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Il concetto di business model e la definizione del business model per ciascuna categoria d

Nel documento IFRS 9: quali impatti per le banche? (pagine 53-56)

Capitolo 2: Interpretazione del concetto di “business model” in chiave strategica: due case study

2.2 Il concetto di business model e la definizione del business model per ciascuna categoria d

Da un’analisi dei paragrafi dal B4.4.1 al B4.1.2B dell’IFRS 9 emerge che il business model debba essere determinato dai dirigenti con responsabilità strategiche dell’entità52, identificabili dunque nel consiglio di amministrazione di una società53. Inoltre, il modello di business non dipende dalle intenzioni dell’alta dirigenza rispetto al singolo strumento finanziario, bensì riflette il modo in cui i gruppi di attività finanziarie sono gestiti collettivamente: da ciò si desume che il modello di business non debba essere determinato per ogni singolo strumento finanziario ma che debba avere un livello di aggregazione più elevato 54. Dunque, all’interno di una medesima società è possibile che coesistano più modelli di business a seconda che un’entità voglia realizzare i flussi finanziari su un determinato portafoglio di attività finanziarie o mediante l’incasso dei flussi contrattualmente previsti dallo strumento o tramite la realizzazione di utili da cessione o utilizzando entrambe le strategie appena descritte.

52 Cfr. IAS 24, paragrafo 9: «I dirigenti con responsabilità strategiche sono quei soggetti che hanno il potere e la

responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività dell’entità, compresi gli amministratori (esecutivi o meno) dell’entità stessa»

53 Cfr. IFRS 9, paragrafo B4.4.1 54 Cfr. IFRS 9, paragrafo B4.4.2

53 L’IFRS 9, inoltre, al paragrafo B4.1.2A sottolinea che la definizione del business model non debba essere influenzata da ipotetici scenari worst che potrebbero verificarsi55 . Tuttavia per quanto concerne le attività finanziarie di nuova acquisizione, una società, al fine di definirne la modalità di gestione, deve valutare il modo in cui la medesima tipologia di strumento finanziario è stato gestito in passato. Lo standard fornisce ulteriori elementi utili per la definizione del business model, difatti al paragrafo B4.1.2B è scritto che: «il modello di business dell'entità per la gestione delle attività finanziarie è un dato di fatto e non una semplice affermazione. […]. L'entità dovrà valutare il suo modello di business per la gestione delle attività finanziarie secondo il proprio giudizio e la valutazione non deve essere determinata da un singolo fattore o attività. L'entità deve invece considerare tutti gli elementi di prova significativi che sono disponibili alla data della valutazione. Tali prove significative comprendono tra l'altro:

a) le modalità di valutazione della performance del modello di business e delle attività finanziarie possedute nell'ambito del modello e le modalità della comunicazione della performance ai dirigenti con responsabilità strategiche dell'entità;

b) i rischi che incidono sulla performance del modello di business (e delle attività finanziarie possedute nell'ambito del modello di business) e, in particolare, il modo in cui tali rischi sono gestiti ed infine

c) le modalità di retribuzione dei dirigenti dell'impresa (per esempio, se la retribuzione è basata sul fair value (valore equo) delle attività gestite o sui flussi finanziari contrattuali raccolti).» Tutto ciò premesso al fine di andare ad esaminare non solum i paragrafi di riferimento concernenti la classificazione e la misurazione delle attività finanziare sed etiam le caratteristiche del business model di ciascuna categoria di attività finanziarie.

Il capitolo 4 dell’IFRS 9 concerne la classificazione e la misurazione delle attività finanziarie, nello specifico, i paragrafi di riferimento sono dal 4.4.1 al 4.4.5. Andando ad effettuare una disamina di ciascun paragrafo, si osserva quanto segue.

Una società deve valutare un’attività finanziaria al costo ammortizzato, al fair value rilevato in una riserva indisponibile del Patrimonio Netto o al fair value, contabilizzato nell’Utile (perdita) di esercizio sulla base dei seguenti elementi: il business model dell’entità per la gestione delle attività finanziarie e i flussi finanziari contrattuali previsti dall’attività finanziaria (SPPI test)56.

