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È una curiosità. Allora, io ricevo parecchie lamentele di cittadini per il rumore tra le 5.30 e le 6 che fa la raccolta rifiuti, soprattutto del vetro, e comunque anche dei macchinari. Non credo che si possa parlare di deroga perché avviene tutte le volte in cui in un determinato quartiere c’è la raccolta rifiuti, però di fatto è disturbo della quiete pubblica.

Ecco, la domanda è: come si può rimediare? Perché, insomma, bisognerebbe avere degli orari almeno dalle 7 in poi, soprattutto d’estate, con le finestre aperte. Io fortunatamente questo problema non ce l’ho, però tante persone me lo segnalano. Era un problema che il centro storico aveva sollevato e che è stato risolto con la raccolta serale.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Grazie. Dottore, prego.

DOTT. CARDARELLI:

Su questa l’osservazione della consigliere Borghi, effettivamente è un problema che esiste ma, essendo limitato nel tempo, è normato e regolamentato dal Regolamento che abbiamo approvato, che prevede due fasce diverse, mi sembra, tra l’estate e l’inverno, oltre al fatto, appunto, che nel centro storico viene mantenuto il serale. Adesso mi sembra che solo per il vetro ci sia una differenziazione, le 7. Adesso a memoria non ricordo, però nel Regolamento che avevamo approvato, negli argomenti specifici, quindi sulle deroghe, cantieri edili eccetera, ci sono. Per il vetro sicuramente c’è una differenziazione, poi lo verifichiamo, però, ecco, lo strumento è quello del Regolamento, non è questo.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Grazie, Assessore. Dottor Cardarelli, prego.

DOTT. CARDARELLI:

Agganciandomi all’argomento della consigliera Borghi, anche a Bergamo abbiamo lo stesso problema con le soffianti della bassa, adesso A2A, che la mattina, come da Regolamento, devono iniziare a essere utilizzate, sia d’estate che d’inverno, dopo le 7 del mattino, perché sennò sono veramente molto rumorose. L’operatore ha le cuffie, come quelli della raccolta del vetro, però…, e quindi il discorso del decreto 81 del 2008, piuttosto che ex 626, protettore diciamo auricolare, ma la residenza viene sicuramente disturbata da queste sorgenti, più impulsiva quella del vetro, le soffianti sono più continue e anche più intense.

Per venire alle osservazioni del consigliere Merisi. Allora, le fasce che vengono attribuite, di buonsenso, classe IV alla viabilità, molte volte in luogo del costruito si cerca di dare poi una

continuità fisica alla protezione, diciamo, del rumore. Mi spiego. È chiaro che, in corrispondenza della viabilità, i primi edifici, quelli più attaccati, già vanno in fascia stradale e sono in deroga, hanno il limite anche più alto, di classe V o comunque di classe IV. Il nastro arancione della classe IV molte volte non segue una geometria, come vedete qui, per l’asse ferroviario, molto delineata e precisa, ma va magari dietro un po’ il costruito, si restringe e si allarga, effettivamente la geometria è un po’ variabile, quindi non è proprio tassativo.

È chiaro che su un disegno di progetto come questo, dove l’infrastruttura deve ancora arrivare, come qui, posso, tra virgolette, permettermi di delineare una geometria molto più precisa. Poi, quando arriverà il costruito, anche lì vedremo, perché molte volte vicino a queste infrastrutture, purtroppo, si creano degli agglomerati, quindi cambia proprio il fenomeno fisico della diffusione del rumore.

Relativamente, invece, al discorso della classe III, allora, classe mista, classe III, viene data al piccolo commercio di prossimità, alla viabilità di attraversamento del centro storico, quello che è, e alle aree agricole. È chiaro che l’operatore che sta otto ore, fa la settimana lavorativa sui mezzi, certi mezzi d’opera, è esposto a delle sorgenti assolutamente più impattanti, anche i trattori che prendono l’acqua per l’irrigazione, cioè, non sono comparabili.

