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Non so, se vogliamo alternare, prego, ti cedo la parola.

PRESIDENTE COLOGNO:

Mi risulta solo lei prenotato.

CONSIGLIERE SONZOGNI:

Mah, io esprimo, prima di entrare un po’ nel merito, un certo rammarico per alcune posizioni che abbiamo sentito poc’anzi dalla maggioranza consiliare che, in quest’ansia di marcare le distanze rispetto a quella che è l’azione politica del Governo nazionale, che tutto sommato continua a dare buoni frutti, è passata…

(ndt, interventi fuori microfono)

PRESIDENTE COLOGNO:

Per cortesia, grazie.

CONSIGLIERE SONZOGNI:

Vi ricordo che il vostro leader di riferimento, che era Silvio Berlusconi, aveva consegnato un’Italia che era in stato prefallimentare, per cui io magari riderei di meno e guarderei, magari, un po’ più attentamente il Sole 24 Ore, che oggi ho dimenticato di portare, però la prossima volta ve lo do a disposizione.

Quindi, noi cogliamo quest’ansia, qui si sta passando da “è tutta colpa della Giunta Borghi”, il nuovo, diciamo, slogan di riferimento è diventato “è tutta colpa del Governo Renzi”, cioè quello stesso Governo che in realtà ha semplificato, ha aiutato gli Enti locali intervenendo anzitutto su una correzione di quello che era il meccanismo del Patto di Stabilità, e forse di questa cosa ci si è un po’ dimenticati.

Venendo al merito del bilancio, è già stato detto molto dai miei colleghi, io lo definirei un bilancio dell’apparenza, nel senso che, sì, si trovano gli equilibri, si è fatto un lavoro

sicuramente importante per trovare le giuste coperture della parte corrente e della parte in conto capitale, ma se andiamo a guardare poi la sostanza di alcune previsioni ricorda molto certi appartamenti come il mio, in cui in apparenza è tutto perfetto, poi appena, diciamo, controlli più attentamente cosa c’è sotto il tappeto, o vai in una stanza secondaria, ti rendi conto che è stato messo tutto in ordine, giusto per non, diciamo, sentirsi dire dall’ospite che l’appartamento era in uno stato invece piuttosto disordinato.

E questo ci sembra che accada, ad esempio, con il Foro Boario, che è un po’… l’entrata del Foro Boario è un po’ un’entrata jolly, perché è nel Piano delle alienazioni, continua ad esserlo, lo sarà, non sappiamo per quanto, garantisce gli investimenti, però al tempo stesso garantisce il rimborso degli acconti nel caso di accoglimento, o meglio, di conferma della sentenza del TAR Lombardia Brescia, e quindi dell’esercizio da parte di Ossidiana delle condizioni che l’Amministrazione ha ritenuto cortesemente di concederle, di riconoscerle, e quindi questo è un aspetto che indubbiamente continua a preoccuparci, e vediamo questa entrata jolly che non ci lascia del tutto convinti.

Vedo che dai YGEA è previsto in parte corrente l’arrivo di ben 460.000 euro, però a questo punto viene da chiedersi: ma questa YGEA, che è trasformata sostanzialmente in un bancomat, ma che capacità avrà poi di erogare in modo efficiente i servizi e, soprattutto, di fare investimenti e di valorizzare ancora di più la sua missione sociale?

Noi abbiamo fatto, alcuni di noi, diciamo, la parte a me più vicina, una battaglia che fu all’epoca quella di conservare la proprietà pubblica delle farmacie, si inserì in questa battaglia anche l’attuale maggioranza di Centrodestra, non erano della stessa opinione altri esponenti del mio partito, le farmacie sono rimaste nella proprietà del Comune, ma non sono rimaste per fare il bancomat del Comune, sono rimaste per continuare a valorizzare una missione sociale, che io vedo a questo punto seriamente messa in discussione con questo ricorrere continuo alla società, che pare che dovrà liberare anche delle riserve, oltre alla riserva di ammortamento, com’è stato fatto in questi anni.

C’è la questione dell’illuminazione votiva, ma ci pare che sia un vincolare, attualizzare ad oggi entrate che in realtà sono riferite a futuri esercizi in teoria, e quello che è stato fatto per finanziare l’operazione di piazza Setti con l’attribuire alla società, alla STU, le entrate di parte della gestione dei parcheggi sottraendoli dalla parte corrente del bilancio comunale, e con una logica che in fondo non è tanto dissimile, vengono sottratte risorse che dovrebbero stare naturalmente nei prossimi esercizi, e vengono anticipate al 2017.

Questo cosa comporta? Comporta che abbiamo un bilancio che in apparenza tiene, soddisfa i vincoli di legge, consente all’Amministrazione di andare avanti con il suo pilota automatico, quindi diciamo di arginare le turbolenze, ma non ci pare – l’abbiamo detto prima – che non si voli alto, non c’è una manovra fiscale e sui contributi urbanizzativi, sui costi di costruzione per favorire determinate dinamiche imprenditoriali, o per favorire la riqualificazione degli immobili di proprietà, per favorire l’acquisto della prima casa da parte dei nuovi nuclei familiari. Questo sarebbe dal nostro punto di vista il volare alto.

