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CAPITOLO  2   – Il contratto EPC, le ESCO e gli strumenti di

4. Le principali tipologie dei contratti EPC

Le tipologie di contratti EPC sono molteplici e si differenziano sulla base della ripartizione dei rischi, della copertura finanziaria e delle modalità della remunerazione delle ESCO, oltre alla tipologia di interventi da effettuare, alle esigenze del beneficiario/cliente e dai tassi di ritorno degli investimenti. E’ stata lasciata una notevole autonomia negoziale alle parti, pertanto è difficile fornire un elenco esaustivo dei tipi di EPC che nella pratica si possono stipulare. Le tipologie contrattuali EPC più comuni sono:

1) First out: si fissa un limite massimo della durata contrattuale in cui il risparmio energetico conseguito viene interamente utilizzato per ripagare il finanziamento dell’intervento e remunerare l’attività della ESCO che fino alla scadenza detiene la proprietà degli impianti. Al termine del contratto, il risparmio e la proprietà degli impianti e delle opere eseguite passa interamente a favore del cliente. Con questa tipologia la ESCO incassa il 100% dei risparmi

economici ottenuti fino alla scadenza contrattuale. Tutti i costi ed i profitti sono dichiarati in fase preventiva e i risparmi sono impiegati prima di tutto per la copertura di tali costi.

I vantaggi di tale approccio sono che questa modalità prevede una durata contrattuale più bassa rispetto ad altri casi e che il beneficiario conosce e prevede fin da subito i costi dell’intervento. Inoltre, l’ottenimento di risparmi superiore agli accordi prevede una riduzione della durata contrattuale.

D’altro canto, gli svantaggi del contratto EPC First out sono che il beneficiario non percepisce da subito i benefici dell’intervento in termini di risparmi conseguiti e questo potrebbe portare il beneficiario a non essere incentivato ad effettuare l’intervento di riqualificazione, dato che il pagamento del 100% del controvalore dei risparmi è a beneficio della ESCO. Oltre a questo, il canone da pagare dipende dal calcolo dei risparmi energetici ottenuti, a partire da una base di riferimento dei consumi equa ed accurata.

2) First in: all’utente viene garantita una determinata riduzione delle spesa energetica storica sostenuta negli anni precedenti all’intervento, come ad esempio uno sconto sull’importo dell’ultima fattura. Il risparmio economico conseguito viene incassato dalla ESCO per tutta la durata del contratto, e anche in questo caso la ESCO sarà proprietaria e responsabile degli impianti di cui manterrà la gestione fino alla conclusione del contratto.

Di norma il beneficiario deve pagare un importo totale annuo (suddiviso in dodici rate di pari importo) che viene conguagliato a fine anno a favore del cliente nel caso in cui il risparmio effettivamente conseguito superi la misura preventivata. Con questa metodologia di contratto il cliente conosce con largo anticipo l’ammontare della spesa energetica da affrontare ed inoltre il risparmio minimo viene garantito, oltre ad una riduzione dei costi amministrativi. 3) Shared Savings: si tratta di un contratto di prestazioni in cui il compenso della ESCO è direttamente funzionale ai risparmi energetici ottenuti grazie agli interventi e ai servizi da questa raccomandati, finanziati, installati e sottoposti a manutenzione. Il cliente paga una quota, preventivamente stabilita e derivante dallo studio di fattibilità, dei risparmi energetici effettivamente conseguiti.

La scelta su tale ripartizione è il frutto della tipologia dell’investimento e della durata del contratto, non esiste pertanto una ripartizione ricorrente. Vi è anche il caso di ripartizione variabile in cui la ESCO percepisce nei primi anni del contratto una quota parte dei risparmi maggiore del cliente, circostanza che tuttavia si inverte nel tempo.

