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CAPITOLO  3   – Applicazione del contratto EPC in ambito progettuale

3. Il progetto STEPPING

3.2 Considerazioni sul progetto STEPPING

Come si è evidenziato più volte all’interno del presente elaborato, il contratto EPC è uno strumento molto efficace per effettuare interventi di efficientamento energetico. Purtroppo,

questo strumento ancora non ha trovato piena diffusione, rimanendo utilizzato molto sotto il suo potenziale, specialmente in Italia e nell’Europa del Mediterraneo. Trova invece riscontri positivi in Europa Settentrionale, dove sono presenti anche condizioni climatiche più favorevoli all’utilizzo di questa tipologia contrattuale, oltre ad un approccio normativo più “snello”.

Le barriere principali che si riscontrano nell’utilizzo dei contratti EPC sono infatti una notevole incertezza normativa, specialmente per quanto riguarda la loro applicazione in contesti pubblici. Molto spesso infatti la Pubblica Amministrazione preferisce rivolgersi al Consip 26 per effettuare interventi di efficientamento energetico o acquisti relativi all’efficienza energetica, principalmente per la semplicità gestionale di questa modalità di acquisti pubblici. Questi però spesso sono interventi cosiddetti “stand-alone”, non sono interventi integrati sugli edifici che limitano il potenziale risparmio energetico di un edificio pubblico. Di seguito si riporta una statistica relativa ai contratti/ordini in efficienza energetica effettuati dalla Pubblica Amministrazione, suddivisi per tipologia di fonte di approvviggionamento:

Figura 24: Investimenti della PA in efficienza energetica ripartiti tra Consip, Bandi regionali e Project Financing (dati 2017)

Fonte: Energy Efficiency Report 2018 – Energy & Strategy Group

Questi dati stanno ad evidenziare il fatto che la PA si rivolge al Consip per tutti quei progetti standard o con una bassa quota di personalizzazione. In questo modo è possibile raggiungere una semplificazione gestionale a fronte del raggiungimento dei risultati prestabiliti. Inoltre, le amministrazioni pubbliche e nello specifico i piccoli Comuni, fanno affidamento al Consip anche nel caso non sia presente un ufficio tecnico specializzato sull’efficienza energetica e quindi non siano presenti competenze interne in grado di mettere in pratica l’iter organizzativo richiesto. Questo costituisce uno dei punti deboli delle amministrazioni                                                                                                                

26 Il Consip è la centrale acquisti della PA italiana, partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle

pubbliche, dove non sono ancora molto diffuse figure professionali come gli energy manager o gli esperti in gestione dell’energia (EGE). Questi ultimi, operano in ambito civile o nella PA solo nel 25% dei casi.

Un altro elemento che non favorisce lo sviluppo di interventi di efficientamento energetico è il sottoutilizzo della tecnica finanziaria del finanziamento tramite terzi, Di fatto, gli investimenti in efficienza energetica non costituiscono una priorità gestionale all’interno delle amministrazioni pubbliche, specialmente se gli interventi comportano investimenti ingenti, che pesano sul bilancio, specialmente per il rispetto del patto di stabilità interno, e tempi di ritorno lunghi.

Il progetto STEPPING ha come obiettivo di superare queste barriere all’utilizzo di contratti EPC in ambito pubblico, fornendo un supporto tecnico, amministrativo e giuridico lungo tutta la filiera di intervento. Infatti, tramite il supporto tecnico si va colmare la lacuna della mancanza di competenze interne alla PA, nonché quella dell’incertezza normativa.

Inoltre, il supporto tecnico risolve spesso dei problemi di asimmetria informativa che spesso si vengono a creare tra la Pubblica Amministrazione e le ESCO. Può accadere infatti che l’amministrazione non conosca pienamente le caratteristiche degli edifici e degli impianti che vuole efficientare, nonché i relativi costi energetici, mentre al contrario le ESCO riescono ad individuare con precisione i consumi reali e questo li mette in una situazione di vantaggio nella determinazione delle proprie offerte. Il supporto tecnico aiuta infatti gli enti locali a ridurre questo svantaggio informativo ed effettuare così una scelta più consapevole.

