Politiche a sostegno dell’economia e del sistema sociale nell’emergenza COVID-19
2. Le misure adottate dal Governo italiano a sostegno dell’economia
La gravità della crisi generata dalla pandemia da Covid-19 ha costretto i governi di tutto il mondo a mobilitarsi con interventi drastici e con l’immediata attivazione di straordinarie misure economiche e finanziarie.
Oltre al considerevole incremento delle spese sanitarie, messo in campo da tutti i Paesi interessati dalla pandemia, sono state infatti adottate, dalla gran parte di questi, importanti misure a sostegno dei rispettivi sistemi socio-economici.
La prima tipologia di interventi ha riguardato l’erogazione di sovvenzioni e sussidi a lavoratori, dipendenti e autonomi, e alle imprese.
Sono stati, poi, deliberati, in molti Paesi, la sospensione o il rinvio di alcune imposte e della restituzione di prestiti e contributi (es: mutui), oltre che misure di supporto per il pagamento di bollette e affitti.
Una parte ingente delle risorse stanziate, inoltre, si è concentrata nei provvedimenti a sostegno della liquidità delle imprese, sostanzialmente riconducibili a due tipologie di interventi: la moratoria straordinaria e il potenziamento degli strumenti di garanzia. La prima, destinata a micro, piccole e medie imprese, consente, su richiesta del debitore, di mantenere le attuali linee di credito per garantire la liquidità durante la fase più critica della caduta produttiva connessa all’epidemia. La seconda, che prevede il potenziamen-to degli strumenti di garanzia, è stata introdotta da tutti i Paesi, sebbene per importi e modalità di utilizzo molto diversi.
Entrando nel merito delle principali misure adottate dal Governo italiano a sostegno dell’economia, esse possono principalmente ricondursi alle categorie delle misure fisca-li e di sostegno alle imprese.
Con riferimento alle prime, diverse misure di sospensione di adempimenti e di ver-samenti tributari sono state introdotte inizialmente per la cd. zona rossa di Lombardia e Veneto (DL n. 9 del 2020) e, successivamente, confermate ed estese a tutto il territorio nazionale (DL n. 18 del 2020, cd. “Cura Italia”; DL n. 23 del 2020 cd. “Liquidità” e DL n. 34 del 2020, “Decreto Rilancio”).
I decreti emergenziali hanno previsto, in particolare, la sospensione o il differimento dei termini per alcuni adempimenti fiscali e per la riscossione di alcuni versamenti (re-lativi, ad esempio, ad IVA, IRAP, ed imposte sui redditi).
Sono state, inoltre, introdotte numerose misure agevolative sotto forma di crediti d’imposta (ad esempio: per la sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro;
per i canoni di locazione relativi ad immobili d’impresa versati per i mesi di marzo, aprile e maggio 2020; per il cosiddetto ‘Bonus vacanze’). In tema di detrazioni fiscali, il decreto Rilancio ha inoltre disposto l’incremento della detrazione per l’ecobonus ed il sismabonus al 110%, per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 a fronte di specifici interventi (efficientamento energetico, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici e di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici), con fruizione in 5 rate annuali di pari importo o opzione per la trasformazione in cre-dito d’imposta o sconto (articolo 119).
Le misure di sostegno economico alle imprese, adottate con i decreti legge n.
18/2020, n. 23/2020 e n. 34/2020, sono riconducibili essenzialmente alle seguenti prin-cipali direttrici di intervento:
a) Sostegno alla liquidità.
Alle micro piccole e medie imprese (MPMI) che abbiano autocertificato di avere subito temporanea carenza di liquidità in seguito all’emergenza COVID è stata data in primo luogo la possibilità di usufruire di una moratoria ex lege sui finanziamenti in essere (articolo 56 del DL n. 18/2020).
Il DL n. 23/2020 (articolo 1 e 13) ha poi delineato uno schema di garanzie straordi-narie e transitorie sui finanziamenti bancari alle imprese, incentrato sul ruolo di SACE S.p.A. e del Fondo di garanzia delle PMI.
