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Come identificare i casi di violenze sui minori

CAPITOLO 10. La funzione dell‟assistente sociale e degli interventi psicologici nei cas

10.3 Come identificare i casi di violenze sui minori

Molti casi di maltrattamenti non vengono rilevati tempestivamente e quindi questi rimangono non identificati e privi di protezione.

Purtroppo molti operatori che hanno a che fare direttamente o indirettamente con i bambini non sono consapevoli di stare a contatto con minori maltrattati o adulti che lo sono stati nella loro infanzia. L‟identificazione e l‟intervento precoce sui maltrattamenti devono aiutare a minimizzare la probabilità di violenza futura e le conseguenze sociali e sanitarie nel lungo termine.

Succede, in molti casi, che bambini molto piccoli non riescono a denunciare casi di violenza, tuttavia sono loro a essere esposti a rischi di lesioni fisiche e danni neurologici.

L‟estensione delle capacità dei professionisti è fondamentale per evidenziare i casi tempestivamente soprattutto nei bambini al di sotto dei 5 anni d‟età.

Gli operatori di base devono saper individuare quei fattori o sintomi che indicano tutte quelle famiglie che hanno bisogno d‟assistenza e devono essere in grado di intervenire secondo tali evidenze.

La formazione dovrebbe affrontare questi temi: le percezioni errate che possono sorgere negli operatori quando i casi non sono chiari, la conoscenza dei segnali fisici e comportamentali del maltrattamento possibile o probabile, le modalità di risposta quando si prospetta una possibile violenza occultata inclusi i processi per gli utilizzi di protocolli per segnalare i casi e farne eventualmente la denuncia.

Il problema è che non è facile per gli operatori identificare i casi di sospetto maltrattamento di conseguenza bisogna approfondire quali sono i fattori da tener sempre presente.

Intanto dove sorgono sospetti di maltrattamento, è necessaria una valutazione fisica e di salute mentale per il benessere del minore. Quando vi è la possibilità che il caso venga discusso in giudizio è quindi sia necessaria una perizia medico-legale.

Molte volte si genera confusione tra gli interventi attivati per i minori e la raccolta delle informazioni che segnalano un‟evidenza inconfutabile. Questo accade in sistemi legislativi orientati verso gli adulti, che non prendono in considerazione i bisogni psicologici e di sviluppo del bambino. Questi ultimi però, dovrebbero venire prima di quelli dell‟indagine medico legale, su questo tutti i settori dovrebbero essere chiari.

Se un bambino non vuole sottoporsi alla visita medica non può essere forzato ma semmai indirizzato verso un colloquio preliminare.

Quando il maltrattamento viene rilevato di solito ne consegue una crisi.

I minori non sanno come le informazioni vanno ricevute o se saranno creduti, appoggiati e incolpati. I bambini piccoli in particolare potranno non capire le conseguenze del condividere informazioni e possono rimanere shockati o disorientati.

Se il piccolo confessa un abuso o un maltrattamento, è essenziale che le persone alle quali viene fatta la rivelazione rispondano in modo appropriato per evitare di mettere a repentaglio l‟indagine successiva.

È comune nel minore non raccontare tutto l‟accaduto subito, ma darne solo una piccola parte per vedere la reazione dell‟adulto e in base a quella continuare a raccontare o tacere.

Intanto il bambino deve essere trattano con dignità e rispetto rimanendo calmi senza mai reagire impulsivamente. Inoltre, è importante cercare di evitare di esprimere disapprovazione per il presunto colpevole, presupponendo che la vittima ami il suo persecutore essendo una persona significativa. Risulta necessario permettere al bambino di esprimere con le sue parole ciò che sente, piuttosto che fare ipotesi azzardate su ciò che potrebbe provare non forzandolo mai a mostrare ferite o altro.

Il linguaggio deve essere appropriato, cioè non troppo irruento o aggressivo, offrendo frasi di sostegno ed empatia. Inoltre, l‟operatore che tenta di aiutare il bambino deve evitare commenti sull‟incidente attuale, compresi quelli riferiti al presunto colpevole, rispondendo alle domande che il minore pone nella maniera più semplice possibile. Le promesse fatte, se ci sono, devono essere solo quelle che possono essere mantenute e i segreti che verranno fuori dai colloqui ovviamente non potranno

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rimanere in quella stanza, ma l‟operatore deve far notare al bambino che alcune cose dovranno essere dette anche ad altre persone, mettendo in risalto che questo è necessario per aiutarlo.

Gli operatori della salute mentale dovranno tenere un atteggiamento neutrale, fattuale e investigativo nel momento in cui si arriva a una vera e propria rilevazione delle violenze.

Il supporto psicosociale è fondamentale per un bambino che ha riportato dei gravi danni dovuti ai traumi che ha vissuto.

In questo senso, la presenza di una persona che si prenda cura di lui, fidata e inoffensiva, è necessaria per fornirgli un apporto psicosociale forte.

Il supporto e la terapia di salute mentale sono coordinate strettamente con ogni procedura giuridica includendo coloro che si prendono cura del minore.

Gli interventi di salute mentale tendono a impiegare tecniche d‟intervento comportamentale e cognitivo. Esse enfatizzano l‟impiego di esercizi ripetitivi utili a gestire la sofferenza emotiva e i disturbi comportamentali.

Le abilità importanti da far sviluppare per i minori sono: identificare gestire e regolare le emozioni, le tecniche per la regolazione dell‟ansia e lo sviluppo di capacità di cambiamento sulle percezioni inappropriate.

