La rapida evoluzione dei paradigmi contrattuali, più vicini della legge alle esigenze degli operatori economici, richiede inevitabilmente un’attività interpretativa allo stesso tempo complessa e cauta.
Complessa, perché deve tener conto della pluralità di fonti rilevanti in ogni singola fattispecie, nonché della loro ratio. Cauta, perché, pur nel rispetto dell’autonomia contrattuale esercitata dalle parti, non deve perdere di vista le colonne portanti dell’ordinamento giuridico, quali la buona fede nell’esecuzione del negozio giuridico, da un lato, e la tutela dei diritti della persona e dell’ordine pubblico, dall’altro.
Peraltro, nella materia presa in esame, il legislatore, specialmente a livello comunitario, non rimane sordo rispetto alle esigenze del mercato. Si pensi che già la direttiva 95/46/CEE si presentava come volta a tutelare non solo i dati personali ma anche la loro libera circolazione, mentre, di questa seconda parte del titolo, è deprivata la rubrica della corrispondente l. 675/96154.
Ed invero, anche con riguardo alla legislazione italiana del 1996, la dottrina aveva avuto modo di apprezzare la sensibilità alle esigenze dei traffici economici, seppur criticandone la mancata presa di posizione esplicita «a favore di una libera circolazione delle informazioni non sensibili,
presidiata da adeguate garanzie procedurali, da efficaci controlli dell’autorità preposta e dai meccanismi della responsabilità civile»,
impostazione che avrebbe offerto agli operatori un quadro giuridico certo, sebbene più severo, e agli utenti un maggior potere di controllo155.
154 Si noti che, mentre la direttiva 95/46/CE si propone come “relativa alla tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati”, al contrario, la legge italiana di attuazione (legge n. 675, 31 dicembre 1996) non riporta
la seconda parte del titolo, sostituendolo con “Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al
trattamento dei dati personali”. Per alcune considerazioni sul punto, cfr. A. DI MAJO, Il
trattamento dei dati personali tra diritto sostanziale e modelli di tutela, in V.CUFFARO,V.
RICCIUTO,V.ZENO-ZENOVICH (a cura di),cit., pp. 225 ss.. 155 Così G. C
67
Proprio l’intento di garantire maggiore certezza nei traffici commerciali concernenti i dati personali pare ravvisabile nella distinzione tra revoca del consenso ed opposizione al trattamento, finalmente introdotta dal nuovo Regolamento comunitario.
Se, allora, sembra oggi difficile escludere che l’autorizzazione al trattamento dei dati personali dell’utente possa essere remunerata, si deve anche evitare che i diritti fondamentali dell’interessato siano «piegati in
maniera eccessiva ad un'ottica mercantilistica e di profitto»156.
Secondo la più recente dottrina, «la tutela degli interessi fondamentali
della persona non deve necessariamente essere perseguita attraverso un'irrealistica de-patrimonializzazione dei dati (e degli atti giuridici che ne determinano la circolazione), bensì attraverso un attento controllo dell'atto di autonomia finalizzato ad assicurare la salvaguardia dei valori incomprimibili della personalità»157.
Del resto, nel prossimo futuro, il consenso al trattamento dei dati personali, più che costituire una rinuncia alla riservatezza per permettere l’esecuzione di un contratto, potrebbe rappresentare, piuttosto, l’oggetto stesso di un contratto, avente la propria causa proprio nell’acquisizione dei dati personali. L’autorizzazione dell’interessato esprimerebbe allora «la
condizione soggettiva per la reificazione dei dati personali, che per suo tramite entrano per così dire sul mercato in quanto beni suscettibili di autonoma considerazione economica»158.
