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4.3 ‒ Commento alle voci di bilancio La Legge istitutiva del 1988 dispone che il Centro S Chiara si impegni nel raggiungimento d

una crescita culturale del territorio operando secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità visto il suo carattere imprenditoriale e perseguendo un razionale impiego delle risorse a sua disposizione.106 Il Centro S. Chiara, come le altre organizzazioni culturali, può

continuare a garantirsi una relativa autonomia e una durabilità nel tempo solo mantenendo delle condizioni fra loro interconnesse: equilibrio economico, equilibrio patrimoniale ed equilibrio finanziario. Per perseguire i suoi scopi istituzionali nel rispetto degli obblighi di legge, il Centro S. Chiara deve redigere il bilancio d’esercizio secondo i criteri previsti dal Codice Civile (dall’Art.2423 all’Art.2428), di conseguenza, le scritture contabili devono comprendere i valori economici e finanziari ordinati secondo il metodo della partita doppia rilevando sia l’aspetto originario (finanziario) che l’aspetto causale (economico) delle

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operazioni di gestione attuate nel corso dell’esercizio. Il bilancio d’esercizio del Centro S. Chiara è composto da: Stato Patrimoniale, Conto Economico, Rendiconto Finanziario107, Nota

Integrativa, Relazione del Collegio dei Revisori e Relazione sulla gestione (redatta del Consiglio di Amministrazione). Per la seguente trattazione non sono state prese in considerazione tutte le singole voci presenti nei bilanci del Centro S. Chiara, ma si è deciso di soffermarsi esclusivamente su alcune voci ritenute essenziali per comprovare il successo delle operazioni di risanamento del Centro S. Chiara (e al suo successivo processo di crescita) attuate dalla gestione Nardelli, tra il 2012 e il 2018, in seguito alla crisi economico-finanziaria scaturita dalla mala gestione precedente e dall’episodio di corruzione interna.

Basandosi sul bilancio 2012 che evidenziava ancora evidenti problemi, dal 2013 vennero adottate delle tecniche gestionali moderne, prudenti e corrette che permisero a una serie di dati negativi del passato di tramutarsi in risultati positivi significativi. Ciò avvenne nonostante un capitale negativo che, tuttavia, non indusse gli amministratori a ricorrere al finanziamento bancario, anzi l’esposizione debitoria negli anni ha subito una progressiva riduzione come si può evincere dalla seguente tabella riguardante i Debiti.

Tabella n°3: confronto tra Debiti (dati estrapolati dallo Stato Patrimoniale anni 2012-2018)

Difatti, pur dipendendo fortemente da trasferimenti pubblici, il Centro S. Chiara riuscì a limitare al massimo il ricorso a fonti di sostegno finanziario esterne per fronteggiare la crisi. La persistenza delle difficoltà economiche di contesto condusse gli amministratori a razionalizzare le spese decurtando i costi di gestione, i costi del personale e i costi dell’attività artistica che videro un ridimensionamento della programmazione di spettacolo offrendo al pubblico una quantità inferiore di eventi in modo da continuare a mantenere un adeguato livello di qualità per la totalità degli spettacoli. Tali manovre permisero il recupero di quella solidità finanziaria e operativa nei confronti di tutti gli stakeholders che era stata gravemente compromessa nei precedenti esercizi. L’intervento di ripulitura del bilancio avvenuto a partire dal 2011 consentì nel 2013 di acquisire elementi di valutazione più precisi delle condizioni di sostenibilità dell’attività del Centro S. Chiara. Il suddetto intervento si

107 Reso obbligatorio dal Decreto Legislativo 18 agosto 2015, n.139

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accompagnò a un recupero progressivo della dimensione economica del capitale proprio ritenuto essenziale all’operabilità futura dell’ente e agli investimenti in attività artistico- culturali. Effettivamente, il Fondo di dotazione dell’ente è stato gradualmente ricostruito nel periodo 2012-2018, come si può notare dalla seguente tabella che lo riguarda.

Tabella n°4: confronto tra Fondi di dotazione (dati estrapolati dallo Stato Patrimoniale anni 2012-2018) Il bilancio del 2012 presenta un Fondo di dotazione negativo di ‒ 3.622.973 euro a seguito dell’erosione del patrimonio iniziale del Centro S. Chiara per effetto delle perdite d’esercizio pregresse, nonché della perdita dell’esercizio 2012 pari a ‒ 726.022 euro. Sia nel 2013 che nel 2014 ci fu grande impegno nel recupero della dimensione patrimoniale positiva, considerata funzionale all’ulteriore miglioramento del posizionamento finanziario dell’ente sia nei confronti degli istituti di credito, sia nei confronti degli altri stakeholders come i fornitori. Ciò fu reso possibile grazie a un’assegnazione straordinaria da parte della Provincia Autonoma di Trento di 3.500.000 euro per il risanamento delle perdite nei bilanci del Centro S. Chiara, suddiviso in due tranche: una versata nel 2013 dall’importo di 2.500.000 euro e una di 1.000.000 euro erogata in seguito, nel 2014, al verificarsi di alcune condizioni poste dalla Giunta Provinciale. Tale contributo straordinario da parte della Provincia consentì, nel 2014, di abbattere l’esposizione bancaria e di raggiungere la ricostruzione integrale del patrimonio netto dotando l’ente di utili risorse per una maggiore flessibilità finanziaria. Si intende precisare che, come stabilito dal “Regolamento concernente le attività, l’organizzazione e il funzionamento del Centro Servizi Culturali S. Chiara”108, il capitale di

