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Composizione dell’équipe che opera in hospice

3.3. Approfondimenti sugli aspetti gestionali ed economici degli hospice

3.3.1. Composizione dell’équipe che opera in hospice

Per analizzare in che modo vengono gestite le attività in hospice, il primo aspetto su cui è stata focalizzata l’attenzione si riferiva alla composizione dell’équipe assistenziale, in particolare al numero e alla tipologia delle figure professionali che operano all’interno delle strutture residenziali di cure palliative.

Sulla base dei dati raccolti per i 32 hospice operativi coinvolti nell’indagine di approfondimento, sono stati predisposti alcuni indicatori sintetici di complessità assistenziale relativi alla composizione dell’équipe, i cui risultati vengono illustrati e commentati nel presente paragrafo.

Le tre principali figure professionali presenti nell’équipe degli hospice: medici, infermieri ed

operatori assistenziali

Medici, infermieri ed operatori assistenziali (Oss, Ota, Asa, ausiliari, ecc…) sono le figure professionali risultate

presenti in tutte le 32 équipe analizzate. Per tali figure, come indicatore sintetico di complessità assistenziale è stato assunto il numero medio di posti letto nei quali ogni singolo professionista dell’équipe ha erogato la propria assistenza26.

Le équipe dei 32 hospice analizzati sono risultate composte da (Tav. 26): •

 Un medico a tempo pieno, in media ogni 5,3 posti letto; •

 Un infermiere a tempo pieno, in media ogni 1,6 posti letto; •

 Un operatore assistenziale a tempo pieno, in media ogni 1,7 posti letto.

I dati riportati nella tabella 26 permettono inoltre di evidenziare le differenze riscontrate rispetto al tipo di ge-stione degli hospice: da essi emerge che gli hospice a gege-stione mista sono quelli con il maggiore numero di medici, infermieri ed operatori assistenziali in rapporto ai posti letto. Risulta evidente dai dati pervenuti che le strutture gestite dal Terzo Settore sono caratterizzate da equipe dotate di un numero superiore di professionisti, soprattutto medici e infermieri, in rapporto ai posti letto. Inoltre è evidente che il numero di medici ha il suo valor massimo nelle strutture pubbliche rispetto al valor minimo delle strutture private e che le strutture private sono caratterizzate dal maggior numero di operatori assistenziali che sembra compensare il minor numero di medici e infermieri rispetto alle altre tipologie gestionali.

26 Per rendere i dati confrontabili tra tutti gli hospice, il numero medio di posti letto la cui assistenza è gestita da un singolo professionista dell’équipe è stato calcolato “a tempo pieno equivalente”, ovvero correggendo i dati reali rispetto alle figure professionali impegnate a tempo parziale e/o in diversi set assistenziali, e trasfor-mandoli in termini di figure professionali impegnate a tempo pieno esclusivamente per l’assistenza residenziale. In particolare, il numero di operatori impegnati a tempo pieno solo per l’assistenza residenziale è un valore “virtuale” calcolato come rapporto tra la “somma delle ore settimanali reali di assistenza erogate da tutto il personale in regime residenziale” e le “ore settimanali di attività a tempo pieno” (38 ore settimanali per i medici, 36 ore settimanali per gli infermieri e gli operatori assistenziali). Si evidenzia che, nel calcolo degli indicatori, i valori “virtuali” si riferiscono solo al numero di operatori “a tempo pieno equivalente”, mantenendo però inalterato il monte ore complessivo di assistenza reale erogata.

Tav. 26 - Numero medio di posti letto in carico ad ogni singolo professionista dell’équipe, per tipo di gestione degli hospice (giugno 2009)

Tenendo conto che i 32 hospice considerati nell’analisi rappresentano un campione di strutture con una ri-levante esperienza27 nell’ambito delle cure palliative residenziali, gli indicatori di “complessità assistenziale” illustrati nella Tav. 26 potrebbero anche assumere il significato di valori empirici di riferimento per consentire un buon equilibrio organizzativo dell’équipe ed un adeguato livello di intensità assistenziale a favore dei pa-zienti presi in carico in hospice. Risulta evidente che il punto cruciale non è rappresentato solamente dal numero globale degli operatori in rapporto ai posti letto ma, soprattutto, il rapporto numerico fra le 3 figure professionali fondamentali nella composizione dell’equipe. Più nello specifico il punto cruciale, attualmente fonte di differenza fra le strutture a differente gestione, è rappresentato dal rapporto fra numero degli infermieri e numero di operatori assistenziali. Va oltretutto tenuto presente che nella definizione “operatori assistenziali” sono contenuti professionisti con ruoli, funzioni e professionalità fra loro differenti (Oss, Asa, Ota etc) in base alle normative nazionali e regionali vigenti.

