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REPLICABILITÀ PROGETTUALE ATTRAVERSO L’UTILIZZO DI TOOLKIT

COLLECTIVE ACTION TOOLKIT

C.S. 9 Chi: Dove: Cosa: Sito: Frog On line

Community Centered Design kit www.frogdesign.com

Il “Collective Action Toolkit” è uno strumento open-source proget- tato dallo studio Frog, creato con il fine di poter rendere accessibile a tutti il processo, il valore e il contributo che il design può apportare in diversi contesti. Il kit è stato pensato per leader, persone o gruppi che vogliono aiutare la propria comunità a collaborare per risolvere e migliorare le situazioni, e acquisire nel frattempo competenze ed esperienza durante il processo verso il cambiamento.

Lo strumento consiste in una mappa d’azione che serve a far capire al gruppo come si svilupperà il processo, ed è un ottimo strumento per fare il punto su ciò che si è compiuto e guardare avanti a ciò che si deve fare per raggiungere l’obiettivo.

Si divide in sei aree di attività:

“Imagine more ideas”, “Make something real”, “Plan for action”, “Build your group” ed infine “Seek new understanding”.

Le aree di attività ispirano il gruppo a come muoversi per perseguire gli obiettivi prestabiliti. Da ogni attività i partecipanti apprendono qualcosa di utile che può facilitare una miglior comprensione della situazione e dunque un adatto piano d’azione, che cambia a seconda dell’esperienza e la conoscenza che si matura durante il processo.

CASI STUDIO

Immagine CS.9 Collective Action

CAPITOLO TRE CAmPAGNA AmICA C.S. 10 Chi: Dove: Cosa: Sito: Coldiretti Roma, Italia Gardening Training www.campagnamica.it

Orti urbani - Fondazione Campagna Amica è un progetto nato per aiutare i “neo-ortaioli urbani”, accompagnandoli nella “costruzione” di un orto, attraverso una rete di personal trainer della terra che offre loro consigli pratici e assistenza.

La Fondazione Campagna Amica favorisce lo sviluppo di orti che privilegiano rapporti di conoscenza con il mondo agricolo e rurale, collaborazione tra città e campagna, pratiche rispettose dell’ambien- te, percorsi di socialità e aggregazione dei cittadini.

Ai cittadini viene proposto di aderire al progetto orti urbani, ed ave- re così la possibilità di accedere alla rete di tutor che aiuteranno a sviluppare l’idea di orto con, allo stesso tempo, il supporto di azien- de per le strumentazioni necessarie. Questo modo di operare, va a formare naturalmente una rete di grandi e piccole comunità, dove lo scambio di conoscenze diventa il motore principale, dove è possibile dialogare, risolvere problemi e mettere in comune buone pratiche sociali e agricole.

Il progetto a seconda del contesto, mette a disposizione un Personal Trainer dell’orto, una figura specializzata che si occupa di ambiente e didattica, con delle comprovate competenze nella coltivazione della terra, in grado di dare consigli pratici nella cura della coltivazione.

CASI STUDIO

Immagine CS.10 Videotutorial sulla cura e gestione dell’orto, presentati dai personal trainer di Campagna Amica.

CAPITOLO TRE hORTIS C.S. 11 Chi: Dove: Cosa: Sito:

Università delle città parner e Comunità Europea Berlino, Budapest, Cartagena e Bologna

Inclusione sociale / Gardening Training www.hortis-europe.net

HORTIS - Horticulture in Towns for Inclusion and Socialisation contribuisce alla lotta all’esclusione sociale e promuove l’apprendi- mento permanente tra gli adulti di specifiche competenze nell’am- bito dell’orticultura urbana. A questo scopo il team HORTIS ha creato piattaforma fruibile a tutti dove si può trovare la metodologia utilizzata ed un set di materiali educativi sui diversi aspetti dell’orti- coltura urbana e sociale (toolkit). Tutto ciò con l’obiettivo di creare un sistema organizzato di orti urbani, che metta insieme le tante realtà che già operano sul territorio sia italiano che estero, avendo così la possibilità di condividere problemi, soluzioni, esperienze e buone pratiche.