Anche in questa tipologia, durante la durata del contratto la proprietà degli impianti e delle opere rimane in capo alla ESCO e alla scadenza contrattuale si trasferisce al cliente, a meno di specifiche diversamente concordate. Anche la manutenzione e la gestione degli impianti sarà a carico della ESCO, che tuttavia può stabilire, qualora il personale della società cliente fosse

qualificato, di delegare al cliente stesso tale attività.

Questa tipologia di contratto prevede anche l’inserimento di una soglia massima ed una minima, dei prezzi energetici. Tali limitazioni tutelano la ESCo da oscillazioni improvvise delle spesa ma anche il cliente in caso di rialzo dei costi. E’ anche possibile che un contratto EPC Shared Savings contenga un elemento di garanzia; ad esempio esso potrebbe garantire una determinata percentuale di risparmi energetici mentre il controvalore dei risparmi conseguiti oltre la quota garantita verrebbe divisa tra le due parti.

Tra i vantaggi per il beneficiario dell’utilizzo di un contratto Shared Savings si evidenzia che la ESCO, i cui ricavi saranno contrattualmente vincolati al risparmio conseguito, sarà incentivata ad apportare migliorie al sistema e, oltre al fatto che, poiché il monitoraggio dei risparmi avviene a cadenza predeterminata, il beneficiario avrà sotto controllo i risultati dell’intervento di riqualificazione.

D’altro canto, però, questo può anche portare al nascere di controversie tra le parti poiché l’equità di rimborso per entrambe le parti è soggetta all’accuratezza con cui vengono calcolati i risparmi conseguiti. Altri svantaggi sono che il beneficiario non ha alcuna garanzia sul risparmio effettivo, tranne nel caso in cui vengano poste delle specifiche clausole contrattuali, e che l’importo dei pagamenti al fornitore non è noto in fase contrattuale, ma è soggetto al risparmio conseguito.

4) Guaranteed Savings: questo modello di EPC prevede che il finanziatore dell’intervento sia un soggetto terzo diverso dalla ESCO e che sia il cliente a sottoscrivere il prestito. La ESCO normalmente assume il ruolo di reperire ed organizzare il finanziamento, oltre a garantire un certo livello di rendimento in base al quale riceve il compenso. La ESCO si impegna essenzialmente a garantire che i risparmi non siano inferiori ad un minimo concordato, stabilito sulla base dell’analisi di fattibilità. La garanzia del risparmio consiste in un indennizzo riconosciuto al cliente in caso di consumi minori rispetto a quelli garantiti e nel trasferimento al cliente dei risparmi superiori a quelli attesi.

Con questa modalità di contratto è il cliente dunque a finanziare la progettazione e l’istallazione dell’intervento di riqualificazione energetica, assumendosi l’obbligo contrattuale del pagamento ed il conseguente rischio di credito. Il prestito grava pertanto sul bilancio del cliente e riduce la capacità di affidamento della ESCO che tuttavia continua ad assumersi il rischio tecnico relativo alla riuscita dell’intervento.

5) il Four Step: consiste nel finanziare gli interventi in 4 fasi consequenziali. Nella prima si ottimizza la conduzione e manutenzione ordinaria; nella seconda, con i risparmi ottenuti si finanziano interventi di efficientamento semplici e a basso costo; nella terza i risparmi generati finanziano gli interventi di taglia media; nella quarta i risparmi derivanti dalle tre fasi

precedenti forniscono le risorse per gli interventi strutturali di grande taglia che hanno solitamente tempi di ritorno maggiori.

6) Contratto Servizio Energia o Chauffage: il cliente affida la gestione dei propri impianti alla ESCO che provvede al pagamento delle bollette energetiche e delle fatture dei combustibili per tutta la durata del contratto, dietro il corrispettivo di un canone pari alla spesa energetica che il cliente affrontava prima dell’entrata in vigore del contratto, meno uno sconto pattuito. Viene sostanzialmente posta in essere una sorta di outsourcing dei servizi energetici volta a garantire al cliente una quota di risparmio dal momento che la remunerazione della ESCo è rapportata all’efficienza raggiunta. La durata media di questo contratto è più lunga rispetto alle altre tipologie per consentire un’adeguata remunerazione dell’investimento.