Preoccupazioni rilevanti emergono, inoltre, dalle analisi svolte dagli operatori sui Big data. In particolare, le attività di profilazione mettono a repentaglio tutte le astratte considerazioni in materia di anonimizzazione dei dati. Come prospettato, sarebbe, dunque, perlomeno miope esentare dalla
156 Cfr. S. SICA – G. GIANNONE CODIGLIONE, Social network sites e il «labirinto» delle responsabilità, cit., p. 2722.
157 Cfr. G. R
ESTA - V. ZENO-ZENCOVICH, Volontà e consenso nella fruizione dei servizi in rete,
cit., p. 419. 158 V. C
UFFARO, A proposito del ruolo del consenso, in V.CUFFARO,V.RICCIUTO,V.ZENO- ZENOVICH (a cura di), Trattamento dei dati e tutela della persona, p. 121.
68
disciplina di protezione dei dati personali quelle informazioni che, sebbene siano anonime se isolatamente considerate, cessino di esserlo se combinate con altre.
Infatti, non solo la combinazione di dati inizialmente anonimi permetterebbe di identificare il soggetto al quale questi si riferiscono, ma, in ragione della mole di elementi resisi necessari per simile risultato, emergerebbero innumerevoli aspetti della sua vita quotidiana reale e digitale. A fronte di un’invasione della sfera di riservatezza di tale portata, il compenso ricevuto come corrispettivo per il consenso al trattamento sarebbe ben poco satisfattivo.
Proprio di fronte a simile scenario, non solo non potrebbe dubitarsi dell’applicabilità della tutela inibitoria offerta dalla disciplina posta a tutela del dato personale, ma emerge anche con tutta evidenza il ruolo di supplenza del Codice del Consumo, il quale, tra le clausole che si presumono vessatorie indica anche quelle volte ad «escludere o limitare la responsabilità del
professionista in caso di morte o danno alla persona del consumatore, risultante da un fatto o da un’omissione del professionista», nonché quelle
che escludono o limitano «le azioni o i diritti del consumatore nei confronti
del professionista o di un’altra parte in caso di inadempimento totale o parziale o di adempimento inesatto da parte del professionista».
L’evidente insufficienza del rimedio inibitorio in un contesto in cui le informazioni si diffondono con rapidità estrema, nonché del rimedio risarcitorio di fronte ad un danno reputazionale potenzialmente irreversibile, rendono necessaria una regolazione ex ante, che sia consapevole del rischio che il consenso, da strumento più affidabile per la selezione degli interessi meritevoli di tutela, rischi di diventare quel «passepartout che finisce per dare
veste di legittimità formale a gran parte degli atti e fatti dell'economia di massa»159.
159 Cfr. S.S
69
Nella citata “Proposta di direttiva della Commissione europea e del Consiglio relativa a determinati aspetti dei contratti di fornitura a contenuto digitale”, si ravvisa un primo tentativo di regolamentazione dei rapporti tra fornitore del servizio digitale e consumatore che “paghi” il servizio con una controprestazione non economica, verosimilmente coincidente con l’autorizzazione al trattamento dei propri dati personali.
Secondo l’art. 16, infatti, a seguito del recesso del consumatore da un contratto di durata di fornitura di prodotti digitali, il fornitore è gravato non solo da un obbligo di astensione, ma anche di adoperarsi attivamente.
Ed invero, ai sensi della lett. (a), «il fornitore adotta tutte le misure in
suo potere al fine di astenersi dall'uso di altre controprestazioni non pecuniarie che il consumatore ha fornito in cambio del contenuto digitale ed eventuali altri dati raccolti dal fornitore in relazione alla fornitura del contenuto digitale, compreso qualsiasi contenuto fornito dal consumatore».
Secondo quanto previsto alla lett. b), invece, «il fornitore mette a disposizione del consumatore gli strumenti tecnici per recuperare tutti i contenuti forniti dal consumatore e gli eventuali altri dati prodotti o generati a seguito dell'utilizzo del contenuto digitale da parte del consumatore, nella misura in cui i dati siano stati conservati dal fornitore. Il consumatore ha diritto di recuperare il contenuto senza particolari disagi, entro un lasso di tempo ragionevole e in un formato di uso comune».