55 Cfr. IFRS 9, paragrafo B4.1.2A: «se l'entità prevede di vendere un determinato portafoglio di attività finanziarie solo

in uno scenario «stress case», tale scenario non influirà sulla valutazione del modello di business dell'entità per tali attività se tale scenario, in base a previsioni ragionevoli dell'entità, non è destinato a verificarsi»

54 Un’attività finanziaria deve essere valutata al costo ammortizzato, se contemporaneamente sono soddisfatte le seguenti condizioni: essa è posseduta nel quadro di un modello di business il cui obiettivo è il possesso di attività finanziarie finalizzato alla raccolta dei flussi di cassa contrattuali ed i flussi di cassa dello strumento sono rappresentati esclusivamente da pagamenti del capitale e dell’interesse, determinato sull’importo del capitale da restituire57.

Le attività finanziarie possedute nell’ambito del modello di business appena descritto sono gestite con l’obiettivo di ottenere i pagamenti contrattuali nell’arco della vita dello strumento. Per valutare, in sede di FTA, se gli strumenti siano gestiti secondo tale ratio, è necessario che ciascuna società determini la frequenza, il valore e la tempistica delle vendite effettuate su strumenti finanziari aventi le medesime caratteristiche negli esercizi precedenti. Inoltre è necessario che l’alta dirigenza valuti: le ragioni delle vendite e le aspettative riguardo le vendite future, la logica di considerare le informazioni concernenti le vendite passate risiede nella necessità di comprendere le ragioni delle stesse e delle condizioni esistenti al momento della pregressa vendita con l’obiettivo di confrontarle con quelle presenti al momento della classificazione58.

All’interno di un portafoglio di strumenti finanziari gestito con una logica volta alla raccolta dei flussi contrattualmente previsti durante l’intera durata delle attività finanziarie sono previste operazioni di vendita purché la frequenza sia bassa e i volumi poco consistenti. Le modalità di determinazione delle soglie di frequenza e volume sono definite in maniera discrezionale da ciascuna società59. Il principio prevede che in un modello di business HTC, siano permesse vendite di strumenti finanziari nel caso in cui si verificasse l’incremento del loro rischio di credito, difatti l’IFRS 9 specifica: «[…]le vendite a causa di un aumento del rischio di credito delle attività non sono incompatibili con un modello di business il cui obiettivo è il possesso di attività finanziarie finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali, perché la qualità creditizia delle attività finanziarie è rilevante per la capacità dell'entità di raccogliere i flussi finanziari contrattuali[…]»60.

Un’entità, invece deve valutare un’attività finanziaria al fair value rilevato in una riserva indisponibile del Patrimonio Netto, se sono soddisfatte entrambe le seguenti condizioni: lo strumento finanziario è gestito nell’ottica sia di incasso dei flussi di cassa contrattualmente previsti che di realizzazione di utili mediante la cessione della stessa ed inoltre, i termini contrattuali dell’attività finanziaria

57 Cfr. IFRS 9, capitolo 4, paragrafo 4.4.2 58 Cfr. IFRS 9, paragrafo B4.1.2C

59 Cfr. IFR 9, paragrafi da B4.1.3, B4.1.3B. 60 Cfr. IFR 9, paragrafi da B4.1.3A

55 prevedono flussi finanziari rappresentati dal pagamento del capitale e degli interessi, calcolati sull’importo del capitale da restituire61.

La ratio di tale modello di business può essere imputata alla gestione del fabbisogno della liquidità corrente, al mantenimento di un certo profilo di interesse e/o ad esigenze correlata all’Asset and Liability Management62. Rispetto ad un modello il cui obbiettivo è solo la raccolta dei flussi finanziari contrattualmente previsti dallo strumento finanziario, il business model HTCS sarà caratterizzato da una frequenza di vendite più alta e da volumi di vendita più cospicui, inoltre non è previsto che siano definite le soglie di frequenza o di valore delle vendite63.

Infine, se un’attività non è valutata né al costo ammortizzato né al fair value rilevato in una riserva indisponibile del Patrimonio netto, allora deve essere valutata al fair value rilevato a Conto Economico64. Il modello di business di queste attività finanziarie ha come obiettivo la realizzazione di flussi finanziari mediante la vendita degli strumenti finanziari. Rispetto ai business model sopra descritti, questo portafoglio è caratterizzato da «[…] una vivace attività di acquisto e di vendita.»65. Tuttavia è previsto che possano essere raccolti i flussi finanziari contrattualmente previsti dallo strumento finanziario ma tale attività è accessoria per il conseguimento dell’obiettivo del modello di business.

2.3 Il cambio di business model e la riclassificazione delle attività finanziarie ai sensi dell’IFRS

Nel documento IFRS 9: quali impatti per le banche? (pagine 53-56)