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CONSIGLIERE PIGNATELLI:

Grazie, Presidente. Le vacche magre e brutte divorano le sette vacche grasse e belle; questo mi è venuto in mente ascoltando il dibattito, e la citazione della Genesi la faccio anche per dimostrare che i miei anni di catechismo non sono passati invano, visto che siede fra i banchi del Consiglio la mia catechista, cui sono ovviamente affezionato.

(ndt, intervento fuori microfono)

Sì, e in passato anche il mio primo professore di religione al liceo, che era Paolo Pirola. Dopo anni di abbondanza, o almeno apparente, il bilancio di Treviglio inizia a mostrare segni di evidente sofferenza: sono le vacche magre. Questi segni sono facilmente percepibili, chi mi ha preceduto negli interventi li ha evidenziati, quindi ci sorvolo velocemente, ma alcuni elementi sono proprio indicativi di quello stato in cui spesso si trova con una Pubblica amministrazione, che va a ricercare adesso le risorse che normalmente avrebbe reperito o ottenuto o incassato non nell’anno corrente mai nei periodi di imposta successivi o nelle annualità successive. È il caso della lotta all’evasione, con la previsione - che ci è stata riferita nello scorso Consiglio - di procedere con gli accertamenti per due annualità anziché una sola, è il caso della richiesta fatta al trevigliese di anticipare per un quinquennio il pagamento del costo del servizio di illuminazione votiva, si è detto son pochi soldi, sono 200.000 euro, però sono una buona parte del disavanzo nella parte corrente del bilancio, scusate la ripetizione, e l’applicazione pure degli oneri di urbanizzazione alla parte corrente del bilancio tradisce una difficoltà che è ai più evidente, tenendo conto soprattutto che negli anni passati questo fenomeno era stato contratto e per alcuni periodi addirittura evitato.

E allora, se da un lato vi è un problema sulla spesa corrente, questo poi si riflette anche su una contrazione della spesa corrente, anche perché il legislatore impedisce anche per il 2017 di mettere mano alle aliquote tributarie. La spesa corrente si riduce, non sono però con onestà in grado di fare una valutazione sulla qualità della riduzione della spesa perché non siamo in possesso del PEG, quindi vediamo che nei capitoli la spesa si riduce, ma dove vengano poi sottratte le risorse non possiamo dirlo; avremmo potuto dirlo nel momento in cui ci fosse stata data una bozza, un brogliaccio del PEG, ma questa Amministrazione, come la precedente, evidentemente non ritiene opportuno fornire questo strumento di valutazione al Consiglio comunale, tecnicamente anche in maniera corretta.

Sulla qualità della spesa ridotta ci torneremo sicuramente quando avremo poi in mano il PEG, una volta che la Giunta l’avrà licenziato. Sotto questo profilo quindi la spesa corrente, la spesa in conto capitale non gode, e quindi anche le entrate non godono di una situazione di maggiore solidità.

Un riferimento l’hanno fatto tutti al Foro Boario, e credo meriti di essere brevemente ricordato anche in questo intervento: da un lato c’è un aspetto politico di scelta, prima che di bilancio, la decisione del Giudice amministrativo ha concesso, incredibilmente, una seconda opportunità di rivalutare la destinazione di quell’area e di ripensare, assieme a tutti i trevigliesi, il futuro urbanistico di quella porzione di città, ma in realtà di tutta la città. Questa Amministrazione non ha ritenuto di effettuare, assieme alle forze politiche, alle forze sociali e ai trevigliesi tutti, un confronto alla luce appunto di questa opportunità che il Giudice ha concesso, ed è questo sicuramente già una ragione di contrasto rispetto alle posizioni del mio partito. Ma, se non si è voluto ripensare alla destinazione del Foro Boario, si è però provveduto a mantenere l’alienazione come previsione del bilancio, a mantenere il cespite nell’elenco dei beni alienabili, e si è prevista la sua alienazione nel 2017, con una scelta, come è stato già detto da chi ha parlato prima di me, che appare poco credibile sulla tempestività dell’alienazione, poco credibile e anche incoerente, perché da una parte l’Amministrazione dice: faccio appello avverso la decisione del Giudice di primo grado e quindi attendo il Consiglio di Stato, perché probabilmente ho sempre l’intenzione di alienare il cespite a Ossidiana per 4 milioni e 6 e so che ci impiegherò più di un anno ad avere un provvedimento giudiziale in appello, ma contemporaneamente entro i prossimi sei mesi prevedo anche l’alienazione a 5 milioni e 100.

