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CONSIGLIERE LOSAPPIO:

Praticamente si riempie di acqua questa vasca? È questo che io voglio capire. Come funziona esattamente? Perché mi pongo il problema secondario che se si riempie può rappresentare un rischio per qualcuno che si può avvicinare e cose di questo genere, come un bambino eccetera. Vorrei capire bene questo fatto.

Prof. PICCINNI:

La vasca è profonda ed è tutta interrata. Il bordo vasca esce di 50 centimetri dal piano campagna.

L'acqua entra da qui, attraversa questo sistema, che altro non è che un dissabbiatore, e fuoriesce. A fine evento, l'acqua che rimane intrappolata qua dentro (che è quella che si è raccolta, i sedimenti eccetera) attraverso una pompa viene portata in questo sistema di trattamento dove abbiamo ancora la separazione delle sabbie e delle altre sostanze inquinanti, e poi i residui (...), in modo che a fine evento, nell'arco di 24-48 ore, questa vasca sarà nuovamente asciutta, pronta ad accogliere un altro evento. Qui abbiamo un sistema di griglie che tratterrà tutto il materiale grossolano, che quando arriva verrà poi raccolto in questi cassonetti e questi cassonetti verranno smaltiti come rifiuti solidi urbani.

CONSIGLIERE LOSAPPIO:

Questa è la domanda che volevo porre ulteriormente, però già mi ha dato la risposta, cioè praticamente la sedimentazione di elementi che possono stare nell'acqua... Va bene, ha detto già la risposta. Grazie.

CONSIGLIERE DAMATO:

Ha detto di non coprirla, cioè, secondo i suoi dati tecnici, sarebbe preferibile non coprirla, però ha anche detto che è totalmente recintata. Comunque ci dovranno essere delle visite periodiche sia in un caso che nell'altro. Tenendola scoperta non potremmo avere dei problemi odorigeni? È solo una domanda, lei da tecnico ci potrà sicuramente rispondere. Grazie.

Prof. PICCINNI:

Ripeto, problemi odorigeni non ci saranno perché nell'arco di 24 ore la vasca viene svuotata. I problemi odorigeni saranno al pari di quelli che sentite camminando per strada attraverso le fogne bianche ovvero non si sentono odori perché, per fortuna, seppure non sempre sia così, questo sistema è un sistema separato, quindi le acque bianche viaggiano da una parte e le acque nere viaggiano dall'altra. Dalle nostre parti, siccome abbiamo sistemi separati – al contrario di quello che avviene nel resto d'Italia, devo dire, dove utilizzano sistemi unitari – questo permette alle fognature bianche di seccarsi quando non piove e di non emettere cattivi odori. Normalmente, se non piove, da lì non esce alcun cattivo odore, quindi non ci sarà né cattivo odore, né ristagno di acqua perché attraverso questo sistema di pompe la vasca verrà svuotata.

Riguardo alla copertura e non copertura mi permetta di essere un po'...

(Intervento fuori microfono)

Prof. PICCINNI:

Per carità, e allora non mi giustifico neanche, perfetto.

(Interventi fuori microfono)

Prof. PICCINNI:

Mi astengo da qualsiasi commento.

PRESIDENTE:

Professore, noi, quindi, comunque vedremo la foce, vedremo il canale che sgorga a mare? È così, ho capito bene?

Prof. PICCINNI:

La foce da noi non viene toccata perché con le nostre opere ci reimmettiamo nel canale esistente.

PRESIDENTE:

Quindi non vedremo più quel canale, quello scolo che va a mare?

Prof. PICCINNI:

No, lo vedrete.

SINDACO CANNITO:

Il Presidente pensava che quel canale sarebbe stato eliminato, invece quel canale viene appositamente lasciato. Il canale H viene appositamente lasciato perché costituisce un arricchimento eco-paesaggistico per il quale la Soprintendenza ha detto: me lo dovete lasciare così perché costituisce un ecosistema da conservare, anche perché quello è un canale naturale.

PRESIDENTE:

Ma io non credo che sia un canale naturale, non ci credo proprio.

Professore, le faccio ancora quest'altra domanda. Ovviamente ho grande rispetto per la Soprintendenza, però visto che va in appalto anche quell'altra gara dell'Acquedotto che per lei farà quel lavoro, quest'acqua che viene pulita da questa vasca non poteva essere reimmessa in quel canale in modo che noi non vedevamo niente? Perché noi barlettani, quando vediamo quel canale, abbiamo un ribrezzo, anche se poi da quel canale uscirà acqua pulita. Anche l'aspetto visivo è importante. Poteva essere immessa l'acqua pulita da quella vasca su quel nuovo impianto che sarà realizzato dell'Acquedotto?

Prof. PICCINNI:

In effetti il Codice dell'ambiente su questo tema dice che le acque di prima pioggia possono essere avviate all'impianto di trattamento se l'impianto di trattamento è in grado di accoglierle. Purtroppo i nostri impianti di trattamento – anzi, non purtroppo, per me è un fatto positivo – i nostri impianti di trattamento sono dimensionati per trattare solo le acque domestiche e complessivamente per Barletta stiamo parlando di 300-400 litri al secondo, che sono tanti, ma come vi ho fatto vedere, qua, per l'estensione che ha il bacino, stiamo parlando di 2 metri cubi al secondo, l'impianto di trattamento non è assolutamente in grado di sopportare questa botta...