Quest’Amministrazione con questo bilancio non perde quota, ma prosegue con un’andatura di crociera, che può anche lasciare soddisfatti determinati esponenti politici della maggioranza, tanto fieri nel difendere queste scelte del bilancio, ma che francamente non ci vede convinti, ci vede attenti spettatori di quello che accadrà su un bilancio, che non è neanche il frutto di una partecipazione attiva della nostra minoranza, visto che le Commissioni non ci sono, visto che il gruppo di lavoro non si è mai espresso su questa proposta di bilancio, nonostante l’articolo 7 del Regolamento dei gruppi di lavoro preveda l’espressione di un parere, staremo a vedere.

Buona fortuna.

PRESIDENTE COLOGNO:

Grazie, consigliere Sonzogni.

Non ci sono altri Consiglieri che si sono prenotati… Consigliere Fumagalli.

CONSIGLIERE FUMAGALLI:

Sì?

PRESIDENTE COLOGNO:

Non lo so, veda lei.

CONSIGLIERE FUMAGALLI:

Grazie, Presidente. Allora, insomma, prima di entrare in merito al nostro bilancio, visto che si è parlato di politica, di alta politica, vorrei ricordare all’avvocato Sonzogni…

(ndt, intervento fuori microfono)

E’ un riflesso, scusami. …all’avvocato Sonzogni, che ormai a Renzi crede solamente lui. Quel miracolo, fantastico…

(ndt, interventi fuori microfono)

…quel miracolo fantastico del 4 di…

(ndt, interventi fuori microfono) Posso parlare?

PRESIDENTE COLOGNO:

Prego, prego.

CONSIGLIERE FUMAGALLI:

…miracolo fantastico del 4 di dicembre si è dissolto in niente, tanto che anche Renzi, per sperare di stare in piedi e portare avanti le sue politiche, ha pensato bene dalla narrazione a passare al Patto del Nazareno, a passare a Nazareth, a passare a una Stella, che poi è caduta, e poi vedremo.

Pensiamo invece a Treviglio. Tutti parlano di Bergamo, i parcheggi, Milano, New York, pensiamo a Treviglio, siamo qua, siamo stati eletti dai trevigliesi affinché la nostra città – come ha sempre detto il nostro Sindaco – sia più bella, più positiva e più proiettata al futuro.

Pensando al bilancio, è ovvio che siamo tutti consapevoli delle difficoltà che stiamo attraversando, e che il nostro Paese a breve, chiamato ad approvare una manovra di bilancio correttiva, sembra non riuscire a superare.

Stiamo assistendo alla crisi da cui è difficile uscire, la crisi di un intero sistema che ci sta obbligando a ripensarci e a ripensare anche alle abitudini consolidate, alle abitudini addirittura del quotidiano, vale per il sistema Paese, così come vale per Treviglio, che nell’approvazione di un bilancio di previsione intende delineare le linee di azione da sviluppare, consapevole della necessità che si debba magari fare di più, ma anche che, come in ogni famiglia, contino lo spirito e l’azione saggia e misurata del buon padre di famiglia per superare le difficoltà.

Quello che stiamo votando è un bilancio prudente, che tiene conto degli impegni connessi alla questione di Foro Boario, ovvio, ma d’altro canto che conserva le linee di intervento che sono state premiate dagli elettori, dai cittadini, e sono divenute il programma del nostro mandato.

Le attenzioni alle piccole cose, alle manutenzioni, alla ricerca del decoro si sposano ad azioni volte a recuperare i crediti, migliorare l’efficienza della macchina organizzativa, proseguire un dialogo con Enti e associazioni nella promozione di iniziative nella città, della città, e per la promozione anche della città stessa.

È un bilancio che chiede uno sforzo di ingegno per supplire a risorse che sono venute meno, penso ai trasferimenti dello Stato, penso agli oneri di urbanizzazione, si spendevano 3 milioni e si facevano piani di lavoro di 3 milioni, quando gli oneri erano 5, oggi si pensa a uno sviluppo, come quello preposto dagli Assessori, con oneri per circa 800-900 milioni. Questo è l’ingegno.

(ndt, intervento fuori microfono)

Mila euro, scusate, pensavo in lire, con la volontà, chiaramente, di recuperare dall’esterno ricercando in bandi e contributi, bandi e contributi, per esempio, come l’ultimo arrivato di 1.100.000, che ci sta servendo per ristrutturare il palazzo di piazza Cavour, e che ovviamente inseguiamo con tenacia riuscendo sempre più spesso a risultarne assegnatari.

Ma è necessario, come abbiamo visto anche martedì scorso nella discussione sulla biblioteca della Geromina, che ci sia un maggior coinvolgimento diretto dei cittadini e degli altri Enti, come gli Istituti scolastici, per offrire nuove risposte ai bisogni nuovi, ed è questo che mi è parso di aver colto sia nella presentazione del bilancio, che nella discussione di oggi.

Non sarà il miglior bilancio possibile, ma oggi nessuno più si permette di raccontare un Paese dimenticandosi delle reali condizioni di vita che la maggioranza della popolazione attraversa, ma è un bilancio realistico, vero, propositivo, e con l’intento di riuscire ad essere una tappa per superare insieme questi momenti davvero difficili.

Per questi motivi credo che sia un bilancio da approvare nella sua consapevolezza che in corso d’anno, così come già è successo anche nei precedenti esercizi, potrà essere variato e migliorato intravedendo, dove si renderà necessario, per realizzare gli obiettivi del nostro

mandato. Grazie.

PRESIDENTE COLOGNO:

Grazie. Non ci sono altri Consiglieri prenotati, per cui do la parola al Sindaco Imeri.

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