• Non ci sono risultati.

Sì, soddisfatto in parte, nel senso che alla luce in punta di Regolamento di quanto detto dall’assessore Mangano senza ombra di dubbio nulla eccepisce il Regolamento, ovviamente, però, molte volte i Regolamenti non bastano, e in effetti quel passaggio è pericoloso, perché soprattutto nelle ore notturne, o comunque in serata, quando si abbassa la visibilità, a meno, anche a me personalmente è capitato di incrociare dei pedoni su quella zona. Poi, certo, c’è chi rispetta ovviamente la segnaletica, chi un po’ meno, io mi auguro che, eventualmente, potenziando ulteriormente la segnaletica si possa ovviare ad un problema che comunque c’è.

Non discuto che siano rispettate le normative di distanze, di dimensioni e tutti gli accorgimenti relativi alla sicurezza, poi in effetti ho notato, passandoci più volte in automobile, che quel tratto ha un indice di pericolosità importante.

Per cui mi auguro, ecco, appunto, che dopo quest’interpellanza, con il potenziamento della sicurezza, dei segnali di sicurezza, si possa perlomeno ovviare. Fortunatamente fino ad oggi non è accaduto nulla, facciamo gli scongiuri, non vorrei portar male io, ed essere il gufo della situazione, però, ecco, sicuramente è un tratto che io ritengo essere pericoloso, sono arrivate anche delle segnalazioni in merito, quindi sentivo il dovere di dover presentare un’interpellanza.

Per cui, ecco, attendiamo fiduciosi. Grazie.

PRESIDENTE COLOGNO:

Grazie, Consigliere.

Veniamo al punto n. 3 all’ordine del giorno: “Interpellanza urgente presentata dal consigliere Calvi riguardante il progetto di discarica di amianto della TEAM all’ex cava Vailata”.

“Il sottoscritto Emanuele Calvi, Consigliere comunale del Gruppo Movimento 5 Stelle, premesso

che a fronte degli obblighi derivanti da normativa vigente circa la bonifica dell’RCA, rifiuto contenente amianto, lo smaltimento dello stesso per l’intervento in discarica manifesta contaminazioni ambientali, testimoniata da numerose pubblicazioni mediche e scientifiche, tale inquinamento è relazionabile alle indagini epidemiologiche condotte negli ambiti di contaminazione per esposizione diretta alle fibre di amianto, come ampiamente documentato dal RENAM, Registro nazionale dei mesoteliomi, dunque per logica conseguenza possiamo ritenere ugualmente pericolosa per la salute dei cittadini l’esposizione di dispersione ambientale di particelle di amianto; la paralisi politico-burocratica dell’iter di approvazione relativo alle autorizzazioni di utilizzo della scarica lombarde ha, di fatto, ridotto la possibilità a qualsiasi livello di procedere alle verifiche di un percorso diverso come denunciato dal Gruppo consiliare regionale Movimento 5 Stelle riguardante i procedimenti di inertizzazione fisico-chimica dell’amianto; i relativi costi occulti della realizzazione di tale discarica sono completamente a carico della comunità, dalle spese sanitarie generate dalla patologia specifica al deprezzamento del patrimonio immobiliare privato e pubblico; la società partecipata TEAM, con capitale al 51% del gruppo Rota Nodari e al 49 dalla SABB, società di 35 Comuni della Bassa Bergamasca, vede, di conseguenza, direttamente coinvolto il Comune di Treviglio nelle procedure riguardanti l’iter di autorizzazione del progetto di discarica d’amianto; considerato che dalle dichiarazioni rese dal Sindaco Imeri al Corriere della Sera nell’edizione di Bergamo in data 6 marzo 2017, e successivamente alla Conferenza dei Servizi, siamo contrari e la Regione rischia di autorizzare un impianto dove arriveranno i rifiuti da tutto il mondo, senza risolvere i problemi che abbiamo in loco, si evince una chiara posizione antitetica dalle dichiarazioni rese nello stesso articolo dal Presidente del Comitato tutela ambiente, Giovanna Galli: il progetto è privo di VIS, Valutazione di Impatto sulla Salute, e dell’indice di pressione, i due strumenti più moderni messi a punto dalla Regione per valutare interventi impattanti, si deduce una carenza procedurale nell’iter di approvazione; la mozione 802, in data 14 marzo 2007, concernente la sospensione della procedura di Autorizzazione Integrata Ambientale, AIA, è stata approvata, chiede al Sindaco Imeri di riferire al Consiglio comunale l’indirizzo amministrativo che intende opporre all’autorizzazione del progetto di discarica di amianto”.

