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CONSIGLIERE LINGIARDI:

Grazie, Presidente. Anche quest’anno siamo a deliberare questo contratto di servizio annuale, come è stato il contratto di servizio dell’anno 2013 e dell’anno 2012. Però il Piano di Risorsa Sociale è un Piano triennale, è un Piano più lungo, che dà le strategie nei tre anni, poi a fine 2014 si farà, naturalmente, quello del 2015 e 2016.

Anche la volta scorsa avevo fatto un appunto su questa questione. Io credo che proprio sui

servizi sociali si debba arrivare a formulare una strategia e, come vediamo, Risorsa Sociale e l’Assemblea dei Sindaci ne fa una strategia triennale. Non capisco per quale motivo, anzi, è stato detto, perché ci sarebbe dovuta essere una profonda revisione rispetto alla questione delle società consortili, però firmiamo ancora un contratto di servizio che è uguale, praticamente, a quello degli anni precedenti.

Quindi una domanda, cioè una domanda, una proposta che faccio, quella di chiedere alla Presidente, o anche al Direttore tecnico di Risorsa Sociale, di poter venire in questa Aula a relazionarci in merito a queste profonde revisioni che ci possono essere e magari anche a fine anno 2014 poterci relazionare circa la previsione del Piano triennale 2015/2016. Questa è una prima questione.

Io, comunque, rimango perplesso quando appunto si fa una scelta dal contratto annuale. È necessario che una società a cui noi partecipiamo, come altri diciotto Comuni, debba avere una prospettiva sui servizi sociali a lungo termine, una prospettiva che permette anche di favorire determinati servizi, anche appunto in funzione poi delle risorse che abbiamo, che arrivando dal Fondo nazionale delle politiche sociali dal Fondo della non autosufficienza. Fare un contratto triennale potrebbe dare un respiro maggiore a Risorsa Sociale; poi è chiaro che ogni anno ci sono risorse in più, risorse in meno, e si potrebbe arrivare a un’integrazione del contratto. Ma il fatto di avere una opportunità da parte di Risorsa Sociale, avere i diciotto Comuni che gli danno, come dire, credito per tre anni, penso che possa essere un’attività di servizi sociali che diventa un’attività che può essere anche chiamata consolidata, nei tre anni futuri.

È chiaro che poi le risorse possono arrivare, possono non arrivare, però ogni anno si può anche integrare il contratto oppure intervenire se le risorse non sono sufficienti. Quindi, questa è la prima questione.

La questione, invece, del 1 euro pro capite per i CDD, i Centri diurni disabili; l’Assessore in Commissione aveva detto che sono circa 800 euro la retta, mi sembra, 1.000 euro, comunque una parte, mi sembra 400 euro, diciamo, lo mette il Comune, 400 euro Risorsa Sociale e 200 euro la famiglia. Ora, in questi giorni le famiglie hanno ricevuto, invece, una lettera da parte di Risorsa Sociale, giustamente l’aveva detto anche l’Assessore, in cui si parla di una applicazione dell’ISEE, ISEE rispetto alla quota di partecipazione della famiglia. Ora, i 200 euro mensili attuali, con questa nuova proposta possono raggiungere gli 840 euro per la famiglia con un reddito ISEE a 25.000 euro.

Ora, è chiaro, far pagare qualcosa in più, forse ne vale anche la pena, ma io credo che ci sia un limite in alto al pagamento della retta da parte della famiglia, che è il limite dovuto all’accompagnamento più la piccola pensione che questi disabili hanno, che di solito - mi han detto, però non ho la certezza - si ferma sulle 700-750 euro. Quindi far pagare di più rispetto a quello che è l’accompagnamento e la pensione del disabile, credo che non sia opportuno ed equo. Questa è una questione, quindi, abbastanza importante.

Se poi abbiamo detto, l’Assessore ha detto che 1 euro pro capite è proprio per i CDD, credo che, attuando questa politica dell’ISEE, molto probabilmente questo euro che daranno i Comuni non sarà speso, perché a queste cifre, evidentemente, la famiglia paga praticamente tutto il soggiorno al Centro diurno disabili. E che su questa questione io… su questa questione proprio non condivido la politica di Risorsa Sociale.

Mi fermo qui in questo momento, poi vedremo di dire qualcos’altro, se ce ne sarà di bisogno.

Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Vi sono altri interventi? Nessun altro Consigliere, prima delle repliche da parte della Giunta?

Nessuno. Assessore, prego.