Delle due l’una: se ritengo di venderlo entro l’anno a 5 milioni e 100, probabilmente non è a Ossidiana, e quindi perché mi devo spendere 18.000 euro del contribuente per gravare la sentenza di primo grado dell’appello?

Ma non è soltanto la alienazione di Ossidiana, che costituisce sicuramente la parte preponderante degli 8,3 milioni di euro previsti di alienazioni, vi sono anche altri cespiti che sono almeno dal 2014 lì pronti ad essere venduti ma che non trovano acquirente, come la casa di Oltre il Colle per un milione e mezzo, quindi le alienazioni, su cui ovviamente ci sono dei seri dubbi sulla loro possibile effettuazione nel corso dell’anno 2017, sono almeno per un valore di 6,2 milioni, su 8,3 di alienazioni complessive previste. E siccome su queste alienazioni poi si regge anche la parte investimenti del bilancio, viene la seconda considerazione, dopo quella che abbiamo fatto sulla parte corrente, che anche la parte di investimenti sia stata redatta, ma che in realtà poi non possa trovare concreta realizzazione, tant’è che poi viene prevista l’accensione di nuovi mutui per 3 milioni. Ovvio, non riescono a vendere, non ho altre risorse, la legge mi consente di accendere nuovi mutui perché gli indici di rigidità del bilancio non sono stati ancora superati, i limiti di legge.

Che poi sia questo tecnicamente possibile e lecito è un conto, che sia anche opportuno politicamente è un’altra vicenda, e probabilmente, alla luce dell’indebitamento complessivo dell’Ente, forse l’accensione di mutui o di leasing in costruendo, che poi comportano comunque il pagamento di canoni annuali che incidono sulla spesa corrente, poteva non essere opportuno.

Del resto, i dati che ci sono stati forniti indicano un debito pro capite dei trevigliesi, in realtà dei residenti, che passa dai 1.219 euro del 2016 ai 1.241 euro del 2017, in previsione, e tra l’altro l’indebitamento indicato in bilancio non tiene conto del debito contratto per l’intervento su piazza Setti, che formalmente è un impegno sottoscritto con la banca da un soggetto terzo rispetto all’Ente, ma il soggetto terzo paga canoni mensili per la restituzione del mutuo con il denaro che gli viene fornito dal Comune in forza della convenzione con cui gli abbiamo ceduto la gestione dei parcometri per i prossimi cinquant’anni, se non ricordo male.

E allora anche questo è un elemento che fa riflettere sulla bontà delle scelte e sulla direzione verso cui stiamo andando. Nel bilancio poi non si trovano…, nel DUP e poi nel bilancio non si trovano invece delle iniziative volte per esempio a un concreto rilancio dell’edilizia locale, con uno sconto sugli oneri per chi ristruttura, per chi sistema casa e per chi sistema il capannone o quelle altre iniziative che pure potrebbero avere un impatto sociale, come il bonus bebè che è stato già bocciato. Però, è vero, questi sono spunti che provengono dal mio programma, per cui lì rimarranno.

Concludo per esser breve, per non tediarvi. Questo è un bilancio di crisi, vi sono problemi sulla parte corrente che sono stati tecnicamente e formalmente risolti, ma non è venuto meno il problema sostanziale che li ha generati, questo è un bilancio con una parte di investimenti tutto sommato modesta rispetto ai valori previsti nel bilancio del ’14 e del ’15, siamo a meno 1,6 e meno 1,9 milioni di euro, è stato anche ricordato ciò che diceva Minuti, che non tutti gli anni sono uguali, è senz’altro vero, quindi probabilmente anche quest’Amministrazione è come quella che governava Minuti, e non è forse migliore se fa le stesse cose, e questo… perché spesso viene detto che meglio di voi non c’è mai stato nessuno nella storia di Treviglio.

Questo è un bilancio che non ha avuto la voglia e non ha intenzione di ridiscutere la destinazione di Foro Boario, e questa è una scelta politica che Forza Italia non condivide, questo è un bilancio che ha scarsa attendibilità per ciò che riguarda le previsioni, specialmente per quelle relative alle alienazioni previste per il 2017.

Queste sono, in breve, le ragioni che inducono il partito di Forza Italia a esprimere un voto negativo.

PRESIDENTE COLOGNO:

Grazie, consigliere Pignatelli.

Esaurite le dichiarazioni di voto poniamo in votazione il punto n. 1 all’ordine del giorno

“Approvazione documento unico di programmazione esercizio 2017-2019”.