Le Istituzioni europee, dunque, sembrano compatte nel tentativo di colmare lo squilibrio inevitabilmente sotteso al trattamento dei dati personali a fini imprenditoriali.
Non solo nel momento in cui tutelano, sia ex ante che ex post il diritto ad un consenso libero ed informato, anche ai fini di un giudizio di abusività delle clausole, ma altresì laddove ipotizzano strumenti di tutela ad hoc, che, attraverso una dialettica ad impulso obbligatorio per il fornitore del servizio, tutelino anche il consumatore ignaro ed imprudente.
70
Se, infatti, non sembra realistico impedire che all’interno degli schemi negoziali concernenti servizi digitali l’autorizzazione al trattamento assuma il rilievo giuridico ed economico di una controprestazione, lo sforzo legislativo, sia in ottica preventiva che rimediale, va piuttosto rivolto ad evitare che il trattamento dei dati possa compromettere quei diritti, distinti ed ulteriori rispetto al diritto alla protezione dei dati personali, ma che possono risultare lesi da un inavveduto esercizio di quest’ultimo.
Si tratta, allora, di garantire all’interessato gli strumenti per difendere la propria dignità personale e riservatezza, ma anche la propria autodeterminazione negoziale eventualmente compromessa da una profilazione incontrollata.
In quest’ottica, assume sicuro pregio la disposizione di cui all’art. 22 del Regolamento 2016/679, che attribuisce all’interessato il «diritto di non
essere sottoposto a una decisione basata unicamente sul trattamento automatizzato, compresa la profilazione, che produca effetti giuridici che lo riguardano o che incida in modo analogo significativamente sulla sua persona», norma da interpretarsi secondo le indicazioni contenute nel
documento che il Working Party 29 ha appositamente dedicato alle decisioni automatizzate e alla profilazione160.
D’altra parte, per quanto gli schemi classici ed il nuovo Regolamento europeo sembrino ripudiare la configurazione del consenso al trattamento come vera e propria controprestazione economica, piuttosto che pretendere di scongiurare i possibili pregiudizi alla sfera personale dell’interessato attraverso i classici strumenti offerti dal codice in materia di invalidità del contratto, in un ambito sicuramente caratterizzato dall’asimmetria informativa è da valorizzare il ruolo ricoperto dal Codice del Consumo nella tutela del consumatore.
160 Article 29, Data protection Working Party, Guidelines on Automated individual decision - making and profiling for the purposes of Regulation 2016/679, 3 ottobre 2017.
72
Bibliografia
ALBERTINI L., I contratti di accesso ad internet, in Giustizia civile, 1997, pp. 105 ss..
ALESSANDRI D., Dalla Corte di Giustizia un “test” per valutare
l’assoggettabilità delle clausole contrattuali al sindacato di abusività,
in Corriere giuridico, 2018, pp. 750 ss..
ALLEN A.L., Coercing Privacy, 40 WM. & MARY L. REV. 723, (1999), pp. 750 ss..
ANAGNINO F., Fino a che punto è possibile disporre contrattualmente
dei propri diritti, in Giurisprudenza di merito, 2012, pp. 2555 ss..
ASTONE F., Il rapporto tra gestore e singolo utente: questioni
generali, in AIDA, 2011, pp. 102 ss..
BADIALI G., voce Ordine pubblico. Diritto internazionale privato e
processuale, in Enciclopedia giuridica Treccani, XXII, Roma, pp. 1
ss..
BALDUCCI ROMANO F., La protezione dei dati personali nell'unione
europea tra libertà di circolazione e diritti, in Rivista italiana di diritto pubblico comparato, 2015, pp. 1619 ss.
BARENGHI A., Art. 33, Clausole vessatorie nel contratto tra
professionisti e consumatore, in Codice del Consumo e norme collegate, V. CUFFARO (a cura di), IV ed., Giuffrè, Milano, 2015.
BAROCAS S. e SELBST A. D., Big Data's Disparate Impact, 104
California Law Review 671, 2016.