ASSESSORE ZOCCOLI in PRANDINA:

Grazie, Presidente. Volevo rincuorare il consigliere Lingiardi che, nonostante si sia scelta la forma del contratto, di rinnovare il contratto anno con anno, nulla è cambiato sulle linee di indirizzo, nulla è cambiato sui servizi, nulla è cambiato su quei tavoli che ha promosso Risorsa Sociale nel Piano di zona. Non è assolutamente cambiato nulla. I Comuni che hanno scelto questa via, di approvare il contratto di servizio anno con anno, sono tre, sono Treviglio, Caravaggio e Arcene. Nulla è cambiato per nessuno, per i diciotto Comuni.

Per cui trovo… La nostra era una precauzione, ha avuto la sua ratio proprio per l’evolversi delle normative, che quello che dico oggi non è più valido domani, per cui si è scelta questa via e

non si è interrotto nessun servizio e, soprattutto, nessun aiuto ai più deboli e ai più emarginati.

Per quanto riguarda, invece, il CDD, io avevo detto in terza Commissione che Risorsa Sociale da gennaio non stava onorando le rette, la sua partecipazione delle rete per i CCD, vale a dire il Comune da gennaio stava pagando i suoi 400 euro dovuti di compartecipazione, la famiglia 200, Risorsa Sociale, per un mero disagio di trasferimenti, non riusciva a onorare questa spesa. Da venti giorni si sono trovate le risorse, e se volete vi dico anche le risorse che sono arrivate in più del Fondo nazionale, erano previste zero risorse, sono arrivati 465.000 euro, sul Fondo nazionale per la non autosufficienza zero risorse per il 2013, sono arrivati 267.000 euro, e per il Fondo sociale regionale era di 363.000 euro nel 2013, sono invece arrivate più risorse per circa 400.000 euro.

Per cui è stato assolutamente pagato tutto l’arretrato, io ero molto preoccupata perché c’erano i genitori preoccupati perché lei strutture non ricevevano il dovuto, la quota diciamo, la retta completa.

Per quanto riguarda l’innovazione della compartecipazione delle famiglie; allora, innanzitutto attendiamo l’applicazione dell’ISEE nuova, per cui queste cifre cambieranno. L’ISEE nuova tra gennaio e febbraio sarà attuata. Attendiamo, io non so se voi avete, così, io ho dato una lettura, ma aspetto un approfondimento perché grandi novità ci sono e vedremo poi le compartecipazioni a che punto arriveranno con questa norma nuova.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Assessore, ha terminato?

ASSESSORE ZOCCOLI in PRANDINA:

Sì, grazie. Scusi.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Nessun altro chiede la parola? Prego, Consigliera Borghi.

CONSIGLIERE BORGHI:

Sì, mi domando per quale ragione, visto che i Comuni sembrava che ce la facessero a versare i 3 euro pro-capite, non farlo in toto o in parte, visto che siamo in un momento di grave crisi e che a risentire di questa crisi sono proprio coloro che hanno bisogni in campo sociale. Perché io direi che va beh, se abbiamo coperto la spesa del CDD, molte altre esigenze restano scoperte, per cui io credo che ogni Comune abbia ridotto i servizi sociali; noi sappiamo che, nonostante la cifra della spesa resti tale e quale, alcune drastiche riduzioni a Treviglio sono state fatte. Per cui mi domando perché non lasciare 1 euro, 2 euro, la cifra che concordano i Comuni del distretto.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Assessore, prego.

ASSESSORE ZOCCOLI in PRANDINA:

Grazie. Ora, ci sono dei Comuni che fanno già fatica a dare 1 euro di solidarietà; ci sono dei Comuni che non hanno minori nelle strutture. Per noi 2 euro sono all’incirca 60.000 euro in più; noi a Risorsa Sociale diamo mediamente, perché oltre ai servizi che ho detto, ci sono dei servizi a domanda individuale, che quelli sono fuori budget, fuori i 5,50 e fuori 1 euro.

È stata innanzitutto una scelta del Consiglio d’Amministrazione, e non ci sono solo io, e ben vengano risorse maggiori per non penalizzare ancora di più i Comuni. E mi creda, e mi creda Consigliera, tutti i Sindaci, tutti gli Assessori presenti erano molto contenti di questa cosa, di questa scelta.

Spero che la Regione ci permette anche di trasmigrare questa cifra di 132.000 euro perché, lei la pensa così, il Consiglio d’Amministrazione, ma soprattutto l’Assemblea dei Sindaci, la pensa diversamente.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Bene, nessun altro è iscritto. Dichiaro chiusa la discussione. Invito i Consiglieri a iscriversi per dichiarazione di voto.

