1. Premessa: un inquadramento teorico delle politiche pubbliche per i giovani Le politiche giovanili possono essere inquadrate nel più generale novero delle politi-che pubblipoliti-che grazie allo spoliti-chema di classificazione fornito da Lowi (1964, cit. in Donà, 2010)1.
Attraverso questo schema, le politiche giovanili possono essere definite come politi-che distributive, categoria nella quale rientrano tutte le azioni amministrative non im-mediate e non coercitive ed il cui ambito di applicazione è individuale.
Le politiche distributive sono, quindi, quelle mediante le quali - a fronte di costi generalmente diffusi - si erogano trasferimenti finanziari o servizi a fasce più o meno concentrate di popolazione che ne beneficiano.
Entrando maggiormente nello specifico, Mesa ha definito ‘politiche giovanili’ «tutte quelle azioni e norme, promosse o riconosciute dalle istituzioni politiche, mirate alla piena realizzazione dei diritti dei cittadini in età giovanile» (Mesa, 2006: 111).
Sensibilmente più articolata è la definizione fornita da Campagnoli, secondo cui le politiche giovanili sono «quel sistema di azioni ed interventi a valenza pubblica, con la finalità generale di fornire ai giovani opportunità, mezzi, possibilità e percorsi per vive-re in modo positivo la fase di transizione alla vita adulta. (…) Le “politiche giovanili”
comprendono allora l’insieme di interventi che si rivolgono ai giovani, ponendo l’accen-to sia su di loro, sia sull’oggetl’accen-to: sono azioni mirate ad una precisa fascia di popolazione, ma anche azioni a breve e lungo termine nei principali settori inerenti i giovani, in particolare l’istruzione, l’occupazione, la creatività e l’imprenditorialità, l’inclusione so-ciale, la salute e lo sport, la partecipazione civica e il volontariato» (Campagnoli, 2010a:
79-80).
Questa impostazione aiuta a comprendere come le politiche giovanili siano forte-mente influenzate dai mutamenti degli scenari economici, culturali, sociali e politici.
Le politiche giovanili, infatti, possono coinvolgere, ai vari livelli di governo e me-diante molteplici modelli applicativi, le autorità amministrative, le organizzazioni pub-bliche/private e i gruppi formali/informali della società civile.
Le azioni programmate possono essere implementate secondo logiche top-down e/o bottom-up, in ambienti di policy e con modelli amministrativi differenti.
In questo quadro teorico, il contributo intende soffermarsi, dopo aver richiamato i principali dati di contesto, sull’approfondimento delle più recenti politiche giovanili
1 Lowi classifica le politiche pubbliche in relazione a due fattori: il loro grado di coercizione (imme-diato-diretto e remoto-indiretto) e il relativo ambito di applicazione (individuo-ambiente). L’incrocio tra questi due fattori consente la classificazione delle politiche pubbliche in: distributive, regolative, redistributive, costituenti (Donà, 2010).
della Regione Puglia, ed in particolare sull’analisi dei profili di attuazione delle misure regionali orientate alla creazione di impresa.
2. Elementi di contesto: la situazione dei giovani in Puglia
2.1 La demografia giovanile
Al 1° gennaio 2020, i pugliesi erano 4.008.296, di cui 1.950.256 uomini e 2.058.040 donne. Rispetto all’anno precedente, si rileva una riduzione della popolazione di 20.757.
Tale contrazione è da imputare sostanzialmente al processo congiunto dei fenomeni di invecchiamento e “degiovanimento”.
In effetti, se si esaminano le fasce giovanili della popolazione residente si evidenzia una forte riduzione di residenti nelle classi di età 0-34 anni di 28.738 abitanti, a fronte di un incremento di 7.981 di residenti nella fascia di età superiore a 34 anni.
