INSTALLARE E AGGIORNARE
3.11 collegamenti ipertestuali e al web Collegamenti ipertestuali e al Web
Il pacchettohyperref, che di regola va caricato per ultimo, crea i collegamenti ipertestuali all’interno del documento, rendendo cliccabili i riferimenti in-crociati visti nella sezione precedente, quelli a voci bibliografiche, a indirizzi Internet e molto altro. Se ne possono specificare le opzioni come di consueto oppure, se numerose, si può usare il comando\hypersetup:
\usepackage{hyperref}
Il pacchetto permette di gestire collegamenti e segnalibri in modo molto fine: se ne veda la documentazione.
Per impostazione predefinita,hyperref circonda il collegamento con un riqua-dro colorato che non viene stampato. Si può avere il testo del collegamento colorato (con colori predefiniti o a piacere) scrivendo:
\usepackage[colorlinks]{hyperref}
Questo è utile per un documento da leggere a schermo o da stampare a colori, ma si ricordi che la stampa in bianco e nero restituisce i colori come sfumature di grigio, a volte poco leggibili.
Si possono avere tutti i collegamenti in nero e senza riquadri scrivendo semplicemente
\hypersetup{hidelinks}
Per gestire ancora più finemente i segnalibri, che con l’opzione bookmarks
hyperref gestisce automaticamente, compresi quelli delle sezioni aggiunte all’indice generale con\addcontentsline, si segnala il pacchettobookmarks, da caricare dopohyperref (se ne veda la documentazione).
Oltre ai collegamenti ipertestuali per i riferimenti incrociati,hyperref permet-te anche di realizzare collegamenti al Web con il comando\href:
\href{⟨indirizzo Internet⟩}{⟨testo del collegamento⟩}
Scrivendo
Visita il sito del
\href{http://www.guitex.org/}%
{\GuIT*}.
Visita il sito delguIt.
basta cliccare sul logoguItper accedere al sito omonimo.
Indirizzi Internet e di posta elettronica
Il pacchettourl (caricato automaticamente da hyperref) definisce il comando
\url, utile per scrivere un indirizzo Internet:
\url{http://www.guitex.org/} http://www.guitex.org/
Per i collegamenti a un indirizzo di posta elettronica conviene definire nel preambolo un apposito comando \mail (si veda il paragrafo 9.1 a pagi-na169),
\newcommand{\mail}[1]{\href{mailto:#1}{\texttt{#1}}}
da usare come segue:
\mail{[email protected]} [email protected]
3.12 pacchetti
Scrivendo un documento, prima o poi ci s’imbatte in problemi che LATEX non riesce a risolvere da solo. Il suo linguaggio standard, per esempio, non gestisce l’inclusione delle immagini, né sillaba documenti in lingue diverse
3.12 pacchetti 55
dall’inglese, né ancora permette di modificare facilmente i margini di pagina. Per aggirare “ostacoli” di questo tipo si sfrutta la struttura modulare del pro-gramma, che estende le proprie capacità di base tramite moduli aggiuntivi chiamati pacchetti.
3.12.1 Caratteristiche
Che cosa sono?
Fondamentalmente, un pacchetto è un file “di stile” (con estensione .sty) scritto in linguaggio LATEX, contenente istruzioni che permettono di svolgere alcune operazioni.
Come sapere se servono?
In genere, se per ottenere il risultato sperato si deve faticare troppo, proba-bilmente qualcuno che si è già trovato nella stessa situazione ha provveduto a creare un pacchetto per semplificare il lavoro.
TEX Live non comprende tutti i pacchetti presenti su ctan. Infatti, compo-nendo un sorgente può capitare che LATEX produca un messaggio di errore del tipo
Can’t find file steroid.sty
Ciò significa che è stato caricato un pacchetto (steroid, nell’esempio consi-derato) non presente nella distribuzione. Si risolve il problema seguendo le istruzioni contenute nel paragrafo2.1.2a pagina24.