CONSIGLIERE LINGIARDI:

Ma, nulla è cambiato…

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Consigliere Lingiardi per la dichiarazione di voto. Prego.

CONSIGLIERE LINGIARDI:

Cos’ha detto?

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Prego.

CONSIGLIERE LINGIARDI:

L’Assessore ha detto che nulla è cambiato sui servizi, e questo mi fa piacere, ma proprio per questo motivo non capisco, ad esempio, quali sono l’evolversi delle normative che appunto si diceva, e proprio per questo, il fatto che non sia cambiato nulla sui servizi, sarebbe stato assolutamente prioritario poter dare veramente a Risorsa Sociale tre anni di contratto, tre anni per poter programmare altri servizi, quelli in più, quelli che si possono, come dire, analizzare durante questo periodo, si possono andare a trovare. Oltretutto mi si diceva di queste risorse importanti che sono arrivate, e di questo sono assolutamente contento, perché mi ricordo che nel 2011, e penso anche nel 2012, il Fondo nazionale delle politiche sociali era diventato non so se il 20-30% rispetto ai cinque, quattro-cinque anni precedenti, e il Fondo della non autosufficienza assolutamente azzerato, e questo è, naturalmente, una cosa positiva.

Appunto per questo, se ci sono risorse in più, se Risorsa Sociale ha davanti tre anni, e li avrà poi nel 2015 e 2016, io non so, ma in questo momento non mi sembra che ci siano normative che vanno a stravolgere un’attività di servizi sociali come questa, io credo che non ci siano. Poi magari arriveranno, certo, le normative ci sono… cambiano tutti i giorni, ma su questo aspetto qui mi è sembrato molto consolidato, invece, in questo periodo. Forse è una delle poche cose che non ha avuto grandi stravolgimenti.

Comunque io sono per una visione diversa, una visione più a lunga anche sui servizi sociali e per poter fare valore aggiunto a tutto quello che si fa, quindi io non è che non sono l’accordo si Risorsa Sociale, ci mancherebbe, è stata costituita quando anch’io ero in Consiglio di Amministrazione, ma è questa tipologia di contratto che il Comune di Treviglio sta facendo da ormai tre anni a questa parte.

Quindi il mio voto sarà di astensione, e penso anche quello del mio Gruppo. Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Nessun altro chiede la parola per dichiarazione di voto? E quindi pongo in votazione il punto n.

8 all’ordine del giorno, avente ad oggetto: “Interventi e servizi alla persona in ambito sociale:

approvazione del contratto di servizio 2014 con Azienda speciale consortile Risorsa Sociale della Gera D’Adda.

Procediamo con votazione in forma palese e con l’ausilio del sistema elettronico.

Dichiaro aperta la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

13 voti a favore, nessun contrario, 4 astenuti.

Il Consiglio approva.

Astenuti i consiglieri Borghi, Lingiardi, Bussini… Astenuti i consiglieri Ciocca Daniela, Bussini, Lingiardi, Borghi; a favore gli altri Consiglieri presenti in Aula.

Passiamo al punto n. 9 all’ordine del giorno, avente ad oggetto: “Adozione Regolamento dei servizi domiciliari”.

La parola all’Assessore ai Servizi Sociali per l’illustrazione del provvedimento.

ASSESSORE ZOCCOLI in PRANDINA:

Grazie, Presidente. La proposta deliberativa sull’adozione del Regolamento dei servizi domiciliari è già stata presentata in Terza Commissione lunedì 9. Questo Regolamento non è mai stato proposto, né approvato dall’Ente, in materia soprattutto di servizi a domanda individuale. Il Regolamento disciplina i servizi domiciliari erogati dall’Ente, come il servizio di assistenza domiciliare, il SAD, il servizio pasti a domicilio, il servizio di telesoccorso e

teleassistenza.

Entrando nello specifico e andando proprio nello specifico del Regolamento, all’articolo 2 troviamo il servizio di assistenza domiciliare, qui ci sono un po’ tutti i criteri. L’assistenza domiciliare, detto in acronimo SAD, è un servizio di assistenza alla persona in difficoltà, che necessita di aiuto, diciamo, nelle attività di vita quotidiana. Il servizio è prestato, ovviamente, a domicilio. I destinatari sono persone anziane parzialmente autosufficienti, portatori di handicap, nuclei familiari soggetti a rischio di emarginazioni, tutti residenti rigorosamente a Treviglio. Questo per l’assistenza domiciliare.