La seguente Fig. 8 permette inoltre di analizzare le differenti estrazioni professionali dei medici che operano in hospice, evidenziando in che misura ciascuna tipologia di medici risulta presente nelle équipe assistenziali.

Fig. 8 - Tipologie di medici presenti nelle équipe degli hospice (giugno 2009)

INDICATORI DI COMPLESSITÀ ASSISTENZIALE Tipo di gestione

Numero medio di posti letto in carico ad ogni singolo

professionista dell’équipe Totale pubblica privata

Terzo

Settore mista

N. medio di posti letto la cui assistenza è gestita

da un medico a tempo pieno 5,3 6,1 4,6 5,6 4,5

N. medio di posti letto la cui assistenza è gestita da

un infermiere a tempo pieno 1,6 1,6 1,7 1,8 1,3

N. medio di posti letto la cui assistenza è gestita

da un operatore assistenziale a tempo pieno 1,7 1,7 2,6 1,7 1,5

41%

29%

20%

9%

Medici specialisti in anestesia e rianimazione con formazione in Cure Palliative

Medici non specialisti con formazione in Cure Palliative Altri medici senza

formazione certificata in Cure Palliative

1%

Medici in formazione / specializzandi

Altri medici specialisti con formazione in Cure Palliative

Tav. 26 - Numero medio di posti letto coperti da ogni singolo professionista dell’équipe, per tipo di gestione degli hospi-ce (giugno 2009)

Le altre figure professionali che compongono le équipe degli hospice: psicologi, fisioterapisti, assistenti sociali, assistenti spirituali ed altri specialisti.

Per completare il profilo multidisciplinare e multiprofessionale delle équipe degli hospice, si segnala che, in base ai risultati pervenuti, esse risultano formate – oltre che da medici, infermieri ed operatori professionali – anche da altre figure professionali, quali psicologi, fisioterapisti, assistenti sociali, assistenti spirituali, dieto-logi, nutrizionisti, musicoterapisti, cromoterapisti, mediatori culturali multietnici, terapisti occupazionali ed altri specialisti ancora.

Si tratta di figure professionali non sempre presenti in tutte le équipe che operano nelle strutture residenziali di cure palliative che, molto spesso, sono inserite con un rapporto libero professionale e con un impegno set-timanale in hospice solo per poche ore.

Per tali figure, come indicatore sintetico di complessità assistenziale, è stata utilizzata la quota di hospice nei quali sono presenti le diverse figure professionali all’interno dell’équipe assistenziale.

Tav. 27 - Presenza delle differenti figure professionali nelle équipe, per tipo di gestione degli hospice (giugno 2009)

Analizzando i dati raccolti per il campione dei 32 hospice coinvolti nell’indagine di approfondimento, è emer-so che: • L’assistente spirituale è presente in tutti gli hospice del campione osservato (100%); • della maggior parte delle equipe fa parte uno psicologo (94%); • circa 3 hospice su 4 (72%) dispongono di un fisioterapista nella propria équipe; • poco più della metà delle équipe (53%) prevedono la presenza di un assistente sociale; •

circa 1 hospice su 3 (34%) ha inserito nella propria équipe alcune tipologie di figure professionali specifi-INDICATORI DI COMPLESSITÀ ASSISTENZIALE Tipo di gestione

Numero di hospice dove sono presenti le varie

figure professionali nell’équipe assistenziale Totale pubblica privata Terzo Settore mista (valori assoluti)