Sono aperte le votazioni.

Sono chiuse le votazioni.

Hanno votato contro il consigliere Calvi, Pignatelli, Ronchi, Molteni, Rossoni e Sonzogni; a favore gli altri.

Votiamo anche l’immediata esecutività del punto n. 1 all’ordine del giorno.

Sono aperte le votazioni. Consigliera Conti, grazie.

Sono chiuse le votazioni.

Hanno votato contro il consigliere Calvi, la consigliera Ronchi, il consigliere Molteni, la

consigliera Rossoni e il consigliere Sonzogni; si è astenuto il consigliere Pignatelli; a favore gli altri. Il punto n. 1 all’ordine del giorno è approvato.

Veniamo ora al punto n. 2, che è l’“Approvazione del bilancio di previsione per gli esercizi finanziari 2017-18-19 e relativi allegati”.

Essendo già stato illustrato la volta scorsa dichiaro aperta la discussione e invito i Consiglieri a prenotarsi. Consigliera Frigerio, prego.

CONSIGLIERE FRIGERIO:

Grazie, Presidente. E’ arrivato il momento opportuno per parlare di bilancio.

Innanzitutto voglio ringraziare gli Uffici, tutti, che hanno collaborato alla stesura di questo bilancio.

Io lo difendo. Ci stiamo apprestando a votare un bilancio che presenta qualche complessità:

minori trasferimenti da parte dello Stato centrale, targato PD, rispetto agli anni precedenti, da 5 milioni di euro del 2009 siamo a 1.700.000 euro di quest’anno; la previsione in crescita del fondo di crediti di dubbia esigibilità, che dobbiamo per forza garantire, e la contrazione delle risorse, oneri urbanizzativi che da 3.500.000 del 2009 sono 923.000.

Tuttavia abbiamo un equilibrio di bilancio e, soprattutto, abbiamo sentito nella relazione di martedì, consigliere Pignatelli, che l’indebitamento segue una linea discendente, un indice di 5,66% rispetto al 10%, che è il limite massimo.

Questo è un bilancio che si rispecchia e articola molto il programma di mandato, lo rispecchia proprio, consigliera Rossoni. Un programma che mette al centro la migliore qualità della vita dei cittadini.

Quest’Amministrazione dimostra di avere una precisa visione del futuro di questa città, e anche con questo strumento si presta a realizzarlo.

Tutti gli Assessori hanno espresso una volontà di fare, che comunque, purtroppo, deve fare – è il caso di dirlo – i conti.

Tuttavia con questo bilancio si assicura una grande attenzione comunque alle esigenze pubbliche, sociali e culturali della sicurezza e ambientali.

Visti gli interventi dell’opposizione vorrei fare ed esprimere qualche breve riflessione entrando nel merito dell’attività di alcuni Assessorati, per i quali mi sono avvalsa, per gli aspetti tecnici, della collaborazione dei gruppi di lavoro che abbiamo creato all’interno della nostra lista.

Per quanto riguarda il Piano triennale delle opere pubbliche, non è il classico libro dei sogni ma, come ormai quest’Amministrazione è solita fare sin dal 2011, è un Piano serio, che risponde alle esigenze reali della nostra città, ed è commisurato alle reali risorse disponibili.

Signor Molteni, consigliere Molteni, lei parla di futuro e di lungimiranza, sono 12.385.000 euro che compongono l’importo totale del programma triennale delle opere pubbliche del Comune di Treviglio relativo al periodo 2017-18-19, gli investimenti annunciati registrano una previsione di 4.861.000 euro per il 2017, 3.702.000 per il ’18 e 3.822.000 per il ’19.

Ricordo che la normativa impone alle Amministrazioni comunali che un’opera, un intervento debba essere programmato in un determinato anno in modo da poter dare loro la necessaria copertura finanziaria e far sì che l’iter possa essere avviato – quindi l’approvazione del progetto, l’affidamento dei lavori – in quello stesso anno, tuttavia, però, l’opera può essere realizzata nell’anno successivo, e questo, cari Consiglieri, è proprio il caso del 2017.

Infatti, oltre agli investimenti previsti per l’annualità del Piano, 4.861.000, troveranno concretizzazione opere e servizi per un importo pari a 4.462.000, finanziate ed avviate nel 2016.

In conclusione, se sommiamo l’importo dei lavori previsti per il 2017 ed i lavori in divenire nello stesso anno avremo, nel corso del 2017, investimenti per un totale di 9.324.000 euro.