A quel punto lì è un problema, se un cittadino vuol fare un esposto, è disturbato in modo particolare, è un problema di limite differenziale, cioè tra il rumore ambientale dell’attrezzatura agricola in funzione, meno il rumore residuo di domenica, che non contempla l’attività agricola, quindi non c’è quel rumore, io non devo superare i 5 decibel di giorno; di notte sappiamo che non lavorano, sarebbero 3 decibel. Però è lì che può innescare un contenzioso, un controllo di ARPA, che ti sanziona, perché se tu hai un motore che non è ben coibentato, inscatolato, del trattore o quant’altro, oppure la manutenzione, i cuscinetti, i fischi e quant’altro, vai subito fuori dai limiti, cioè 60 decibel è il rumore di una Punto a benzina in centro urbano, con una calma piatta, al pomeriggio, non c’è in giro nessuno, passa una Punto a benzina sull’asfalto, vedi il fonometro che passa da 45, 48, va su a 60 e poi torna giù, cioè una Punto a benzina con la marmitta, a norma, non smarmittata. Quindi, cioè il limite della classe III è anche abbastanza basso, cioè medio, 60 decibel di giorno, viene sicuramente superato. Molte volte nelle aree agricole, mi rendo conto, cioè, se ci sono delle lavorazioni particolari, crea dei problemi.

Per l’Upim, allora, se a me chiedessero di fare la valutazione previsionale dell’Upim, del teatro, ecco, allora, l’edificio deve garantire, facciamo i requisiti acustici passivi: è coibentato, ha delle prestazioni fonoassorbenti, guarderei alle sorgenti all’interno, di nuovo vedo che rumore esce all’esterno. È chiaro che è difficile, è molto difficile modellizzare l’uscita di 300 persone a fine spettacolo, perché di sicuro supera i limiti: se uno fa il differenziale, va lì a fare il pignolo, quello che abita sopra o in parte dice: supera i limiti, faccio un esposto. Cosa facciano? Bisogna anche cercare di convivere.

Molte volte però, a Bergamo quest’estate è capitato, hanno fatto chiudere quattro gelaterie da asporto. La gelateria da asporto comincia a lavorare alle 9.30-10 d’estate; limite notturno, differenziale 3 decibel, è uscita ARPAL e ha fatto chiudere. Se uno non è elastico, va a finire che danneggia, dal mio punto di vista, anche le attività veramente stagionali, perché la geriatria da asporto, voglio dire, cioè, lavora tre mesi e poi non lavora più, forse.

Quindi bisogna anche un po’ convivere. I limiti sono molto restrittivi, e se uno vuole attaccarsi col tecnico acustico, con l’avvocato, litiga tutti i giorni: con il calpestio dell’appartamento di sopra, l’appartamento confinante, si litiga continuamente, con l’impresa che ha costruito, col vicino. Chiaramente bisogna cercare… Questo è un attimo di pianificazione fissa delle regole;

se tu hai una sorgente che supera i 55 decibel nella classe III, emissione 55, non immissione, tu sei già, ti fai un’autoanalisi che sei fuori. Metti a posto il motore, lo chiudi dentro, ti poni il problema, perché se qualcuno va a misurare… Capito?

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Prego. Facciamo finire. Consigliere Merisi, finisca la domanda.

CONSIGLIERE MERISI:

Mi scusi, dottore, probabilmente mi sono espresso male. La domanda era rivolta a capire come si è arrivati a definire la zona agricola classe III, cioè se è una definizione a prescindere oppure se una serie di considerazioni ci porta a dire: lì ci deve essere, ci deve stare la classe III. Cioè non si va, non si arriva alla definizione tramite una misurazione, ecco, quindi a prescindere è

comunque classe III?

(Intervento fuori microfono: …cioè tipicamente la classe mista va data proprio alle zone agricole.)

DOTT. CARDARELLI:

Sì, sì, assolutamente.

(Intervento fuori microfono: Non c’entrano le macchine?) No, no, no, no. È discutibile, eh, però è così.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Prego. Aspetti che le attivino il microfono.

CHERUBINI:

Allora, se mi è possibile volevo rispondere alla… Innanzitutto mi scuso con Federico, ma siccome mi è arrivata ieri quella tavola aggiornata, altrimenti avrei dovuto darle ancora quella vecchia, e quindi l’ho stampata ieri, però quella ridotta è la stessa tavola che tu hai in mano adesso, che però per questioni di praticità l’abbiamo ridotta, me è la stessa tavola.