Per quanto riguarda i genitori, è importante che loro apprendano e sviluppino le abilità che servono a rinforzare il comportamento positivo, piuttosto che punire un atteggiamento negativo.

L‟esperienza del maltrattamento può causare un enorme stress su tutta la famiglia coinvolta. In particolare il minore o i fratelli possono sentirsi colpevoli per ciò che è successo in casa.

I servizi dovrebbero considerare tutto il nucleo, non solo la principale vittima e fornire tutti gli interventi opportuni di supporto e sostegno per coloro che ne sono stati colpiti. Da un lato, può essere difficile dare aiuto a chi è sospettato di aver maltrattato dei bambini ma dall‟altro, bisogna tener presente che aiutare la famiglia vuol dire aiutare il minore.

E‟ necessario un supporto specifico per i genitori, cosi per tutto il nucleo nel suo complesso, fino a quando tutti i membri della famiglia non siano stati indirizzati ai servizi appropriati in base ai loro bisogni individuali. Quest‟ultimi, devono essere integrati tra loro con una collaborazione e integrazione effettiva in modo che ogni settore sia consapevole del proprio ruolo e delle proprie responsabilità. Gli aiuti inerenti alle problematiche emerse serviranno a dare sostegno per il reinserimento di questa famiglia nella società. Quest'area riguarda il potenziamento di tutti quegli elementi culturali e sociali che devono essere sviluppati al fine che il nucleo si senta a proprio agio nel proprio contesto di vita. I servizi di riabilitazione comprendono:

1. Gli interventi sanitari, come l‟assistenza medica continua e la terapia per il trauma di gruppo o familiare;

2. Gli interventi sociali, di sollievo, d‟assistenza nei compiti di casa di ogni giorno, inclusa la supervisione dei servizi di protezione;

3. Il sostegno scolastico nelle scuole o nella formazione professionale;

4. Gli interventi giuridici, come avviene per il processo legale per i colpevoli, la protezione minorile e le misure per risarcire il danno;

5. L‟assistenza finanziaria come per esempio i fondi di compensazione per le vittime.

Questi servizi possono lavorare insieme o separatamente. Nel primo caso, probabilmente, si otterranno risultati più soddisfacenti. In particolare, lo scambio d‟informazioni per una alta integrazione è fondamentale tenendo conto dei vincoli di riservatezza1.

I minori e le famiglie stesse potrebbero aver bisogno di essere cautelati dal condividere troppe informazioni con gli altri.

Una rete di servizi diretti dovrebbe raggruppare assieme tutti i servizi sanitari, legali e sociali disponibili specializzati nel maltrattamento sui minori. Gli interventi diventano efficaci se, per esempio, vengono fatte delle riunioni a cui le famiglie partecipano al fine di assicurare la loro collaborazione.

Quando l‟assistenza viene fornita da un gruppo composto da referenti di una pluralità di servizi o settori,è essenziale avere un piano di follow up ben definito. Questo consiste nella pianificazione dei ruoli di ogni membro del servizio per avere ben chiaro chi fa cosa.

I piani di servizio sono molto più produttivi se ogni settore sa di quale area è responsabile e all‟interno dei quali ognuno è tenuto a intervenire.

Stabilire relazioni tra servizi e ogni settore, assicura che le informazioni siano condivise velocemente, rispettando allo stesso tempo la privacy. Questo è di vitale importanza se vengono alla luce ulteriori avvenimenti gravosi che richiedono di essere notificati dalle autorità.

1 Ibidem.

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Ogni minore dovrebbe avere una persona referente del caso, che possa agire coerentemente come figura di contatto per la famiglia e coordinare i vari servizi.

Ci sono delle voci che dovrebbero essere prese in considerazione da tutti i paesi in qualsiasi tipo di sistema di protezione minorile.

Alcuni approcci si concentrano più sulla protezione e sulla punizione. In questi paesi vige l‟obbligo di indagare su ogni singola denuncia per determinare se il maltrattamento sui minori c‟è stato realmente oppure no.

Quest‟indagini sono numerose, e utilizzano un‟ingente parte di risorse che in molti casi sono sprecate perché le violenze non vengono provate. Si dovrebbe valutare attentamente la situazione prima di un approccio che punti troppo sull‟indagine.

Negli Stati Uniti hanno voluto usare approcci diversi, offrendo delle risposte ai minori e alle famiglie allo scopo di diminuire le preoccupazioni che riguardano la sicurezza.

In questo paese, è stato dimostrato che, dove applicate, i nuclei ricevono più servizi rispetto ai paesi in cui l‟indagine e la gestione del caso sono gli unici interventi. Quando si risponde ai casi di maltrattamento, deve esserci un equilibrio tra la protezione e la sicurezza perseguite con mezzi giuridici da un lato, e la terapia quale supporto sanitario e sociale dall‟altro.

L‟assistenza, senza la protezione, mette in pericolo il benessere e lo sviluppo del minore. E‟ fondamentale la collaborazione tra più settori adottando un comune approccio per indagare e trattare il minore, la famiglia e il colpevole.

I settori sanitari, sociali e legali hanno dei compiti specifici. Ciascun ente che fornisce servizi, dovrebbe condividere il più possibile le informazioni del caso con gli altri, tenendo ben presente che, sebbene ci siano le regole sulle privacy, la non circolazione di aggiornamenti riferiti al caso potrebbe pregiudicare il successo di protezione del minore. Ogni intervento può essere compromesso se uno solo dei componenti è debole. Ogni settore dovrebbe essere sviluppato in egual misura.

Un sistema omogeneo e ben strutturato multisettoriale può produrre risultati molto più proficui rispetto a un altro che ha maggiori risorse ma meno integrazione.