Risponde il Sindaco.

SINDACO IMERI:

Grazie, Presidente. Abbiamo rischiato stasera di essere qui non solo a rispondere a quest’interpellanza, ma anche a fare comunicazioni del Sindaco in merito alla Conferenza dei Servizi, che inizialmente era programmata per la giornata di ieri, e che invece – com’è stato indicato anche sulla stampa – è stata prorogata al 7 aprile, è stata posticipata a seguito di una nota di Regione Lombardia che parla di “ulteriori elementi sopraggiunti”, e immagino, spero, e penso che sia chiaro il riferimento alla mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, che è una mozione che non va a dire un “no” generico alla discarica di cemento amianto, ma che pone una questione molto forte, sulla quale anche noi nella Conferenza dei Servizi del 7 marzo abbiamo puntato l’attenzione.

Cioè, un conto è l’iter della bonifica che è stato definitivamente approvato in termini di approvazione del Piano di bonifica presentato da TEAM dal Comune di Treviglio, come ci siamo impegnati a fare nella Conferenza dei Servizi del 7 marzo, un conto è il procedimento di AIA, e la mozione punta chiaramente su questo dicendo che Regione Lombardia invita… il Consiglio regionale invita il dirigente a non sottoscrivere l’atto autorizzativo dell’AIA fino all’esito del ricorso al Consiglio di Stato che il Comune di Treviglio ha promosso, e per il quale ha promosso anche due istanze di prelievo in data 23 gennaio e 21 febbraio.

Questo perché? Perché potremmo trovarci nella situazione paradossale di avere un’AIA approvata a fronte, poi, di un Consiglio di Stato che, ci si augura in breve tempo, possa ribaltare la sentenza del TAR, che noi continuiamo a ritenere assolutamente deficitaria e molto contestabile.

Ovvio che in mezzo a questo, quindi all’iter procedurale, e a un’espressione forte del Consiglio regionale, ci sta anche tutta la parte tecnica, e la parte tecnica è esplicitata per quanto riguarda il Comune di Treviglio come posizione nel parere che abbiamo trasmesso formalmente a Regione Lombardia in relazione alla Conferenza dei Servizi del 7 marzo, che nelle intenzioni iniziali sembrava dovesse durare poco e portare all’approvazione dell’allegato tecnico dell’AIA, in realtà è durata quasi 9 ore, e grazie a un’opposizione ferma da parte nostra, e da alcune criticità emerse qua e là, è stata poi, appunto, rinviata.

Sottolineo quali sono i temi principali che noi abbiamo posto. Abbiamo posto una questione ancora sul rispetto del franco di falda, e in questo ci ha confortato anche il parere della Provincia, che ha espresso a sua volta alcune perplessità sul fatto che i valori riportati da tempo fossero relativi a un ordine temporale molto breve rispetto ai vent’anni previsti dalla normativa, che è quello che noi continuiamo a dire; su una questione urbanistica di incompatibilità, è vero che l’AIA fa variante, ma è chiaro che se il Comune di Treviglio ha previsto una determinata destinazione quella va già nella logica di dire che quell’area non è adatta a un impianto di questo tipo; relativamente al carico ambientale e a fattori di pressione, di cui appunto si parlava e veniva ripreso anche dall’interpellanza, e che anche il Comitato tutela ambiente, che in quella sede ha presentato il suo parere, ha fortemente sottolineato, e ovviamente l’impatto sulla salute, per il quale noi abbiamo interpellato prima l’ATS, e oggi anche l’INAIL, in relazione agli sviluppi poi futuri.

È chiaro che il tema principale è quello del Consiglio di Stato, cioè oggi noi continuiamo a porre questioni tecniche sulla falda, sull’urbanistica, sull’impatto sulla salute e sul ritombamento degli scavi, eccetera, eccetera, ma è chiaro che ormai dal punto di vista amministrativo ci auguriamo che l’istanza del Consiglio regionale, così come il parere del Comune di Treviglio, cioè di sospendere l’iter, o quantomeno di non rilasciare l’autorizzazione fino al Consiglio di Stato, è il tema principale.

Mi permetto anche, visto che è stata citata la dichiarazione, quando si parla di “rifiuti da tutto il mondo” è chiaramente un’esagerazione della stampa, ma in quella sede è stato espressamente chiarito dal funzionario di Regione Lombardia che non ci sono vincoli, e questo in parte lo sapevamo perché si è verificato anche per l’inceneritore, eccetera, eccetera, di Dalmine, ma non ci sono vincoli sulla destinazione, e quindi, paradossalmente, quell’impianto potrebbe servire a qualsiasi Regione d’Italia, tranne che… non dico a Treviglio, non dico alla Provincia di Bergamo, ma neanche alla Regione, quindi potrebbero arrivare i 220.000 metri cubi di amianto da tutta Italia, tranne che dal nostro territorio.