Poi, per la consigliera Borghi, allora, la raccolta dei rifiuti è regolamentata, proprio è una delle cose in deroga che è disciplinata del Regolamento che è stato approvato a maggio-giugno.

L’ultima cosa, mi ricollego all’esempio del teatro, del centro congressi, insomma, edificando; è anche vero che il nostro Regolamento disciplina questo tipo di attività, se vogliamo, nel senso che tutte le manifestazioni che verranno effettuate in questo nostro Auditorium, se patrocinate o organizzate dal Comune, automaticamente godono della deroga in via generale, per cui automaticamente la deroga copre anche l’uscita, naturalmente, anche delle persone. Se invece effettuate da associazioni o da privati, naturalmente anche loro possono usufruite della deroga, però in questo caso su domanda, su espressa domanda, su espressa richiesta.

Pertanto sicuramente, ammesso e non concesso che, ma sicuramente sarà così, che i requisiti passivi costruttivi dell’Auditorium garantiscono…, il problema è sempre legato all’entrata e all’uscita comunque, dei partecipanti, ma questo è, diciamo, coperto dalla deroga, che comunque, ripeto, è in via generale se organizzata dal Comune e, se invece da privato, su domanda.

Quindi siamo, dovremmo essere coperti da quel punto di vista.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Grazie. Nessun altro chiede la parola? Dichiaro chiusa la discussione. Ringrazio… Consigliera Ciocca, non la vedo prenotata; mi ha chiesto la parola?

(Intervento fuori microfono)

Dichiaro chiusa la discussione. Invito i Consiglieri a iscriversi per dichiarazione di voto.

Nessuno per dichiarazione di voto? Per dichiarazione di voto è iscritto il consigliere Merisi.

Prego.

CONSIGLIERE MERISI:

Consigliere Melli, ha detto?

(Intervento fuori microfono: Merisi.)

Ho capito Melli. Sono cieco e sordo, okay, accecato e sordo. Non vorrei disquisire, come prima, sui tre progetti che ho visto, che sono completamente diversi, però io ho in mano una tavola 0 e una tavola 1, e la chiudiamo qua, okay? La chiudiamo qua, non voglio sapere, va bene così.

(Intervento fuori microfono)

No, allora qual è quella aggiornata, quella piccola o questa?

(Intervento fuori microfono)

Quindi ECB, io dalla piccola ECB non la vedo. Allora, dovrebbe essere che su quella grande ECB è in classe 6.

(Intervento fuori microfono: Non è aggiornata quella grande) Ma se è protocollata il 16 dicembre?

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Siamo in sede di dichiarazione di voto, consigliere Merisi.

CONSIGLIERE MERISI:

E difatti io l’ho chiusa lì. Io ho detto: la chiudo qua, sono due, tavola 0 e tavola 1, non voglio ritornare sul discorso di prima. E va bene, chiederò poi al dottor Caldarelli e a Cherubini, al dottor Cherubini, se gentilmente mi danno una spiegazione di questo tipo, soprattutto perché ECB da una parte è in una maniera e dall’altra è un altra. Okay, va bene.

Allora la dichiarazione di voto è molto semplice. Io apprezzo il lavoro fatto, lo sforzo fatto, l’impegno giornaliero, consentitemi di dirlo, messo per arrivare a una definizione di questo tipo, che però non mi soddisfa, per tutti i motivi di cui ho detto prima. A mio avviso, cioè il mio concetto, la mia idea non è quella di arrivare a dire, come lei ha giustamente sottolineato, come già aveva detto l’Assessore e mi dice Cherubini, e se vado fuori c’è sempre la possibilità di andare a contenzioso. Non è questo il discorso.

