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problemi verticali

Nel documento l tex L’ arte (pagine 180-184)

IL FONT LA GEOMETRIA DELLA PAGINA LA LINGUA DI COLONNE IL NUMERO

10.2 problemi verticali

I difetti d’impaginazione verticali riguardano la divisione in pagine del do-cumento.

Oggetti in testo e fuori testo

Gli oggetti in testo causano problemi d’impaginazione a volte irrisolvibili perché, di regola, non possono essere spezzati in nessun modo tra due pagine. Basta evitarli il più possibile e non si avranno di questi problemi.

Gli oggetti fuori testo, invece, sono molto più flessibili. Tenendo presente che si può considerare “ottimale” il risultato fintanto che oggetto e relativo rife-rimento si trovano sulla stessa pagina o al massimo in due pagine opposte

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(a libro aperto non dovrebbe essere necessario voltare pagina, per intender-ci), anche se purtroppo non sempre è possibile, qualche oggetto potrebbe comunque non piacere dove LATEX ha pensato di metterlo:

• potrebbe essere finito un po’ troppo lontano dal punto “ottimale”;

• ci si potrebbe trovare con due oggetti in una pagina e nessuno in quella successiva, quando li si preferirebbe distribuiti più omogeneamente;

• si potrebbe volere in una pagina di soli oggetti un oggetto che invece LATEX ha messo in una pagina con del testo.

Come fare? I primi due casi si risolvono semplicemente arretrando il codice dell’oggetto di qualche capoverso, mentre il quarto dandogli la preferenzap, che LATEX riesce a soddisfare sempre anche se da sola. Si possono sbroglia-re tutte le altsbroglia-re situazioni intricate usando oculatamente le psbroglia-refesbroglia-renze di collocazione e facendo qualche prova, considerando che molto testo e pochi oggetti garantiscono risultati migliori della situazione contraria. A volte può risolvere la situazione\clearpage, spiegato nel paragrafo10.2a pagina183.

Note a piè di pagina

Le note al piede sono problematiche specie se lunghe più di un capoverso, perché sono ottime candidate a finire tra due pagine moltiplicando i difetti. Le si eviti il più possibile, dunque.

Orfani e vedove nel corpo del documento

In tipografia si usa chiamare orfano la prima e unica riga di un capoverso in fondo alla pagina e vedova l’ultima riga di un capoverso in cima a una pagina nuova. Che siano gli orrori tipografici da evitare con la cura più certosina lo conferma la terminologia tedesca: una riga orfana si chiama Schusterjunge (“apprendista ciabattino”), mentre una riga vedova Hurenkind (“figlio di p* * * ”). LATEX è programmato per evitare automaticamente queste due situazioni: quando non ce la fa, si ricorra ai consigli descritti di seguito. Il metodo più semplice per risolvere la faccenda è riformulare il capoverso in questione per diminuirlo o aumentarlo di una riga (funziona in entrambi i casi) oppure valutare la possibilità di spezzare un capoverso in due o di riunirne due in uno nei pressi del problema.

Se il capoverso che contiene l’orfano o la vedova è abbastanza lungo, si può provare a dare immediatamente prima o dopo il testo del capoverso (o anche in mezzo) uno dei due comandi

\looseness=1

\looseness=-1

con cui si chiede a LATEX di provare ad allungarlo o accorciarlo del numero di righe indicato (che è0per impostazione predefinita). Un tentativo con-1

potrebbe funzionare se l’ultima riga è molto breve, uno con1se è quasi piena. Si ricordi che il comando agisce solo sul capoverso cui è applicato.

Si possono eliminare orfani e vedove anche spostando una riga di testo dalla pagina precedente a quella in cui si trovano con\pagebreak. Il comando va

dato prima della riga orfana nella versione composta e funziona tanto meglio quanto più la pagina contiene spazi flessibili. Lo si usi senz’altro quando un display sta in cima alla pagina e il capoverso precedente è lungo una o due righe soltanto.