E questo lo dico non perché penso alla discarica, ma lo dico per rispondere a coloro che stanno sostenendo che noi siamo contrari alla discarica e quindi vogliamo che l’amianto resti sui tetti.

Personalmente ritengo che questa sia una fesseria, perché nessuno di noi vuole che l’amianto resti sui tetti, ma è anche vero che oggi l’amianto non resta sui tetti, perché chi lo vuole smaltire va da qualsiasi società e viene smaltito.

Il sottoscritto ha firmato anche oggi un’ordinanza di rimozione verso un privato, e dovrà ottemperare, e non è impossibilitato a ottemperare perché non c’è la cava Vailata disponibile, e quindi non è quello il nostro obiettivo, noi abbiamo sempre detto che l’amianto deve essere rimosso dai tetti, e abbiamo fatto un’azione anche sugli immobili del Comune, e sicuramente andremo nella direzione di sensibilizzare la cittadinanza, noi stiamo dicendo che quell’area, come abbiamo dimostrato, e se abbiamo approvato un progetto di bonifica già questo va a smentire il procedimento di VIA, che diceva che l’area era idonea, già quello basterebbe, se parliamo oggi di bonifica, se parliamo di indice di pressione, se parliamo di impatti sulla salute, in un’area che è compresa tra Bre.Be.Mi., Stazione Centrale e centro abitato della città, ditemi voi se questi non sono già elementi sufficienti a dichiarare non solo la nostra contrarietà, ma a supportarla con azioni concrete.

In questo il Comitato di tutela ambiente si sta rivelando davvero efficace, perché anche loro stanno facendo un’opposizione molto concreta, investendo anche – e di questo ringrazio i cittadini, il Comitato e le associazioni che hanno aderito – in soldi, di tasca loro, per supportare anche poi tutti i ricorsi e le azioni anche legali che sono state fatte, e questo credo che sia un bel segno di collaborazione tra la cittadinanza e il Comune per raggiungere un obiettivo, che è quello dichiarato più volte, di dire “no” a questo impianto.

Spero di essere stato esaustivo.

PRESIDENTE COLOGNO:

Grazie. Prego, consigliere Calvi.

CONSIGLIERE CALVI:

Grazie, Presidente. Ritengo la risposta del Sindaco soddisfacente, anche perché io stesso ho partecipato all’assemblea del Comitato di tutela ambiente, lei era presente, ha chiaramente esposto sia… ha spiegato chiaramente l’iter e l’opposizione del Comune alla discarica.

Aggiungo solo che le mie considerazioni forse erano di natura più ampia anche rispetto alle

Amministrazioni presenti e passate, una certa inerzia politica… se noi facciamo un ragionamento semplicissimo, si è manifestata una certa inerzia politica, perché dal decreto legge 257 – vado a memoria – del ’92 sono passati 25 anni, e dopo 25 anni la soluzione è:

interrare semplicemente l’amianto. Cioè, mi sembra paradossale quantomeno, visto che noi stessi, come piccolo Comitato, ci siamo occupati negli anni scorsi della faccenda, abbiamo cercato di vagliare le possibili soluzioni, e la domanda che ci poniamo “se l’abbiamo fatto noi”, perché il sistema politica non l’ha pensato in tutti questi anni, perché non si è provveduto a trovare vie alternative e sicuramente durature, soluzioni che avrebbero portato alla definitiva – scusatemi il gioco di parole – risoluzione del problema.

Per quanto riguarda poi, ovviamente, il discorso dell’amianto sui tetti, ha perfettamente ragione, non c’è alternativa, in qualche modo dobbiamo ricorrere.

Io mi auguro chiaramente che non sia la discarica, noi siamo completamente contrari all’idea di interrare l’amianto per i motivi sovraesposti, per tutto quello che si è detto, per quello che ha detto lei, spero unicamente che tutte le forze politiche cittadine siano compatte insieme alla cittadinanza e si oppongano assolutamente a quest’idea. Grazie.

PRESIDENTE COLOGNO:

Grazie, Consigliere.

Veniamo al punto n. 4 all’ordine del giorno: “Interpellanza presentata dai consiglieri Rossoni e Sonzogni riguardante le alberature di via Canonica”.

(ndt, intervento fuori microfono)

Sì, l’aveva precisato ai Capigruppo. Vuole firmarla?

