Le ultime domande del questionario hanno avuto come argomento le ini- ziative di responsabilità sociale per gli anni a venire. Il 59% dei rispondenti ha dichiarato di essere intenzionato a intraprendere nuove misure nei confronti delle dimensioni sociali e ambientali. Di questi, il 41,4% si è mostrato volenteroso nel ridurre il consumo di energia e dei prodotti più inquinanti, mentre solo il 22,9% e il 14,3% hanno espresso la volontà di concentrarsi di più rispettivamente sui consu- matori e sulla comunità locale (grafico 9.1).
Grafico 9.1 – Quale fra queste misure intende adottare nei confronti delle dimen- sioni sociali e ambientali?
41,43 14,29
22,86
Nei confronti dell'ambiente (es. riduzione di emissione di prodotti nocivi, riduzione di
consumo di energia)
Nei confronti del territorio e/o della comunità locale (es. Consorzi, etc.)
Nei confronti dei clienti/consumatori (Certificazioni, marchi, etc.)
%
Fonte: nostra elaborazione
L’ultimo grafico, particolarmente significativo, offre un ulteriore stimolo per approfondire gli studi sulla RSI nel sistema agroalimentare (grafico 9.2). Nell’in- dividuare le principali difficoltà di implementazione, le 70 aziende intervistate sembrano aver trovato più di un elemento, sebbene tra questi nessuno prevalga
nettamente sugli altri. In ogni caso, circa uno su tre “lamenta” una insufficiente promozione della materia e delle relative linee guide di settore, a cui si associa un 23% che fatica a reperire informazioni a riguardo. Il 27% trova difficile sopperire a un aumento dei costi relativo all’adozione di comportamenti di responsabilità sociale messi in atto in azienda. Se a questi si aggiunge un 23% che reclama in- centivi e contributi inadeguati e il 17% che trova difficoltà ad accedere al credito, ecco che il fattore finanziario inizia ad influire in maniera significativa sulla scelta dei capi azienda di adottare scelte più in linea con i principi della sostenibilità. Un ultimo punto da sottolineare è il valore del 20% relativo all’opzione che indica la difficoltà a redigere i documenti per comunicare la RSI attraverso certificazioni e bilanci sociali.
Grafico 9.2 – Secondo la sua esperienza, quali sono i principali ostacoli che si incontrano nell’adottare un percorso di RSI?
22,9 30,0 18,6 22,9 17,1 27,1 20,0 7,1 25,7
difficoltà di reperire informazioni scarsa conoscenza della materia e mancanza di linee
guida settoriali
scarsa collaborazione delle istituzioni pubbliche nazionali e locali
incentivi fiscali e/o contributi finanziari inadeguati difficoltà di accesso al credito aumento dei costi complessità della documentazione da redigere mancanza di figure professionali di supporto
specializzate in materia Non risponde
% Fonte: nostra elaborazione
Capitolo X
ConClusioni
Nella prima parte di questo lavoro sono stati approfonditi gli aspetti relativi al quadro socio-economico della provincia di Cuneo, il suo sistema agricolo e i maggiori indicatori economici delle aziende ad esso afferenti, seguiti da un focus sugli aspetti territoriali e ambientali. Dai dati emersi, il territorio si configura come dinamico sotto il profilo demografico, grazie non solo ad una popolazione più gio- vane rispetto alla media regionale, ma anche grazie al contributo rappresentato dai cittadini stranieri, per lo più extracomunitari, impiegati soprattutto nel settore primario. Cuneo è la seconda provincia più ricca del Piemonte dopo Torino e il valore aggiunto del settore agricolo rappresenta un peso significativamente mag- giore nell’economia provinciale di quanto accada a livello regionale e nazionale. Non a caso, dunque, il primato agricolo del territorio cuneese è indiscusso, nella misura in cui il valore complessivo della produzione incide per oltre il 41% sul va- lore della produzione agricola regionale, con particolare riferimento al comparto zootecnico. Sulle circa 23.000 aziende del settore primario, quasi un terzo sono guidate da donne, suscitando l’interesse di Coldiretti Cuneo, spesso impegnata a portare avanti iniziative di formazione tra le categorie più svantaggiate, tra cui donne e giovani. Da sempre, entrambe le categorie sono quelle che mostrano una maggiore sensibilità sui temi della RSI, e da qui nasce la collaborazione con la Ca- mera di commercio locale e l’INEA nel condurre l’analisi oggetto di questo lavoro. Le 70 aziende agroalimentari a cui è stato somministrato il questionario sulle azioni di responsabilità sociale implementate in azienda hanno mostrato un forte interesse verso la sostenibilità e il suo triplice approccio. Un’alta percentuale di imprese si è dichiarata “abbastanza” informata su queste tematiche, grazie an- che al supporto che la Camera di commercio locale offre sul territorio. I risultati evidenziano inoltre un discreto impegno verso le “4 macroaree” individuate dall’I- NEA, e in particolare alla qualità del prodotto, al rapporto con i clienti e a quello con i fornitori, oltre che alla valorizzazione del territorio.
numerose difficoltà che le piccole e medie imprese possono incontrare nei per- corsi di RSI. Se è vero che la mancanza di informazioni rappresenta un fattore di ostacolo, un maggiore sforzo per promuovere la conoscenza della materia è ne- cessario per mirare non solo alla crescita della singola azienda, ma soprattutto a uno sviluppo integrato dell’intero territorio. Le linee guida INEA, in tal senso, pos- sono rappresentare il gradino iniziale di un percorso di RSI capace di coniugare gli elementi più tradizionali di crescita con elementi di coesione e inclusione sociale, la valorizzazione delle diversità e delle pari opportunità. Un’idea di sostenibilità, dunque, basata sul confronto e sulle relazioni tra idee, interessi e punti di vista differenti, ma che sappia tracciare un cammino di sviluppo condiviso da tutti gli at- tori che operano in un territorio. Per fare ciò occorre accompagnare tanto gli attori istituzionali quanto le imprese interessate in un percorso condiviso finalizzato a uno sviluppo territoriale sostenibile, dove le istanze economiche si coniughino con le attenzioni sociali ed ambientali.
A tal fine, è necessaria un’attività di divulgazione e formazione sul territorio, indispensabile per la valorizzazione delle conoscenze e competenze delle persone che vi risiedono e vi operano. La responsabilità sociale è, prima di tutto, un fatto culturale, alla cui base vige la capacità di cooperare e fare rete.
In tale ottica, l’INEA si propone come punto di riferimento sul tema anche a livello decentrato, come “facilitatore di sviluppo sano”, ovvero come uno dei sog- getti che all’interno di un territorio - grazie alla propria esperienza di ricerca in materia e alla messa a punto delle linee guida di RSI – è in grado di facilitare la relazione fra gli attori, promuovendo, attivando e supportando la gestione di per- corsi di RSI.
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