E’ importante anche la manutenzione, è una scelta di civiltà. Nel prossimo triennio si conferma la grande attenzione dell’Amministrazione comunale alla voce della manutenzione. Nel triennio si prevedono investimenti pari a 2.931.000, di cui 1.241.000 per l’anno 2017.

Con questo Piano viene ribadito l’impegno dell’Amministrazione comunale riguardo – consigliera Rozzoni – alla scuola, a favore della quale sono previsti investimenti nel triennio pari a 1.050.000, dei quali 680.000 euro destinati alla messa in sicurezza degli edifici;

all’edilizia popolare, che vedrà riqualificata buona parte degli alloggi con un investimento nel triennio di 862.000 euro; al sistema del verde pubblico e agricolo, al quale sono dedicati 1.424.000 euro, di cui 620.000 nel 2017, 620.000 euro.

Capitolo a parte merita quella che può essere definita l’opera più qualificante da realizzarsi nel

triennio: la riqualificazione della circonvallazione interna con formazione di nuovi marciapiedi e pista ciclabile. L’intervento, che ammonta a 1.600.000 euro, di fatto costituisce l’ultimo atto della riqualificazione del centro storico e prevede l’inizio dei lavori nel 2018 e l’avvio della procedura nel 2017 con la progettazione esecutiva.

Per quanto riguarda l’urbanistica l’Amministrazione comunale si accinge ad iniziare l’iter per l’elaborazione di una variante al Piano di Governo del Territorio.

Noi riteniamo che la suddetta variante debba dare concretizzazione all’idea secondo cui occorre migliorare la qualità della città esistente per migliorare il benessere della società in essa insediata.

La riflessione sulla qualità diffusa, come prospettiva generale dell’Amministrazione, può essere articolata nelle seguenti proposizioni di guida: lavorare sulla città esistente. La trasformazione di Treviglio prende le mosse dall’esistente riqualificandolo e compattandolo, la città del futuro dovrà essere sostanzialmente quella esistente.

Ciò significa principalmente non ricercare nuove addizioni urbane, ma lavorare sulla città esistente, al fine di innalzare il livello medio della qualità e provare a garantire, per il futuro, una maggiore qualità diffusa immaginando un processo di maturazione di tutte quelle parti della città esistente che necessitano di interventi di potenziamento e riqualificazione ambientale, dei servizi e delle attrezzature della rete stradale.

A quest’ipotesi si ricollega l’opportunità offerta dal recupero delle aree dismesse, o sottoutilizzate, per esempio proprio la stazione centrale, nell’ottica di una complessiva riqualificazione urbana.

Espandere il centro, ovvero portare la qualità del centro al resto della città. La seconda proposizione, in stretta relazione con la precedente, si dovrà prefiggere di esportare nei quartieri e nelle periferie la qualità, le funzioni, i servizi e attrezzature che connotano il centro storico. Si potrà fare ciò sia attraverso la ridefinizione del ruolo delle strade più importanti che escono dal centro, sia rafforzando la rete degli spazi e dei luoghi collettivi, che attualmente appaiono separati e frammentati, sia infine mettendo in rete i servizi e attrezzature e, più in generale, attrattori di popolazione.

Il progetto Mezzaluna. Il quadro infrastrutturale di scala superiore formato dalle linee ad Alta Velocità ferroviaria, dal potenziamento della linea Treviglio-Milano e dell’autostrada Bre.Be.Mi., e del raccordo autostradale Treviglio-Bergamo individua un’area che per la sua forma viene comunemente chiamata Mezzaluna.

Il tema è nuovo, l’invenzione urbanistica ricavata dalle opportunità che offre il suddetto quadro infrastrutturale è rappresentata dall’urbanizzazione ai fini produttivi, sportivi, terziari, commerciali, ricreativi e a livello direzionale della Mezzaluna, che oggi è ancora un ripostiglio di usi subalterni e servizi isolati.

L’area, per la sua posizione strategica, può fornire alla città una nuova area di espansione centrale, anziché periferica, e in prospettiva potrebbe diventare una risorsa intercomunale.

Per conseguire questi ambiziosi obiettivi occorre in primo luogo creare le condizioni per dare alla Mezzaluna centralità ed un ruolo rilevante rispetto al tessuto cittadino, occorrerà creare dei collegamenti forti con la città consolidata.