Per quanto riguarda i pasti domiciliari, i pasti veicolati sono rivolti a persone sempre residenti a Treviglio, in difficoltà proprio nel confezionare il pranzo, oppure si alimentano non adeguatamente e sono impossibilitati ad accedere a servizi di ristorazione esterna. I destinatari sono prioritariamente persone anziane, disabili, soggetti a rischio di emarginazione o persone con gravi e particolari patologie.

All’articolo 4 trovate il servizio di telesoccorso e assistenza, anche qui è rivolto prevalentemente a persone anziane che vivono sole, persone affette da parte patologie invalidanti e nuclei familiari con soggetti non autosufficienti o portatori di handicap.

Nell’articolo 7 - scorro velocemente perché ne abbiamo parlato anche in Terza Commissione - la responsabilità di questi procedimenti di attivazione. La responsabilità dei servizi domiciliari, di questi tre servizi, è affidata all’assistente sociale comunale dell’Area Anziani, nonché dei singoli coordinatori dei servizi. L’assistente sociale responsabile del caso effettua anche una valutazione, oltre al colloquio, anche delle visite domiciliari per avere un completo quadro dell’assistito.

Il presente Regolamento, adottato in via sperimentale, è aggiornabile poi dalla Giunta sulla base di indicazioni tecniche per quanto riguarda anche l’ISEE. Infatti la disciplina ISEE assume come unità di riferimento il nucleo familiare anagrafico. Le persone anziane ultrasessantacinquenni e le persone portatrici di handicap con invalidità superiore al 75%

possono riferirsi anche al cosiddetto nucleo familiare ristretto, cioè composto dal solo utente e dal coniuge convivente. Però questo, per un maggior aggiornamento, attendiamo anche noi, diciamo, l’attuazione dell’ISEE nuovo, che avverrà tra gennaio e aprile. Quando andrà in vigore poi la nuova ISEE, si decideranno le fasce e il quantum dovuto dai familiari.

Se andate all’ultima pagina, numero 6, ci sono rappresentati dei criteri di lista d’attesa. Ecco, tutti questi servizi non hanno ad oggi lista d’attesa, però ci è sembrato giusto confezionare un allegato e promuovere questi criteri, che trovate nell’ultima pagina.

Vorrei darvi, a completamento, qualche dato su questi servizi domiciliari. Indubbiamente è un consuntivo del 31.12.2012, perché non è stato ancora effettuato il 2013. Per quanto riguarda il SAD, l’assistenza domiciliare, è offerta a 101 utenti, famiglie o persone sole, in 111 famiglie entrano queste assistenti, per una spesa di 363.000 euro (arrotondo) e un’entrata di 22.000 euro. I pasti veicolati a domicilio sono 118, per una spesa di 213.000 euro e un’entrata di 55.000 euro. Per il telesoccorso, il telesoccorso è usato e goduto da 70 persone trevigliesi.

Questi sono un po’ i dati che mi piaceva dare al Consiglio. Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Dichiaro aperta la discussione e invito i Consiglieri a iscriversi per il dibattito.

È iscritto a parlare il consigliere Merisi; ne ha facoltà.

CONSIGLIERE MERISI:

Grazie, Presidente. Avevo tre richieste, domande che potrebbero essere risolte velocemente, che possono essere risolte velocemente.

Allora, articolo 5, 5.3, Assessore, e 5.4: di regola l’anziano è colui che ha compiuto il sessantacinquesimo anno di età; e poi, 5.4: di regola il disabile è colui che è in possesso. Io credo che sull’età anagrafica e sulla disabilità, quindi su queste due definizioni, non ci sia una regola o non una regola, per cui propongo di sopprimere il “di regola”.

E poi invece, l’avevo già sottolineato in Commissione Terza, articolo 9.2, si trattava di specificare forse, o comunque specificare per iscritto, o quanto meno che sia chiaro per tutti, che le persone portatrici di handicap come invalidità superiore al 75%, se il riferimento era, come si diceva, solo a INPS, invalidità civile, oppure anche INAIL, invalidità da infortunio sul lavoro, con le susseguenti… conseguenti, mi scusi, ripercussioni in ambito lavorativo.

Io ho conoscenti che hanno il 100% di invalidità INAIL, che sono ancora collocati e che

lavorano ancora, e questo devo dire che non può fare che piacere. Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Grazie, Consigliere. Vi sono altri interventi? Consigliere Lingiardi, prego.