7) Contratto Servizio Energia “Plus”: esso deve soddisfare determinati requisiti, oltre a quelli già indicati per i contratti servizio energia. Un contratto “Plus“ oltre alla fornitura del vettore energetico (contratto servizio energia) si affianca l’obbligo di ridurre l'indice di energia primaria per la climatizzazione di almeno il 10% rispetto al corrispondente indice riportato sull'attestato di prestazione energetica (APE), attraverso la realizzazione degli interventi strutturali di riqualificazione energetica degli impianti o dell’involucro edilizio, interventi comprensivi dell'installazione di sistemi di termoregolazione ovvero di dispositivi per la regolazione automatica della temperatura ambiente nei singoli locali. Tale contratto può inoltre prevedere che i risparmi energetici ottenuti siano destinati al miglioramento del processo di trasformazione e di utilizzo dell’energia, alla riqualificazione energetica dell’involucro edilizio e alla produzione di energia da fonti rinnovabili.

Nonostante le diverse tipologie, il contratto di rendimento energetico è sostanzialmente un contratto che permette, a fronte del pagamento del servizio di prestazione energetica, nonché dell’eventuale fornitura di una o diverse tipologie energetiche, di effettuare adeguamenti o sostituzione degli impianti che consentano di conseguire nel tempo una migliore prestazione energetica e dunque un successivo risparmio. Questo, nel tempo della durata contrattuale, sarà utilizzato dalla ESCO per remunerare gli investimenti effettuati. Nel caso specifico di un contratto EPC che contempla la fornitura dei vettori energetici, occorre notare che il rischio del fornitore è limitato nel tempo e nella dimensione in quanto la garanzia di ricevere il pagamento della fornitura energetica, fissata al valore del consumo iniziale e quindi ad un valore che non contempla il risparmio nel tempo generato dagli investimenti di efficientamento energetico, consente alla ESCO di godere di una ragionevole certezza di poter rientrare del proprio iniziale investimento.

effettuati mentre il rischio del fornitore è limitato esclusivamente al caso in cui gli eventuali investimenti in efficientamento energetico non generino i risparmi attesi.

Le diverse tipologie di contratto consentono di comprendere meglio le complesse caratteristiche di un contratto EPC. Questo, sintetizzando:

• prevede la presenza di diversi attori i cui obiettivi sono eterogenei e le cui informazioni sono frequentemente asimmetriche;

• ha caratteristiche peculiari che lo rendono difficilmente tipizzabile;

• contiene un elemento aleatorio il risparmio che deve essere opportunamente trattato e monitorato durante tutta la durata del contratto.

Queste caratteristiche divengono ancora più rilevanti se si intende utilizzare tale contratto in un contesto pubblico, poiché esso deve trovare una esplicita coerenza anche con le norme del Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs 50/2016 e s.m.i.).

La stipula del contratto parte quindi da un’analisi molto accurata delle condizioni attuali del sistema, dei costi da sostenere e dei possibili risparmi. Questa fase di studio di fattibilità tecnico economica risulta essenziale per proseguire con gli aspetti più operativi della stesura dello stesso; bisogna pertanto prevedere possibili scenari futuri e selezionare indicatori per il monitoraggio del progetto. Il successo dell’iniziativa è quindi fondato sull’attenta contabilizzazione, valutazione e quantificazione del risparmio conseguibile.

Gli indicatori che vengono utilizzati per valutare la bontà di un progetto sono il PayBack Time, che dà un’indicazione della velocità con la quale la ESCO rientrerà dall’investimento effettuato, il VAN (Valore Attuale Netto), che rappresenta un indicatore di tipo on/off per l’investimento stesso, specie se confrontato con il Tasso Interno di Rendimento (TIR) e l’Indice di Proffittabilità (IP) di un investimento.

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