anni per attuare le strategie individuate nel programma di mandato. Rilevano in particolare il completamento del nuovo polo scolastico dell’IPSIA di Pontedera,( 2° lotto – 1° stralcio), del plesso scolastico del Matteotti di Pisa (impianti sportivi), di quello di via B. Croce. Inoltre, a completamento di un percorso intrapreso nell’anno 2007 ed in seguito al monitoraggio attuato su alcune realizzazioni-campione, saranno realizzati i lavori per un Sistema di Sicurezza Integrato (rilevazione incendi, rilevazione furti e videosorveglianza) per la sicurezza passiva di tutti i fabbricati scolastici ubicati nel Comune di Pisa.

(P.di M: azione strategica 1- punto 1.4).

Particolare importanza strategica riveste la realizzazione dei lavori relativi al Complesso Marchesi ed al completamento del Liceo Marconi a San Miniato, sede temporanea, con la costruzione della palestra. I suddetti edifici, infatti, hanno evidenziato particolari criticità negli studi di fattibilità effettuati negli anni passati ed hanno richiesto interventi anche radicali. Allo stato attuale risulta prioritario individuare il percorso da attuare per la realizzazione della sede definitiva del liceo Marconi con l'accorpamento anche del Liceo Carducci.

II livello:

Il Programma Triennale dei Lavori prevede il completamento dell’adeguamento normativo e il cablaggio di alcune scuole, la ristrutturazione dei fabbricati o parti di fabbricati in condizioni di più grave disagio o necessitanti di adeguamenti normativi, la riorganizzazione funzionale ed il recupero di spazi sottoutilizzati per dare risposte concrete alla domanda di un maggior numero di aule negli Istituti in crescita. Al riguardo particolarmente significativi sono i progetti relativi all’ ISA Russoli a Pisa, all'Istituto A. Pesenti di Cascina, al Liceo socio-pedagogico Carducci di Pisa e alle centrali termiche del plesso IPSIA Fascetti- ITI L. Da Vinci.

Notevole impegno in termini di risorse umane richiede la ricerca e lo sviluppo di rapporti con l’utenza scolastica, non solo nelle situazioni di conflitto e di disagio accertato, ma anche nelle situazioni di scuole

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perfettamente funzionanti, per la complessità delle procedure da attuare anche per interventi di modesta entità, per la necessità di dover frequentemente richiamare gli utenti ad un'adeguata gestione atta a conservare gli edifici in buono stato (tutelandoli rispetto ad atteggiamenti di natura vandalica) e a contenere i consumi, per la necessità di adeguare gli edifici alle esigenze, diverse di anno in anno, dei progetti didattici ed educativi.

La gestione delle scuole è un aspetto molto critico, sia in termini di risorse umane investite sia in termini di servizi resi. Occorre pensare innanzitutto ad un maggior coordinamento tra didattica, diritto allo studio, progettazione delle attività scolastiche e lavori edilizi - impiantistici da eseguire sui fabbricati. Pensare agli accorpamenti non solo in termini di unica dirigenza scolastica ed unica segreteria ma anche in termini di unico fabbricato.

Occorre pensare ad una gestione ordinaria dei fabbricati più virtuosa, il che significa progettare e finanziare procedure più funzionali, che ottimizzino l’utilizzo del personale, garantiscano continuità del servizio su più annualità da parte delle ditte manutentrici e realizzino interventi di rinnovamento tecnologico finalizzato anche al risparmio energetico.

III livello:

Riguarda la partecipazione da parte di tutte le componenti del Servizio (Funzionari, Tecnici responsabili, operai) e soprattutto della sottoscritta in prima persona a Consigli d’Istituto, incontri con gli studenti delle scuole per informarli e dare risposte per situazioni particolari, per incontri con rappresentanze di vario tipo (genitori, studenti, insegnanti), elaborazione partecipata dei progetti, discussione e condivisione dei lavori e della tempistica di esecuzione degli stessi, ricerca di obiettivi comuni.

(P.di M: azione strategica 1- punto 1.4 a: concepire scelte e progettare i servizi ponendo al centro le esigenze e i bisogni degli studenti ecc.).

3.4.3 – Finalità da conseguire

Valorizzazione del patrimonio esistente e diminuzione dei costi di gestione.

Realizzazione di strutture edilizie di buon livello che favoriscano l’inserimento e la socializzazione, riducano l’emarginazione e la dispersione scolastica, favoriscano le interazioni con l’Università e il mondo del lavoro.

Distribuzione degli edifici scolastici di qualità sul territorio provinciale, anche in rapporto alla presenza di particolari vocazioni formative e culturali del territorio stesso, per consentire una crescita omogenea di tutte le aree.

