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La Puglia, come emerge dai dati di contesto riportati nel capitolo, è caratterizzata da elevati tassi di disoccupazione ed emigrazione giovanile. Inoltre, è particolarmente cri-tico il fenomeno dei NEET, i giovani che non studiano e non lavorano.

Per queste ragioni, le politiche giovanili hanno assunto in anni recenti un’importan-za crescente e sempre più cruciale nel quadro delle policies regionali, orientandosi sul seguente sistema di obiettivi:

− rafforzamento delle competenze di base e contrasto alla dispersione scolastica;

− potenziamento dei percorsi di istruzione e formazione;

− accompagnamento e inserimento al lavoro;

− accompagnamento all’autoimprenditorialità;

− creazione di impresa.

In questo contesto, il capitolo si è soffermato in particolare sull’analisi dei profili di attuazione delle più recenti misure regionali orientate alla creazione di impresa: NIDI e PIN.I dati sullo stato di avanzamento ed i dati di attuazione esaminati (beneficiari; loca-lizzazione territoriale e settori di intervento) offrono spunti interessanti che, nelle com-petenti sedi valutative, potranno essere opportunamente approfonditi per cogliere i punti di forza e di debolezza delle due policies ed i rispettivi risultati conseguiti, con gli eventuali scostamenti rispetto a quelli attesi.

Tali informazioni potranno essere assunte a partire dall’analisi dei profili dei bene-ficiari degli interventi, della tipologia dei progetti avviati, oltre che dei settori di inter-vento e della rispettiva localizzazione territoriale. Tale analisi ha mostrato, tra le altre, con specifico riferimento a PIN, le seguenti evidenze:

− elevati titoli di studio e livelli di competenze dei beneficiari coinvolti;

− un buon livello di attrazione di ragazzi impegnati in attività formative o lavora-tive fuori dal territorio della Regione Puglia;

− un minore coinvolgimento dei ragazzi più giovani;

− una scarsa attivazione di giovani in situazione di “marginalità” sociale come NEET e disoccupati;

− una forte concentrazione degli interventi nell’attività “Arte e cultura”;

5 A tale proposito è tuttavia necessario precisare come la maggiore concentrazione di interventi rile-vati sul tematismo ‘Arte e cultura’ dipenda anche dalla maggiore ‘genericità’ del relativo tag rispetto agli altri disponibili.

− una prevalenza degli interventi di innovazione sociale ed una minore presenza di interventi di innovazione tecnologica nei piccoli centri urbani e nelle aree perife-riche;

− una certa disomogeneità territoriale dei progetti a svantaggio dell’area tarantina, brindisina e della Capitanata (in modo particolare: SubAppennino, Gargano e Capitanata settentrionale);

− una distribuzione territoriale degli investimenti pro capite per giovane in favore di piccoli centri urbani e aree più periferiche, soprattutto nelle aree della Capita-nata meridionale, BAT, Puglia centrale e Salento.

In chiusura, è opportuno sottolineare come la situazione di estrema difficoltà, nella quale la pandemia ci ha costretti, implicherà probabilmente, per i prossimi mesi, la ne-cessità di ripensare anche le politiche giovanili con un approccio nuovo. Vi saranno, anche con riferimento ai ragazzi e ai giovani, bisogni da soddisfare nuovi che si uniran-no a quelli meuniran-no nuovi, e a tali bisogni dovrà rivolgersi il nuovo ciclo di programmazio-ne regionale, programmazio-nell’ambito delle nuove politiche comunitarie 2021-2027.

L’esigenza, nella nostra Regione, di fronteggiare problemi strutturali come la disoc-cupazione giovanile o l’elevato numero di NEET, rende in questo contesto ancora più importante la necessità di pensare le politiche giovanili come un unicum, nel quale gli interventi di rafforzamento delle competenze connessi alle politiche dell’istruzione sia-no in qualche maniera interdipendenti a quelli di accompagnamento al lavoro come a tutti gli altri.

Per altro verso, tuttavia, bisognerà considerare che ogni misura potrà funzionare tanto meglio quanto più si prefiggerà il conseguimento di obiettivi specifici e circoscrit-ti, ed in questo senso, per poter essere efficace, dovrà essere opportunamente ‘disegnata’, tenendo conto dei (rinnovati) elementi di contesto, dei target cui rivolgersi e dei conte-nuti di policy da prevedere.

In questo senso, aiuta l’esemplificazione che si può trarre dai dati di attuazione della misura PIN che, essendo orientata al finanziamento di progetti innovativi a vocazione imprenditoriale, ha certamente riscosso un maggiore successo tra i giovani che avevano alle spalle già un proprio compiuto percorso di formazione piuttosto che tra i giovanis-simi o tra i NEET.

Per questo motivo, sarà importante progettare, in funzione del nuovo incerto scena-rio post-pandemia - che potrà anche prevedere per la nostra regione, ad esempio, un effetto di riduzione dell’emigrazione giovanile - un completamento della filiera degli incentivi regionali a favore dei giovani, mettendo a disposizione un set completo di strumenti di supporto con caratteristiche diverse a seconda della fascia di età e/o del li-vello di maturità delle idee da finanziare.

Bibliografia e sitografia

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Politiche a sostegno dell’economia e del sistema sociale