dotazione conseguito dal Centro S. Chiara nel corso dell’anno non viene redistribuito ad azionisti o soci in quanto il Centro è un ente no-profit privo di shareholders, quindi il suo importo, assieme agli utili dell’esercizio prodotti nell’anno economico, incrementano il patrimonio del Centro S. Chiara che viene reinvestito nell’organizzazione di attività artistico- spettacolari dell’anno successivo. Ciononostante, il Centro S. Chiara non può direzionare la propria attività esclusivamente sulla base di finalità di eccellenza e integrità artistica generando esternalità socio-culturali nei confronti della collettività, ma deve comunque

108 Cfr. Decreto del Presidente della Provincia 31 dicembre 2008 n.54-2/Leg. ‒ Art.14, comma 3

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perseguire anche delle finalità riguardo l’economicità della gestione (in modo da assolvere alla propria responsabilità di utilizzare al meglio le risorse pubbliche) cercando di sovvertire le difficoltà tecnico-organizzative tipiche dello spettacolo dal vivo.109

Come si può osservare dalla seguente tabella, il Valore della produzione, dopo una fase di decremento, a partire dal 2016 è gradualmente aumentato. Al contempo, il Costo della produzione ha subìto una contrazione tra il 2012 e il 2013, per poi tornare a crescere negli anni successivi, con un particolare slancio tra il 2015 e il 2016 quando, in seguito all’acquisizione di due nuovi spazi (Teatro SanbàPolis di Trento e Auditorium Fausto Melotti di Rovereto), il Centro S. Chiara incrementò la propria programmazione artistica.

Grafico n°4: confronto tra Valore della produzione e Costo della produzione (dati estrapolati dal Conto Economico anni 2012-2018)

Nonostante questi fattori di cambiamento, il Costo della produzione negli anni si è mantenuto inferiore rispetto al Valore della produzione (ad eccezione del 2012), permettendo al Centro S. Chiara di maturare un Valore Aggiunto positivo, risultato della differenza tra il valore della produzione e il costo della produzione. Il Valore Aggiunto, nella seguente tabella denominato 1° margine, sta a rappresentare il risultato della gestione operativa del Centro S. Chiara, frutto del suo operare nel settore artistico-spettacolare.

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1° margine ‒ 360.941 + 938.883 + 709.803 + 379.845 + 305.375 + 38.520 + 256.443

109 Cfr. CHONG DERRICK, “Arts Management”, Routledge, Londra, 2002, p.14

5.600.000 5.800.000 6.000.000 6.200.000 6.400.000 6.600.000 6.800.000 7.000.000 7.200.000 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018

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2° margine ‒ 692.929 + 945.144 + 604.291 + 678.725 + 295.463 + 23.034 + 247.418

3° margine ‒ 726.022 + 723.452 + 376.502 + 469.406 + 182.412 + 6.770 + 211.224

Tabella n°5: confronto tra margini (dati estrapolati dal Conto Economico anni 2012-2018)

Il 2° margine della tabella rappresenta il Risultato netto prima delle imposte, ovvero il risultato finale dell’esercizio al lordo delle imposte. Il 3° margine della tabella rappresenta il Risultato netto d’esercizio, ovvero la redditività del Centro S. Chiara tenendo conto anche della gestione extra-caratteristica al netto degli oneri fiscali e delle imposte di competenza. Nel 2012 si verificò una perdita, quindi i costi e gli altri oneri superarono i ricavi e gli altri proventi. Questo risultato economico negativo è segno che vennero impiegate risorse per un valore superiore rispetto a quello che si riuscì a recuperare comportando la distruzione della ricchezza: il Centro S. Chiara, durante il 2012, non fu in grado di ripristinare le risorse consumate per lo svolgimento della sua attività. A partire dal 2013 ogni anno venne ottenuto un utile, quindi i costi e gli altri oneri si mantennero inferiori rispetto ai ricavi e agli altri proventi. Tale risultato economico positivo è segno che il Centro S. Chiara fu in grado di accumulare nuova ricchezza producendo beni e servizi a cui il pubblico, gli stakeholders e i finanziatori hanno attribuito un valore superiore rispetto a quanto venne consumato per produrli, generando nuove risorse da impiegare nello svolgimento delle sue attività dell’anno successivo. Pur mantenendosi su valori positivi, il Risultato d’esercizio è diminuito dal 2013 al 2017, anno in cui si raggiunse la massima allocazione delle risorse del Centro S. Chiara nelle attività artistico-spettacolari, sia proprie che delegate.