La provincia di Cuneo si estende per 6.903 kmq e il suo territorio - che varia da un minimo di 133 m s.l.m. a un massimo di 3.841 m s.l.m. (Monviso) - è per metà montuoso, per un quarto collinare e per la restante parte pianeggiante. La fascia montuosa occidentale e meridionale comprende le Alpi Cozie, Marittime e Liguri mentre la zona collinare orientale è dominata dalle Langhe e fra questi due settori si colloca la pianura cuneese.
Il clima è fortemente condizionato dall’orografia e dall’altimetria del terri- torio. Il numero medio annuo di giorni di pioggia varia da 70 giorni, nelle aree di pianura, a oltre 90 giorni l’anno nella porzione sud-occidentale del territorio. Il re- gime pluviometrico che si estende sulla più ampia porzione di territorio provinciale è il regime prealpino, caratterizzato da un minimo principale di precipitazioni nel periodo invernale, massimo principale in primavera e secondario in autunno; esso comprende le zone di pianura e le Alpi Cozie.
Assai diffuso è il rischio di dissesto derivante dal verificarsi di eventi mete- orici estremi (frane e alluvioni) poiché oltre i due terzi del territorio è connotato da acclività superiore al 4% circa e il 16% è classificato “superficie collinare/montana in frana”. Le aree di pianura o di fondovalle potenzialmente inondabili sono stimate in 285 kmq, vale a dire il 14% del totale (Regione Piemonte, 2011).
Le valli del cuneese sono solcate da corsi d’acqua che confluiscono nei due fiumi principali: il Po e il Tanaro. In particolare, la conformazione orografica della porzione occidentale del territorio provinciale, le cui valli sono disposte a raggiera perpendicolarmente al confine occidentale, porta all’individuazione di una serie di sottobacini idrografici di forma allungata, il cui asse, disposto con direzione Nord- Ovest Sud-Est nella parte montana e collinare del bacino, compie una rotazione verso Nord allo sbocco nella pianura. Si tratta in particolare dei bacini idrografici del Po, Varaita, Maira e Stura di Demonte, tra i quali si inserisce quello del Grana- Mellea.
delle Langhe; questo sistema è inserito all’interno dei bacini idrografici del Belbo, Bormida di Millesimo e Tanaro. Piccole porzioni di territorio provinciale ricadono all’interno dei bacini del Pellice, Borbore e Banna. Nell’area sud-orientale del ter- ritorio provinciale sono inoltre presenti due limitati settori afferenti a bacini idrici liguri del Bormida (Provincia di Cuneo, 2010).
La provincia di Cuneo è caratterizzata da un sistema paesaggistico quanto mai vario, dalla pianura ai terrazzi alluvionali antichi, dalle colline del Monferrato e delle Langhe, ai rilievi montuosi alpini. Secondo la carta dei paesaggi agrari e forestali del Piemonte, la pianura è in genere irrigua, fertile e caratterizzata da un orientamento colturale agrario cerealicolo-foraggero prativo di tipo intensivo. Una capacità produttiva più contenuta compete, invece, ai pianalti che rappresentano superstiti porzioni dell’antica pianura e sono dislocati, in genere, a saldatura dei primi rilievi collinari o montuosi. In essi, oltre alle coltivazioni cerealicole e alle fo- raggere permanenti, sono assai diffusi i boschi cedui di latifoglie. Il grado di antro- pizzazione è ovviamente più elevato nelle pianure, ma la densità abitativa è ovun- que contenuta e la popolazione risulta per lo più insediata in nuclei e case sparse. A nord-est e a est si distinguono i sottosistemi collinari del Roero (tra i 200 e i 400 m s.l.m.) e delle Langhe (tra i 400 e i 900 m s.l.m.). Il Roero è caratterizzato da un orientamento colturale agrario frutticolo e viticolo e da una densità abitativa moderata, mentre nelle Langhe prevalgono le coltivazioni foraggere permanenti (oltre che, naturalmente, i boschi cedui) e la densità abitativa è più contenuta.