PRESIDENTE:

2 metri cubi al secondo?

Prof. PICCINNI:

2 metri cubi, circa 400 litri. Noi potremmo mandare tutte queste acque direttamente all'impianto di depurazione perché è previsto che si possa fare, però il Codice dell'ambiente dice che si può fare se il sistema di depurazione è in grado di sopportarlo; in questo caso no, dovremmo fare un altro impianto di depurazione.

PRESIDENTE:

Prego, consigliere Damato.

CONSIGLIERE DAMATO:

Al di là della volontà già espressa dal Sindaco per la copertura della vasca, io mi chiedevo: coprirla con un sistema apribile risolve il problema che diceva lei di una continua manutenzione? Forse è meglio perché garantisce una sicurezza maggiore e chiunque può andare, nei tempi previsti dai tecnici, ad aprirla e verificare. Non è completamente chiusa neanche con la grata perché ci sarebbero sempre, diciamoci la verità, delle emissioni odorigene. A tal proposito la mia domanda è: sono state previste intorno alla vasca delle essenze arboree odorigene? Non ho sentito quest'ultimo termine.

Prof. PICCINNI:

Quest'ultimo termine non l'ha sentito perché finora non l'abbiamo guardato questo aspetto.

Riguardo alla copertura, ripeto, diciamo che io ho sfiducia purtroppo...

(Intervento fuori microfono)

CONSIGLIERE DAMATO:

Ne tenga conto nel progetto delle essenze odorigene.

Prof. PICCINNI:

Sì. Quello che volevo dire è che la mia è una sfiducia nei confronti degli operatori che noi mandiamo a fare questo tipo di ispezioni, per questo se la vasca è aperta...

CONSIGLIERE DAMATO:

Dobbiamo pensare all'impatto ambientale e alle situazioni che ne potrebbero comunque derivare.

Prof. PICCINNI:

E quindi fate bene a dissentire col mio punto di vista e di pretendere la copertura delle vasche.

Quello di cui lei parla, delle essenze odorigene, personalmente è un argomento che ancora non ho trattato, che non mi è mai capitato di trattare. Potrà essere affrontato sicuramente in fase di progettazione esecutiva e/o, mi permetto di dirlo, anche nelle fasi successive, quando, se questa opera andrà in appalto con il sistema dell'offerta economicamente vantaggiosa, si potranno mettere a confronto più soluzioni da voi indicate nel bando che permettono di superare e migliorare questi aspetti, che, tenga conto, in questo momento risentiranno anche del budget economico a cui siamo vincolati. Noi adesso prevedremo delle coperture che costano il meno possibile perché altrimenti usciamo fuori dal quadro economico, poi potranno essere migliorate in fase di gara richiedendo qualità di materiali migliori di quelli che noi prevedremo in fase di progettazione esecutiva.

PRESIDENTE:

Prego, consigliere Damato.

CONSIGLIERE DAMATO:

Sicuramente quello che dice lei che dovrà essere fatto successivamente noi lo accogliamo, però è anche vero che un'importante opera di questo genere, attesa da decenni e che oggi finalmente vede un primo passo per la sua concretizzazione, avrà un impatto sulla cittadinanza e su tutti coloro che abitano in quella zona, per cui prevedere già degli indirizzi – e comunque l'amministrazione già si è espressa, il Sindaco è stato chiaro – non fa male perché garantisce e tranquillizza i cittadini.

PRESIDENTE:

Prego, consigliera Maffione.

CONSIGLIERA MAFFIONE R.:

Al di là dell'idea che il Sindaco ha espresso sulla questione delle vasche, la mia domanda è più o meno attinente agli odori, però più riferita agli insetti, nel senso: non c'è il rischio che una vasca lasciata aperta possa essere poi un sito di proliferazione per gli insetti volanti, striscianti eccetera? E comunque, anche se prevediamo delle coperture, credo che la zona tecnicamente debba essere trattata e manutenuta non solo per gli odori, ma anche per gli insetti perché rischiamo di creare un sito di attrazione. È una domanda che le faccio al di là della copertura o meno.

Prof. PICCINNI:

Attrazione no perché, come vi ho detto, la vasca dopo ogni evento meteorico viene svuotata, quindi alla fine rimane asciutta. Se nel periodo estivo abbiamo l'ultima pioggia a metà giugno, la vasca viene svuotata e a luglio sarà vuota, quindi le uova di zanzara non ci dovrebbero essere, perciò da questo punto di vista non c'è il rischio di proliferazione di insetti. Nel resto le esperienze che ho di gestione di altre vasche di questo tipo non hanno mai portato a cose di questo tipo. Che poi queste opere possano essere oggetto di insediamento di altri tipi di animali il rischio c'è, ma è come quello di trovare un topo dentro casa o una serpe in giardino. Non le posso dire di no. Anche a casa mia - io abito al primo piano, a Bari - mi sono trovato un topo dentro casa. Non mi può chiedere di garantirle che assolutamente non ci saranno. Sono animali che vivono tranquillamente nei prati, che vivono in luoghi umidi naturali com'è la foce, che vagano nel loro habitat. Se poi andranno anche ad interessare queste vasche non è un problema, è un fatto naturale, non lo vedo come un pericolo o un nocumento insomma.

