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LA LINGUA BIELORUSSA, ASPETTI GENERALI

Il bielorusso è una lingua slava orientale, lingua ufficiale, assieme al russo, della Repubblica di Belarus’. L’alfabeto utilizzato dal bielorusso è il cirillico,

Alfabeto cirillico bielorusso: Аа, Бб, Вв, Гг, Дд, Ее, Ёѐ, Жж, Зз, Іі, Йй, Кк, Лл, Мм, Нн, Оо, Пп, Рр, Сс, Тт, Уу, Ўў, Фф, Хх, Цц, Чч, Шш, Ыы, Ьь, Ээ, Юю, Яя.

Alcune specifiche che distinguono il bielorusso da altre lingue slave sono: la lettera “ў”, cioè una “u” breve, assente negli altri alfabeti slavi che si traslittera con la lettera “ŭ”. Presenta inoltre due diagrammi “дж” “дз” che vengono traslitterati con “dž” e “dz”. La lettera “ё”, a differenza che nel russo, va scritta

obbligatoriamente con i due puntini. Il segno debole è come in russo “ь”, mentre il segno forte è sostituito da un apostrofo.

Capire la traslitterazione corretta del bielorusso non è semplice. E’ possibile reperire una disposizione del 2000 del comitato statale della Repubblica di Belarus’ per i terreni, le risorse idriche, la geodesia nella quale sono riportate le regole stabilite per traslitterare i nomi geografici430. In generale per le lettere che sono comuni al russo viene seguita la traslitterazione del russo con l’eccezione della lettera “g” che, rispettando la pronuncia del bielorusso, viene traslitterata con “h”. Il segno debole viene riportato come accento sopra la lettera.

Le lettere “е”, “ё”, “ю”, “я”, si traslitterano con j + vocale quando la lettera si trova in inizio di parola o segue il segno forte oppure con i + vocale.

Le regole ortografiche moderne presentano delle differenze rispetto alla codificazione fatta agli inizi del secolo XX da Branislaŭ Taraškevič(Браніслаў Тарашкевіч). La versione del bielorusso redatta da questi non è più considerata ufficiale, ma è ancora parzialmente in uso.

Fra le principali caratteristiche distintive del bielorusso troviamo alcuni fenomeni che riguardano vocali e consonanti, vale a dire la “jakanne” (яканне)431 legata alla vocali non accentate, la cekanne e dzekanne (цеканне, дзеканне)432, relative al pronuncia e scrittura di suono quali “t” seguita da segno debole o che seguono vocale, e di “dz” “dʒ”. La pronuncia di “š” e “r” è sempre dura, presenta pleofonia433.

Oltre al cirillico, per il bielorusso venne anche elaborato un alfabeto latino, oggi utilizzato in modo marginale.

Alfabeto latino bielorusso: Aa, Bb, Cc, Dd, Čč, Dd, DZdz, DŹdź, DŽdž, Ee, Ff, Gg, Hh, CHch, Ii, Jj, Kk, Ll, Łł, Mm, Nn, Oo, Oo, Pp, Rr, Ss, Śś, Šš, Tt, Uu, Ǔǔ, Vv, Yy, Zz, Źź, Žž.

Il bielorusso conobbe inoltre una tradizione scritta “orientaleggiante”. Le prime informazioni relative la presenza tatara in territorio bielorusso risalgono agli inizi del XIV secolo, ma fu più probabilmente nel corso dei secoli XV e XVI che le popolazioni tatare si insediarono nei territori bielorussi, apparentemente in numero consistente. Con il tempo i Tatari (in maggioranza provenienti dalla Crimea ma in parte anche da territori caucasici), pur mantenendo la religione musulmana divennero bielorussofoni434. Vennero quindi effettuate delle traduzioni dall’arabo al bielorusso di testi sacri, la qual cosa avvenne nel corso del XVI e XVII secolo. Nel tradurre i propri libri in bielorusso conservarono però il loro sistema di scrittura, ne consegue 430 http://www.gki.gov.by/uploads/files/new%20structure/napravleniya/geodezia%20i%20kartografia/39_%D0%BF%D 0%BE%D1%81%D1%82%20%D0%93%D0%9A%D0%98_23.10.2000_%E2%84%96%2015.doc 431 A. McMilin, Belorusian, pg. 108 432A. McMilin, Belorusian, pg. 108 433 A. McMilin, Belorusian, pg. 108

che si creò una tradizione di testi in lingua bielorussa con caratteri arabi, questi libri prendono il nome di “Kitaby” (un libro è “Аль-Кітаб”). A partire dal XVII secolo i Tatari di Bielorussia iniziarono a scrivere i loro libri non più in bielorusso ma in polacco, tuttavia nello stesso periodo le condizioni per la popolazione musulmana nel territorio, che a quel punto venne a confluire nella Confederazione Polacco-Lituana, non erano più a loro favorevoli e la maggior parte di essi emigrò435.

Frammento di testo in lingua bielorussa scritto con caratteri arabi tratto da uno dei libri “AÍ-Kitab”

Sotto certi punti di vista, e non volendo sminuirne l’importanza o le qualità, la lingua bielorussa può essere considerata una “lingua di transizione”, questo perché geograficamente si colloca fra Russia e Polonia, e lessicalmente presenta tratti comuni sia con il polacco che con il russo. Non è d’altro canto sorprendente che il bielorusso possieda tali caratteristiche se si considera che nel caso della Bielorussa i confini

territoriali, nei secoli, sono slittati da un punto all’altro numerose volte, contribuendo alla mescolanza linguistica.

A prescindere dalla presenza o meno di confini stabili, che certamente contribuiscono al fiorire di una cultura nazionale, ma che non sono indispensabili (si veda il caso polacco), un ruolo fondamentale per la differenziazione linguistica la giocano i movimenti nazionali e la coscienza di una propria identità differente da quella di altri popoli. Come sottolinea Ioffe: “Sharp linguistic discontinuities do not immediately result from the imposition of national borders, but rather from a long experience of ethno-national

consolidation”436. Cioè la consolidazione storica dell’identità etnica contribuisce alla divisione linguistica fra due o più Paesi. Ancora una volta, nel caso bielorusso, non è venuta a crearsi in passato una “distinzione netta” che favorisse quindi uno sviluppo indipendente della lingua.

Contribuisce alla definizione dei tratti fondamentali di una lingua anche la presenza, lungo i propri confini, di idiomi appartenenti a gruppi differenti, supponiamo ad esempio tedesco ed italiano. Sebbene, anche in questi casi, esistano spesso parlate o dialetti intermedi, è indubbio che l’appartenenza a famiglie diverse può coadiuvare lo sviluppo del percorso autonomo di una lingua, ma ancora una volta non è quanto accade in Bielorussia, i cui confini sono in prevalenza con stati in cui si parlano lingue slave. Secondo Ioffe, quando si discute della divisione fra lingue che appartengono ad uno stesso gruppo, ogni ripartizione è

434

Я. Станкевіч, За родную мову й праўдзівы назоў, Інбелкульт, Смаленск, 2013, pg. 566

435Станкевіч, За родную мову й праўдзівы назоў, pg. 567 436

puramente artificiale ed avviene solo in seguito alla codificazione e standardizzazione delle lingue in questione437. Per tali ragioni la lingua bielorussa, che pure presenta caratteristiche specifiche, nel tempo ha “subito” la vicinanza del russo e del polacco.