Un’altra considerazione fondamentale del progetto è il raggruppamento di più edifici pubblici di più amministrazioni all’interno di un unico bando di gara. Questo favorisce la profittabilità dei singoli interventi, che sono così in grado di raggiungere una massa critica per favorire la profittabilità sul mercato. Infatti, utilizzando questo escamotage, si favorisce la diffusione dei contratti EPC per interventi di efficienza energetica, che altrimenti non si sarebbero potuti fare, se non rivolgendosi al Consip.

Altro elemento cruciale che favorisce lo sviluppo di contratti EPC, è l’utilizzo del protocollo IPMVP per la misurazione delle prestazioni energetiche. L’applicazione di questa metodologia è molto complessa e, pur essendo riconosciuta la sua rilevanza a livello internazionale, non viene spesso applicata dalle ESCO, che preferiscono utilizzare delle metodologie interne di calcolo dei risparmi, più semplici e spesso non molto trasparenti con i beneficiari del contratto.

In ultimo, il progetto STEPPING consente di trasferire le conoscenze a livello europeo, andando a sottolineare la valenza transfrontaliera del progetto. Ad esempio, per quanto riguarda le azioni pilota da svolgersi in Spagna e Grecia, si sta pensando l’applicazione dei

contratti EPC sul raffrescamento degli edifici, date le condizioni climatiche differenti. Questo è un approccio totalmente innovativo in ambito EPC, poiché non è stato mai realizzato per queste tipologie di interventi. Questo però presenta delle difficoltà, poiché i sistemi di raffrescamento incidono sui consumi, non termici, ma elettrici ed è quindi più difficile disaggregare i risparmi effettivamente ottenuti dagli interventi di efficientamento energetico. I partner di progetto stanno provvedendo ad individuare soluzioni innovative in quest’ambito.

CONCLUSIONI

Come si è visto, le politiche dell’Unione Europea sono caratterizzate da una sempre maggiore attenzione alla riduzione dei consumi energetici e alla prevenzione degli sprechi. In questo contesto, ha assunto importanza sempre maggiore l’efficienza energetica, tramite la quale si possono raggiungere diversi obiettivi contemporaneamente, come la riduzione delle emissioni di gas climalteranti, una maggiore sicurezza degli approvvigionamenti e un aumento della competitività delle aziende, oltre ad un risparmio per i cittadini. Per questo, “putting energy

efficiency first” sta diventando un mantra nelle politiche europee in tema di clima ed energia.

Introdotti in Europa per la prima volta con la direttiva 2006/32/CE (modificata dalla direttiva 2012/27/UE), i contratti EPC rappresentano ad oggi uno strumento molto utile per il raggiungimento degli obiettivi comunitari di efficienza energetica, a partire dagli obiettivi 20- 20-20, fino all’obbligo di riqualificazione energetica degli edifici pubblici del 3%. Infatti, questa tipologia contrattuale è caratterizzata da un complesso di attività (lavori, servizi ed eventuale fornitura di vettori energetici), che hanno come finalità il miglioramento dell’efficienza energetica di un impianto e/o di un edificio. Questo miglioramento produce un risparmio energetico, da cui ne consegue una diminuzione del costo della bolletta energetica, che rappresenta la remunerazione dell’investimento spettante al fornitore. Questa tipologia di contratti rappresenta una situazione vantaggiosa per tuti gli attori coinvolti. Le Energy Service Companies (ESCO) sono le società che hanno la propria ragione d’essere nell’applicazione dei contratti EPC, fondando la propria remunerazione economica sulla base dei risparmi effettivamente raggiunti derivanti dagli interventi di efficienza energetica implementati. Purtroppo, però, i contratti EPC non hanno trovato piena diffusione in Europa, se non nell’area Settentrionale europea. Le maggiori barriere che si riscontrano per l’applicazione di questa tipologia contrattuale sono:

• Incertezza normativa;

• Mancanza di competenze (specialmente nella PA); • Tempi di ritorno degli investimenti troppo elevati; • Mancanza di disponibilità finanziaria;

• Sottoutilizzo del Finanziamento Tramite Terzi; • Incertezza nel conseguimento dei risultati attesi;

• Mancanza di protocollo univoco per la misurazione dei risultati.