Viceversa, può accadere di usare un comando definito da un pacchetto che ci si è dimenticati di caricare: si otterrà un messaggio di errore di comando sconosciuto, che purtroppo non aiuta a indovinare il pacchetto che serve.
E se serve un pacchetto che non c’è in TEX Live?
Per usare un pacchetto che non può esserci nella distribuzione (perché non ne è prevista l’inclusione in TEX Live, o è un pacchetto personale o coperto da una licenza particolare, o è una versione sperimentale che si vuole comun-que provare, o ancora perché l’aggiornamento o la pubblicazione cadono nel periodo di “congelamento”) la strada più semplice è copiarne i file nella cartella di lavoro. (Ogni anno, qualche mese prima del rilascio della nuova versione gli aggiornamenti vengono “congelati”. Gli archivi in Rete, tuttavia, continuano a funzionare come al solito.)
Come scovare il pacchetto che fa al proprio caso?
Questo è l’unico aspetto del lavoro con LATEX in cui gusto, abilità e fortuna la fanno da padroni: cercando su TEX Catalogue (☞texcatalogue) si trovano preziosi riferimenti e soluzioni per risolvere moltissimi problemi.
3.12.2 Caricamento e precauzioni
Come caricarli?
\usepackage[⟨opzioni⟩]{⟨pacchetto⟩}
dove:
• ⟨opzioni⟩è una voce o un elenco di voci separate con la virgola costitui-te da un solo elemento o un’espressione del tipo ⟨chiave⟩=⟨valore⟩ che specificano le impostazioni del pacchetto;
• ⟨pacchetto⟩è il nome del pacchetto, che va scritto sempre in tutte minu-scole (LayAureo si scrive così, ma si carica come layaureo, per inten-derci).
Si noti che con uno stesso comando \usepackage si possono caricare più pacchetti senza opzioni, separandone i nomi con la virgola.
Quali precauzioni prendere?
Non si possono caricare i pacchetti in un ordine casuale, anche se ciò è permesso entro certi limiti. Sequenze di caricamento ben precise, come si è già visto per fontenc, inputenc e babel sono richieste anche per altri pacchetti, ma non è questa la sede per elencarle tutte (né lo si potrebbe fare per evidenti limiti di spazio). I messaggi d’errore notificati dal programma in tal senso sono chiari, di solito, ma le precauzioni da prendere non sono mai troppe. Di seguito si danno alcuni consigli che dovrebbero limitare i problemi.
• LATEX richiede di caricare (direttamente o indirettamente) i pacchetti solo nel preambolo e una volta sola, con tutte le opzioni che servono.
• Molti pacchetti ne caricano automaticamente degli altri: lo si può sco-prire leggendo la documentazione. Non sapendolo e ricaricando un pacchetto, si ottiene un errore.
• Talvolta il caricamento dei pacchetti sottostà a vincoli precisi: alcu-ni vanno caricati prima di altri e viceversa, pena un errore. La do-cumentazione del pacchetto indicato nell’errore potrebbe contenere informazioni utili: di solito basta modificare l’ordine di caricamento.
3.12.3 Usarli al meglio: la documentazione
Chi scrive o aggiorna un pacchetto per LATEX ne scrive anche, e quasi sempre in inglese, la documentazione, che spesso si compone di due parti distinte:
• il manuale d’uso, che dichiara lo scopo del pacchetto e ne descrive i comandi;
• il codice che costituisce il pacchetto, destinato a chi voglia eventual-mente svilupparlo (nel caso di pacchetti molto corposi, il codice costi-tuisce un file a sé).
I pacchetti contenuti in ogni distribuzione di LATEX sono già corredati della relativa documentazione (quasi sempre un pdf omonimo), facilmente rag-giungibile con il programma texdoc, integrato in TEX Live. Il programma si lancia dalla riga di comando o con le scorciatoie che di solito ogni editor definisce a questo scopo e prevede numerose opzioni di ricerca: eseguendo