BENEDETTI G., Dal contratto al negozio unilaterale, Milano, 1969.
BIANCA M., Diritto civile, vol. III, Il contratto, Giuffrè, Milano, 1984.
BILOTTA F., Consenso e condizioni generali di contratto, in V. Cuffaro- V. Ricciuto (a cura di), La disciplina del trattamento dei dati
73
BONETTI S.F., La tutela del consumatore nei contratti gratuiti di
accesso ad Internet: i contratti dei consumatori e la privacy tra fattispecie giuridiche e modelli contrattuali italiani e statunitensi, in Diritto dell’informatica, 2002, pp. 1093 ss..
BOYD D.-CRAWFORD K., Six Provocations for Big Data, A Decade
in Internet Time: Symposium on the Dynamics of the Internet and Society, 2011.
BRAVO F., Il “diritto” a trattare i dati personali nello svolgimento
dell’attività economica, Cedam, Padova, 2018, p. 209.
BRECCIA U., L'abuso del diritto, in Diritto privato, 1997, Padova,
1998.
BUSNELLI F.D.-NAVARRETTA E., Abuso del diritto e responsabilità
civile, in Diritto privato 1997, Padova 1998.
CAMARDI C., Mercato delle informazioni e privacy, Riflessioni
generali sulla legge n. 675/1996, in Eur. diritto priv., 1998, 1049 ss..
CASTRONOVO C., Situazioni soggettive e tutela nella legge sul
trattamento dei dati personali, in V. CUFFARO, V. RICCIUTO, V. ZENO-ZENOVICH (a cura di), Trattamento dei dati e tutela della
persona, Giuffrè, Milano, 1998, p. 193 ss.
CATTANEO G., Buona fede e abuso del diritto, in Rivista trimestrale
di diritto processuale civile, 1971, pp. 613 ss..
CERRATO S., I rapporti contrattuali (anche associativi) tra i soggetti
del social network, in AIDA, 2011, pp. 189 – 191.
CERRI A., voce Ordine pubblico. Diritto costituzionale, in
Enciclopedia giuridica Treccani, XXII, Roma, 1990, pp. 1 ss..
CLARIZIA R., Il recesso, XVI, p. 601, in Diritto civile, III, 2, Il
contratto in generale, Lipari-Rescigno (diretto da), Giuffrè, Milano,
74
CODIGLIONE G., Libertà d'impresa, concorrenza e neutralità della
rete nel mercato transnazionale dei dati personali, in Diritto dell’Informatica, 2015, pp. 909 ss..
COHEN J. E., Examined Lives: Informational Privacy and the Subject
as Object, 52 Stan. L. Rev. 1373, pp. 1423 ss., (2000).
COLLINS, A.J. FLEISHER,D. R.FREEMAN JR. & A. MAUGHAN, The
Internet of Things Part 1: Brave New World, MORRISON
FOERSTER CLIENT ALERT, 1 (Mar. 18, 2014),
http://www.jdsupra.com/legalnews/the-internet-of-things-part-1- brave-new-23154, http://perma.cc/6G95-L8LU. A. Thierer, The
Internet of Things and Wearable Technology: Addressing Privacy and Security Concerns without Derailing Innovation, 21 RICH. J.L. &
TECH. 6 (2015), http://jolt.richmond.edu/v21i2/article6.pdf. Weber R.H., Internet of Things: Privacy Issues Revisited, Computer Law &
Security Review 31, 2015, 625.
COMANDÈ G., Consenso. Casi di esclusione del consenso, in E.
GIANNANTONIO,M.G.LOSANO,V.ZENO-ZENCOVICH (a cura di), La
tutela dei dati personali: commentario alla L. 675/1996, CEDAM,
Padova, 1997.
CORSO G., voce Ordine pubblico (diritto pubblico), in Enciclopedia
del diritto, XXX, Milano, 1980, 1057 ss..