Sostegno dell’attività sportiva in quanto questa costituisce un importante strumento di integrazione e aggregazione sociale, oltre che un’opportunità di vita, salute, educazione

Completamento della messa in sicurezza delle scuole.

3.4.4 – Risorse umane da impegnare

Il Servizio dispone attualmente, per l'edilizia scolastica, di 19 unità a tempo indeterminato, di cui 6 tecnici cat.

D, 8 tecnici cat. C e 5 addetti tecnici cat. B, cui si aggiunge 1 tecnico di cat. C in servizio presso la U.O.

Impianti a tempo determinato.

Per completare l'organizzazione del Servizio rimane da effettuare l'assunzione a tempo indeterminato di 1 tecnico di cat. C ed un addetto tecnico di categoria B, i cui concorsi sono previsti debbano concludersi entro aprile 2009.

Inoltre è sentita la forte necessità di dotare il Servizio di personale amministrativo a supporto della attività tecnica (1 cat. D + 1 cat. C).

E’ previsto il conferimento di incarichi di cui all’art. 90 d.lgs. 163/06 (svolgimento delle attività progettazione preliminare ed esecutiva, direzione lavori ecc) secondo le necessità che emergeranno durante l’effettuazione dei lavori stessi sulla base del piano triennale dei lavori pubblici.

3.4.5 – Risorse strumentali da utilizzare

Le risorse strumentali corrispondono a quelli imputate in inventario ed assegnate al Servizio di riferimento.

3.4.6 – Coerenza con il piano regionale di settore

Il programma è coerente con gli altri strumenti di pianificazione settoriale interna ed esterna.

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Riferimento alle linee strategiche

Azione strategica n. 1 – Una provincia competitiva, socialmente coesa, basata sulla conoscenza con più posti di lavoro di migliore qualità (par. 4 – Il sistema scolastico)

3.4 – Programma n. 01/05: Il sistema scolastico Assessore di riferimento Rosa Dello Sbarba Dirigente Fabiano Corsini

3.4.1 – Descrizione del programma

L’obiettivo della Provincia è quello di garantire una scuola di qualità per tutti su tutto il territorio provinciale, come necessità di base per la crescita dei singoli cittadini e delle singole cittadine e di tutta la collettività, nella convinzione della necessità strategica dell’elevazione culturale della comunità.

La Provincia intende lavorare per promuovere culturalmente e politicamente la prospettiva per il raggiungimento della società della conoscenza e per l’apprendimento durante tutto l’arco della vita, in linea con la strategia di Lisbona, nella prospettiva di accrescere la partecipazione dei giovani e per migliorare il loro livello di apprendimento, offrire occasioni di life long learning e rafforzare la capacità di competere e di innovare del sistema educativo.

Nel 2008 sono stati approvati alcuni provvedimenti normativi che hanno creato un forte sommovimento nel mondo della scuola. La Legge 133/2008 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” (articolo 64), il D.L.

137/2008 (c.d. decreto Gelmini), convertito in legge con la Legge n. 169 del 30/10/2008 e il D.L. 154 del 7/10/2008 “Disposizioni urgenti per il contenimento della spesa sanitaria e in materia di regolazioni contabili con le autonomie locali”, hanno previsto modifiche in vari settori del sistema scolastico (organizzazione didattica della scuola primaria, razionalizzazione delle classi di concorso, quadri orari degli istituti professionali, criteri per la formazione delle classi, riorganizzazione dei centri di istruzione degli adulti, dimensionamento della rete scolastica, ecc.).

Tali provvedimenti, finalizzati a conseguire un risparmio di risorse per lo Stato, hanno inciso su materie di competenza della Regione, la quale infatti ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale contro l’art.

64 della Legge 133/2008 e inoltre sono stati approvati senza alcuna concertazione con gli Enti Locali, sui quali ricade l’onere di organizzare e gestire alcuni servizi strettamente necessari per l’erogazione del servizio di istruzione, come le mense, i trasporti. Nel corso del 2009 saranno approvati i regolamenti attuativi di tali disposizioni, e la Provincia dovrà accompagnare e sostenere le scuole in questa fase di riorganizzazione.

Un’altra importante innovazione introdotta nel sistema scolastico è costituita dall’innalzato dell’obbligo di istruzione “per almeno dieci anni” (art. 18, c. 278 della Legge Finanziaria 2007), con decorrenza dall’anno scolastico 2007/08. Il biennio della scuola superiore è pertanto entrato nella fascia dell’obbligo.

Questa innovazione impone a tutto il sistema scolastico, non solo quello del biennio, ma anche ai segmenti scolastici precedenti e successivi, di ripensare il proprio modo di fare scuola, sia a livello metodologico che di contenuti.

