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CAPITOLO 8 – Discussione e conclusioni

8.2 Conclusioni

In conclusione l’E.R.D. HealthScreen test ha mostrato dei risultati soddisfacenti nel campione dei cani. Nella maggior parte dei campioni (i veri positivi e i veri negativi) sono stati ottenuti dei risultati che concordavano con l’elettroforesi, dimostrando una buona attendibilità associata ad una metodica estremamente pratica. Tuttavia, è opportuno sottolineare che si sono manifestati casi di falsa negatività e falsa positività di difficile interpretazione. I falsi negativi possono essere riconducibili ad una scarsa sensibilità del test, data la minima quantità di albumina, mentre i falsi positivi possono essere dovuti a possibili interferenze analitiche di altre frazioni proteiche o componenti delle urina. Se da una parte è giusto rilevare che tali risultati richiedono ulteriori e più approfondite indagini, dall’altra è opportuno precisare che il rilievo di falsi positivi, da un punto di vista clinico, è molto meno grave del rilievo di falsi negativi. Infatti, riscontrare una positività all’albuminuria fa sì che il soggetto sia sottoposto ad ulteriori accertamenti che possono svelare l’effettivo coinvolgimento renale, mentre il risultato del falso negativo può compromettere, o per lo meno rallentare, l’evidenziazione precoce di una nefropatia e di conseguenza dell’opportuno intervento terapeutico.

Anche per quanto riguardai gatti, pur essendo limitato il numero di soggetti che costituiscono il campione, l’E.R.D. HealthScreen test ha dato dei risultati analoghi a quelli dei cani, svelando però una percentuale più alta di falsi negativi mentre non ha rilevato nessun falso positivo.

Dal momento che la lettura dei risultati ottenuti mediante applicazione del test oggetto di studio risulta soggettiva, sarebbe altresì interessante confrontare le letture effettuate indipendentemente da due o più soggetti diversi, ripetendo sulla base dei risultati così ottenuti l’analisi svolta. Al fine di verificare la migliore efficacia dell’E.R.D. HealthScreen test nell’individuare i soggetti albuminurici rispetto ad altre metodologie di screening e avendo a disposizione un campione più numeroso, sarebbe opportuno effettuare delle elaborazioni statistiche basate su metodologie più complesse quali, ad esempio, le curve R.O.C. (Receiver Operative Characteristic).

Sarebbe infine opportuno, dal momento che i risultati ottenuti sono strettamente connessi ai livelli di cut-off scelti, ripetere l’analisi scegliendo dei valori soglia alternativi ancorché potenzialmente significativi.

In conclusione, questo studio conferma l’estrema difficoltà del rilievo quali-quantitativo della proteinuria che rappresenta una delle più grosse sfide di approccio diagnostico alla nefrologia, inoltre, rileva la necessità

di avvalersi di più mezzi diagnostici in modo da ottenere risultati più attendibili e poter meglio interpretare minime variazioni al fine di effettuare una terapia mirata.

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RINGRAZIAMENTI

Desidero ringraziare la Prof. Grazia Guidi per la sua disponibilità, la sua gentilezza e i suoi insegnamenti non solo attinenti al mondo della veterinaria. Voglio ringraziare anche il Dott. Roberto Papini per i suoi preziosi e utili consigli. Voglio anche ringraziare il Prof. Alessandro Poli e il Dott. Lorenzo Ressel. Senza la loro collaborazione, disponibilità e pazienza non so quando sarei riuscita a laurearmi.

Voglio ringraziare anche il Dott. Demi e la Dott.ssa Simona che mi hanno aiutato nelle indagini di laboratorio.

Alla mia famiglia, in particolare a mia madre per essermi stata vicina nei momenti più difficili e avermi saputo consigliare, a mio fratello Francesco, senza il cui aiuto informatico non so se sarei riuscita a scrivere la tesi, a mio fratello Andrea per il suo aiuto “statistico” e non solo.

Ringrazio anche tutti gli amici incontrati durante questi anni di studio, non posso nominarvi uno per uno perché dovrei forse scrivere un’altra tesi, ma comunque voglio dirvi grazie di cuore per la vostra amicizia. Abbiamo percorso questa strada tutti insieme e anche in futuro voglio continuare a camminare accanto a voi lungo questa e altre strade.

Ringrazio anche le compagne di “Casa Cantini”: Sonia, Serena, Chiara, Irene, Tiziana, Monica. Anche voi mi avete aiutato a percorrere questa strada. Durante tutti questi anni siete state una famiglia per me qui a Pisa. Ricorderò sempre le nostre serate in casa passate a chiacchierare, le nostre risate, le nostre partite a carte e anche tutte le esperienze che insieme abbiamo condiviso. Grazie anche a voi per essermi state vicine e per la vostra amicizia che non dimenticherò mai.

E per ultime, ma non per importanza, ringrazio le mie amiche, Serena, Giulia, Francesca, Valentina, Martina con cui sono cresciuta che hanno condiviso con me i momenti difficili e quelli belli. Grazie bimbe per il vostro appoggio, per avermi compreso e per aver vissuto insieme gli anni forse più spensierati della nostra vita.

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