Nonostante l’esistenza di queste difficoltà nell’applicazione di contratti EPC per interventi di efficientamento energetico, si sta assistendo ad una sempre maggiore diffusione di queste tipologie di contratti, specialmente nei rapporti tra privati. Purtroppo, nella Pubblica

Amministrazione non sussistono le condizioni per una piena diffusione dei contratti EPC, poiché tutte le difficoltà sopraelencate si amplificano in ambito pubblico. Principalmente, l’incertezza normativa (si veda ad esempio la difficoltà di inquadramento tra appalto di servizi e concessione di servizi) e la mancanza di competenze interne alla Pubblica Amministrazione sono i fattori che limitano maggiormente il loro utilizzo. Inoltre, molto spesso non si realizzano interventi di efficientamento energetico all’interno della PA per non gravare sul bilancio pubblico (e non violare il vincolo di pareggio di bilancio di competenza). Si potrebbe ovviare a questa situazione ricorrendo alla tecnica finanziaria del Finanziamento Tramite Terzi, che garantirebbe di non gravare sui conti pubblici, ponendo come garanzia del finanziamento i risparmi derivanti dall’intervento di miglioramento energetico. Purtroppo questa tecnica è largamente sottoutilizzata, sia in ambito pubblico sia privato. Infatti, gli istituti di credito sono ancora fortemente legati al merito creditorio del debitore, non valutando appieno il merito del progetto, che garantirebbe le performance di risparmio necessarie a ripagare il finanziamento. In quest’ottica acquistano maggiore importanza i finanziamenti e i meccanismi d’incentivazione all’efficienza energetica.

Il progetto STEPPING, finanziato nell’ambito del programma europeo Interreg Med, ha l’obiettivo di superare le barriere per la diffusione degli EPC nell’ambito della Pubblica Amministrazione. Infatti, all’interno del progetto si offre un supporto tecnico, finanziario e amministrativo agli enti locali, con lo scopo di superare in primis l’incertezza normativa e di fornire competenze tecniche per favorire l’adozione di questa tipologia contrattuale all’interno di bandi di gara pubblici per interventi di efficientamento energetico di edifici pubblici. L’intento del progetto è infatti quello di raggiungere il giusto equilibrio tra la tipologia di interventi proposti e la profittabilità per la società privata che realizza l’intervento all’interno del bando di gara.

In questo senso, un elemento cruciale per il successo del progetto è l’aggregazione della domanda (“pooling” della domanda), che permette di raggiungere una massa critica necessaria per rendere appetibili sul mercato interventi su edifici, che presi singolarmente non l’avrebbero.

ALLEGATO

Durante il periodo di stage presso Environment Park Sp.A. ho svolto più attività tra loro collegate, tutte accomunate dal filo conduttore della sostenibilità ambientale. Lo stage è stato svolto nel settore Clean Tech, che tra tutti i dipartimenti presenti in azienda è quello che ha caratteristiche più trasversali. Infatti, ho avuto l’opportunità di interfacciarmi con tutti gli altri dipartimenti e partecipare a diverse attività, anche con partner riconosciuti a livello regionale, nazionale ed internazionale.

In particolare, nel primo periodo dello stage ho avuto l’opportunità di supportare il gruppo di lavoro interno nell’elaborazione e organizzazione di due eventi sui cambiamenti climatici tra di loro collegati: Climathon Torino e Climathon Main Stage.

Climathon è un format ideato da Climate-KIC. Questa è, per l’appunto, una Knowledge and Innovation Community (KIC), creata nel 2010 dall’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT). Climate-KIC è una comunità nata per diffondere la conoscenza, promuovere l’innovazione nella sfida ai cambiamenti climatici e favorire lo sviluppo e la creazione di una società a zero emissioni di carbonio.

