• Non ci sono risultati.

Conclusioni: l’opportunità di introduzione di un adeguato sistema d

CAPITOLO 4: LA VALUTAZIONE DELLA DIDATTICA

4.6.4. Conclusioni: l’opportunità di introduzione di un adeguato sistema d

Ciò che si è voluto dimostrare con questa lunga trattazione è che il quadro di riferimento normativo appare estremamente complesso. Lo scenario che si prospetta con le disposizioni contenute nel DM 17/10 e nel 50/10 (relativo alla programmazione triennale) è abbastanza preoccupante177. Appare infatti chiara la tendenza ad un forte controllo normativo, che limita di molto i gradi di libertà nella definizione dei percorsi formativi. L’obiettivo del MIUR è di razionalizzare l’offerta formativa mediante l’adozione di vincoli più rigidi. L’effetto finale, però, potrebbe essere l’opposto di

177

Per un approfondimento delle principali criticità del quadro normativo, si rimanda a Stefani E., Zara V. (2009), op. cit., con particolare riferimento alle conclusioni dell’opera.

quanto preventivato dal MIUR. Infatti, la definizione del percorso formativo da parte delle sedi si allontana sempre di più dalla sua missione di garantire specifiche conoscenze/competenze allo studente, per rispettare totalmente i sempre maggiori vincoli imposti.

Per porre rimedio a tale situazione, sarebbe necessaria una forte riflessione da parte dei principali organismi nazionali (MIUR, ANVUR) e dei singoli atenei. Il rischio infatti è che le università italiane, sempre più affannate nel rispetto delle normative, si dedichino sempre meno all’attuazione della propria strategia, coerente con le richieste degli stakeholder esterni e con il contesto economico e sociale di riferimento. Sarebbe forse meglio allentare i vincoli, sviluppando sistemi alternativi di razionalizzazione, come l’accreditamento dei corsi di studio178.

Per quanto riguarda, più in generale, il tema accreditamento, al momento della redazione della presente relazione, molto è ancora da definire: malgrado il nuovo decreto legislativo, il n. 19 del 27 gennaio 2012, ciò che emerge da un’attenta analisi del testo è che ancora poca rilevanza è attribuita in Italia al concetto di assicurazione e gestione interna della qualità.

Il decreto prevede di attuare un sistema di accreditamento che ha ad oggetto le sedi ed i corsi di studio universitari: si dovrebbe procedere ad una valutazione iniziale che dovrebbe comportare l’accertamento della rispondenza delle sedi e dei corsi ad una serie di indicatori che saranno definiti successivamente dall’ANVUR (coerentemente con i principi europei proposti dall’ENQA); questa fase dovrebbe essere poi seguita da una di accreditamento periodico per accertare, con cadenza almeno quinquennale per le sedi e triennale per i corsi, la persistenza dei requisiti appurati inizialmente.

178

Il Consorzio europeo per l’accreditamento (ECA), costituito nel 2003 per favorire il riconoscimento reciproco tra i titoli conseguiti nei vari paesi europei, ha individuato quelli che dovrebbero essere gli scopi primari dell’accreditamento, tra cui: a)facilitare il riconoscimento dei risultati conseguiti dagli studenti tra differenti istituzioni universitarie, e la relativa mobilità interna o internazionale; b)fornire agli studenti adeguate informazioni in merito al valore dei diversi programmi di studio; c)firnire ai datori di lavoro, ai fini della selezione del personale, informazioni adeguate circa il valore delle qualifiche accademiche; d) fornire criteri oggettivi alle competenti autorità per la ripartizione, fra le diverse istituzioni, dei fondi pubblici.