Il set materiali realizzati da HORTIS sono rivolti a tutti, sono lar- gamente fruibili grazie ai diversi supporti, formati e lingue, come ad esempio video tutorial pratici sulle diverse attività e fasi, oppure set di carte illustrate e semplici da utilizzare che aiutano nel percorso step by step da intraprendere. HORTIS produce inoltre manua- li educativi specifici per formatori ed educatori, sui diversi aspetti dell’orticultura sociale e urbana così da abilitare chiunque voglia a diventare facilitatore di queste realtà di orti urbani condivisi.

CASI STUDIO

Immagine CS.11 Workshop Hortis a Cartagena

CAPITOLO TRE

3.3 CONCLuSIONI

Definizione di toolkit, che abilitino la Creative Community alla co-progetta- zione di un orto condiviso e che incen- trino le linee guida da tramandare sulla crescita delle relazioni e della comuni- tà stessa.

Avendo riscontrato che in Italia gli strumenti di replicabilità dei si- stemi di orto condiviso sono incentrati principalmente sui metodi e sulle pratiche di coltivazione ed avendo riscontrato, negli stessi stru- menti, la carenza di “istruzioni” sullo sviluppo delle interazioni so- ciali della comunità e sul come farle convergere in un unica visione, ne consegue la necessità di colmare tale carenza sfruttando le buone pratiche dei toolkit di Community-Centered Design, illustrati nel capitolo 3.1. Tali strumenti si definiscono allo scopo di essere un utile supporto a chi guidi la comunità in un percorso co-progettuale. A questo punto ciò che risulta necessario, e di conseguenza l’obiet- tivo che si pone questa tesi, è la progettazione e realizzazione di un toolkit specifico per abilitare la comunità a co-progettare un orto condiviso. Un toolkit che risulti flessibile ed adattabile ai diversi contesti ed alle diverse necessità conseguenti alla varietà di individui che compongono la comunità. Tale strumento si differenzierà dagli esistenti Community Centered presentati nel capitolo 3.1, dal mo- mento che sarà delineato e costruito attraverso il filtro della tematica degli orti condivisi.

Difatti, le informazioni fornite dalle linee guida presentate nel ca- pitolo 3.2 sulla generazione di sistemi accomunati da metodologie

“Un toolkit che risulti flessibile ed adattabile ai diversi contesti ed alle diverse necessità conseguenti alla varietà di individui che compongono la comunità. ”

3.3 CONCLUSIONI

e pratiche di coltivazione, non saranno ignorate o scartate, ma, al contrario, diverranno un utile componente integrata nella progetta- zione del Toolkit.

Un toolkit, disponibile a chiunque, che risulti componibile in base alle esigenze (di target, contesto e tipologia di partner) ed open source, nella definizione e nello svolgimento degli step progettuali, dando la possibilità d’interazione dinamica agli utenti stessi. Questo strumento sarà utile alla definizione di un sistema di orti condivi- si, che si distinguerà dagli esistenti grazie all’approccio Community Centered apportato dal designer. Grazie a questo, le linee guida da destinare alla comunità si incentreranno sulla crescita della stessa e delle dinamiche che la muovono, ponendo in secondo piano istru- zioni agronome, sicuramente utili, ma meno rilevanti nella genera- zione di interazioni e dialogo tra i membri della Creative Commu- nity, elementi necessari allo sviluppo di nuoci modelli sostenibili. La definizione di tale output, come progetto finale del corso di Pro- duct Service System Design, si effettuerà sfruttando gli strumenti e le pratiche di questa disciplina e sarà dunque basata sulla co-proget- tazione e la costante prototipazione con gli utenti finali degli step progettuali previsti.

Il progetto presentato a seguire è quindi frutto di un lungo processo d’interazione, dialogo ed empatia, tra i designer, i futuri ortisti ed i partner progettuali al fine di garantire un arricchimento continuo nel percorso verso la social innovation.

“Le linee guida da destinare alla comunità si incentreranno sulla crescita della stessa e delle dinamiche che la muovono.”