Psicologi 30 11 2 9 8

Fisioterapisti / terapisti per la riabilitazione 23 7 1 8 7

Dietisti, dietologi, nutrizionisti 3 1 1 1

Altre figure professionali (musicoterapisti, cromoterapisti,

terapisti occupazionali, riflessologi, pet-terapisti…) 11 1 1 5 4

Assistenti spirituali 32 12 2 9 9

Assistenti sociali 17 5 2 4 6

Mediatori culturali multietnici 4 2 1 1

TOTALE CAMPIONE 32 12 2 9 9

(valori percentuali di colonna)

Psicologi 94% 92% 100% 100% 89%

Fisioterapisti / terapisti per la riabilitazione 72% 58% 50% 89% 78%

Dietisti, dietologi, nutrizionisti 9% 8% - 11% 11%

Altre figure professionali (musicoterapisti, cromoterapisti,

terapisti occupazionali, riflessologi…) 34% 8% 50% 56% 44%

Assistenti spirituali 100% 100% 100% 100% 100%

Assistenti sociali 53% 42% 100% 44% 67%

Mediatori culturali multietnici 13% 17% - 11% 11%

che, quali ad esempio terapisti occupazionali, esperti in reflesso terapie, musicoterapeuti, cromoterapisti; •

tendenzialmente poco diffusa è la presenza di altre figure professionali, quali dietisti, dietologi e nutrizioni-sti (9%) oppure mediatori culturali multietnici (13%).

È interessante osservare come, da un punto di vista generale, gli hospice a gestione pubblica, tendano ad avere un grado di complessità dell’équipe inferiore a quello rilevato per gli hospice privati, del Terzo Settore ed a gestione mista.

3.3.1.1. Approfondimento sul grado di integrazione tra le équipe che operano in hospice ed a domicilio Come abbiamo rilevato in precedenza, una parte delle strutture operative che erogano assistenza in cure palliative prevede la possibilità della presa in carico dei malati sia in regime residenziale sia a domicilio da parte di equipe gestite dallo stesso soggetto che gestisce la struttura. Come ulteriore elemento utile a comprendere quali siano le modalità organizzative del personale adottate in tali strutture, è stato ana-lizzato il grado di integrazione tra le équipe professionali che assistono i pazienti in hospice e quelle che operano a domicilio.

Tav. 28 - Grado di integrazione tra l’équipe che opera in hospice e l’équipe che opera a domicilio, per modello assi-stenziale prevalente (giugno 2009)

Sulla base dei dati raccolti dal campione dei 32 hospice intervistati, è emersa una grande variabilità ri-spetto all’organizzazione ed al livello di integrazione delle équipe:

• 11 hospice su 32 (34%) dispongono solo dell’équipe che opera in hospice, poiché hanno adottato un modello assistenziale esclusivamente residenziale;

• 21 hospice erogano sia assistenza residenziale sia domiciliare, dei quali:

- 6 hospice su 32 (19%) prevedono un’integrazione totale delle équipe, ovvero è presente una équipe unica che opera sia in hospice sia a domicilio;

- 9 hospice su 32 (28%) prevedono un’integrazione parziale delle équipe, ovvero sono presenti 2 équipe che condividono parte del personale, soprattutto alcuni medici e/o infermieri che operano sia in hospice sia a domicilio;

- 6 hospice su 32 (19%) hanno infine organizzato 2 équipe totalmente separate, una che opera in hospice e l’altra impegnata nell’assistenza a domicilio.

Si rileva infine che tra gli hospice che hanno adottato il “modello UCP” prevale la tendenza ad avere équi-pe del tutto separate (5 casi su 12), mentre tra gli hospice che hanno adottato il “modello residenziale e domiciliare” prevalgono le équipe parzialmente integrate (6 casi su 9).

INDICATORI DI COMPLESSITÀ ASSISTENZIALE Modello assistenziale prevalente Grado di integrazione tra le équipe assistenziali

che operano in hospice ed a domicilio Totale

modello resi-denziale modello residenziale e domiciliare modello UCP

Esiste solo l’équipe dell’hospice 11 11

Integrazione totale (vi è una équipe unica,

che opera sia in hospice sia a domicilio) 6 2 4

Integrazione parziale (vi sono 2 équipe, con

una parte del personale in comune tra hospice e domicilio) 9 6 3

Nessuna integrazione (vi sono 2 équipe totalmente separate) 6 1 5