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Le teorie sulla metafora sono molteplici, variegate, ed è estremamente facile perdersi nel mare di letteratura scritta al riguardo (cfr. paragrafi 1.1, 1.2 e 1.3). Risulta, quindi, indispensabile, nell’affrontare uno studio empirico sul linguaggio figurato, scegliere un impianto teorico che si ritenga essere solido, plausibile e, elemento non trascurabile, adeguato ai fini della propria analisi. Per questi motivi, per questo lavoro si è scelto il modello tripartito (metafore vive, concetti metaforici attivi e catacresi) di Prandi (2008 e 2010b), in cui le espressioni figurate si posizionano su di un continuum che va dalla più lessicalizzata a quella meno lessicalizzata, a partire dal quale si elaborerà una più dettagliata classificazione delle metafore oggetto di studio (cfr. paragrafo 2.4.1.4), introducendo ulteriori sottocategorie utili a comprendere le diverse scelte strategiche impiegate dagli interpreti.

Per quanto riguarda, invece, la Teoria della metafora coniugata con i Translation

Studies, per i quali esiste una letteratura già consistente (cfr. paragrafo 1.5), e con

gli Interpreting Studies (cfr. paragrafo 1.6), nei quali il panorama è decisamente più ristretto, condividiamo completamente l’affermazione di Samaniego Fernández (2011; cfr. paragrafo 1.5), secondo la quale sono necessari (tanto per la traduzione come per l’interpretazione, aggiungiamo) studi descrittivi piuttosto che prescrittivi; lo studio svolto su IMITES va proprio in questa direzione.

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Il corpus: materiali e metodi

Con il duplice obiettivo, da una parte, di ottenere una panoramica delle strategie interpretative applicabili alla traduzione delle espressioni figurate in interpretazione simultanea e, dall’altra, di individuare quali sono le espressioni figurate che causano maggior difficoltà all’interprete simultaneo, si è creato IMITES (Interpretación de la Metáfora entre Italiano y ESpañol), un corpus di discorsi politici pronunciati originariamente in spagnolo e in italiano, assieme alle relative versioni interpretate.

Come già accennato nel capitolo precedente, Samaniego Fernández (2011: 274), riferendosi alla traduzione, afferma che

[…] the translation procedures that are traditionally suggested in TS for dealing with metaphors are a collection of prescriptive lists of translation techniques based on theoretical hypotheses which are far from describing the true variety of actual occurrences. They are not valid translation procedures as they are not based on any real data but rather on ad hoc examples.

Lo stesso, crediamo, vale per l’interpretazione. IMITES è stato creato a partire da discorsi pronunciati in occasione di convegni tenutisi presso la Commissione europea a Bruxelles, interpretati dagli interpreti funzionari e freelance della Direzione Generale Interpretazione (DG SCIC) della Commissione e trasmessi in streaming sul portale di webcast della Commissione9, dal quale è possibile ascoltare sia il discorso originale che le cabine attive per quel determinato evento. La scelta è ricaduta sui convegni della Commissione per molteplici motivi: in primo luogo, per l’agevole reperibilità del materiale; la nota legale presente sul sito, infatti, specifica che il riutilizzo del materiale è “autorizzato con indicazione della fonte. La politica della Commissione europea in materia di riutilizzo si basa sulla decisione del 12 dicembre 2011”10. All’articolo 6 di tale risoluzione si stabilisce che

1. I documenti sono messi a disposizione per il riutilizzo senza che sia necessario presentare domanda, salvo se altrimenti specificato, e senza restrizioni o, se del caso,

9http://webcast.ec.europa.eu/eutv/portal/index.html 10

mediante una licenza aperta o una clausola di esclusione della responsabilità assortite di condizioni che illustrano i diritti dei riutilizzatori.

2. Tra le condizioni citate, che non devono limitare le possibilità di riutilizzo, quando ciò non sia necessario, possono figurare le seguenti:

a) l’obbligo per i riutilizzatori di indicare la fonte dei documenti;

b) l’obbligo di non stravolgere il significato o messaggio originali dei documenti; c) la non responsabilità della Commissione per qualsiasi conseguenza derivante dal riutilizzo.

In secondo luogo, si è scelto di utilizzare discorsi pronunciati presso la Commissione per la caratteristica ricchezza di linguaggio figurato nel discorso politico, e per l’importanza e l’effetto retorico dello stesso in quest’ambito. Come affermano Beer e De Landtsheer, infatti,

As forms of language, metaphors are significant rhetorical tools that affect political behavior and cognition. They are a part of political speech in all its forms, for example, politicians’ rhetoric; political information mediated by television, radio, and the press; political texts written by popular and academic authors. [...] Different metaphors have variable persuasive effects in different contexts, changing with a host of factors that include the speaker, the audience, the issue, and other aspects of the situation in which they are used (Beer e De Landtsheer, 2004: 6-7).

Anche Vertessen e De Landtsheer (2008: 273) affermano che

Metaphors are mostly associated with the appeal to pathos. Most scholars equal this appeal to pathos to the appeal to emotion. Metaphors can indeed arouse strong emotions. […] Emotions are crucial in metaphorical effects. […] As metaphors can make language impressive, emotions can bring the audience into the state of mind that the speaker thinks appropriate.

In terzo luogo, la scelta di discorsi pronunciati presso la Commissione ha permesso di creare una collezione di discorsi omogenei per il setting in cui sono stati pronunciati, e anche per il genere testuale (politico), sebbene, come si vedrà più avanti, trattino diversi sotto-temi11.

11 Per un’ampia e approfondita analisi delle caratteristiche e dei parametri da considerare nella

In quarto, e ultimo, luogo, questa scelta ha permesso di lavorare su discorsi interpretati da interpreti professionisti, permettendo così di avere una panoramica delle strategie interpretative utilizzate per la resa del linguaggio figurato da interpreti esperti e in una situazione di vita reale. Tutti gli interpreti del DG SCIC, così come gli altri interpreti che lavorano presso le istituzioni europee, hanno superato una dura selezione per ottenere il loro posto di lavoro, garantendo così una collezione di testi interpretati di elevata qualità e livello (Vuorikoski, 2002). Si è quindi proceduto a selezionare i convegni in cui fossero attive le cabine spagnola e italiana, e a cui avessero partecipato oratori che avessero pronunciato il proprio discorso in spagnolo o in italiano.

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