Per questo motivo uno degli obiettivi principali del programma è quello di sostenere le scuole, riconoscendo la loro piena autonomia, nel processo di miglioramento della qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento nel biennio. La Provincia ha promosso a tal fine, in accordo con la Regione, con il Ministero della Pubblica Istruzione, con l’Ufficio Scolastico Provinciale e con la collaborazione del CIDI, la costituzione in rete delle scuole superiori per la realizzazioni di ricerca e sperimentazione didattica in questo ambito. Le scuole della Provincia di Pisa sono impegnate in una sperimentazione concreta della didattica del biennio, consapevoli che serve l’impegno fattivo al successo scolastico per ognuno per la realizzazione del diritto allo studio per tutti.

Integrando più possibile le politiche scolastiche, insieme a questa iniziativa verranno sostenuti e monitorati in collaborazione con il Servizio Formazione Professionale, i progetti per la prevenzione della dispersione rivolti alle I° e II° classi degli Istituti professionali e artistici, previsti dalla Regione.

La Provincia svolge e dovrà svolgere, in attuazione della legislazione e degli strumenti di

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programmazione regionali (soprattutto il Piano di indirizzo generale integrato 2006-2010), l’importante ruolo di coordinamento e di programmazione intermedia in tutto il settore educativo. Dovrà essere portato a sistema il lavoro di programmazione e coordinamento fino ad oggi svolto dalla Provincia, giungendo, di concerto con Comuni e Zone Educative, all’elaborazione del Piano Pluriennale Integrato Provinciale.

Di particolare rilevanza i compiti previsti dalla normativa nazionale e regionale circa la formazione dei piani di utilizzo delle strutture scolastiche e della programmazione della rete scolastica (istituzione, aggregazione, fusione e soppressione di scuole, plessi scolastici o indirizzi di studio, modalità di articolazione del tempo scuola).

A tale riguardo la Provincia darà attuazione, secondo le direttive statali e regionali, alla costituzione dei poli tecnico-professionale e degli Istituti Tecnici Superiori (ITS), previsti dalla Legge 40/2007 e dal DPCM 25/1/2008, e darà attuazione alla prevista riorganizzazione dei Centri territoriali per l’educazione degli adulti e dei corsi serali.

Continuano ad essere considerati prioritari nella programmazione della rete scolastica territoriale gli obiettivi di estendere il servizio di scuola dell’infanzia e quello di difendere ed estendere il tempo pieno nella scuola primaria e nella scuola secondaria di I° grado.

La Provincia conferma il proprio ruolo di supporto all’attività e alla innovazione didattica.

Significativo e riconosciuto il grande impegno in materia di educazione scientifica. A tale riguardo sono stati creati i Laboratori didattico-scientifici provinciali Franco Conti e ne è sostenuta l’attività. Proseguirà la collaborazione con la Regione per la realizzazione del progetto di educazione scientifica nella scuola di base e la collaborazione sul progetto “Pianeta Galileo”. Altri settori particolari di intervento sono l’educazione ambientale, per la quale si è sostenuta la creazione dei Centri di educazione ambientale nella zone, l’insegnamento della storia, attraverso le numerose attività del Centro per la didattica della storia, l’integrazione degli alunni stranieri e dei disabili, la promozione di una cultura di legalità e di pace attraverso la collaborazione con associazioni e Enti e i percorsi con il Corso di scienze per la pace.

Un’altra attività di particolare rilevanza è quella dell’Osservatorio Scolastico Provinciale. L’Osservatorio pisano è stato individuato dal Piano di indirizzo generale integrato 2006-2010 come struttura di riferimento regionale per lo sviluppo del Sistema Informativo Scolastico Regionale e svolgerà attività di ricerca, di sperimentazione e di assistenza agli altri Osservatori toscani, oltre a perfezionare il proprio sistema informativo territoriale. Attraverso l’attività dell’OSP si vuol anche promuovere una più matura collaborazione fra le autonomie locali e scolastiche sia nelle attività di orientamento che nella scelta di investimenti di politica scolastica. Un altro settore di sviluppo dell’attività dell’OSP sarà costituito dalla partecipazione attiva al progetto promosso dall’UPI (e finanziato con fondi CNIPA) per il Riuso dei prodotti tecnologici sviluppati dalla pubblica amministrazione verso altri enti pubblici.

