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4. Analisi dei risultati

4.5. Confronto con HMR

Il confronto con Hackerando la Macchina ridotta è fatto sia sulla velocità di produzione dei contenuti che sull’impatto della pagina.

HMR è su Facebook da circa un anno e sul web dal 2009. I numeri di Retrologico e HMR sono molto differenti, decisamente a favore del primo nonostante la sua apparizione im- provvisa e totale assenza di storia.

Figura 15: Confronto di persone raggiunte, post pubblicati e crescita dei like tra le pagine Facebook di Retrologico (in blu) e progetto HMR (in fucsia)

Come persone raggiunte sia Retrologico che HMR hanno un andamento a picchi. Il perché alcuni post abbiano più successo di altri è difficile da dire, molto probabilmente è legato a coincidenze fortuite dei meccanismi di diffusione di Facebook.

Tuttavia, considerando i valori medi, nel periodo dell’esperimento, Retrologico ha una co- pertura oltre 10 volte superiore a quella di HMR (7860,1 contro 628,6), rispetto al numero di contenuti pubblicati, in termini di post, solo doppio (101 contro 53).

Anche il numero di like evidenzia il maggior gradimento di Retrologico sia in termini asso- luti (1850 contro 300) che come incremento medio (2,22% contro 1,25%, eliminato il transi- torio iniziale).

Retrologico, ponendo poca cura nei contenuti, ha facilità a mantenere un tasso di pubblica- zione più alto. Ma non basta a spiegare le differenze sulle altre misure. La natura di verità veloci dei contenuti, soprattutto la costruzione di titoli a effetto (clickbait), è l’ipotesi più ragionevole per motivare la differenza di “successo”.

Conclusioni

La tesi ha indagato il rapporto tra le verità veloci e la narrazione dell’informatica e della sua storia; in particolare si è cercato di evidenziare le implicazioni etiche di una cattiva in- formazione su argomenti, come il “digitale”, che oggi riguardano il quotidiano di tutti. Per dare evidenza della vulnerabilità del pubblico alle verità veloci è stato condotto un esperimento sul web. Come risultato è stata empiricamente confermata l’impressione della facilità con cui sia possibile produrre e distribuire verità veloci. Con i dati raccolti sono state studiate le reazioni della comunità di interesse e discusse le sue reazioni durante e dopo l’esperimento

Lo studio preliminare del contesto ci ha dato gli strumenti per inserire l’esperimento nella discussione relativa alla comunicazione di storia e scienza. È stata presa una definizione pratica di verità al tempo della rivoluzione digitale, legandola al concetto di attendibilità. L’analisi di lavori come quello di Floridi, con i suoi concetti di iperstoria e infosfera, sono di riferimento nella comprensione del sistema di informazione in cui abbiamo condotto l’esperimento.

Il sistema di informazione è affetto da diversi disturbi. Ci siamo concentrati sulle verità ve- loci come definite da Baricco, contestualizzandole nel racconto al grande pubblico di storia e tecnologia. In questa prospettiva ci siamo concentrati sulla storia dell’informatica vista sia come disciplina accademica sia come interesse coltivato da molti appassionati.

La tesi ha raccolto la sfida che lancia Baricco a produrre verità sempre più veloci, facendo- lo però in forma di esperimento controllato per studiarne l’impatto sul pubblico e le impli- cazioni etiche.

e renderla vittima di verità veloci. L’apertura e il lancio del blog Retrologico e della corri- spondente pagina Facebook sono stati pianificati nei dettagli, dal logo ai falsi profili coin- volti. La pubblicazione dei contenuti è durata 3 mesi con 85 articoli sul blog e 101 post su Facebook. I contenuti sono stati quasi tutti ripubblicazioni di testi già esistenti, sempre ci- tati e sottoposti a pochi interventi: erano già verità veloci in partenza. I difetti riscontrati e raramente aggiunti possono essere riassunti in: eccessiva enfasi e aggettivazione, assenza di fonti, scarsa contestualizzazione storica e tecnologica, palesi errori.

