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Capitolo 3 Parte sperimentale

3.4 Conclusioni »

I risultati della prova evidenziano come la tecnica del trapianto di piante di specie macroterme allevate in pane di torba consenta un rapido attecchimento e un pronto avvio della crescita laterale mediante la produzione di stoloni.

Riguardo alla capacità di colonizzare la superficie, le differenze tra le specie sono notevoli, essendo l’ibrido di gramigna quella più rapida, mentre le Zoysie risultano le specie più lente nell’insediamento.

Con il sesto di impianto adottato, di circa 11 piante a m2, la colonizzazione completa delle parcelle è risultata molto rapida per le gramigne (6 settimane per l’ibrido, 8 settimane per

Cd). Il Pv impiega 10 settimane per completare la copertura delle parcelle mentre le

Zoysie, specie notoriamente più lente, riescono comunque a raggiungere la copertura totale prima della fine della stagione vegetativa (Zm in 16 settimane e Zj in 18 settimane).

La tecnica di impianto mediante l’impiego di piante singole in pane di torba risulta quindi una valida alternativa alle tradizionali tecniche di insediamento di porzioni di pianta (stolonizzazione) o di tappeto erboso (plugging) offrendo anche una serie di vantaggi che in certe situazioni possono risultare determinanti per l’attecchimento del materiale vegetativo e per la successiva capacità di colonizzare la superficie.

Riassunto

Molto spesso per le specie macroterme da tappeto erboso si adottano tecniche di insediamento vegetativo, come lo stolonizing o il plugging. Servendosi di tali tecniche si va incontro a numerosi fattori che condizionano la velocità di insediamento delle specie impiegate. Oltre alle condizioni agrometeorologiche giocano un ruolo fondamentale la specie, la cultivar, la quantità di materiale vegetativo impiegato e la tecnica di gestione adottata durante l’insediamento. Inoltre è possibile assistere al fallimento dell’insediamento per le difficoltà di conservazione del materiale vegetativo, per difficoltà di distribuzione o interramento del materiale in campo o a causa di inadeguati impianti irrigui, non idonei a mantenere la superficie del suolo costantemente umida nei giorni seguenti all’impianto.

Per ovviare a tali inconvenienti da un biennio in Italia viene adottata una tecnica innovativa che utilizza piante singole allevate in panetti di torba, preparate secondo le tradizionali tecniche del vivaismo orticolo (Erbavoglio).

Scopo della tesi è stato quello di valutare i tempi necessari alla completa copertura della superficie a tappeto erboso di alcune specie e cultivar di macroterme impiantate tramite questa nuova tecnica.

La sperimentazione ha interessato le seguenti specie: Cynodon dactylon ‘Princess 77’,

Cynodon dactylon x transvaalensis ‘Tifway 419’, Paspalum vaginatum ‘Seaspray’, Zoysia japonica ‘Zenith’ e Zoysia matrella ‘Zeon’.

Analizzando i risultati dei rilievi effettuati durante la prova è possibile affermare che la colonizzazione completa delle parcelle sperimentali è stata molto veloce per ‘Princess 77’ e ‘Tifway 419’ (rispettivamente 6 e 8 settimane) e mediamente veloce per Paspalum

vaginatum (10 settimane). Anche le Zoysie, specie caratterizzate da un insediamento

piuttosto lento, riescono a raggiungere la copertura totale prima della fine della stagione vegetativa (Zm in 16 settimane e Zj in 18 settimane).

I risultati ottenuti dalla sperimentazione hanno dimostrato che questa nuova tecnica di impianto risulta una valida alternativa alle tradizionali tecniche di insediamento di porzioni di pianta (stolonizzazione) o di tappeto erboso (plugging o rotoli). Inoltre offre una serie di vantaggi che in certe situazioni possono risultare determinanti per l’attecchimento del materiale vegetativo e la successiva capacità di colonizzare la superficie.

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Siti web consultati www.i-h-g.it

www.prato-erbavoglio.com www.bindipratopronto.com www.spriggerschoise.com www.eastonsod.com

Ringraziamenti

Un ringraziamento al Dipartimento di Agronomia e Gestione dell’Agroecosistema per la disponibile collaborazione, in particolare al Dott. Marco Volterrani e al Dott. Nicola Grossi per il loro contributo sia in fase di sperimentazione che in fase di stesura del presente lavoro.

Ringrazio Romano Zurrida, Massimiliano Novelli e Filippo Lenzi per il costante aiuto durante i rilievi effettuati nella fase sperimentale.

Un ringraziamento al Dott. Paolo Vernieri per i preziosi consigli nella redazione della presentazione.

Infine ringrazio Luca e Attilio: grazie a loro il mio percorso di studi è stato più breve del previsto…

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