Tab. 2.1 – Puglia: Popolazione per classe di età e sesso. Valori assoluti – 1° gennaio - 2020 Fasce
di età
Valori Assoluti 2020 Variazione assoluta rispetto al 2019
Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
0-14 265.103 249.900 515.003 -6.261 -6.630 -12.891 15-24 221.516 206.852 428.368 -3.059 -1.891 -4.950 25-34 231.025 222.358 453.383 -5.093 -5.804 -10.897 35 e + 1.232.612 1.378.930 2.611.542 4.766 3.215 7.981
Totale 1.950.256 2.058.040 4.008.296 -9.647 -11.110 -20.757Fonte: Elaborazione IPRES (2020) su dati ISTAT
I giovani di 15-34 anni residenti in Puglia sono circa 882.000 (al 1° gennaio 2020) e rappresentano il 22% della popolazione regionale. Rispetto al 2019 questa fascia di popolazione subisce una contrazione di circa 16.000 residenti rispetto allo stesso perio-do dell’anno precedente.
Dal punto di vista previsionale, si stima che al 2025 la popolazione in età 15-34 anni risulterà composta da circa di 850.000 residenti, con una notevole contrazione pari a circa 32.000 unità, con una incidenza sulla popolazione totale intorno al 21,5%.
Tab. 2.2 – Puglia: Previsione della popolazione 15-34 anni al 2025. Valori assoluti e per-centuali
Genere Valori assoluti Incidenza % su
popolazione totale Variazione assoluta rispetto al 2020 2025
Maschi 441.543 22,8 -10.998
Femmine 408.348 20,2 -20.862
Totale 849.891 21,5 -31.860
Fonte: Elaborazione IPRES (2020) su dati ISTAT- previsioni demografiche, base 2018– scena-rio mediano
Si osserva, inoltre, che nel 2025 la contrazione più incisiva caratterizzerà soprattutto la popolazione giovanile femminile che subirà una riduzione di circa 21.000 residenti nella fascia di età considerata.
2.2 Il mercato del lavoro giovanile
Relativamente alla partecipazione attiva della popolazione giovanile, nel 2019 il tas-so di attività regionale, sia per la classe 15-24 anni (22,3%) sia per quella 25-34 anni (61,4%), risulta sostanzialmente in linea con il valore medio del Mezzogiorno (pari ri-spettivamente al 22,6% e al 61,0%). Rispetto al dato medio nazionale la classe di età 15-24 anni risulta inferiore di circa 3 punti percentuali, mentre la classe 25-34 risulta inferiore di circa 12 punti percentuali.
Sempre a livello regionale, rispetto al 2014, il tasso di attività nelle due classi consi-derate registra valori di segno negativo in particolare nella fascia d’età 15-24 anni (-4,1 punti percentuali) e, in termini di genere, soprattutto tra i maschi. In un decennio la riduzione del tasso di attività è stata più marcata nella classe 15-24 anni (- 6,4%) e ha caratterizzato maggiormente i maschi in entrambe le classi d’età.
Nel 2019 il tasso di occupazione regionale per i giovani tra 15 e24 anni è stimato al 13,3%, superiore alla media del Mezzogiorno (12,3%) ma inferiore di circa 5 punti percentuali alla media nazionale (18,5%); per i giovani tra 25 e34 anni in Puglia il tasso di occupazione si attesta al 47,5 %, superiore di 2,5 punti percentuali rispetto alla media del Mezzogiorno (45%), ma nettamente al di sotto della media nazionale di circa 15 punti percentuali (62,5%). In termini di genere continuano ad evidenziarsi disparità importanti. Per il tasso di occupazione, ad esempio, la differenza tra quello maschile e femminile è di circa 20 punti percentuali nella classe di età 25-34 anni, mentre di circa 5 punti nella classe 15-24 anni. Nell’ ultimo quinquennio il tasso di occupazione giova-nile (25-34 anni) è aumentato di 2,2 punti percentuali portandosi dal 45,3% (2014) al 47,5% nel 2019, con una dinamica più positiva tra i maschi.
Tab. 2.3 – Puglia, indicatori del mercato del lavoro nel 2019 – (Valori percentuali e Varia-zioni punti percentuali)
Indicatore Classe d’età 2019
Variazione punti percentuali %
2019-2014
Variazione punti percentuali %
2019-2008