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In linea con i dati riportati nei paragrafi precedenti, la ricchezza di cui gode la provincia di Cuneo è frutto non solo di una consolidata opera di valorizzazione delle produzioni di qualità in ambito nazionale e internazionale, ma anche di una significativa attenzione alle sue centenarie tradizioni agricole e rurali e ai temi della sostenibilità. Tale realtà produttiva evidenzia una spiccata attenzione degli operatori agricoli e agroalimentari verso la responsabilità sociale d’impresa (RSI); questa, se opportunamente accompagnata da una costante ricerca di competiti- vità, può rappresentare una delle chiavi vincenti per far distinguere un’azienda dai propri competitor e ottenere performance ancora più importanti non solo dal punto di vista economico, ma anche socio-istituzionale e ambientale.

In tale contesto, quindi, la responsabilità sociale diventa uno strumento es- senziale per lo sviluppo sostenibile del territorio in termini economici, ambientali e sociali (figura 6.1). Questo significa che comportamenti virtuosi e socialmente responsabili in azienda possono essere declinati seguendo un insieme di percorsi, individuati nell’ambito del lavoro dell’INEA sulla RSI e, riconducibili a quattro ma- croaree: il prodotto e i consumatori, la comunità territoriale, l’ambiente e le risor- se umane. L’agricoltura e il settore agroalimentare rappresentano, in tale ottica, un nuovo modello di sviluppo in grado di coniugare competitività e sostenibilità ripartendo dai territori: in primo luogo dal loro patrimonio ambientale e culturale, ma anche grazie alla creatività delle piccole e medie imprese che contribuiscono a rendere distintivo il “marchio Italia”. Per l’agroalimentare, forse più che per altri settori produttivi, l’attenzione per l’ambiente, la qualità e la salubrità dei prodotti è diventata un fattore strategico che, se adottato dalle aziende, diventa un valore economico direttamente spendibile sui mercati.

Figura 6.1 - Sostenibilità e responsabilità sociale

Fonte: Briamonte, L. 2012 (a cura di) – Custodi di identità. Storie di contadini e delle loro vigne

Lo sviluppo sostenibile, lungi dall’essere una definitiva condizione di armo- nia, è piuttosto processo di cambiamento tale per cui lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e i cam- biamenti istituzionali sono resi coerenti con i bisogni futuri oltre che con quelli at- tuali. In tale ottica, la responsabilità sociale diventa uno strumento a disposizione dello sviluppo sostenibile, nel senso che le scelte strategiche delle aziende e lo sviluppo della società sono fortemente interdipendenti.

Diverse sono le variabili di natura endogena ed esogena che hanno dato corpo allo sviluppo dell’approccio alla RSI. In un ottica macroeconomica, si va dal- la globalizzazione dei mercati alla maggiore attenzione per i diritti umani, dalla maggiore sensibilità verso un consumo responsabile e sano alla protezione am- bientale. Inoltre, negli ultimi anni si sono susseguiti diversi scandali alimentari ed emergenze sanitarie che hanno richiesto “risposte” di vario genere supportate da un approccio sistemico volto alla creazione di valore per la comunità in cui si opera: rafforzare il legame con la comunità di appartenenza; migliorare i rapporti con gli stakeholder rilevanti; ottenere il favore del mercato; rafforzare la propria identità aziendale. In particolare, il sistema agroalimentare ha un ruolo centrale nella società, visto che soddisfa i bisogni primari dell’individuo (figura 6.2).

capitolovi - laresponsabilitàsociale

Figura 6.2 - La centralità del sistema agroalimentare

Fonte: elaborazione propria

In un’ottica microeconomica, invece, i motivi che spingono l’impresa verso la RS vanno dal “semplice” miglioramento della reputazione e dell’immagine alla fidelizzazione dei consumatori, dal maggior senso di appartenenza dei lavoratori al rafforzamento della propria solidità economica, fino al miglioramento delle re- lazioni con i propri stakeholder.

Senza dubbio, uno degli elementi fondamentali per la diffusione di pratiche socialmente responsabili tra le piccole e medie imprese, che rappresentano la ti- pologia d’impresa più diffusa in Italia, è la possibilità di legare tale approccio a reali benefici per l’azienda. Le ragioni possono essere diverse, fra queste rientra sicu- ramente il vincolo posto dalla scarsità delle risorse umane e finanziare, sebbene esistano anche ostacoli di tipo culturale: il ruolo dell’imprenditore risulta centrale, le idee e convinzioni di quest’ultimo, infatti, condizionano in modo rilevante le scel- te dell’azienda.

L’approccio alla responsabilità sociale è particolarmente importante in un Paese come l’Italia, in cui la conduzione di tipo familiare e la piccola dimensione contribuiscono a un forte radicamento e a un’elevata capacità di relazionarsi con il territorio in cui si opera.

Inoltre, occorre ricordare che a seguito della rinnovata strategia europea per la Responsabilità sociale delle imprese e degli orientamenti ONU e OCSE, di- versi Governi hanno teso a valorizzare e rilanciare azioni e strumenti volti a favori- re una condotta responsabile delle imprese. Questo diventa ancora più importante nell’ottica di una crescita sostenibile inclusiva e stabile, accentuata dall’attuale crisi economica-finanziaria e dalle crisi agroalimentari (es. BSE, influenza aviaria, ecc.) che negli ultimi anni hanno messo le imprese di fronte alle loro responsabili- tà. Nello stesso modo, si assiste sia ad una perdita di fiducia dei consumatori sia ad una crescente attenzione degli stessi per la sicurezza, la qualità e la provenienza dei prodotti, oltre che verso l’ambiente, il benessere animale e la biodiversità. In altre parole, cresce il valore etico del consumo. In tale ottica, le aziende devono ri- spondere a questa rinnovata sensibilità e valutare gli effetti delle proprie politiche secondo il triplice approccio, mirando non solo alla massimizzazione del proprio profitto quanto alla creazione di valore. Tale percorso va accompagnato e favorito da diversi soggetti (organizzazioni e istituzioni) che operano in un determinato ter- ritorio, quali enti pubblici (Comuni, Province, Regioni, Parchi, ecc.), associazioni e organizzazioni di categoria, sindacati, università e centri di ricerca, ecc.

Tutto ciò in accordo con il Piano d’azione nazionale sulla RSI 2012-2014, coordinato dal Ministero dello Sviluppo Economico e da quello del Lavoro e delle Politiche Sociali, che recita: “in questo quadro, la strategia del Governo italiano pone l’accento sull’importanza del ruolo dell’impresa nella società e sulla gestione responsabile delle attività economiche quale veicolo di creazione di valore, a mu- tuo vantaggio delle imprese, dei cittadini e delle comunità”.

capitolovii - ilpercorsoinea

Capitolo Vii

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