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disposizioni particolari

Nel documento l tex L’ arte (pagine 140-145)

PER RAGGRUPPARE FORMULE

6.5 disposizioni particolari

Questo paragrafo presenta alcune possibilità per organizzare la disposizio-ne degli oggetti mobili sulla pagina in modi diversi da quelli predefiniti. Quanto si dirà vale sia per le tabelle sia per le figure.

6.5.1 Didascalie laterali

Il pacchetto sidecap produce la didascalia accanto all’oggetto (di solito una figura, più raramente una tabella) anziché sopra o sotto. Le opzioni fonda-mentali del pacchetto sono le seguenti:

outercaption La didascalia è posta nel margine esterno della pagina (a sini-stra in quelle pari e a desini-stra in quelle dispari). È l’opzione predefinita.

innercaption La didascalia è posta nel margine interno della pagina (a destra in quelle pari e a sinistra in quelle dispari).

leftcaption, rightcaption La didascalia è sempre posta a sinistra o a de-stra dell’oggetto, rispettivamente.

ragged, raggedright, raggedleft Gestiscono l’allineamento delle didasca-lie brevi.

Il pacchetto definisce due nuovi ambientiSCfigureeSCtable(analoghi agli ambientifigureetable) che prevedono due argomenti facoltativi,

\begin{SCfigure}[larghezza relativa][collocazione]

e

\begin{SCtable}[larghezza relativa][collocazione]

dove:

• ⟨larghezza relativa⟩ indica il rapporto fra larghezza della didascalia e larghezza della figura (o della tabella) corrispondente. Un valore ele-vato di ⟨larghezza relativa⟩(50, per esempio) assegna alla didascalia la massima larghezza possibile.

• ⟨collocazione⟩indica le preferenze di collocazione degli ambienti mobili,

da usare come al solito. Il valore predefinito ètbp.

Esistono anche gli ambienti SCfigure* e SCtable* (la cui sintassi è la stes-sa di SCfigure eSCtable) che in un documento a più colonne permettono di ottenere rispettivamente una figura o una tabella mobile (con didascalia laterale) estesa su tutta la pagina.

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Figura 7:Esempio di figura con dida-scalia laterale (l’immagine ri-produce la litografia Concavo e convesso di M. Escher)

\begin{SCfigure}[]

\centering

\includegraphics[width=0.5\textwidth]{ConcavoConvesso}

\caption{Esempio di figura con didascalia laterale}

\label{fig:sidecap}

\end{SCfigure}

6.5.2 Oggetti multipli

Il pacchetto subfig (che richiede caption) gestisce con\subfloat più (sotto)-figure (come la figura8nella pagina successiva) o (sotto)tabelle in un unico ambiente mobile e ne regola le didascalie molto finemente.

La figura8nella pagina seguente è stata ottenuta con un codice del tipo:

\begin{figure}

\centering

\subfloat[][\emph{Mano con sfera riflettente}]

{\includegraphics[width=.45\textwidth]{Sfera}} \quad

\subfloat[][\emph{Belvedere}]

{\includegraphics[width=.45\textwidth]{Belvedere}} \\

\subfloat[][\emph{Cascata}]

{\includegraphics[width=.45\textwidth]{Cascata}} \quad

\subfloat[][\emph{Salita e discesa}]

{\includegraphics[width=.45\textwidth]{SalitaDiscesa}}

\caption{Esempio di figura composta da più sottofigure}

\label{fig:subfig}

\end{figure}

Si noti che:

nel primo argomento facoltativo di \subfloat, se usato, si mette la didascalia breve da mandare nel relativo indice (\listoffigures o

\listoftables), purché si impostino adeguatamente i contatori lofdepth e lotdepth (si veda la documentazione di subfig);

• nel secondo ci va la didascalia che comparirà effettivamente sulla pagi-na;

• per riferirsi a un sottooggetto in particolare da altre parti del documen-to,\label va dato dentro il secondo argomento facoltativo immediata-mente dopo la sottodidascalia.

(a)Mano con sfera riflettente (b)Belvedere

(c)Cascata (d)Salita e discesa

Figura 8:Esempio di figura composta da più sottofigure (le immagini riproducono alcune litografie di M. Escher)

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6.5.3 Oggetti immersi nel testo

Figura 9:Esempio di figura immersa nel testo (l’immagine riprodu-ce la litografia Relatività di M. C. Escher)

In alcune circostanze può essere de-siderabile “avvolgere” un oggetto con del testo, magari anche solo per movimentare la pagina. Risolve il problema il pacchetto wrapfig, par-ticolarmente indicato perché intera-gisce correttamente con caption per personalizzare la didascalia.

Il pacchetto definisce l’apposito am-biente wrapfloat, nel quale mette-re l’oggetto con i comandi consue-ti. Ragioni estetiche impongono di circondarlo soltanto con testo con-tinuo (come qui), rimandando più oltre eventuali altri oggetti o am-bienti particolari. Tuttavia, anche operando correttamente il pacchetto non garantisce un risultato ottima-le già alla prima composizione: po-trebbero essere necessari numerosi aggiustamenti manuali della pagina, più o meno consistenti.

Come si può notare, una “wrapfig” correttamente ottenuta dà un risulta-to altamente professionale, ma si raccomanda di sfruttare questa possibilità soltanto in circostanze davvero eccezionali, cioè praticamente mai. La buona riuscita dell’operazione richiede condizioni particolari: composizione a pie-na pagipie-na e gabbia sufficientemente ampia da poter accogliere upie-na figura larga la sua metà: in caso contrario, la colonna di testo accanto all’imma-gine risulterà troppo stretta e inevitabilmente solcata da ruscelli. La regola da seguire rimane la stessa: includere tutti gli oggetti fuori testo e lasciar fare a LATEX. Soltanto a lavoro ultimato, quando il risultato finale è davvero soddisfacente, sarà possibile ricollocarne qualcuno secondo il proprio gusto. La figura9è stata ottenuta con un codice del tipo:

Talvolta si può voler “avvolgere” un oggetto con del testo.

\begin{wrapfloat}{figure}{I}{0pt}

\includegraphics[width=0.5\textwidth]{Relativo}

\caption{Esempio di figura immersa nel testo}

\end{wrapfloat}

Per avere un buon risultato, possono servire alcuni aggiustamenti manuali.

Come si vede nell’esempio precedente, l’ambiente wrapfloat richiede tre argomenti obbligatori:

\begin{wrapfloat}{oggetto}{collocazione}{larghezza}

Dove:

• ⟨oggetto⟩indica il tipo di oggetto da includere (figureotable, da non confondere con gli ambienti omonimi);

Tabella 46:Preferenze di collocazione dell’ambientewrapfloat

r,R Sul lato destro del testo (right)

l,L Sul lato sinistro del testo (left)

i,I Sul margine interno (inner)

o,O Sul margine esterno (outer)

• ⟨collocazione⟩, che dice a LATEX dove mettere l’oggetto sulla pagina, ac-cetta una sola delle otto opzioni della tabella 46, in minuscolo o in maiuscolo a seconda che si voglia mettere l’oggetto “esattamente qui nel testo” o si voglia creare un oggetto mobile, rispettivamente;

• ⟨larghezza⟩specifica la larghezza dell’oggetto che, se nulla (0pt), equi-vale all’opzione assegnata a\includegraphics.

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MAPPA DI SINTESI

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