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Grazie. Buonasera a tutti. Allora siamo arrivati alla fine di un percorso che ci porta questa sera all’adozione del vostro Piano acustico, peraltro non particolarmente datato perché avete un Piano acustico che risale all’anno 2010, sono state fatte alcune modifiche che questa sera vi illustro con l’utilizzo delle slide che vado di seguito a farvi vedere.

Sostanzialmente, la normativa parte dal 1991, si articola in diverse leggi, sia statali, che regionali, che compongono l’inquadramento, proprio l’architettura legislativa che ha portato pochi anni fa nel 2004 anche a quello che viene definito il decreto delle strade che vedremo per le vostre infrastrutture ha un’importanza strategica.

Dopo l’adozione di questa sera, sostanzialmente, viene messo a disposizione il Piano per le osservazioni per trenta giorni, nei successivi trenta giorni, e il non accoglimento oppure l’accoglimento senza modifiche ci porta diritti all’approvazione definitiva, se dovessero essere, invece, fatte delle modifiche la normativa, questo è un po’ un vulnus diciamo della normativa regionale, prevede che si riapra l’iter e si riadotti il Piano se dovessero venire cambiate delle partizioni dell’azzonamento acustico.

Come vi dicevo, il vostro Piano del 2010, questo di stasera è basato sul Piano di governo del territorio che avete approvato, e quindi sostanzialmente riflette nelle partizione delle sei classi acustiche la pianificazione urbanistica del territorio comunale di Treviglio; è un po’ il Piano regolatore generale, o Piano del governo (P.G.T.) del rumore, è un atto di pianificazione ambientale, e consiste sostanzialmente da parte della Giunta, del Consiglio comunale, dell’ufficio ecologia, di porsi degli obiettivi di qualità ambientale che vanno rispettati per la miglior convivenza possibile tra le sorgenti di rumore e i recettori che sono le aree più protette, quindi le scuole, le case di cura, gli ospedali, piuttosto che la classe II degli edifici residenziali, man mano le classi scalano a quelle più alte, classe III, IV, V, VI, dove è intuitivo che

possiamo vedere una maggiore immissione di rumore nell’ambiente.

Non si possono avere salti di classe, questo lo prevede la normativa, sostanzialmente, non possono essere accostate classi tra loro che non abbiano la continuità, quindi devono essere la III a contatto con la IV, la II, non posso passare da una III a una V, e, viceversa, a classi più basse, sostanzialmente.

Per il discorso delle fasce ferroviarie, sostanzialmente, è legato alla velocità dei convogli.

Vedete che, praticamente, all’interno della fascia ferroviaria abbiamo limiti diurni di 70 decibel, 60 decibel notturno, diurno dalle 6 alle 22, notturno dalle 22 alle 6, questo corrisponde di fatto a una classe V, cioè classe prevalentemente industriale, mentre nella fascia B, più lontana, a 600 metri, il limite si abbassa perché ci allontaniamo ovviamente dalla sorgente.

I recettori sensibili, invece, devono avere una protezione maggiore perché hanno 50 e 40 decibel, rispettivamente nel diurno e nel notturno.

Anche qui, sempre per velocità di progetto differenti, maggiore di 200 chilometri orari, a seconda della velocità del convoglio ovviamente abbiamo delle fasce, e le fasce ferroviarie sono in pratica queste che vedete delineate, qui non c’è l’azzonamento acustico ma ci sono solo disegnate, per farvele comprendere meglio, le fasce ferroviarie di progetto ed esistenti.

Idem, lo stesso discorso viene fatto per le fasce stradali, anche all’interno delle fasce stradali dove abbiamo residenze, aree da proteggere, i limiti sono differenti da quelli attribuiti dal Piano di azzonamento acustico. Quindi queste sono tabelle che scorro velocemente, per non tediarvi.

Ovviamente, abbia fatto insieme all’ufficio ecologia il censimento di tutta la viabilità, i carichi veicolari, i flussi, è stata fatta insieme anche alla Provincia una classificazione della viabilità che vedete qui riprodotta in questa diapositiva, sostanzialmente, viabilità di attraversamento, raggiungimento da Bergamo, e tutti gli attraversamenti futuri dalle infrastrutture che sono in progetto con le loro fasce.

