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Con questa tesi ho cercato di comprendere quali siano alcune delle caratteristiche che distinguono il popolo bielorusso, quali sono gli aspetti della storia e della cultura che più vanno a delineare le specificità che rendono i Bielorussi diversi da Polacchi, Russi, Ucraini, Tedeschi o Francesi e in ultima analisi costituiscono la loro identità.

Abituati a defenire le cose in base a determinati parametri (spesso lingua in primo luogo, ed anche cultura, storia e religione), e supponendo una certa omogeneità e corrispondenza di questi stessi criteri, non è facile capire come approcciarsi quando con ogni evidenza la situazione si discosta da quelle con cui si è più familiari.

Di fatto la Bielorussia si presenta come un territorio nel quale ognuno dei tre aspetti che ho voluto esaminare, vale a dire etnia, lingua e religione, ha conosciuto uno sviluppo non sempre regolare,

suscettibile di modifiche e cambiamenti. Le cause che hanno portato a questa assenza di linearità sono da ricercare nella storia di questi territori, nelle politiche di chi li ha governati, nella commistione di elementi che si verifica quando più gruppi (siano essi etnici, linguistici o religiosi) vivono fianco a fianco e

nell’inevitabile prevalenza di alcune caratteristiche o culture sulle altre.

Dal punto di vista etnico i Bielorussi possono legare il loro passato alla storia del Granducato di Lituania, della Lega polacco-lituana, della Russia, dell’Unione Sovietica. Forse anche per via della tradizionale essenza multietnica del luogo, che vede in queste aree la compresenza di Polacchi, Tatari, Russi, Ucraini ed Ebrei, nel corso dei secoli i Bielorussisono stati soggetti di Paesi differenti senza riuscire a legarsi ad una tradizione in particolare e finendo, soprattutto in alcuni momenti, per non identificarsi al 100% con nessuna (per quanto alcune di queste fasi abbiano lasciato un segno più profondo delle altre). I cambiamenti storici e la forte influenza esercitata dalle potenze vicine (Russia e Polonia), non hanno fatto sì che i Bielorussi prendessero coscienza di sé operando una distinzione noi-loro, facendo risaltare le

differenze, ma li hanno piuttosto resi suscettibili alle influenze esterneed in grado di assimilare lingua, religione, cultura altrui. Anche se alcuni membri della società tentano di incentivare lo studio del folclore e delle tradizione, la maggior parte dei Bielorussi non conferisce grande importanza all’aspetto etnico, percependo più che altro un senso di comunanza con altri popoli slavi (Russi, Ucraini, Polacchi),

attribuendoun particolare significato alla storia, ma identificandosi essenzialmente su base territoriale in qualità di persone che vivono in uno stesso luogo, e civile, come cittadini della Repubblica di Belarus. Anche la cultura non contribuisce a delineare in modo più netto l’identità di questo popolo. In Bielorussia, dove più che in ogni altro stato le persone erano cittadini sovietici (mi chiedo se non sia stato proprio il fatto di non aver sviluppato, al pari di altri popoli, una coscienza nazionale nell’Ottocento ad aver favorito l’identità “sovietica” in Bielorussia) e si sentivano tali, si vede come, soprattutto fra i giovani, sia importante

considerarsi parte del mondo europeo ma soprattutto come la cultura russa costituisca un elemento fondamentale della società al punto da non esser percepita come straniera.

Fondamentale per lo studio dell’identità bielorussa è senza dubbio la disamina dell’aspetto linguistico. Sebbene le lingue ufficiali siano due, di fatto il russo è maggiormente diffuso ed utilizzato, questo per ragioni differenti non ultima la politica statale. Il fattore linguistico è forse l’elemento più rilevante della questione identitaria poiché ha catalizzato dibattiti, controversie politiche, dispute culturali, divergenze nelle modalità di governo della nazione. E’ venuta a crearsi una situazione per la quale i