CUFFARO V., A proposito del ruolo del consenso, in V.CUFFARO-V.
RICCIUTO- V. ZENO ZENCOVICH (a cura di), Trattamento dei dati e
tutela della persona, cit., pp. 201 ss..
D’ACQUISTO –NALDI, Big Data e privacy by design, Giappichelli
Editore, Torino, 2017.
D'AMICO G., L'abuso di autonomia negoziale nei contratti dei
75
DE CUPIS, I diritti della personalità, in A. Cicu e F. Messineo (diretto
da), in Tratt. diritto civile e comm., Giuffrè, Milano, 1982, pp. 93 ss..
DE FRANCESCHI A., La circolazione dei dati personali: la complessa
relazione tra privacy e contratto, Edizioni Scientifiche italiane, 2017,
pp. 101 ss..
DE NOVA G., I contratti per l'accesso ad internet, in AIDA, 1996, p.
40
DE PADOVA C., Big data, la nuova frontiera dell’IT, in Riv. infortuni
malattie prof., 2013, I-II, 1, pp. 247 ss.
DI MAJO A., Il trattamento dei dati personali tra diritto sostanziale e
modelli di tutela, in V. CUFFARO,V.RICCIUTO,V.ZENO-ZENOVICH
(a cura di), cit., pp. 225 ss..
DONISI C., Atti unilaterali, in Enc. Giuridico Treccani, Roma, 1988.
DONISI C., Il problema dei negozi giuridici unilaterali, Napoli, 1972.
D'ORAZIO R. - ZENO-ZENCOVICH V., Profili di responsabilità
contrattuale e aquiliana nella fornitura di servizi telematici, in Diritto dell’Informatica, 1990, p. 436
FALCONE, Big data e pubbliche amministrazioni: nuove prospettive
per la funzione conoscitiva pubblica, in Riv. Trim. Diritto Pubbl.,
2017, 3, p. 603
FARO –LETTIERI, Big data e Internet delle cose: opportunità, rischi e
nuove esigenze di tutela per gli utenti della Rete, in C.PERLINGIERI –
L.RUGGERI (a cura di), Internet e Diritto civile, E.S.I. Napoli, 2015, p. 280.
FEMIA P., Interessi e conflitti culturali nell’autonomia privata e nella
responsabilità civile, Napoli, 1996, pp. 559 ss..
FERRETTI F., Data protection and the legitimate interest of data
controllers: much ado about nothing or the winter of rights?, in CML Rev., 2014, pp. 843 ss..
76
FERRI G.B., voce Ordine pubblico (diritto privato), in Enciclopedia
del diritto, XXX, Milano, 1980, pp. 1051 ss..
FICI A.-PELLECCHIA E., Il consenso al trattamento, in R.PARDOLESI
(a cura di), Diritto alla riservatezza e circolazione dei dati personali, Giuffrè, Milano, 2003.
FINOCCHIARO, La Giurisprudenza della Corte di Giustizia in materia
di dati Personali da Google Spain a Schrems, in Diritto dell’Informatica, 2015, 4-5, p. 118.
FONDERICO G., La regolamentazione amministrativa del trattamento
dei dati personali, in Giornale di diritto amm., 4, 2018, p. 420.
FRAU R., Profili del consenso al trattamento dei dati personali per
fini economici nell'esperienza italiana. Raffronti con la normativa spagnola, in Responsabilità civile e previdenza, 2010, nt. 85.
GAGLIARDI M., La tutela della persona rispetto al trattamento dei dati
anonimi, in G. COMANDÈ (a cura di), Persona e tutele giuridiche,
Giappichelli Editore, Torino, 2003.
GALASSO A., Proposte di sintesi, in A. GALASSO -S.MAZZARESE (a cura di), Il principio di gratuità, Giuffrè, Milano, 2008
GERMANI E.,FEROLA L., Il wearable computing e gli orizzonti futuri
della privacy, in Diritto dell’Informatica, 2014, 1, pp. 75 ss..