Sempre sotto il profilo paesistico la montagna cuneese comprende i se- guenti sistemi:
- delle valli alpine con boschi a dominanza di latifoglie o di conifere fino a 1.800- 2.000 m s.l.m. alternati a pascoli, prati e coltivi con densità insediativa da bassa a moderata-consistente, dove si assiste a una lenta e a tratti accelerata trasforma- zione del paesaggio a seguito dell’abbandono progressivo della montagna, con conseguente aumento della superficie boscata a discapito delle coltivazioni; - delle praterie alpine presenti oltre i limiti superiori del bosco. In questo settore
permangono ancora i segni di una cultura pastorale millenaria (spietramenti, fossi di acquedotto, di irrigazione, reti di scolo e di drenaggio) incentrata nella pratica dell’alpeggio;
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Infine, il sistema della rete fluviale principale comprende i due sottosistemi dell’alto corso piano del Po, del Tanaro e suoi affluenti e del medio corso del Tana- ro caratterizzati da un letto monocursale a meandri e/o rettilineo. L’orientamento colturale agrario in questo sistema è cerealicolo-foraggero, prativo, ad arboricol- tura da legno e frutticolo (solo per il sottosistema del medio corso del Tanaro). Il grado di antropizzazione in atto è elevato e la densità insediativa è molto bassa nel sottosistema dell’alto corso del Po e del Tanaro e moderata-consistente nel medio corso del Tanaro (Provincia di Cuneo, 2010).
Il più recente rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Piemonte (Regione Pie- monte e Arpa Piemonte, 2012) evidenzia come la tutela della biodiversità in Pie- monte si esplichi soprattutto attraverso la creazione della Rete Ecologica Regio- nale (ex l.reg. 19/2009) che si compone di due sistemi principali: le Aree protette regionali e la Rete Natura 20001, a cui vanno ad aggiungersi altre tipologie di ter-
ritori con valenze ecologiche e di tutela diverse (le zone naturali di salvaguardia e i corridoi ecologici). L’entrata in vigore della l.reg. 6/2011, a modifica della l.reg. 19/2009, ha mutato l’assetto delle aree protette piemontesi.
A seguito della pronuncia di invalidità costituzionale (Sentenza n. 193 del 4 giugno 2010) le zone naturali di salvaguardia non possono più far parte delle aree protette propriamente dette, a causa dell’esercizio consentito dell’attività ve- natoria e, pertanto, esse sono state inserite nell’elenco delle aree componenti la Rete Ecologica Regionale. Altra modifica di rilievo, anch’essa in parte legata alla questione venatoria, è stata l’individuazione di 12 aree contigue, già previste dalla Legge quadro nazionale (Legge 394/91), con funzione di raccordo tra l’area protet- ta e il territorio non tutelato; nelle aree contigue devono essere predisposti piani e programmi, da redigere d’intesa con gli enti gestori delle aree protette e gli enti locali interessati, per la gestione della caccia e della pesca e delle attività estrat- tive, in coerenza con le esigenze di tutela dell’ambiente e della biodiversità. Gran parte delle aree precedentemente individuate come zone naturali di salvaguardia, sono ora identificate come aree contigue.
Nel complesso, la superficie sottoposta a tutela in Piemonte si aggira intor- no a 450.000 ettari (circa il 17,5% del territorio regionale) di cui circa 186.000 ettari si riferiscono ad aree protette e circa 48.000 ettari sono compresi in aree contigue e zone naturali di salvaguardia), mentre poco meno di 400.000 ettari sono compre- si nella Rete Natura 2000.
1 La Rete Natura 2000 (Siti di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale) costituisce un
quadro comune per la conservazione delle piante e degli animali e degli habitat, definito attraverso la creazione di una rete coerente di ambienti da tutelare.