Bielorussi, pur riconoscendo il bielorusso come lingua materna e manifestando un’attaccamento simbolico ed affettivo, il più delle volte non lo conoscono, non sono in grado di parlarlo. Fenomeni sociali, economici e politici hanno sminuito il valore del bielorusso, che con il tempo è divenuto anche simbolo di resistenza politica, cosa che ne ha limitato ulteriormente l’utilizzo. A meno che non si verifichi un radicale mutamento

nell’assetto socio-politico ed economico del Paese, al momento non sembrano esserci le premesse per una rinascita del bielorusso. Da rilevare che per molti non conoscere il bielorusso non costituisce un problema ed il fattore linguistico non è ritenuto fondamentale per l’identità bielorussa. Per quanto, come persona che studia le lingue, io ritenga che sia un peccato perdere la ricchezza e le particolarità che ogni lingua porta con sé, il destino del bielorusso dipende dalle future scelte dei Bielorussi e se questi per primi non percepiscono la scomparsa della “loro” lingua come un problema, significa che il destino della bielorusso è scomparire. Da questo punto di vista la lingua non può esser considerata come elemento unificante della società né determinante dell’identità bielorussa.

In parte correlato all’aspetto linguistico vi è quello religioso. In questo ambito ancora una volta in Bielorussia sono presenti, e a volte contrapposte, tradizioni diverse. Da un lato si ha una maggioranza ortodossa in stretta relazione con la Russia, dall’altro una significativa minoranza cattolica particolarmente connessa alla cultura e alla storia polacca. Se a livello quotidiano i fedeli delle due religioni convivono pacificamente, a livello politico la cosa assume contorni diversi. Fra le ragioni vi èanche la politica della Chiesa cattolica, quella linguistica in primis, che promuove la bielorussificazione della popolazione e si connette ad un contesto europeo ben diverso da quello promosso dalla Chiesa ortodossa. La Chiesa ortodossa bielorussa è sottoposta al Patriarcato di Mosca, favorisce l’uso della lingua russa, rimanda alla tradizione slava orientale, appoggia una politica pro-Russia.Religione e politica sono strettamente relazionate, essendo che lo stato bielorusso ha un accordo di collaborazione con la Chiesa ortodossa. Quest’ultima ricopre perciò un ruolo privilegiato nella società, un conocordato con la Chiesa cattolica è in discussione da circa un decennio. Non vi sono dubbi sul fatto che l’ortodossia rappresenti per molti una forma di identificazione, ed essendo condivisa da larga parte della popolazione, sebbene non

approfonditamente conosciuta, costituisce certamente parte della storia e della cultura bielorussa che non è possibile ignorare. Tuttavia, vista la significativa percentuale di atei, la rilevante quota di cattolici e la presenza di altre minoranze religiose non ultima quella protestante, nemmeno la religione è da considerarsi l’aspetto basilare dell’identità bielorussa.

Sostanzialmente, sebbene etnia, lingua e religione siano tutte componentirilevanti e vadano, in modo diverso, a costituire la cultura e le tradizioni bielorusse, nessuno di questi fattori rappresenta un elemento base, decisivo ed inequivocabile nella delineazione dell’identità bielorussa. Alcuni hanno parlato di una “debole” identità bielorussa (affermazione contestata da studiosi ed attivisti), per altri l’identità bielorussa è ancora in evoluzione, la mia impressione è che la Bielorussia sia una nazione che

contemporaneamente racchiude tradizioni differenti, quindi potenzialmente in grado distudiare e sfruttare tanto l’eredità culturale dell’Europa occidentale quanto quella orientale e sviluppare un’identità che unisca caratteristiche dell’una e dell’altra, secondo me un’opzione interessante e ancora possibile. Di fatto però negli ultimi anni è andata prevalendo la corrente “orientale”, se così può esser definita, inoltre ritengo che i Bielorussi non siano, per vari motivi, particolarmente concentrati sul problema della propria identità. Non esistono regole prestabilite su quale debba esser l’evoluzione di una nazione, scegliere di privilegiare la cultura e la lingua russa rappresenta una delle possibili varianti. Volendo azzardare un’ipotesi, se il processo descritto è ciò che preferiscono, o subiscono senza opporvi resistenza, nell’arco di alcuni anni, forse un decennio, i Bielorussi saranno essenzialmente assimilati con i Russi ed assumeranno quindi l’identità russa come propria.