Un ruolo sostanziale in questo senso dovrà essere assicurato dall’area a cavallo della ferrovia, da via Veneto sino al Turro, che dovrà sancire la saldatura con la città esistente. In primo luogo occorre modificare la stazione ferroviaria, migliorarla e potenziarla nella forma e nelle funzioni, aprendola verso i due lati e completandola con parcheggi e servizi adeguati. I nuovi insediamenti godranno, in questo modo, di un contatto immediato con la ferrovia, la rete autostradale e la città.

Garantita la centralità e l’accesso all’area al suo interno, attraverso un ordinato disegno urbano, e l’imposizione della qualità progettuale degli interventi, dovranno essere rivisitate taluni funzioni esistenti ed insediate nelle nuove ormai indispensabili ad una città moderna.

Riassetto dell’area produttiva. L’attuale area produttiva del PIP1 dovrà essere potenziata e migliorata, perché c’è questa richiesta, e non ci sono capannoni sfitti, anche attraverso l’attribuzione di nuove aree industriali e completamento, potenziamento e completamento del polo, insediamento di un grande parco urbano, anche a valenza intercomunale, all’interno del quale, oltre alle consuete infrastrutture dedicate allo svago e al relax, possono trovare posto delle strutture sportive, oggi assenti, o carenti in Treviglio.

La realizzazione di un parco siffatto doterebbe la città di un’infrastruttura atta a soddisfare non solo tutte le esigenze della collettività trevigliese, ma diventerebbe un attrattore di livello

territoriale e un centro di aggregazione, un luogo dalla forte identità che svolge la funzione di caratterizzare e qualificare l’intera zona.

Nell’ambito ambientale quest’Amministrazione comunale considera di vitale importanza la qualità dell’aria, e per questo ha in programma la riqualificazione energetica degli alloggi di via Cavour e di via XX Settembre e via Merisio. È previsto un contributo per la sostituzione delle caldaie a gasolio e la rimozione delle coperture di cemento-amianto, è infine previsto un piano per il monitoraggio ambientale delle aziende, non solo per le emissioni in atmosfera, ma anche per quanto riguarda l’impatto acustico e gli scarichi industriali.

Quest’Amministrazione ha anche a cuore la tematica del verde, e per questo ha in programma la prosecuzione dell’opera di valorizzazione e recupero dei parchi urbani ed extraurbani, tra i quali anche il Parco del Maglio, il rimboschimento e la sostituzione degli alberi malati.

Per quanto riguarda lo sport per quest’Amministrazione non esistono sport minori. Oltre alla manutenzione ordinaria delle palestre e degli impianti sportivi, sono in corso lavori di rifacimento della pista di atletica di via ai Malgari, che vanno ad aggiungersi ai lavori di pavimentazione della palestra della Geromina.

Per quanto riguarda i servizi alla persona, quest’Amministrazione vuole coniugare la solidarietà giorno per giorno, aiutare e promuovere il dialogo, il dialogo personale e di comunità, costruire relazioni e dare risposte senza lasciare nessuno da solo. Si garantisce il funzionamento e la fornitura dei servizi consolidati per gli anziani, garantisce attività in ugual misura e stanziamenti per interventi alla disabilità e protezione sociale, sviluppo e modalità di gestione degli asili nido. Per esempio, ci sono 37 famiglie a Treviglio a cui è garantita la gratuità totale per gli asili nido. Il sostegno per la creazione di micronido, programma di sostegno per la tutela del bisogno abitativo.

Nel corso di questi ultimi anni si è registrata una crescente collaborazione tra l’Amministrazione comunale e il Settore del commercio in senso lato, tale da produrre una serie di iniziative che hanno fatto della nostra città un punto di attrazione e il punto di riferimento ai Comuni limitrofi. Questo è vendere il brand di Treviglio.

Questo si è realizzato grazie alla dinamicità e creatività dei nostri commercianti da un lato, e dalle condizioni messe in atto dall’Amministrazione comunale dall’altro. Per esempio il teatro, la riqualificazione del centro.

Consapevole di questa positiva esperienza l’impegno dell’Amministrazione per il mandato 2016-2021 sarà: lavorare per un allargamento della perimetrazione del distretto del commercio, così da poter coinvolgere sempre più attività sia nella promozione del territorio, sia

Consapevole di questa positiva esperienza l’impegno dell’Amministrazione per il mandato 2016-2021 sarà: lavorare per un allargamento della perimetrazione del distretto del commercio, così da poter coinvolgere sempre più attività sia nella promozione del territorio, sia

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