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CONSORZIO PER LA TUTELA DEI VINI DOC DI BAGNOLI

CAPITOLO 5: LA CANTINA SOCIALE DEL CONSELVANO

5.6 CONSORZIO PER LA TUTELA DEI VINI DOC DI BAGNOLI

Il Consorzio bagnolese negli ultimi vent’anni è riuscito a portare il vino Friularo dalla DOC alla DOCG ed ora è impegnato nella creazione di un’offerta turistica sostenibile dell’intero territorio e nel fornire una nuova spinta ed un rilancio del Stradon del vin Friularo attraverso il progetto “IN VIAJO DA PADOVA A BAGNOLI PER SCOPRIRE IL FRIULARO E LA SUA TERRA”.

Il progetto si basa sulla riscoperta del legame con la natura, tradizione e la cultura contadina per far conoscere il Friularo. Anche gli attori regionali hanno sostenuto l’idea e hanno evidenziato l’importanza della creazione di un percorso in grado di far conoscere le tradizioni, ristabilire un contatto con la natura o semplicemente conoscere l’area dal punto di vista storico-culturale. La conoscenza dei territori è solamente il primo passo per far apprezzare il vino il Friularo che risulta essere un prodotto di grande qualità come è dimostrato dalla denominazione D.O.C. e dalla più recente D.O.C.G. ottenuta l’8 novembre 2011 (Ruffato C., 2013).

I risultati raggiunti sono di grande importanza e rappresentano il frutto di un grande lavoro di ricerca e sperimentazione che passa attraverso la riscoperta delle antiche tecniche produttive come la vendemmia tardiva e l’appassimento.

Attraverso la dedizione il Consorzio è riuscito nel colpito di innalzare il Friularo dalla D.O.C. alla denominazione D.O.C.G.. Il Friularo, infatti, oltre ad essere vitigno autoctono tipico del territorio bagnolese, introdotto in epoca romana e coltivato fino ai nostri giorni, produce un’uva di lieve acidità e di enorme duttilità nei processi di vinificazione, che consente di ottenere vini rossi corposi e strutturati, passiti morbidi ma anche uno

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spumate ottenuto con metodo classico molto apprezzato e considerato per la sua freschezza.

Grazie a queste sue caratteristiche peculiari il Consorzio ha posto il Friularo di Bagnoli al vertice della propria produzione, andando a studiarlo in maniera più approfondita e investendo molto sull’attività di promozione per il mercato nazionale ed internazionale. La denominazione D.O.C.G. è il maggior grado di valore ottenibile a livello nazionale da un vino che presenta già una denominazione D.O.C..

Il marchio D.O.C.G. denota il forte legame contestuale, ossia il rapporto che unisce il vino con il suo luogo di produzione ed il vincolo con le tecniche di coltivazione tradizionali della vite e la produzione di vino di qualità. I vini del Consorzio che potranno rientrare nella D.O.C.G. saranno quelli derivanti dall’imbottigliamento della vendemmia del Friularo e che hanno affrontato un processo di vinificazione rigorosamente in rosso: il Friularo Vendemmia Tardiva, Il Friularo Riserva, il Friularo Rosso e il Friularo Passito. A seguito dell’acquisizione della D.O.C.G., l’Associazione Stradon del Vin Friularo e il Consorzio dei Vini D.O.C. di Bagnoli con l’ausilio della Regione Veneto hanno rafforzato il proprio apporto nella valorizzazione del territorio e nella creazione un’offerta turistica completa in grado integrare al suo interno aspetti legati all’enogastronomia, alla cultura, alla storia e alla riscoperta degli elementi naturalistici nella zona.

L’offerta turistica e la valorizzazione territoriale prevede il coinvolgimento dei diversi comuni della zona: Arre, Agna, Bagnoli di Sopra, Battaglia Terme, Pernumia, Monselice, Bovolenta, Candiana, Conselve, Cartura, Due Carrare e S. Pietro Viminario.

L’intero progetto si svilupperà attorno al ‘Stradon del vin Friularo’ (l’odierna Conselvana) che in passato metteva in comunicazione la città di Padova con la alla campagna bagnolese ed era prevalentemente utilizzata per il trasporto di prodotti agricoli e vini. Tra i vini più commercializzato troviamo il Friularo che anche in passato godeva di notevole importanza per la sua capacità di conservarsi per lungo tempo duranti i viaggi tanto che i veneziani lo rinominarono il “vin da viajo” (vino da viaggio). Proprio per questa sua peculiarità questo prodotto veniva esportato con maggiore facilità anche in luoghi lontani.

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L’ambizione che sta alla base dell’iniziativa è quella di creare un flusso turistico che sia in grado di cogliere la qualità dei prodotti ma allo stesso tempo percepisca la storia e la cultura che caratterizza l’intero territorio dato che l’intera area può vantare numerose bellezze come chiese ville ed abazie che celano al loro interno le opere d’arte dei maestri veneti.

Le imprese devono oggigiorno affrontare la grande sfida del mercato globale. I prodotti in quest’ottica devono essere contraddistinti da una forte identità che li renda riconoscili e unici agli occhi dei consumatori. Un punto di forza nella creazione di un’offerta di prodotto vincente sta sicuramente nella capacità delle imprese di integrare gli elementi del territorio aggiungendo in questo modo un valore assoluto. Questa strada può apparire la più complicata da seguire ma forse l’unica in grado di far emergere i valori culturali e tradizionali nell’omologazione dell’offerta globale (Ruffato C., 2013).

In questo senso anche le istituzioni pubbliche hanno mosso passi in avanti verso una maggiore valorizzazione del territorio che passa anche dalla sua capacità di catturare l’attenzione dei turisti indirizzando e guidandoli in un’area importante per cultura, storia, tradizioni e anche per la produzione di un vino DOCG.

Valorizzare e sostenere la produzione del vino Friularo consente alla provincia di creare un’importante leva di sviluppo economico del territorio.

Altro segnale importante di crescita è la volontà anche degli enti pubblici di creare un’offerta turistica sostenibile, lavorando in tal senso allo sviluppo di una rete di percorsi ciclabili che mettano in relazione i Colli Euganei col bagnolese, oltre alle iniziative già presenti nel territorio che coinvolgono l’equitazione, l’avioturismo e il turismo fluviale (Degani B., 2013).

Il presidente della Conselve Vigneti e Cantine Nicola Zaggia si è posto alla guida dell’iniziativa “Stradon del Vin Friularo” attraverso la creazione di un progetto complesso in grado di integrare e far collaborare i diversi attori locali. La valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti passa inevitabilmente attraverso la costruzione di un’offerta turistica competitiva in grado di coordinare le aziende vitivinicole, ristoranti, ville venete, musei, agriturismi ed enti legati al mondo dello sport naturalistico sotto un’unica organizzazione che riesca a sfruttare al meglio e a trasmettere alle persone il forte legame esistente tra il vin Friularo di Bagnoli ed il suo ambiente.

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