La Provincia continuerà a svolgere un ruolo di programmazione e coordinamento intermedio degli interventi concernenti il diritto allo studio per fronteggiare l’abbandono e la dispersione scolastica, garantendo equità a livello provinciale nell’attribuzione delle provvidenze e promuovendo una progettazione che parta dai bisogni formativi del territorio. Conferma il sostegno alla Progettazione Integrata di Area, in particolare nei progetti finalizzati all’inserimento degli alunni disabili e svantaggiati, all’integrazione culturale e quelli che affrontano le problematiche dell’insuccesso scolastico.

Per le iniziative destinate all’erogazione di incentivi economici si darà attuazione alle nuove linee guida definite a livello regionale per il triennio 2008-2010 (G.R. n. 941/08) che prevedono tra gli altri la sperimentazione del comodato dei libri di testo nelle scuole secondarie di secondo grado.

Si conferma altresì il sostegno alle scuole secondarie di secondo grado nelle iniziative di scambio culturale realizzate con scuole all’estero nell’obiettivo di garantire la partecipazione a questa opportunità didattica anche alle famiglie con minori disponibilità economiche. Continua l’impegno per il miglioramento della qualità ambientale, la qualificazione dei servizi e degli strumenti relativi alle attività didattiche delle scuole di competenza, portando avanti gli obbiettivi previsti dal piano degli investimenti che prevede l’acquisizione di nuovi arredi e,di attrezzature adeguate e di laboratori. Si rafforza la volontà di favorire l’autonomia scolastica degli istituti con l’approvazione di una nuova convenzione con gli istituti e con il trasferimento di risorse per la minuta manutenzione, le spese varie di ufficio e le spese telefoniche.Nel quadro del perseguimento dell’obbiettivo di risparmio nell’uso delle risorse verrà sviluppata la collaborazione anche con le altre strutture interessate per l’ ottimizzazione delle spese relative alle utenze.Infine, continua l’impegno per garantire le condizioni per lo svolgimento delle attività didattiche con un più razionale utilizzo delle risorse patrimoniali disponibili e con convenzioni per il trasporto degli studenti e l’utilizzo di spazi all’esterno delle scuole (ad esempio palestre).

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3.4.2 – Motivazione delle scelte

Le scelte del programma provinciale sono finalizzate a garantire alla comunità locale un sistema scolastico in grado di innalzare il livello culturale dei giovani e dei cittadini in generale, ridurre la dispersione scolastica sia attraverso una maggiore rispondenza dell’offerta formativa alle esigenze degli studenti, sia tramite la rimozione di ostacoli di ordine economico, sociale e culturale che impediscono la partecipazione alle attività formative.

Il nostro sistema scolastico è valido e ben funzionante grazie anche alla tradizione di collaborazione tra Enti Locali e Istituzioni scolastiche e grazie ad alcune scelte di prospettiva fatte nel recente passato (ad esempio: la generalizzazione dell’Istituto Comprensivo quale forma ottimale di organizzazione scolastica per la scuola di base). C’è sempre e comunque in ogni sistema educativo la necessità di innovare: cogliere le suggestioni e gli spunti dell’attualità ma soprattutto produrre innovazione nella quotidianità del processo di insegnamento- apprendimento. Per questo il ruolo della Provincia in materia di Pubblica Istruzione è e sarà di promuovere e favorire i processi di innovazione delle singole autonomie scolastiche e del sistema nel suo complesso.

L’obiettivo di garantire a tutti il diritto all’apprendimento per tutto l’arco della vita si realizza attraverso una programmazione delle politiche educative che deve cominciare dal potenziamento dei servizi per la prima infanzia, estendere il servizio della scuola dell’infanzia, elevare la qualità del sistema scolastico e offrire anche opportunità di formazione permanente ai cittadini lungo tutto l’arco della vita. Questi obiettivi devono essere perseguiti in una logica di collaborazione con i Comuni, le Conferenze Educative di zona e le Istituzioni scolastiche.

Particolare sarà l’impegno per il rinnovamento dell’insegnamento/apprendimento nel biennio superiore, segmento scolastico che è entrato nell’obbligo di istruzione e che pertanto dovrà ripensare contenuti e metodologie di insegnamento. Scelta questa che la Provincia ha impostato anche in assenza di normativa, dato che creare nel biennio le condizioni per garantire a tutti le conoscenze di base è condizione necessaria per assicurare una possibilità reale di prospettiva professionale e anche personale.

L’impegno per il potenziamento dell’insegnamento scientifico è motivato dagli esiti negativi che hanno prodotto gli studi sui livelli di conoscenze scientifiche dei nostri alunni e dalla convinzione che la diffusione di una mentalità scientifica, razionale e aperta al confronto sui fatti sia di fondamentale importanza per la crescita civile della società, per la formazione di cittadini consapevoli e liberi, capaci di orientarsi, di comprendere informazioni e di inserirsi nel mondo del lavoro, per l’affermazione dell’idea stessa di democrazia.