Il DL n. 34/2020 (articolo 115) è inoltre intervenuto anche sulla problematica dei ritardi di pagamento verso le imprese da parte delle pubbliche amministrazioni, isti-tuendo un Fondo, con una dotazione di 12 miliardi di euro per il 2020, per assicurare un’anticipazione di liquidità destinata al pagamento di debiti commerciali certi, liquidi ed esigibili di Regioni, Province Autonome, Enti Locali ed enti del Servizio Sanitario Nazionale.
b) Sostegno all’export e all’internazionalizzazione.
È stato previsto che SACE S.p.A. favorisca l’internazionalizzazione del settore produttivo, privilegiando gli impegni nei settori strategici per l’economia italiana (tra i quali: la filiera agricola, i settori del turismo e dell’agroalimentare, il settore tessile, della moda e degli accessori, ecc).
Il DL n. 18/2020 (articolo 72) ha inoltre istituito un nuovo Fondo per la promozio-ne integrata verso i mercati esteri, con una dotaziopromozio-ne finanziaria iniziale di 150 milioni di euro per l’anno 2020, ulteriormente integrata con 250 milioni per l’anno 2020 dal successivo D.L. n. 34/2020 (articolo 48).
c) Sostegno alla patrimonializzazione e interventi a fondo perduto.
Il DL n. 34/2020, grazie alle modifiche apportate alla disciplina del Quadro euro-peo degli aiuti di Stato ammissibili nell’attuale epidemia da COVID, ha introdotto un contributo a fondo perduto per alcuni soggetti (esercenti attività d’impresa, di lavoro autonomo e di reddito agrario, titolari di partita IVA) con contenuto ammontare di ri-cavi e fatturato. Inoltre, per il rafforzamento patrimoniale delle imprese di medie di-mensioni, sono stati previsti: un credito di imposta a fronte di investimenti in società italiane che hanno subito una riduzione dei ricavi; un credito d’imposta sulle perdite registrate nel 2020; un fondo per il sostegno e rilancio del sistema economico-produtti-vo italiano, denominato Fondo Patrimonio PMI, finalizzato a sottoscrivere obbligazioni o titoli di debito di nuova emissione delle società di media dimensione, alle condizioni di legge (articolo 26).
A favore delle startup innovative, infine, sono stati previsti specifici interventi per il rafforzamento, anche patrimoniale, ed è stato istituito il Fondo per il trasferimento tecnologico, con una dotazione di 500 milioni di euro per il 2020, finalizzato alla pro-mozione di iniziative e investimenti utili alla valorizzazione e all’utilizzo dei risultati della ricerca presso le imprese operanti sul territorio nazionale, con particolare riferimento alle startup innovative e alle PMI innovative (art. 42).
d) Interventi per le imprese in crisi, la riconversione industriale e i contratti di sviluppo.
Il DL n. 23/2020 ha posticipato l’entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (al 1° settembre 2021) ed ha previsto la sospensione/semplificazione de-gli obblighi per le società in perdita o in difficoltà (articoli 5-10).
Il DL n. 18/2020 ha rifinanziato con 400 milioni di euro per il 2020 la misura dei contratti di sviluppo (articolo 80) e, in tema di riconversione industriale, ha autorizzato il Commissario straordinario per l’emergenza epidemiologica ad erogare finanziamenti in favore delle imprese produttrici di dispositivi medici e dispositivi di protezione indi-viduale, avvalendosi di INVITALIA quale soggetto gestore della misura.
e) Tutela del tessuto economico imprenditoriale nazionale attraverso modifiche all’esercizio di poteri speciali nei settori di rilevanza strategica (cd. Golden Power).
I decreti emergenziali hanno infine introdotto misure riguardanti il settore finan-ziario e dei mercati. In particolare, il DL n. 23 del 2020 ha modificato, nel quadro dell’emergenza pandemica, la disciplina dei poteri speciali del Governo (cd. Golden Power) nei settori considerati strategici.
3. Inquadramento degli interventi messi in atto dalle singole Regioni