Questi sono i limiti delle classi, i limiti di emissione e di immissione, emissione si misura la sorgente di rumore, l’immissione viene misurata al recettore, e vedete che ovviamente salgono ma mano che ci portiamo verso le classi più alte.

Quindi poi, velocemente, perché le diapositive sono un po’ tante, per tutte le classi abbiamo attribuito, ovviamente, per esempio frazione di Castel Cerreto classe II, tipicamente residenziale, classe III il centro storico di Treviglio perché ha oltre 350 attività commerciali, quindi abbiamo fatto una lunga e non facilissima riflessione con l’ufficio ecologia e urbanistica nelle Commissioni, per arrivare a dare una classe che fosse lo specchio più realistico, diciamo, della realtà, pur essendo una parte di quel centro azzonato da P.G.T. come residenziale, però la presenza di questa attività ci ha portato ad alzare realisticamente la classe, la classe V dedicata a molte delle strade, ovviamente, tutte le aree industriali, e le classi VI invece, V e VI, scusate, sono quelle dove abbiamo le attività a ciclo continuo. La classe VI prevede 70 decibel di giorno e 70 di notte, quindi sono quegli impianti che hanno la stessa emissioni di rumore sia di giorno che di notte. Questi sono gli edifici scolastici da proteggere all’interno delle classi.

Questa è la vostra vecchia zonizzazione del 2010, è una riproduzione.

Sostanzialmente, anche qui si intuiscono le viabilità, la ferrovia, le viabilità che vengono da Bergamo, la 42, tutta la circonvallazione e l’asse ferroviario a sud.

Il Piano di Governo del Territorio, Documento di Piano, con le sue previsioni, il Piano delle Regole, e successivamente quella che è l’area di trasformazione prevista dal PGT, quindi a nord dell’abitato, verso la strada che porta poi verso Bergamo. Pian piano vi faccio vedere come sono state materializzate, disegnate le classi. La classe V e la classe VI, quindi destinata alle attività estrattive, la classe VI di Farchemia e degli altri stabilimenti che hanno un ciclo continuo, e tutte le attività prevalentemente industriali che sono localizzate sul territorio.

Successivamente la classe IV, attribuita alla viabilità di ingresso, di attraversamento, la circolazione, ovviamente scala anche automaticamente dalla classe V. La classe II, Castel Cerreto, tutto quello che è il residenziale che circonda la cintura più centrale della circonvallazione, alla quale invece abbiamo dato, insieme al tessuto agricolo, tipico della classe III mista, nella parte centrale abbiamo dato l’attribuzione della classe III: 60 decibel di giorno e 50 di notte, per intenderci.

Queste sono, nella legenda, poi delle tavole che abbiamo riprodotto, le fasce stradali, le fasce ferroviarie e le classi dalla I alla VI. Qui c’è un particolare, ovviamente, un ingrandimento. I Comuni confinanti sono stati presi in considerazione perché, sostanzialmente, va riprodotta anche questa tavola, vedete, viene virtualmente svuotato l’azzonamento di Treviglio e si tengono in considerazione gli azzonamenti dei Comuni confinanti e le loro previsioni, sempre

con quella regola che non dobbiamo avere il salto di classe. Quindi, poi, la riproduzione del vostro azzonamento va in raccordo, ci può essere il salto di una classe, ma solo di una classe, cioè una III che passa ad una VI, una V che passa ad una IV o ad una VI, ma senza il salto delle classificazioni. Questa è l’area di viale Merisio, che è stata scelta, insieme a delle altre, qui c’è un esempio di delimitazione, per gli spettacoli temporanei. Queste sono aree nelle quali si può andare in deroga ai limiti di immissione per orari e valori in decibel.

Sono state effettuate quaranta misure, che qui sono riprodotte nella tabella, con i decibel rilevati in campo dal fonometro, la durata delle misure; qui sono i grafici tipici delle misure, con i picchi, che sono di solito caratterizzati dal passaggio di autoveicoli sulle strade, rispetto al clima acustico diciamo standard misurato. E queste sono tutte le eccedenze rispetto al limite di classe assegnato; ho misurato, per esempio, non so, su un limite di 60 abbiamo misurato 72 decibel di livello equivalente su tutta la misura, abbiamo un +12, quindi man mano state evidenziate, in queste quaranta misure, le eccedenze.