La scuola è il luogo che può e deve far questo. Capacità di risoluzione dei problemi e buona cultura di base come obiettivi su cui comunemente impegnarsi in un moderno sistema scolastico.

Il potenziamento dei servizi informativi dell’Osservatorio Scolastico è motivato dalla convinzione che solo un’approfondita conoscenza dei diversi aspetti del sistema scolastico potrà consentire ai livelli decisionali di effettuare scelte ponderate e basate sulla conoscenza dei dati reali. Attraverso il lavoro comune che parte dalle difficoltà reali si vuol promuovere una collaborazione sempre più matura fra autonomie locali e autonomie scolastiche.

3.4.3 – Finalità da conseguire

Ciò che dovrà caratterizzare e qualificare il ruolo della Provincia sarà:

- il suo ruolo attivo nella costruzione di un sistema delle autonomie (istituzionali e scolastiche) in grado di far svolgere alla autonomia scolastica tutte le sue potenzialità di riforma e di qualificazione del sistema in rapporto con il territorio;

- accompagnare le scuole superiori nel processo di riforma costituito dall’innalzamento dell’obbligo scolastico;

- sostenere gli istituti professionali e artistici nella realizzazione degli interventi di istruzione e formazione per la prevenzione del disagio e della dispersione nelle classi I° e II°, così come previsto dalla Delibera di Giunta Regionale n. 615/2007;

- il sostegno al ruolo attivo degli studenti, attraverso l’attivazione ed il funzionamento degli organismi collegiali locali, provinciali (consulta) e regionali (parlamento regionale degli studenti);

- l’innovazione strumentale e la qualità delle strutture e attrezzature;

- lo sviluppo dell’attività di ricerca dell’OSP, del Centro per la didattica della storia e dell’attività di educazione scientifica;

- l’attività di ricerca didattica;

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- l’attività di orientamento;

- l’integrazione del sistema scolastico e formativo;

- in materia di diritto di studio garantire equità di trattamento a livello provinciale e promuovere una programmazione degli interventi educativi che partano dai bisogni formativi del territorio.

3.4.4 – Risorse umane da impegnare n. 6 categoria D

n. 2 categoria C n. 7 categoria B

Afferiscono al Servizio Istruzione anche 6 unità di personale che, con rapporti di tipo diverso, collaborano per il raggiungimento degli obiettivi dell’ente e usufruiscono di postazioni di lavoro presso gli uffici provinciali (più precisamente: 1 insegnante distaccato per il coordinamento dell’Osservatorio scolastico; 3 collaboratori per il progetto OSP; la direttrice del Centro per la didattica della Storia; l’esperta del progetto regionale di educazione scientifica)

Per la realizzazione del programma sarà attivato un incarico a esperto esterno per la direzione scientifica del Centro per la didattica della Storia e di un operatore esperto per la realizzazione del progetto regionale di educazione scientifica nella scuola di base (questo secondo incarico finanziato con risorse regionali).

3.4.5 – Risorse strumentali da utilizzare

n. 17 personal computer, n. 1 server, n. 7 stampanti, n. 1 plotter, n. 2 scanner, n. 2 fotocopiatrici, n. 2 fax, n.2 videoproiettori

3.4.6 – Coerenza con il piano regionale di settore

Le azioni previste concorrono a realizzare i Programmi Integrati previsti dal Programma Regionale di Sviluppo 2006-2010 approvato con deliberazione della G.R. n. 403 del 30-5-06 e dal Consiglio con risoluzione n. 13/2006, e sviluppati dal Documento di programmazione economica e finanziaria per l’esercizio 2009 approvato con deliberazione del G.R. n. 405 del 26-5-07.

Le azioni previste dal programma sono conformi a quanto indicato nel “Piano di indirizzo generale integrato ex articolo 31 legge regionale 26 luglio 2002, n. 32”, approvato con deliberazione del Consiglio Regionale n.

93 del 20 settembre 2006, e dal Regolamento di esecuzione della L.R. 32/2002 in materia di:

- diritto allo studio, con la realizzazione degli interventi previsti dalla normativa statale e regionale (Progetti Integrati di Area, buoni libro e borse di studio agli studenti appartenenti a famiglie a basso reddito, progetti provinciali);

- sistema informativo scolastico regionale, con il funzionamento e lo sviluppo dell’Osservatorio Scolastico quale centro di riferimento regionale;

- educazione degli adulti, nel processo di costituzione del nuovo sistema integrato istruzione, formazione ed apprendimento lungo tutto l’arco della vita;

- obbligo formativo, con l’attuazione delle azioni previste per il suo assolvimento;

- programmazione dell’offerta formativa integrata di istruzione e formazione professionale e realizzazione dei percorsi integrati nel rispetto dell’accordo tra Stato e Regione Toscana;

- programmazione della rete scolastica, con gli indirizzi delle competenze di cui all’art. 138 del decreto legislativo n. 112/98;

- censimento dell’edilizia scolastica.