La provincia di Cuneo contribuisce alla Rete Ecologica Regionale con nu- merosi parchi e riserve naturali tra i quali si evidenziano per estensione il Parco Naturale delle Alpi Marittime (quasi 28.000 ettari), il parco del Po cuneese e il Parco Naturale del Marguareis (6.700 ettari) la cui istituzione risale agli anni set- tanta-ottanta del novecento (tabella 5.1). Ai sensi della dir. 92/43/CEE, nel cuneese la Rete Natura 2000 annovera la presenza di 26 Siti di Importanza Comunitaria (che interessano una superficie pari a circa 69.000 ettari) e 10 Zone di Protezione Speciale (circa 99.000 ettari) che individuano, rispettivamente, il 10% e il 14% del totale del territorio provinciale.
Tabella 5.1 - Parchi e riserve naturali istituiti nel territorio della provincia di Cuneo Ente Parco/riserva naturale Superficie (ha) Altitudine (m) istituzioneAnno di Ambiente
Ente di Gestione del Parco Naturale delle Alpi Marittime
Alpi Marittime - Parco Natu-
rale 27.945 820 - 3.297 1980 montagna
Stazione Juniperus phoenicea di Rocca San Giovanni-Saben - Riserva naturale speciale
228 840 - 1.673 1984 montagna
Ente di Gestione dei Parchi e delle Riserve Naturali del cuneese
Alta Valle Pesio e Tanaro - Par-
co Naturale 6.678 780 - 2.651 1978 montagna
Augusta Bagiennorum - Riser- va naturale speciale e Zona di salvaguardia
Sorgenti del Belbo - Riserva
naturale speciale 422 645 - 751 1993 collina
Ciciu del Villar - Riserva natu-
rale speciale 64 640 - 1.000 1989 montagna
Oasi di Crava Morozzo - Riser-
va naturale speciale 290 360 - 430 1987 pianura
Ente di Gestione del sistema delle Aree Protette della fascia fluviale del Po - tratto cuneese
Fascia Fluviale del Po - Tratto cuneese (Pian del Re - Casal- grasso)
7.709 250 - 3.841 1990 montagna e
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Se da una parte l’agricoltura è sicuramente elemento di pressione ambien- tale, dall’altra ha messo in atto in molti casi una gestione sostenibile della produ- zione agricola atta alla conservazione delle risorse naturali; si tratta di sistemi di coltivazione compatibili con le risorse naturali e virtuosi per l’attività d’impresa quali l’agricoltura blu, l’agricoltura integrata e quella biologica.
Secondo l’ultimo censimento ISTAT dell’agricoltura poco più di 1200 aziende, ovvero il 5% del totale provinciale, dispongono di superfici o allevamenti biologici; dette aziende insistono su di una superficie complessiva di circa 9000 ettari. Le principali coltivazioni biologiche sono i fruttiferi (998 aziende) e i prati permanenti e pascoli, esclusi i pascoli magri (524 aziende), mentre le aziende con allevamenti biologici certificati sono 130 aziende, di cui 121 con allevamenti esclusivamente certificati (Grafico 5.1).
Grafico 5.1 - Provincia di Cuneo: superficie relativa alle coltivazioni biologiche (ha)
altre coltivazioni 67 cereali 826 foraggere avvicendate 233 fruttiferi 3.587 legumi secchi 51 olivo 4 ortive 100 patata 28 piante da semi oleosi 69 prati permanenti e pascoli, esclusi i pascoli magri 3.788 vite 319
Fonte: ISTAT, Censimento dell'agricoltura 2010
Sempre in termini di sostenibilità ambientale, l’agricoltura e l’industria agroalimentare contribuiscono ad incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili al fine di migliorare l’efficienza energetica del sistema agroalimentare e dei processi agricoli e ridurre le emissioni di CO2.
I consumi di energia elettrica in Piemonte hanno fatto osservare un trend crescente fino al 2006 ma con l’avvicinarsi del 2008, anno della crisi economica mondiale, si è assistito a un lieve calo di richiesta energetica in tutti i settori. A livello regionale, nel 2010 i consumi finali di energia elettrica da parte del compar-
to agricolo rappresentano solamente l’1,2% del totale, mentre oltre la metà sono appannaggio dell’industria, circa il 27% del terziario e un quinto si riferiscono al settore domestico.
