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Cohabitation Mitterrand-Chirac, 1986/1988 una precampagna

CAPITOLO II: LA COHABITATION

2.3 I TRE CASI DI COHABITATION

2.3.1 Cohabitation Mitterrand-Chirac, 1986/1988 una precampagna

In seguito alle elezioni del 1986 si manifestò un fenomeno senza precedenti, ovvero la prima cohabitation. Questo primo episodio definì le regole, ma soprattutto il ruolo, che gli organi costituzionali avrebbero poi assunto nei successivi casi di tale fenomeno politico-istituzionale.

Già prima delle elezioni del’86, il 2 marzo, Mitterrand annunciò: “"Je préfèrerais renoncer à mes fonctions que de renoncer aux compétences de ma fonction, des compétences qui me sont reconnues par la Constitution. Il n'est pas question pour moi d'être un Président au rabais”158.

La prima convivenza si rivelò la più difficile e la meno armonica tra tutti i casi di cohabitation, un periodo politico senza precedenti che registrò fin dall’inizio momenti di tensione tra il premier Chirac e il Presidente Mitterrand. Mitterrand dichiarò con un messaggio in parlamento l’8 aprile 1986:

“Pour la première fois, la majorité parlementaire relève de tendance politique différente de celle qui s’était rassemblée lors de l’élection présidentielle, ce que la composition du gouvernement exprime comme il se doit.

Devant un tel état de chose, qu’ils ont pourtant voulu, beaucoup de nos concitoyens se posent la question de savoir comment fonctionneront les pouvoirs publics.

À cette question, je ne connais qu’une réponse, la seule possible, la seule raisonnable, la seule conforme aux intérêts de la

158 http://www.ladocumentationfrancaise.fr/dossiers/cohabitation/mitterrand-

Nation: la Constitution, rien que la Constitution, toute la Constitution.

Quelque idée qu’on en ait, et je n’oublie pas moi-même ni mon refus initial, ni les réformes qu'au nom d’un vaste mouvement d’opinion, j’ai naguère proposées, et que je continue de croire souhaitables, elle est la loi fondamentale.

Il n’y a pas en la matière d’autre source du droit, tenons-nous- en à cette règle.” 159

Il primo stato di cohabitation coincise con l’anno della riforma del sistema elettorale per l’elezione dell’Assemblea Nazionale, la quale passò da un sistema maggioritario a doppio turno ad un sistema proporzionale.160 La riforma fu attuata per arginare il

forte calo di consensi che il partito socialista aveva registrato durante l’ultima legislatura. Tuttavia alle elezioni legislative del 1986 i socialisti furono sconfitti e i seggi furono occupati dai rappresentanti del centro destra.161

Il Presidente Mitterrand, di fronte a questo inusuale scenario istituzionale, anziché dimettersi o sciogliere l’Assemblea Nazionale, decise di mantenere la sua carica e coabitare con una maggioranza ostile, nominando come Primo Ministro Jacques Chirac, leader del partito repubblicano. Dopo l’esito elettorale, Chirac dichiarò, il 20 marzo 1986: le regole della nostra Costituzione e la volontà del popolo francese devono essere rispettate, le prerogative e le competenze del Presiedente della

159 http://fresques.ina.fr/mitterrand/fiche-media/Mitter00153/message-de-francois-

mitterrand-lu-par-jacques-chaban-delmas.html

160 Nella successiva legislatura di destra il sistema elettorale maggioritario fu

reintrodotto.

161 La riforma elettorale fortemente promossa da Mitterrand fu sostituita nella

successiva tornata elettorale dalle forze di destra, che reintrodussero il sistema elettorale maggioritario a doppio turno.

Repubblica così come sono definite dalla Costituzione sono intangibili.

Nei primi due anni di cohabitation, i rapporti fra Capo di Stato e Primo Ministro rispecchiarono pienamente i ruoli configurati dalla Costituzione. Il premier utilizzò le sue prerogative costituzionali nella direzione del Paese e il Presidente subì un notevole ridimensionamento dei propri margini di azione nella politica di governo. La politica interna fu completamente coordinata dal Governo Chirac, che in questa prima cohabitation, con il supporto della maggioranza parlamentare, svolse il suo ruolo seguendo l’indirizzo politico prefissato dal proprio partito, agendo in tempi relativamente brevi e dando la prova dell'efficacia e dell'efficienza dell’esecutivo, nonostante la cohabitation con un Presidente antagonista.162 Trovandosi di fronte ad una maggioranza parlamentare ostile e ad un Primo Ministro dalle politiche di governo assolutamente inconciliabili con quelle presidenziali, il Presidente Francois Mitterrand utilizzò più volte il “pouvoir d'empècher”, rifiutandosi di firmare diverse ordinanze e sottolineando così che la cohabitation non è cogestione bensì coesistenza. Nello specifico, i casi in cui Mitterrand esercitò il rifiuto furono tre: quello del 14 luglio 1986, quando si oppose alle ordinanze di privatizzazione invocando l'indipendenza nazionale, il 2 ottobre, quando si rifiutò di firmare l'ordinanza che limitava le circoscrizioni per l'elezione dei deputati, rifacendosi alla tradizione repubblicana, e, infine, il 17 dicembre, quando il Presidente rifiutò di firmare l'ordinanza sulla regolamentazione