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Riferimento alle linee strategiche

Azione strategica n. 2 – Partecipazione, inclusione sociale, cittadinanza attiva, cultura (par.1 – La partecipazione)

3.4 – Programma n.02/01: La partecipazione e le forme di cittadinanza attiva Assessore di riferimento Manola Guazzini

Dirigente Fabiano Corsini

3.4.1 – Descrizione del programma

Si rinvia al Programma n. 02/02

3.4.2 – Motivazione delle scelte

3.4.3 – Finalità da conseguire

3.4.4 – Risorse umane da impegnare

3.4.5 – Risorse strumentali da utilizzare

3.4.6 – Coerenza con il piano regionale di settore

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Riferimento alle linee strategiche

Azione strategica n.2 – Partecipazione, inclusione sociale, cittadinanza attiva, cultura (par. 2 – Politiche sociali e pari opportunita’)

3.4 – Programma n.02/02: Le politiche sociali, le pari opportunità, il volontariato e il terzo settore

Assessore di riferimento Manola Guazzini Dirigente Fabiano Corsini

3.4.1. DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA

Il programma per le politiche sociali si colloca nel più ampio contesto degli obiettivi e delle azioni della Provincia per lo sviluppo e la piena attuazione dei diritti di cittadinanza.

Il programma comprende la partecipazione al sistema integrato di interventi e servizi sociali, come previsto dalla normativa nazionale Legge 8 novembre 2000, n. 328 "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali" e Legge Regionale 24 febbraio 2005, n. 41 “Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale. In funzione di tale normativa la Provincia è chiamata a svolgere un ruolo importante nella programmazione degli interventi che sul territorio, concorrono a configurare il “benessere”. E’ così riservato alla Provincia un ruolo strategico, anche sotto l’aspetto conoscitivo, per la predisposizione di piani integrati affinché gli interventi più prettamente sociali, socio-sanitari e sanitari si raccordino con quelli relativi al lavoro, alla casa, ai trasporti, alla cultura, all’istruzione, alla formazione professionale e permanente, alle politiche per l’ambiente, ecc. Il sistema che così si configura deve presentare il carattere di universalità, deve essere cioè rivolto ai bisogni di tutti i cittadini e si realizza anche grazie alla costruzione delle “reti” di solidarietà sociale- costituite, oltre che dalle istituzioni, anche dai soggetti del Terzo Settore, delle forze imprenditoriali e sociali nel pieno rispetto delle funzioni istituzionali attribuite alle Province dall’art. 13 della citata Legge Regionale 24 febbraio 2005, n° 41 e dei recenti importanti interventi legislativi della Regione tra cui la Legge Regionale 27 dicembre 2007, n. 69

“Norme sulla promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali e la Legge Regionale 10 novembre 2008 n° 60 che ha modificato la Legge 24 febbraio 2005, n° 40 “Disciplina del Servizio Sanitario regionale”

Obiettivo strategico dell’Assessorato sarà quello di sviluppare ulteriormente il ruolo di coordinamento e di raccordo con gli Enti locali e il territorio.

Un’attenzione particolare nella progettazione e nella gestione di ogni azione sarà dedicata alla ricerca e alla individuazione di possibili fonti di finanziamento della stessa attraverso circuiti locali (Fondazioni bancarie, Piani regionali, CESVOT), nazionali (bandi ministeriali, altre fonti), internazionali (fondi strutturali 2007- 2013).

Nel 2009 l’attività sarà indirizzata verso due canali prioritari:

• sviluppo della partecipazione e delle forme di cittadinanza attiva con una particolare attenzione a processi partecipativi che coinvolgano anziani, disabili e giovani anche nella realizzazione di progetti concreti che li riguardino;

• rafforzamento della centralità dell’Osservatorio per le Politiche Sociali, inteso sia quale strumento di raccordo e di integrazione tra le attività del Servizio politiche sociali, sia come strumento di diffusione delle conoscenze sul territorio. L’obiettivo che ci si prefigge è quello di individuare percorsi condivisi in tema di sicurezza, inclusione sociale, immigrazione e tratta, diritti e legalità.