“Premesso che nel bilancio comunale risultano previste per l’anno 2017 opere di manutenzione del verde cittadino per circa 350.000 euro; lungo la via Canonica dal sottopasso della ferrovia fino alla stazione Geromina nel corso degli ultimi anni si è dovuto procedere al taglio di alcuni longevi esemplari di pioppo cipressino, Populus nigra Italica, alberature ad alto fusto che dall’impianto degli anni ’60 caratterizza il collegamento tra la città e la frazione senza provvedere alla successiva reintegrazione con nuovi esemplari; tale depauperamento degli elementi arborei determina l’impoverimento qualitativo dell’elemento viale nella percezione complessiva del paesaggio urbano; l’importanza storica e paesaggistica del viale alberato, che connota e caratterizza sin dalle sue origini l’identità della frazione Geromina, è tutelata dal P.G.T. comunale che riconosce questo particolare elemento valore qualificante del paesaggio urbano, tutto ciò premesso si interpellano Sindaco e Assessore competente ai Lavori pubblici per conoscere se all’interno delle somme stanziate per la manutenzione del verde cittadino sia compresa anche la spesa necessaria alla reintegrazione delle alberature mancanti lungo la via Canonica e, nel caso ciò non fosse previsto, si chiede di provvedere affinché nelle opere di manutenzione del verde venga compresa anche quest’integrazione delle alberature lungo la via Canonica, quantificabile nel n. di circa 25 elementi, nel tratto tra il sottopasso, la ferrovia e la frazione Geromina, in considerazione dell’importanza che tutti i viali alberati hanno all’immagine della nostra città”.

Risponde l’assessore Mangano.

ASSESSORE MANGANO:

Grazie, Presidente. Con riferimento all’interpellanza in oggetto si rileva che la cifra stanziata dall’Amministrazione comunale per la manutenzione del verde cittadino per l’anno 2017 ammonta ad euro 350.000 ed è finalizzata ad interventi di manutenzione ordinaria.

Relativamente alla suddetta somma la quota di euro 250.000 è stata utilizzata per tagli del tappeto erboso, pulizia dei tornelli, innaffiatura, pulizia delle aiuole dalle erbe spontanee, taglio delle siepi, tutela igienica dei parchi pubblici e gestione degli impianti di irrigazione, la restante parte è stata impegnata per la potatura, ormai completata, di circa 1.300 alberi, l’abbattimento di circa 40 alberi e la levatura di ceppi relativa ad abbattimenti eseguiti negli anni precedenti.

L’Amministrazione comunale nell’ambito del suo programma di mandato ha previsto anche l’effettuazione di una serie di interventi di miglioramento del servizio, tra i quali è compreso anche un piano di sostituzione delle alberature mancanti nei filari presenti lungo i viali cittadini, il cui finanziamento è inserito nel Piano degli investimenti e distribuito nel quinquennio di mandato in funzione della priorità e degli equilibri finanziari.

Già si è iniziato ad operare in via Canonica, dove si è dato corso alla prima fase di intervento consistente nella piantumazione dall’innesto di via Cagnola fino all’incrocio con via Fara di una

nuova tipologia di alberi, carpini piramidali, che garantiscono una maggiore sicurezza data dalla qualità del legno di cui si compone la struttura, pur garantendo una forma similare alla specie preesistente, cioè quella dei pioppi cipressini.

Il programma di intervento proseguirà con l’abbattimento degli alberi rimasti e la sostituzione totale dell’alberatura sui successivi tratti della via.

Pertanto, in sede di manutenzione straordinaria, a differenza della manutenzione ordinaria, è inserito nel programma l’integrazione sia per via Canonica, ma anche per gli altri tratti dei viali cittadini.

PRESIDENTE COLOGNO:

Grazie. Prego, Consigliera Rossoni. Consigliere Molteni, scusi.

CONSIGLIERE MOLTENI:

Volevo chiedere, scusi, se non ho sbagliato a capire dal passaggio, che verranno quindi abbattuti gli altri alberi e sostituiti, cioè i pioppi che ci sono, con questo intervento?

(ndt, intervento fuori microfono: “Per motivi di sicurezza”) Perfetto. Mi sa magari dire una tempistica, o comunque non…?

ASSESSORE MANGANO:

Prevediamo nel corso del 2017 di fare già un primo intervento.

CONSIGLIERE MOLTENI:

La ringrazio.

PRESIDENTE COLOGNO:

Grazie. Veniamo al punto n. 5 all’ordine del giorno: “Approvazione Piano delle alienazioni anno 2017-18-19”.

La parola all’assessore Nisoli.

Documenti correlati