CONSIGLIERE LINGIARDI:

Grazie, Presidente. Non so se ho capito bene, ma il consigliere Merisi parlava di togliere il “di regola”, “l’anziano è colui che ha compiuto il sessantacinquesimo anno di età”. Però, molto brevemente, è stato messo perché in alcuni casi, forse, i destinatari dei servizi domiciliari così come sono rappresentati possono essere anche forniti a persone più giovani di sessantacinque anni, quindi non so se è il caso di toglierlo, perché se si toglie si rischia di dare solo…, di escludere una parte, ci sono anche… no?

Non lo so, vedete voi, però è chiaro che se c’è un…

Salvo eccezioni. Okay, comunque ci siamo capiti, l’importante è capirsi anche su questa questione qua.

Niente, per il resto credo che sia, è un Regolamento che va ad applicare praticamente Regolamenti interni e a, come dire, sistemarli in una forma, appunto, da Regolamento di Consiglio comunale, mi sembra assolutamente scritto bene. Lo si userà nella sua parte, ma voglio dire, non sarà un’applicazione nuova, assolutamente, è già attivato.

Vorrei, spererei che non si applicasse mai nella parte delle liste d’attesa, evidentemente, perché eh vuol dire non avere le risorse. Niente, solo questo. Per il resto il Regolamento è fatto bene e non abbiamo nulla da dire su questa questione, anzi, voglio ringraziare i Servizi sociali, che sicuramente si sono impegnati, penso insieme all’Assessore, a sviluppare questo Regolamento. Grazie.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Nessun altro…

Allora, l’Assessore fa proprio l’emendamento proposto dal consigliere Merisi. Vi sono altri interventi da parte dei Consiglieri nel corso del dibattito? Nessun altro?

ASSESSORE ZOCCOLI in PRANDINA:

Posso?

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Assessore, per replica. Prego.

ASSESSORE ZOCCOLI in PRANDINA:

Grazie, Presidente. Beh, per il “di regola” non c’è nessun problema, accettato, anche perché l’età è inconfutabile, cioè sessantacinque anni sono sessantacinque anni, anche senza la regola.

Per quanto riguarda il punto sull’inabilità o comunque un’invalidità certificata, questa che sia dell’INAIL, che sia dell’INPS, viene certificata dalla ASL con la vecchia circolare 4 e andremo poi a dettagliare, perché questa lista d’attesa, questi criteri non li abbiamo mai usati, per fortuna non c’è lista d’attesa e c’è la risposta per tutti, andremo a dettagliare quando ci sarà la necessità di applicare questi criteri per la lista d’attesa. Okay?

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Grazie.

ASSESSORE ZOCCOLI in PRANDINA:

Vedo che non è convinto. È così, è l’ASL che… È così, i miei tecnici dicono così, e ritengo di avere dei tecnici veramente in gamba.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Consigliere Merisi, per replica, prego.

CONSIGLIERE MERISI:

Assessore… grazie, Presidente. Assessore, io non entro in merito sulla bravura dei suoi tecnici,

io posso avere, posso essere di parere diametralmente opposto, e su questo credo che me ne può dare atto.

Il mio discorso era esattamente un altro, non ho fatto la questione sulla certificazione dell’invalidità, lungi da me, perché me ne occupo anche per lavoro. Facevo solo la questione della differenziazione dell’invalidità, posto che sia certificata. Tutto qua. Non vado a sindacare chi l’ha dichiarato invalido; io chiedevo solamente se questa si applica a tutte e due le invalidità. Tutto qua. Poi, sul discorso dei suoi tecnici, non è questa la sede, evidentemente, cioè la sede nel senso che non era il mio stimolo, non era quello lo stimolo, per carità. Era solo un discorso esclusivamente tecnico di riferimento di invalidità, nient’altro.

Poi è chiaro che, a questo punto, se il discorso è questo, che i suoi tecnici sono quelli bravi, allora io posso dire…

Mi faccia finire, Assessore, mi scusi, allora io posso anche dire, al contrario, che sono i colleghi che non sono bravi a certificare l’invalidità, quindi non è questo, eh.

Poi, per carità…

No, certo, è come dice lei, abbia pazienza, cioè non vedo perché sia impedito a ragionare in modo diverso. Con tutto questo, con tutto questo anch’io devo solo dire che il Regolamento è fatto bene. E, al di là delle polemiche precedenti, un Regolamento in più o un Regolamento in

No, certo, è come dice lei, abbia pazienza, cioè non vedo perché sia impedito a ragionare in modo diverso. Con tutto questo, con tutto questo anch’io devo solo dire che il Regolamento è fatto bene. E, al di là delle polemiche precedenti, un Regolamento in più o un Regolamento in

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