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Quanto avvenuto in Ucraina influenzò il percorso per la creazione dell’Unione Economica Eurasiatica da un punto di vista non solo economico ma anche politico.

Nella sessione di apertura del Consiglio Supremo del 5 marzo 2014, Putin affermò pubblicamente che ci sarebbe potute essere conseguenze negative a discapito dell’Unione Doganale ed era per questo che tutti i paesi coinvolti avrebbero dovuto collaborare per trovare nuovi modelli di cooperazione con l’Ucraina, al fine di proteggere gli introiti derivanti dalle esportazioni verso un paese assolutamente chiave per molti paesi dell’Unione.167

La crisi ucraina e l’annessione della Crimea da parte della Russia influenzarono in particolare il tema politico riguardante il problema per l’ottenimento della cittadinanza russa da parte di tutte quelle persone di etnia russa che si trovavano in tutte quelle repubbliche una volta parte dell’Unione Sovietica. In particolare il 6 marzo del 2014, un giorno dopo l’affermazione di Putin alla Consiglio Supremo, il capo della Camera Civile della Federazione

167 Putin, Vladimir citato in Daly (2014), Kazakhstan and Belarus: Buyer's Remorse?, In: Starr; Cornell (a cura di), Putin's Grand Strategy: The Eurasian Union and Discontents, op. cit., pp. 92 – 93

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Russa esortò il governo a velocizzare i procedimenti per l’ottenimento della cittadinanza verso i compatrioti residenti in paesi dell’ex Unione Sovietica.168

La questione riguardo la cittadinanza russa per persone che vivevano al di fuori dei confini della Federazione Russa riguardò in particolare il Kazakistan, soprattutto in seguito alle affermazione del presidente del Consiglio supremo della Repubblica di Khakasia il quale dichiarò, nell’Aprile del 2014, che le modalità con cui l’Ucraina aveva preso il controllo della penisola di Crimea a maggioranza russa, erano le stesse che avevano portato il Kazakistan ad ottenere le regioni settentrionali del paese.169

In Kazakistan quasi il 24% della popolazione era di etnia russa e concentrata principalmente nelle regioni del Nord del paese dove la linea di confine tra i due paesi separava numerose comunità russe storicamente omogenee sia da un punto di vista etnico che culturale. I russi della regione avevano alimentato un esodo migratorio da queste regioni pari quasi due milioni di partenze negli ultimi vent’anni, che si andarono poi a ridurre con il miglioramento delle condizioni economico, assestandosi sulle 3,5 milioni persone di etnia russa attualmente presenti in Kazakistan. 170

In seguito alla crisi ucraina i movimenti irredentisti della zona, che esistevano sin dal 1991, cominciarono ad acquisire nuova linfa e motivazioni, causando un aumento delle tensioni già esistenti tra i due paesi a causa del sostegno di parte dell’establishment politico russo alla loro causa.171

Queste dichiarazioni di una parte dell’elité politica russa causarono un’ondata di reazioni indignate da parte del Kazakistan, obbligando il Cremlino a dissociarsi ufficialmente da qualunque affermazione favorevole ai movimenti

168 Daly (2014), Kazakhstan and Belarus: Buyer's Remorse?, In: Starr; Cornell (a cura di), Putin's Grand

Strategy: The Eurasian Union and Discontents, op. cit., p. 93

169 Vielmini, Fabrissi (2014), Dopo la Crimea il Kazakistan?, In: Ferrari, Aldo (a cura di), Oltre la Crimea. La

Russia contro l’Europa?, Milano, e-book ISPI, p. 119

170 Vielmini (2014), Dopo la Crimea il Kazakistan?, In: Ferrari (a cura di), Oltre la Crimea. La Russia contro

l’Europa?, op. cit., p. 120

171 Daly (2014), Kazakhstan and Belarus: Buyer's Remorse?, In: Starr; Cornell (a cura di), Putin's Grand

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irredentisti, facendo seguire inoltre un rimprovero ufficiale a tutti coloro che avessero appoggiassero nuovamente la causa. 172

Nonostante il sistema di potere instaurato da Nazarbayev fosse tale da avere un fermo controllo dei processi che avvenissero all’interno della sfera interetnica, in grado di reprimere sul nascere ogni possibile manifestazione di estremismo nazionalista, insieme alle ratifiche e approvazioni di trattati di buon vicinato tra Russia e Kazakistan, il rafforzamento della retorica patriottica da parte dei media russi è stato tale da provocare un mutamento nell’atteggiamento dei principali gruppi etnici del paese. Le voci incontrollate riguardante la distribuzione di passaporti della Federazione Russa fra gli abitanti del nord, le provocazioni diffuse sui social network del paese e le elevate sperequazioni sul piano sociale legate ad una struttura demografica che vede la maggioranza della popolazione in un’età che va dai 14 ai 29 anni, hanno creato un terreno favorevole all’apparizione di politici kazaki propensi a trasferire queste tensioni sul piano della sfera politica nazionale, portando alla ribalta il “problema russo” all’interno del paese.173

È in questo clima di tensioni, legate al possibile ingresso nell’organizzazione ed alle nuove tensioni tra Russia e Kazakistan in seguito alla crisi ucraina, che il 29 maggio del 2014, durante una sessione del Consiglio Supremo Economico Eurasiatico che il Alexander Lukashenko, Nursultan Nazarbayev e Vladimir Putin firmarono il trattato per la creazione dell’Unione Economica Eurasiatica, che sarebbe entrata in funzione a partire dall’1 gennaio 2015.174

Nonostante le tensioni esistenti tra i suoi membri, in particolare Russia e Kazakistan, il Presidente kazako Nazarbayev, poche settimane prima della

172 Vielmini (2014), Dopo la Crimea il Kazakistan?, In: Ferrari (a cura di), Oltre la Crimea. La Russia contro

l’Europa?, op. cit., p. 119

173 Vielmini (2014), Dopo la Crimea il Kazakistan?, In: Ferrari (a cura di), Oltre la Crimea. La Russia contro

l’Europa?, op. cit., p. 120

174 Eurasian Commission, Documents, Eurasian Economic Integration: Facts and Figures, Luglio 2015, p. 8

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firma del trattato, tenne un discorso alla Università Statale Lomonosov di Mosca, in cui espresse nuovamente la ferma volontà di procedere nella formazione dell’Unione Eurasiatica. Secondo il Presidente kazako la strategia dell’Unione Economica Eurasiatica si sarebbe basata sulle similitudini e vicinanze di intenti di tutti i cittadini dei diversi paesi che ne avrebbero fatto parte, che erano tra loro indissolubilmente legati da una storia comune, dagli stessi interessi economici e da una stretta interconnessione tra le loro culture, che avrebbe quindi permesso la formazione di un nuovo tipo connessioni interstatali nella regione.175