Climathon è un hackathon mondiale sul cambiamento climatico della durata di ventiquattro ore che ogni anno si svolge contemporaneamente nelle principali città del mondo. Ogni città lancia la propria sfida sul clima, che riflette un interesse prioritario della vita urbana. I partecipanti affronteranno poi la sfida, prima di proporre le loro idee agli stakeholder locali interessati. Le città che hanno aderito all’iniziativa sono 104 da 45 Stati nell’edizione 2018. Il tema della sfida del Climathon Torino era relativa alla gestione delle acque bianche in ambito urbano in caso di eventi climatici estremi legati alle precipitazioni (“TURIN

WATERPROOF CITY: Preparare la città e i cittadini ad affrontare eventi estremi legati alle precipitazioni”). La sfida si concentrava su diversi aspetti della gestione degli eventi estremi,

dalla prevenzione, gestione dell’evento e monitoraggio.

In ogni edizione contemporaneamente alle “sfide locali”, Climate-KIC organizza un evento parallelo di raccordo tra tutti le città che partecipano alla maratona contro i cambiamenti climatici, il Climathon Main Stage. Questo è il palcoscenico internazionale dei Climathon, e quest’anno è stato ospitato da Environment Park e ha avuto come oggetto una più ampia discussione sui cambiamenti climatici in un evento che ha unito scienza e spettacolo. L’agenda è stata suddivisa in diverse aree tematiche (Food and agriculture, Economy and

Finance, Cities, School for the Environment), ognuna delle quali ha approfondito i diversi

temi con esponenti, partner e aziende impegnate sui cambiamenti climatici. L’evento ha ricevuto il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

I due eventi, realizzati in collaborazione con il Comune di Torino e con Climate-KIC Italia, hanno permesso di interfacciarmi con diversi partner dei progetti: rappresentanti degli Atenei (Università e Politecnico di Torino), rappresentanti degli Ordini professionali, imprese e utilities (ad esempio SMAT che gestisce il Servizio Idrico Integrato nell’area torinese e ASJA Ambiente che ha curato la compensazione di CO2 degli eventi) attive in campo ambientale e realtà locali coinvolte nelle iniziative, quali il Museo A come Ambiente.

Il lavoro è stato vario e ho potuto dare un apporto su diversi aspetti legati alla realizzazione degli eventi: dagli approfondimenti scientifici necessari alla definizione delle tematiche da affrontare, dalla programmazione degli interventi, alla definizione dei budget e gestione delle sponsorship, a supportare il processo di compensazione delle emissioni degli eventi, fino alla definizione delle agende e il supporto durante le iniziative.

In particolare, ho potuto contribuire alla formazione dei potenziali partecipanti del Climathon Torino con un intervento sull’economia circolare per la gestione delle acque bianche in ambito urbano, durante un evento preparatorio per il Climathon vero e proprio. Inoltre, ho contribuito alla realizzazione dell’agenda degli interventi grazie alla conoscenza di casi imprenditoriali di successo legati all’economia circolare.

Parallelamente all’organizzazione di questi due eventi, ho affiancato la tutor aziendale nell’elaborazione di proposte progettuali su call europee (Horizon 2020), rilevanti per il settore Clean Tech e per il settore Green Building. Il progetto che è stato realizzato era relativo alle diagnosi energetiche e alla loro diffusione tra le Piccole e Medie Imprese tramite la creazione di clusters nazionali e transnazionali utili a creare e trasferire competenze e consapevolezza legate ai temi dell’efficienza energetica.

I temi dell’efficienza energetica e i relativi strumenti progettati e realizzati dal settore Green Building sono risultati particolarmente interessanti, tanto che ho avuto la possibilità di contribuire all’elaborazione di strumenti di valutazione utili ai partner del progetto STEPPING, a cui partecipa Environment Park. In questo contesto, sono riuscito a valorizzare le mie competenze economiche e gestionali che sono state utilizzate per il partenariato per finalizzare la realizzazione di uno strumento (EPC Simulation Tool) utile alla simulazione di scenari d’investimento per pubbliche amministrazioni coinvolte nell’uso di EPC per i propri bandi di gara. Per questo motivo, il progetto STEPPING è stato poi oggetto del Project Work finale.

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