Le PAROLE CHIAVE per il 2009 saranno:

• Partecipazione

• Trasversalità

• Integrazione intersettoriale

• Giovani, anziani, disabili

• Sicurezza e coesione sociale

• Pari Opportunità

U.O. Promozione del Terzo settore e partecipazione

Le linee prioritarie di intervento in questo ambito saranno sviluppate in concreto attraverso alcune azioni principali:

• rafforzamento del lavoro di rete mediante l’attività delle Consulte e l’utilizzo di protocolli e

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convenzioni

• promozione di iniziative orientate al ben-essere sociale”, in modo particolare rivolte agli ai giovani, anziani, ai disabili, ai loro stili di vita, anche in una prospettiva più ampia di miglioramento della qualità della vita delle famiglie

• rafforzamento del sostegno alla famiglia rispetto al suo ruolo di cura ed assistenza soprattutto nelle situazioni di fragilità dei suoi componenti, quali, ad esempio, le situazioni di sofferenza riferibili ai bambini ospedalizzati, ai neonati prenatali (ad esempio con conseguente sostegno dell’attività svolta in tal senso dall’APAN-Associazione Pisana Amici del Neonato e dall’associazione dei Clown- dottori col progetto “Terapia del clown”), le situazioni di disabilità, di disagio adolescenziale e giovanile dei figli, di non autosufficienza delle persone anziane

a) Partecipazione

La dimensione della partecipazione non si deve esaurire in singole azioni ma deve costituire il fulcro di un nuovo metodo di lavoro, un nuovo modo di amministrare la cosa pubblica, che deve permeare e attraversare tutti gli ambiti di intervento della Provincia.

Obiettivo primario è quello di creare un metodo trasversale a tutti i settori, in funzione del quale l’Amministrazione viene concepita come soggetto promotore di un sistema integrato di interventi e servizi e di welfare locale.

Assumendo tali prospettive ed in coerenza con le proprie funzioni di indirizzo, programmazione,

coordinamento e promozione delle risorse del territorio, l’Amministrazione intende rappresentare un’efficace sede per il confronto, l’elaborazione e lo stimolo affinché ad ogni livello venga data concreta attuazione al momento della partecipazione e del coinvolgimento dei cittadini.

• Rafforzamento del “lavoro di rete”con il territorio in modo particolare con il Terzo Settore, con le scuole, con le Società della Salute, con l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna (UEPE);

• Rafforzamento dell’integrazione e della trasversalità tra le Consulte, in modo particolare tra quelle dei Giovani, Dipendenze, Volontariato e tra le due Unità Operative all’interno del Servizio stesso.

• Potenziamento dei rapporti di collaborazione con il Cesvot provinciale e regionale e con il Forum del Terzo Settore per una condivisione degli strumenti partecipativi e formativi in accordo con la suddetta Legge Regionale sulla partecipazione.

• Potenziamento della visibilità,del ruolo, delle capacità delle associazioni di volontariato,di promozione sociale, delle cooperative sociali iscritte alla sezione provinciale dei rispettivi registri (che la Provincia gestisce per competenza di legge), in modo particolare di quelle giovanili, di anziani,di immigrati attraverso :

o il sostegno, anche finanziario, della loro progettualità (bando del sociale,ecc.)

o la formazione dei volontari sia attraverso corsi (nell’ambito dello specifico protocollo di intenti stipulato il 13 luglio 2006 col Centro Servizi Volontariato Toscana-Ce.s.vo.T) teso a formalizzare il ruolo del Ce.s.vo.T di gestire, anche finanziariamente, tali interventi formativi ed il ruolo della Consulta provinciale del Volontariato di “facilitatore”, di

“portavoce” delle istanze formative del mondo del volontariato pisano nonché di formalizzare, strutturare, coordinare tutti i vari percorsi formativi sul territorio locale a favore del Volontariato) sia attraverso occasioni di approfondimento di specifiche tematiche (Gruppi di Lavoro delle Consulte provinciali, seminari, convegni,ecc.)

o l’attività di consulenza sia in fase di iscrizione ai registri provinciali dell’associazionismo di promozione sociale, del volontariato, delle cooperative sociali, sia in fase di revisione annuale, di controlli periodici successivi all’iscrizione, di cancellazioni, nell’ambito della specifica normativa statale e regionale sulla suddetta tenuta dei registri (Legge 11 agosto 1991, n. 266 “Legge quadro sul volontariato”, Legge 8 novembre 1991, n. 381 “Disciplina delle cooperative sociali, Legge 7 dicembre 2000, n. 383 “ Disciplina delle associazioni di promozione sociale”, L.R. 26 aprile 1993, n. 28 e successive modificazioni “Norme relative ai rapporti delle organizzazioni di volontariato con la Regione, gli Enti Locali e gli altri enti pubblici. Istituzione del registro regionale delle organizzazioni di volontariato L.R. 24 novembre 1997, n. 87 “Disciplina dei rapporti con le cooperative sociali e gli enti pubblici che operano nell’ambito regionale” L.R. 08 dicembre 2002, n. 42 “Disciplina delle associazioni di promozione sociale. Modifica dell’articolo 9 della legge regionale 3 ottobre 1997, n. 72 “Organizzazione e promozione di un sistema di diritti di cittadinanza e di pari opportunità: riordino dei servizi socio-assistenziali e socio sanitari intergrati”) e nell’ambito dell’apposito protocollo d’intesa del 2005 tra la Regione Toscana, l’Unione Regionale