(Intervento fuori microfono)

Prof. PICCINNI:

Il problema delle zanzare mi preoccupa di meno. Il problema delle zanzare ce l'avrei sicuramente adesso per il ristagno. Quando si crea la barra di foce è un fatto naturale, cioè in un periodo di mancanza di pioggia la foce tende a chiudersi, poi quando piove la barra si riapre, è un fenomeno naturale. Nel momento in cui la barra si chiude ci sono dei ristagni d'acqua e lì in maniera naturale si svolge tutto un micro-habitat che comprende anche la prolificazione delle zanzare, l'insediamento di animali di tutti i tipi, quello che la natura prevede.

PRESIDENTE:

Prego, consigliere Basile.

CONSIGLIERE BASILE G.:

In maniera più generale, anche secondo la sua esperienza su opere di questo genere, la manutenzione di questo tipo di impianto deve essere comunque fatta in maniera regolare? Operativamente la manutenzione, poi, a chi spetterà, al proprietario dell'opera? Che in questo caso, mi pare di capire, sarà il Comune di Barletta che se ne accollerà l'onere con una certa frequenza, quindi bisognerà anche capire con che frequenza bisognerà rimuovere i sedimenti, perché va bene che la vasca rimarrà vuota e si asciugherà, però bisogna rimuovere i sedimenti da quella vasca in maniera da mantenerla sempre operativa, altrimenti il suo volume si riduce e rischiamo che esondi. Anche in questo caso, quindi, prima di dire anticipatamente "la chiudiamo" o "non la chiudiamo" bisognerebbe anche valutare questo tipo di considerazione. Era questo che volevo sapere, in che modo bisognerà poi fare una manutenzione corretta che dia la possibilità di non avere problemi.

Prof. PICCINNI:

Questo è dato da quello che prevede la norma, cioè dal piano di manutenzione. Esisterà un piano di manutenzione, che noi allegheremo al progetto esecutivo, che detterà i tempi. In particolare le porto

un'esperienza perché mi è capitato su Bari di progettare la prima vasca di prima pioggia costruita, realizzata e autorizzata dalla Provincia di Bari quando fecero il centro commerciale della Mongolfiera.

Là c'è a vasca di prima pioggia – ce ne sono più di una – progettata da me. Siccome era una cosa nuova, la Provincia ci prescrisse che dopo ogni evento meteorico dovessimo prendere dei campioni, fare delle analisi, verificare la tipologia di refluo per lo scarico, fare la pulizia e dare delle rendicontazioni. Abbiamo avuto la fortuna/sfortuna di dover gestire in maniera monitorata questo tipo di opera anche con analisi. La manutenzione programmata prevedeva che dopo ogni evento io andassi lì a pulire le griglie, a verificare se il dissabbiatore aveva funzionato bene e tutto quanto. Il tutto per due anni è andato benissimo. Non so quanti di voi abbiano frequentato il centro commerciale La Mongolfiera di Bari. La vasca sta proprio al centro, vicino all'ingresso. Avete mai sentito cattivi odori?

No perché non ci sono.

PRESIDENTE:

Consigliera Carone, prego.

CONSIGLIERA CARONE:

Io volevo chiedere esattamente di questi 2 milioni 200 mila euro qual è la parte che compete al Comune e qual è la parte finanziata dall'accordo di programma tra Regione e Ministeri. Poi vorrei chiedere ai progettisti di chiarire come si è arrivati ad un incremento dei costi di 700 mila euro che leggo nella delibera. Grazie.

Arch. SGOBBA:

1 milione 150 mila euro sono fondi ministeriali e 1 milione 50 mila euro sono fondi comunali. La cifra complessiva è quella di cui abbiamo parlato, 2 milioni 200 mila euro, di cui di lavori sono 1 milione 540 mila, poi bisogna aggiungere le spese generali, i costi per acquisizioni eccetera.

(Intervento fuori microfono)

Prof. PICCINNI:

Dal nostro punto di vista i costi non sono mai aumentati. Tenga conto che il progetto a base di gara era un progetto preliminare, con delle valutazioni preliminari. Noi abbiamo applicato il prezziario della Regione Puglia 2019, che ovviamente è il più recente, e quello è l'importo che è uscito; non mi chieda come mai, dal computo quello è uscito insomma. E comunque ribadisco quello che ho detto all'inizio:

purtroppo per voi, questa non è un'opera optional, al di là della salvaguardia eccetera, ma esiste il Codice dell'ambiente che obbliga alla realizzazione di queste opere.

PRESIDENTE:

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