Il discorso è prevenire il contenzioso, per cui secondo me si poteva non dico fare meglio, ma si poteva prestare un’attenzione diversa, tra virgolette, a quello che poi è stata la stesura definitiva di questo Piano, di questa modifica rispetto al precedente. Il riferimento è ad esempio la zona dall’ospedale, per i motivi di cui le dicevo prima, quindi l’area di rispetto è solo dall’altra parte e da questa parte non c’è; il riferimento è a quello che sarà, ad esempio, presumo, perché da quella piccola a quella grande ci sono dei segni grafici diversi, che sinceramente in questa sede non riesco a interpretare, se non come una generica…, sarebbero questi, se non come una generica, mi corregga se sbaglio, futura viabilità, perché è interrotta, poi è segnata tratteggiata, dovrebbe essere questa. Per cui, mettendo insieme tutte queste cose qui, ripeto, pur apprezzando, come diceva il Sindaco Zordan nella precedente Amministrazione, pur apprezzando, il mio parere, il parere del mio Gruppo e il parere del Gruppo del consigliere Minuti è contrario all’adozione di questa zonizzazione acustica. Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Nessun altro per dichiarazione di voto? Nessun altro? Pongo in votazione, quindi, il punto n. 6 all’ordine del giorno, avente ad oggetto: “Adozione della nuova classificazione acustica comunale”.

Procediamo con votazione in forma palese e con l’ausilio del sistema elettronico di votazione.

Dichiaro aperta la votazione. Approfitto dei tempi di votazione per ringraziare i relatori per la loro partecipazione alla seduta del Consiglio comunale e per congedarli. Consigliere Sghirlanzoni, non ha votato. Ha votato adesso.

Dichiaro chiusa la votazione.

10 voti a favore, 6 contrari, nessun astenuto.

Il Consiglio approva.

Hanno votato no i consiglieri Borghi, Lingiardi, Bussini, Ciocca Daniela, Minuti, Merisi; a favore gli altri Consiglieri presenti in Aula.

Procediamo oltre, col punto n. 7 all’ordine del giorno, avente ad oggetto: “Modifica articoli 5 e 25 del Regolamento per la tutela del verde pubblico e privato, approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 34 del 10 maggio 2010”.

Illustra il provvedimento l’Assessore Imeri, prego.

ASSESSORE IMERI:

Allora, in merito alla revisione del Regolamento del verde, è un revisione che nasce da due richieste diverse: una che riguarda prevalentemente l’Ufficio Ambiente, e poi collegata anche alla Commissione delle Acque irrigue; l’altra, che prende spunto da un’indicazione anche del Sindaco, ed è una prima revisione di quello che è un regolamento molto corposo, che mette diversi paletti.

Il primo punto che viene modificato riguarda l’articolo 5, punto 1, comma b), dove di fatto, in seguito a un episodio che si è verificato nel corso dell’estate e che ha evidenziato un’incongruenza tra il Regolamento del Comune di Treviglio e quella che è la normativa regionale, quindi la legge 10 del 31 marzo 2008, il Regolamento del Comune di Treviglio del 2010 prevedeva di fatto una parentesi che permetteva di diserbare anche i fondi delle rogge.

In questo caso viene uniformato a quello che è il Regolamento regionale, quindi il deliberato diventa che viene vietato l’uso improprio di prodotti diserbanti e lo spargimento di sale sulle superfici ghiacciate, escluse quelle pavimentate destinate al pubblico transito, ovvero i vialetti dei parchi pubblici.

L’altra modifica riguarda, invece, i pannelli pubblicitari e i cartelli stradali installati negli spazi

verdi, e l’articolo attuale prevede che non possano essere rinnovate concessioni di spazi pubblicitari in aree verdi già in essere. In realtà, siccome questi spazi pubblicitari attualmente in uso non hanno creato alcun tipo di problema in relazione alla sicurezza stradale e in relazione alla parte ambientale, e soprattutto - è una richiesta che arriva dalle imprese - abbiamo definito come sostegno appunto alle imprese la possibilità di rinnovare questa concessione per gli spazi pubblicitari, ovviamente previa autorizzazione.

Contestualmente viene modificato anche il punto 3, che riguarda i pali su cui possono essere installati pannelli pubblicitari informativi, che prima dovevano stare a una distanza di almeno due metri, adesso la distanza viene ridotta a una distanza minima di 1,5 metri dal tronco dell’albero.

Queste sono le modifiche che viene chiesto di approvare con questa delibera.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Grazie per l’illustrazione, Assessore. Dichiaro aperta la discussione e invito i Consiglieri a iscriversi, e a sedersi, sì. Nessuno chiede la parola? Consigliera Borghi, è iscritta a parlare, prego.

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