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Province Toscane (URPT), il Centro Servizi Volontariato Toscana-Ce.s.vo.T sulle procedure di iscrizione delle organizzazioni di volontariato ai registri provinciali e la messa in comune di dati ed informazioni relativi a queste

o Pubblicazione del Piano del sociale per il finanziamento di progetti finalizzati allo sviluppo di forme di cittadinanza attiva negli anziani del territorio

b) Le Consulte

Nell’obiettivo di qualificare ulteriormente il rapporto con il terzo settore, particolare impulso sarà dato all’attività delle Consulte, quali strumenti strategici di partecipazione e cittadinanza attiva. Attualmente (alla data del 24 novembre 2008) sono iscritte agli albi provinciali 291 associazioni di promozione sociale, 275 organizzazioni di volontariato, 47 cooperative sociali in base alle normative succitate.

Per il 2009 ci si propone di rafforzare ulteriormente il ruolo delle Consulte provinciali del Volontariato, delle Dipendenze, delle Persone Anziane, dei Giovani, dell’Handicap, delle Cooperative Sociali sul territorio anche attraverso la prosecuzione delle riunioni periodiche e dei loro gruppi di lavoro tematici e la realizzazione di Giornate tematiche

Consulta del Volontariato

• Collaborazione nella predisposizione del piano di attività di formazione dei dirigenti e degli operatori delle organizzazioni di volontariato, in collaborazione col Cesvot di Pisa e con il Cesvot regionale, sulla base del suddetto apposito protocollo stipulato nel 2006

• Sostegno alle Organizzazioni di Volontariato formate da migranti attraverso attività di informazione e formazione specifiche in collaborazione col Cesvot di Pisa

• Promozione di una conoscenza diffusa sulle modalità per l’iscrizione agli albi provinciali.

• Promozione e rafforzamento dei valori del volontariato sia attraverso iniziative di sensibilizzazione sul territorio, giornate tematiche, pubblicazioni, sia attraverso la suddetta attività di formazione dei volontari

• Promozione e sostegno di iniziative e progetti di sensibilizzazione nei confronti dei ragazzi e dei giovani per favorire i contatti con le organizzazioni di volontariato e la loro partecipazione alle attività di solidarietà in collaborazione con la Consulta dei Giovani, con le scuole, con i soggetti del Terzo Settore (ad es. promozione di progetti scolastici di “Scuola Aperta-Scuola Volontariato, promozione di giornate ed incontri di diffusione dei valori del volontariato, ecc.)

Consulta delle Dipendenze

• Prosecuzione della promozione e sostegno di iniziative, di campagne informative, di progetti di prevenzione (delle dipendenze, di lotta del disagio giovanile, di promozione e diffusione di “sani stili di vita”, del “ben-essere” giovanile nelle scuole, in collaborazione con le scuole, con le Società della Salute,con le loro Aziende Usl di riferimento, coi soggetti del Terzo Settore. A tal fine sarà elaborato e presentato un progetto in Regione (nell’ambito dei finanziamenti del PIR 2008), in condivisione con le Società della Salute, sia per garantire continuità nel tempo alle finalità delle campagne di prevenzione provinciali degli scorsi anni, in modo particolare a quella nell’ambito del progetto “Le Giornate della Prevenzione” (in fase conclusiva) sia per garantire una ricaduta di finanziamenti sui territori delle Società della Salute

• Prosecuzione della collaborazione e del sostegno delle iniziative, nei suddetti ambiti, della Consulta dei Giovani

• Promozione di iniziative e progetti di prevenzione (con particolare riguardo nell’ambito delle scuole), delle Società della Salute, attuati dalle Aziende USL 5-6-11

• Prosecuzione nella promozione della predisposizione di un protocollo in materia di prevenzione delle dipendenze con le Società della Salute e le loro Aziende Usl di riferimento, l’Ufficio Scolastico Provinciale di Pisa, il Terzo Settore

• Promozione dello sviluppo a livello interprovinciale e regionale del progetto MDMA-

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