GIANNANTONIO E., Manuale di diritto dell'informatica, Cedam,
Padova, 1994, p. 275.
GIANNONE CODIGLIONE G., I dati personali come corrispettivo della
fruizione di un servizio di comunicazione elettronica e la “consumerizzazione” della privacy, in Diritto dell’Informatica, 2017,
pag. 425.
GIANNONE CODIGLIONE G., Libertà d'impresa, concorrenza e
neutralità della rete nel mercato transnazionale dei dati personali, in Diritto dell’Informatica, 2015, 4-5, p. 912.
77
GIORGIANNI V., L’abuso del diritto nella teoria della norma
giuridica, Giuffré, Milano, 1963, p. 63.
GRANIERI M., Le clausole ricorrenti nei contratti dei social networks
dal punto di vista della disciplina consumeristica dell'Unione europea, in AIDA, 2011, pp. 125 ss..
GROSSO G., Abuso del diritto (diritto romano), in Enciclopedia del
diritto, I, Giuffrè, Milano, 1958, pp. 161-163.
LAMBO L., La disciplina del trattamento dei dati personali: profili
esegetici e comparatistici delle definizioni, in R. PARDOLESI (a cura di), Diritto alla riservatezza e circolazione dei dati personali, Giuffré, Milano, 2003, 59.
LEMLEY M. A., Private Property: A Comment on Professor
Samuelson’s Contribution, 52 Stan. L. Rev., (2000), pp. 1545-1551
ss..
LITMAN J., Information Privacy/Information Property, in 52 Stan. L.
Rev., (2000), pp. 190 ss..
LONARDO L., Ordine pubblico e illiceità del contratto, Napoli, 1993, pp. 1 ss.
LONGO A., Privacy e assicurazioni, in V. Cuffaro - R. D'Orazio- V. Ricciuto, Il codice del trattamento dei dati personali, Giappichelli, Torino, 2007.
LUNDQVIST B., Big Data, Open Data, Privacy Regulations,
Intellectual Property and Competition Law in an Internet of Things World, 29 dicembre 2016, Faculty of Law, University of Stockholm Research Paper No. 1.
MALGIERI G. e COMANDÉ G., Sensitive-By-Distance: Quasi-Health
Data in the Algorithmic Era, 2 maggio 2017, Information, Communication and Technology Law, Issue n. 3, 2017 (Forthcoming).
78
MALGIERI G. e COMANDÉ G., Why a Right to Legibility of Automated
Decision-Making Exists in the General Data Protection Regulation, International Data Privacy Law, 13 novembre 2017, vol. 7, Issue 3,
(Forthcoming).
MALGIERI G., Property and (Intellectual) Ownership of Consumers’
Information: A New Taxonomy for Personal Data, 20 aprile 2016, Privacy in Germany - PinG, n. 4, 2016, pp. 133 ss.
MANTELERO A., Attività di impresa in Internet e tutela della persona, Cedam, Padova, 2004, pp. 152 ss.. Sul punto, cfr. anche F. Morando - R. Iemma - E. Raiteri, Privacy evaluation: what empirical research
on users' valuation of personal data tells us, in Int. Pol'y Rev., 2, 2014.
MANTELERO A., Data protection ed attività di impresa. verso dove
guardano gli USA?, in Diritto informatica, 2011, 3, pp. 457 ss..
MAYER V.–SCHÖNBERGER, Beyond Privacy, beyond Rights - Toward
a Systems. Theory of Information Governance, 98 Cal. L. Rev., p.
1862, (2010). Disponibile al sito:
http://scholarship.law.berkeley.edu/californialawreview/vol98/iss6/4.
MAYER V.-SCHÖNBERGER-K. Cukier, Big Data: A Revolution That
Will Transform How We Live, Work, and Think, Boston-New York,
2013, 6.
MOROZZO DELLA ROCCA, Gratuità, liberalità e solidarietà, Giuffrè,
Milano, 1998, p. 2.