Se nessuno degli strumenti visti fin qui funziona, si può provare con uno tra

\enlargethispage{1\baselineskip}

\enlargethispage{-1\baselineskip}

che dicono a LATEX di allungare o accorciare la pagina del numero di righe indicato nell’argomento: è bene che l’allungamento (o l’accorciamento) am-monti a una riga soltanto o, in casi particolarissimi, a due, ma non di più. Il comando modifica la gabbia del testo e va dato tra due capoversi: perciò va usato in coppia su due pagine opposte, il cui piede non sia occupato da note o numeri di pagina e con margini inferiori sufficientemente alti. Se per la stampa si userà una carta di qualità, infine, l’aggiustamento non si noterà nemmeno. La variante asterisco del comando si comporta allo stesso modo, provando prima a comprimere o ad allargare gli eventuali spazi bianchi sulla pagina a seconda dei casi.

Si ricordi, infine, che salvo situazioni fortunate i capoversi brevi non sono adatti per simili acrobazie.

Orfani e vedove nell’indice generale

Il problema appena descritto può affliggere anche le voci dell’indice generale del documento. Per riportare all’ovile una voce vedova si può dare

\addtocontents{toc}{\protect\enlargethispage*{\baselineskip}}

nel corpo del documento immediatamente prima di un titolo di sezione che nella versione composta del documento cade nella pagina dell’indice gene-rale precedente la vedova. Si facciano delle prove aumentando il valore di

\baselineskipfinché la voce in questione non rientra.

Per dare un po’ di compagnia a una voce orfana, invece, si darà

\addtocontents{toc}{\protect\pagebreak}

nel corpo del documento immediatamente prima del titolo di sezione incrimi-nato, tenendo presente che la pagina dell’indice verrà stiracchiata con tutte le conseguenze del caso.

Pagine di solo testo

I capoversi più problematici per il buon riempimento della pagina sono quel-li di solo testo, specie se lunghi, numerosi e contigui. Infatti, gquel-li eventuaquel-li spazi aggiunti dal programma visti nel paragrafo 3.6.2 a pagina45 cadreb-bero inevitabilmente tra un capoverso e l’altro, risultando immediatamente (e fastidiosamente) visibili. Si risolve il problema in uno dei modi seguenti:

riformulando il testo in uno o più capoversi;

• inserendo nella pagina un oggetto mobile o uno o più display;

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Gli ultimi due rimedi, in particolare, permettono al programma di ripartire lo spazio in più in modo ottimale.

Interrompere la pagina corrente

Di seguito si descrivono brevemente i principali comandi per cambiare pa-gina. Tutti interrompono la pagina corrente nel punto in cui vengono dati, ma:

\newpagecomincia semplicemente una pagina nuova;

\pagebreak prima di cominciare la nuova pagina "stiracchia" in verti-cale il contenuto di quella in cui viene dato per riempirla al meglio;

\clearpage prima di cominciare la nuova pagina dice a LATEX di stam-pare tutti gli oggetti già definiti e che non hanno ancora trovato posto sulle pagine, se ce ne sono (si veda il paragrafo6.2.2a pagina115);

\cleardoublepage si comporta come il comando precedente ma inse-rendo, se necessario, una pagina bianca prima di cominciare quella nuova (utile nei documenti impostati per la stampa in fronte/retro). Si tenga presente che LATEX interrompe automaticamente la pagina nel punto ritenuto migliore: i comandi descritti ne modificano il comportamento pre-definito e possono risolvere situazioni problematiche, ma vanno usati con accortezza.

Controllare l’indice analitico

Per controllare l’indice analitico può essere utile il pacchettoshowidx, che ne visualizza le voci nel margine sinistro delle pagine del documento.

E per finire. . .

Infine, non rimane che rileggere il tutto più volte per stanare i refusi: è pra-ticamente impossibile non scovarne in ogni documento che superi la decina di pagine.

Nel documento l tex L’ arte (pagine 180-184)