Tale approccio solleva però più di una perplessità, in quanto, come afferma Alfredo Squarzoni179, la normativa sembra prevedere un approccio indipendente dalla presenza di un sistema di assicurazione della qualità interna e quindi di valutazione della qualità del servizio di formazione offerto, e si focalizza invece sul rispetto di una serie di requisiti che dovranno essere fissati dall’ANVUR. Secondo il CONVUI180 (Coordinamento Nuclei di Valutazione delle Università italiane), il provvedimento dovrebbe ispirarsi maggiormente agli standard europei, connettendo maggiormente l’autovalutazione, che compete alle singole strutture operative (corsi di laurea, nel caso della didattica), la redazione da parte del NdV del rapporto di valutazione interna, la valutazione esterna da parte dell’ANVUR e le successive determinazioni del MIUR (sulla concessione e sul mantenimento dell’accreditamento). In particolare, la valutazione esterna che si intende attuare deve presupporre la presenza di un sistema di assicurazione interna della qualità dei corsi di studio, coerente con le linee guida europee e riconosciuto dall’ANVUR. Il CUN inoltre osserva come, nonostante il richiamo ai requisiti europei ora citati, in realtà nel decreto questo non trova riscontro. Il provvedimento in esame sembra in particolare contribuire a quella tendenza ad una eccessiva regolazione del sistema universitario, in tutte le sue componenti, che già ha trovato espressione in altri provvedimenti normativi e di cui si è già discusso sopra.

Recentemente l’ANVUR ha proposto un Modello per l’Autovalutazione, la

Valutazione e l’Accreditamento del sistema universitario italiano, che però è finora

disponibile solo in una prima formulazione provvisoria: tale elaborato si propone di sviluppare i principi contenuti nella nuova normativa, al fine di risolvere in parte le criticità sopra esposte.

In particolare, il modello sottolinea la necessità di sviluppare approcci di assicurazione della qualità e di valutazione integrati, in modo che essi possano

179

La riflessione di Squarzoni si inserisce all’interno della presentazione dai lui elaborata, Il ruolo della

valutazione annuale della didattica nella Quality Assurance, presentata al Workshop La didattica universitaria: valutazione e accreditamento, tenutosi a Milano, presso l’Università di Milano Bicocca, il

13 settembre 2011.

interagire costantemente, con lo scopo del miglioramento permanente delle istituzioni. Le basi di ogni sistema di accreditamento e di valutazione sono infatti rappresentate dalla costruzione ed il miglioramento continuo di un sistema di AQ. In mancanza di esso, l’accreditamento e la valutazione periodica sarebbero inefficaci, in quanto condotti secondo un approccio esclusivamente formale.

Il modello ANVUR sottolinea come sia fondamentale che gli organi di Ateneo procedano con l’attuazione del sistema di AQ, al fine di promuovere e sorvegliare l’attività dei CdS. A tale scopo, vengono individuati dei requisiti irrinunciabili, tra cui l’elaborazione ogni anno di una Scheda Unica del CdS, la quale deve essere resa pubblica entro il 30 giugno e nella quale vengono considerate la domanda di formazione, i risultati di apprendimento attesi, l’ambiente (gli insegnamenti, i docenti, le aule, i laboratori), i metodi di verifica dei risultati di apprendimento e gli sbocchi occupazionali per ogni CdS. Inoltre, l’ANVUR considera come fondamentale la presenza di un Presidio della Qualità (invece non citato nel decreto) che controlli la coerenza dell’attività didattica condotta con quanto programmato, che gestisca i processi di Revisione periodica dei CdS, fornendo un supporto fondamentale al NdV, garantendo il flusso di informazioni necessario.

Tale modello, qualora diventasse ufficiale, rappresenterebbe sicuramente un notevole passo in avanti in tema di accreditamento, consentendo di muovere passi importanti nella direzione dello sviluppo di un sistema di qualità. Tuttavia, ad una prima analisi, esso non è esente da critiche: in particolare, sembra atipico rispetto agli altri modelli adottati a livello europeo, in quanto attribuisce comunque il compito di effettuare l’accreditamento al Ministero; inoltre, al momento non sembra essere ben delineato il rapporto intercorrente tra gli organi di ateneo responsabili dell’assicurazione interna della qualità (la Commissione paritetica, il Nucleo ed i presidi). Ci si auspica pertanto che l’ANVUR definisca il prima possibile le metodologie e i criteri alla base di questo approccio in maniera quanto più coerente possibile con le linee guida europee.

CAPITOLO 5:LA VALUTAZIONE DELLA