L’esperimento si è chiuso svelando al pubblico la falsità dei profili, ma spiegando e dichia- rando gli intenti di ricerca. Insieme alla rivelazione sono stati messi a disposizione, su una pagina web di HMR, tutti i dettagli dell’esperimento, le informazioni per comprendere la natura di verità veloci dei contenuti e i riferimenti a narrazioni corrette degli argomenti toccati da articoli e post.

In 3 mesi Retrologico è riuscito a costruirsi un pubblico di 1850 fan sulla pagina, 8.574 visi- tatori unici sul blog con un tempo medio sulla pagina di 11 minuti e una frequenza di rim- balzo del 14,70%. Confrontando i risultati con HMR, un progetto attivo dal 2006 partico- larmente attento a pubblicare soltanto notizie tecnologicamente e storicamente attendibili, la differenza è evidente, sia in termini assoluti (6 volte più fan) che di tasso di incremento settimanale (quasi doppio).

I primi risultati dello studio della comunità di Retrologico tramite gli strumenti di network

analysis hanno confermato le attese: l’insieme di fan è centrato intorno ai due profili usati

nell’esperimento e identifica fondamentalmente due comunità. È probabile che le due comu- nità abbiano un comune interesse verso l’argomento, ma a differenti livelli, essendosi il ri- sultati di aggregazioni partite da poli diversi. Tuttavia sono ugualmente vulnerabili alle ve- rità veloci.

Tutti i dati dell’esperimento in forma anonima e gli strumenti utilizzati per l’analisi dei dati sono disponibili sulla pagina web di HMR.

L’esperimento è un esempio della vulnerabilità di questa comunità. Pochi sono stati i rilievi alle notizie pubblicate, per lo più accettate passivamente. Un solo utente, peraltro noto, at- tivo e competente nell’ambiente del retrocomputing, ha intuito la falsità di uno dei due pro- fili.

Esistono dunque persone interessate all’informatica e alla sua storia, presumibilmente già con qualche competenza. Nonostante ciò sono facili vittime di verità veloci o perché non preparate o perché assuefatte a narrazioni già distorte, a volte con il sospetto di interessi

economici legati alla promozione di opere o marchi. Data la pervasività dell’informatica, la necessità di una narrazione corretta appare come un dovere; assolverlo con i mezzi delle ve- rità veloci è un approfittarsi della domanda di un pubblico assetato di sapere ma indifeso. Sviluppi e lavoro futuro

L’esperimento è concluso: non diffonderemo più verità veloci sulla storia dell’informatica. Continuerà invece la pubblicazione sulle pagine di HMR l’analisi dei difetti da verità veloce degli articoli e dei post pubblicati su Retrologico e sulla sua pagina Facebook. Oltre a e evidenziare difetti e correggere gli errori saranno dichiarate l’origine dei testi (spesso già di- fettosi in partenza) e i riferimenti dove trovare notizie storicamente e tecnologicamente cor- rette. L’azione ha un duplice scopo:

1. fare ammenda delle verità veloci diffuse con una narrazione corretta;

2. cercare di mantenere alta l’attenzione sull’esperimento per portare la maggior parte degli interessati catturati con Retrologico sulle pagine di HMR.

L’analisi delle comunità può continuare recuperando altri dati da Facebook come per esem- pio la mappatura dei fan di Retrologico rispetto ai gruppi di interesse noti (vedi paragrafo 3.1.5).

Anche un’analisi più approfondita dei commenti potrebbe essere utile per capire il grado di vulnerabilità delle persone interessate. L’impressione è che la maggior parte delle persone che interagiscono siano in qualche modo già assuefatte a narrazioni precedenti e loro stessi portatori di verità veloci.

In ultimo, parte delle tecniche di community building sperimentate con Retrologico, le più corrette ed educate, possono essere applicate allo sviluppo della comunità di HMR.

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