dell'orario di lavoro.163 Come scrisse Iaselli, anche se il veto presidenziale non ebbe effetto determinante, la sua funzione si rilevò essere quella di manifestare il proprio dissenso, ritardando di fatto l'adozione delle riforme di qualche settimana. Non bisogna quindi trascurare la sua portata. 164

Nelle materie del “domaine rèservè”, il Presidente Francois Mitterrand dovette fare i conti con l'ingerenza del premier Chirac, che partecipò attivamente anche nella politica internazionale, in modo da renderla coerente alla politica nazionale attuata dal suo Governo. L'ingerenza in tema di difesa e politica estera da parte del Primo Ministro, portò ai tavoli diplomatici internazionali una rappresentanza francese bicefala: accanto al Capo di Stato era sempre presente il Primo Ministro165. In tema di difesa, Chirac gestì in piena autonomia la crisi degli ostaggi in Libia e gli attacchi terroristici commessi nel 1986 dal fronte per la liberazione dei prigionieri politici arabi. Tuttavia gli interventi militari in Libano e Togo furono entrambi gestiti dal Governo con il benestare presidenziale, e lo stesso vale per la guerra del Golfo e l'invio delle portaerei francesi nella regione. Più che una vera e propria convivenza, quella dell’86 fu più una campagna politica 166 , infatti

Mitterrand sfruttò la variegata composizione parlamentare non per convivere, ma per riconquistare il potere. Esercitando il potere di blocco, Mitterrand, da un lato si pose come punto di riferimento politico per coloro che dissentivano le scelte del

163 D. Rousseau, ivi, pag. 189. 164 R. Iaselli, ivi, pag. 180.

165 A. Giovannelli, “Aspetti della V Repubblica da De Gaulle a Mitterand”, Giuffré,

Milano, 1983, pag. 256.

166 J. C. Zarka, “La fonction présidentielle: l’évolution”, Revue politique et

nuovo Governo, e dall'altro riuscì a mantenere un'interpretazione attiva delle prerogative presidenziali. 167

Esercitò il ruolo di garante del corretto funzionamento dei pubblici poteri e dell'indipendenza nazionale che la Costituzione gli attribuiva, lasciando all’opinione pubblica la valutazione delle politiche di governo attuate dal Premier Chirac.168

Il primo caso di cohabitation ebbe fine con lo scioglimento anticipato dell'Assemblea Nazionale nel 1988.

Dopo l'esperienza diarchica vissuta durante la cohabitation, Mitterrand espresse la sua opinione ritenendo che questa avesse lasciato una traccia profonda nelle istituzioni: “Ciascun potere sa ormai che esiste e vorrà esercitare la propria completa competenza, compreso quando la maggioranza parlamentare e presidenziale coincideranno di nuovo.”169

Secondo il premier Chirac, anche se le condizioni ideali per le istituzioni della Quinta Repubblica sarebbero dovute derivare da un'armonia tra Presidente della Repubblica e Parlamento, la cohabitation portò effetti positivi, poiché produsse un riequilibrio dei poteri tra l'Eliseo e il palazzo Matignon. Quindi nonostante contrasti e diatribe interne, l'esperienza della prima cohabitation fu comunque da considerarsi positiva. Infatti, non comportò lo sconvolgimento della pratica politica, come si era temuto, e non vi fu nessuna paralisi delle istituzioni, anzi esse funzionarono a pieno regime esercitando ognuna le proprie funzioni e rimanendo fedeli alla Costituzione.170

167 R. Iaselli, ibidem. 168 A. Fournier, ivi, pag. 169 A. Giovannelli, ivi, pag. 283. 170 A. Giovannelli, ivi, pag. 256.

La prima esperienza di cohabitation dimostrò la possibilità di un forte ruolo del Presidente anche in assenza di una maggioranza assoluta: infatti egli continuò ad esercitare funzioni che gli permisero di essere il rappresentante supremo della nazione. 171

2.3.2 Cohabitation Mitterrand-Balladur, 1993/1995 la

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