Qui sono localizzati tutti i punti di misura, con i valori più alti rilevati, questi pallini aranciati o rossi, anche, purtroppo, all’interno del tessuto edificato, perché il riverbero degli edifici molto vicini tra di loro, nelle vie strette, di rotolamento dei pneumatici, la riflessione del segnale sonoro sulle superfici vetrate dei negozi, provoca sostanzialmente un innalzamento dei livelli in decibel, e quindi abbiamo anche fatto una comparazione tra quello che è stato misurato, più rassicurante, il pallino verde e verde chiaro, in alcuni punti, come vedete, e invece delle misure un pochino più critiche, che sono emerse anche all’interno, inevitabilmente, del centro abitato, perché è quasi tutto legato al traffico veicolare.

Le criticità vengono analizzate in una matrice, sostanzialmente, che gli dà delle classi da altissime, alta, media, bassa, sostanzialmente di altissima ce n’è solo una, che supera di più di 15 decibel il limite della classe; sostanzialmente è un recettore sensibile in classe stradale, 50 decibel è il limite, ne abbiamo misurati 66,5, quindi +16,5; a scalare, tutte le altre misure. Qui c’è un particolare, sempre.

Ecco, per concludere, diciamo nell’illustrazione, è chiaro che la normativa nazionale ha degli strumenti previsionali dell’impatto acustico e del clima acustico e la verifica dei requisiti acustici passivi. Prima parlavate di quella opera pubblica al posto della ex Upim, sostanzialmente, con la esistenza, l’edificazione di un teatro, di un luogo di spettacolo.

L’edificio, l’involucro edilizio deve fornire delle prestazioni di fono-isolamento tali da non disturbare all’esterno i recettori o i confinanti, anche, dell’edificio. Quindi la prestazione acustica dell’edificio è molto importante e va fatto in termini di previsione di impatto acustico per tutte le sorgenti (aeroporti, strade, discoteche, luoghi di intrattenimento, ferrovie e quant’altro, centri commerciali) la previsione di impatto acustico; mentre la previsione del clima acustico va fatta ante operam per tutti i luoghi che vogliamo proteggere dal rumore (gli ospedali, i parchi, i nuovi insediamenti residenziali, gli edifici scolastici, gli asili, le RSA e quant’altro).

Quindi questi sono strumenti che l’Ufficio Ecologia e l’Ufficio Tecnico ha per avviare il progetto di edificazione a dei risultati accettabili a inserire quello che è o una sorgente o un recettore nel tessuto urbanizzato, senza che questo ci crei dei problemi, sostanzialmente.

Ecco, gli edifici, la normativa per i requisiti acustici passivi, cosiddetta, risale al 5 dicembre 1997, quindi anche lei ha i suoi annetti, e se fatta rispettare, sostanzialmente il concetto è un po’ quello della legge 10 per l’isolamento termico, cioè l’edificio deve valutare delle prestazioni, soddisfare delle prestazioni di isolamento verso l’esterno.

La documentazione prodotta si articola in diverse tavole, è stata fatta una relazione tecnica a commento delle misure effettuate; abbiamo collaborato con i Consiglieri, con il gruppo che si è occupato della redazione del Regolamento di qualche mese fa, Regolamento delle attività, diciamo, rumorose, quindi all’interno, con il capo dei vigili, ci sono stati diversi incontri di confronto che hanno portato all’adozione di quel Regolamento.

E, per finire, questo acronimo, MIRCA, che sostanzialmente è il mosaico informatizzato regionale della classificazione acustica. Cosa succede? Che Regione Lombardia prende gli shapefile, cioè i file del GIS, col quale è stata composta questa cartografia, come per lo studio geologico e il Piano di Governo del Territorio, assembra questi mosaici della pianificazione urbanistica in diversi Comuni per avere una rappresentazione, poi, Provincia per Provincia e a scala regionale più ampia.

Ho finito.

PRESIDENTE PIGNATELLI:

Grazie, dottore. Dichiaro aperta la discussione e invito i Consiglieri a iscriversi.

È iscritto a parlare il consigliere Merisi; ne ha facoltà.

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