NATOLI U., Note preliminari ad una teoria dell'abuso del diritto
nell'ordinamento giuridico italiano, in Riv. trim. diritto proc. civile,
1958, pp. 18-37.
OLIVO F., Dati personali e situazioni giuridiche soggettive, in
Giustizia civile, 2002, pp. 157 ss..
OTTOLIA A., Privacy e social networks: profili evolutivi della tutela
79
OTTOLIA A., Proprietà intellettuale e trattamento dei dati personali:
riflessioni su privacy “per il sistema” e “nel sistema”, in AIDA, 2010,
p. 325.
PALADIN L., voce Ordine pubblico, in Noviss. dig. it., XII, Torino, 1957, pp. 130 ss..
PARDOLESI R., Dalla riservatezza alla protezione dei dati personali:
una storia di evoluzione e discontinuità, in R.PARDOLESI (a cura di), Diritto alla riservatezza e circolazione dei dati personali, vol. 1, Giuffré, Milano, 2003.
PERLINGIERI C., Gli accordi tra i siti di social network e gli utenti, in
C.PERLINGIERI –L.RUGGERI (a cura di) Internet e Diritto civile, p. 208.
PERLINGIERI C., L'informazione come bene giuridico, in Rass. diritto
civile, 1990, pp. 326 ss.
POPOLI A. R., Social network e concreta protezione dei dati sensibili:
luci ed ombre di una difficile convivenza, in Diritto dell’Informatica,
2014, 6.
PURTOVA N., The Illusion of Personal Data as No One’s Property,
Law, Innovation and Technology, vol. 7, n. 1, 2015, pp. 83 ss..
RESCIGNO P., L'abuso del diritto, in Riv. diritto civile, 1965, I, pp. 252
ss.
RESTA G.- ZENO-Zencovich V., Volontà e consenso nella fruizione
dei servizi in rete, in Riv. trim. diritto proc. civile, 2018, 2, p. 417.
RESTA G., Autonomia privata e diritti della personalità, Jovene Editore, Napoli, 2005.
RESTA G., Revoca del consenso e interesse al trattamento nella legge
sulla protezione dei dati personali, in Riv. crit. diritto priv., 2000, pp.
80
RISTUCCIA R., Commento all'art. 13, legge 675/1996, in E.
GIANNANTONIO –M.G.LOSANO –V. ZENO ZENCOVICH (a cura di),
La tutela dei dati personali. Commentario alla legge n. 675/1996,
Cedam, Padova, 1997, 135 ss..
RODOTÀ S., Gratuità e solidarietà tra impianti codicistici e
ordinamenti costituzionali, in A. Galasso e S. Mazzarese (a cura di),
pp. 103 ss.. S. Rodotà, Tecnologie e diritti, Il Mulino, Bologna, 1995, pp. 111 ss..
RODOTÀ S., Tecnopolitica, 2ª ed., Roma-Bari.
RODOTÀ S., Tra diritti fondamentali ed elasticità della normativa: il
nuovo codice della privacy, in Eur. e diritto priv., 2004, 1, pp. 3 ss..
ROTENBERG M., Fair Information Practices and the Architecture of
Privacy (What Larry Doesn’t Get), Stan. Tech. l. Rev. 1, (2001), pp.
92–97.
SACCO R., La qualificazione del contratto, in P. Rescigno (a cura di),
Trattato di diritto privato, Obbligazioni e contratti, vol. X, Tomo 2,
1993, pp. 457 ss..
SALVATORE ROMANO, Abuso del diritto (diritto attuale), ivi, I (Milano 1958), 168 s..
SAMMARCO P., Le clausole contrattuali di esonero e trasferimento
della responsabilità inserite nei termini d'uso dei servizi del Web 2.0,
in Diritto dell’Informatica, 2010, p. 638.
SAMUELSON P., Privacy as intellectual property, Stanford Law
Review, 2 Nov. 2000, disponibile al
sito: https://ssrn.com/abstract=239412.