Per quanto concerne Cuneo, in termini di consumi di energia elettrica si qualifica come una provincia “energivora”, con quasi 4,7 miliardi di KWh consu- mati, in particolare dai settori produttivi (in primis l’industria con il 67%) oltre che dal terziario (16%) e dal residenziale (14%). Bisogna tuttavia notare che i consumi energetici del settore agricolo sono superiori (nel 2010 pari al 3% del totale) ri- spetto alla media regionale benché l’agricoltura sia caratterizzata, in genere, da un consumo specifico di energia elettrica molto basso.
Negli anni Cuneo ha saputo incrementare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, tanto che nel 2010 i 1.609,4 GWh prodotti corrispondono al 34% dei consumi di energia elettrica, a fronte di un dato nazionale di 76.964,7 GWh, in grado di soddisfare il 25% dei consumi (Camera di Commercio di Cuneo, 2012).
Come si evince dalla tabella 5.2, la provincia di Cuneo è particolarmente dotata di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili rappresentate, in particolare, dall’idroelettrico (interamente destinata a trasformazione in ener- gia elettrica) e dalle biomasse; parecchio diffuso è anche il fotovoltaico, nel qual caso è seconda solamente a Torino per numerosità degli impianti installati (nella tabella 5.3 viene rappresentata, inoltre, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili).
In effetti, la quarta voce del consumo energetico lordo (dopo il gas naturale, i prodotti petroliferi e l’energia elettrica importata) è costituita dalle fonti energe- tiche rinnovabili, che si attestano intorno al 14% del totale. Ciò mette in evidenza una situazione di grande sfruttamento di questo tipo di risorse all’interno del terri- torio provinciale e, considerando l’impegno assunto a livello europeo di raggiunge- re il 20% di produzione energetica da fonti rinnovabili entro il 2020, la provincia di Cuneo può ritenersi decisamente volta in tale direzione (Provincia di Cuneo, 2009).
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Tabella 5.2 - Piemonte: impianti qualificati da fonti rinnovabili e impianti fotovol- taici, per provincia (anno 2010)
Impianti qualificati da fonti rinnovabili Impianti fotovoltaici Province Idraulica Eolica Solare Biomasse
e solide Bioliquidi Biogas Gas di discarica Rifiuti Totale
Alessandria 9 - 1 2 4 5 3 - 24 1.261 Asti - - - 1 1 - 2 961 Biella 13 - - - - 1 1 - 15 546 Cuneo 88 2 - 2 3 12 6 - 113 3.336 Novara 15 - - - - 2 4 - 21 1.006 Torino 87 3 1 2 2 6 9 - 110 4.414 Verbano 49 - - - 49 252 Cusio Ossola - - - - Vercelli 25 - - 2 - - - 2 29 560 Piemonte 286 5 2 8 9 27 24 2 363 12.336
Fonte: Unioncamere Piemonte, Piemonte in cifre 2012 (dati Gestore Servizi Energetici)
Tabella 5.3 - Piemonte: produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, per tipologia di fonte (anno 2010; valori in GWh)
Province Fotovoltaica Eolica Idraulica Bioenergia Geotermica Totale
Alessandria 19,8 - 102,0 46,4 - 168,2 Asti 7,2 - - 0,9 - 8,2 Biella 5,7 - 51,0 0,9 - 57,6 Cuneo 38,5 18,2 1.478,4 74,3 - 1.609,4 Novara 12,0 - 152,9 27,8 - 192,8 Torino 29,5 0,9 2.294,1 250,6 - 2.575,2 Verbano 1,1 - 2.599,9 9,3 - 2.610,4 Cusio Ossola - - - - Vercelli 7,4 - 152,9 46,4 - 206,8 Piemonte 121,3 19,2 6.831,2 456,7 - 7.428,5
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