ning actions.
Ogni modello adottato nel governo del terri- torio è uno strumento volto a produrre solu- zioni efficaci per la costruzione di piani di successo.
Il modello che questo studio propone, però, pone interrogativi su quale siano i criteri de- terminanti l’efficacia delle azioni e special- mente in che modo questo concetto debba essere riconsiderato e ridefinito specialmente in un’epoca densa di cambiamenti come quella attuale.
Le strategie verso le quali si sta orientando la costruzione dei piani hanno abbandonato da diverso tempo gli obiettivi di “crescita diretta” andando piuttosto ad attestarsi su obiettivi di benessere, in senso molto ampio e compren- dente quello che è definito come sostenibilità, stabilità sociale e, di conseguenza, solidità economica senza che sia questa a dettare inversamente le priorità.
Il benessere viene tradizionalmente indicizza- to tramite il Prodotto Interno Lordo (Gross National Product) o il Reddito pro Capite, tut- tavia la crisi dei consumi e il crescente inter- rogarsi sui temi ambientali hanno spinto ver- so la ricerca di nuovi parametri che valutas- sero la consistenza economica ma la ricadu- ta che questa ha proprio sul benessere e lo sviluppo umano (Daly, Farley, 2004).
Anche la disciplina urbanistica e della pianifi- cazione territoriale sono influenzate dalle criticità che la programmazione a scala na- zionale affronta da anni, tra cui una maggio- re apertura dei mercati e possibilità di mobi- lità transnazionale, il passaggio di ruolo degli Stati dall’essere redistributori di benessere all’essere controllori sociali del mercato dei servizi (Mega, Pedersen 1998), il neoliberismo e l'individualismo.
Tutto questo ha ovviamente prodotto un cambiamento deciso su quelle che sono le
La costruzione delle strategie:
Fattori, indici e microazioni di
piano
The citizens are now in a position to – and often have to – bypass the long established paternalistic rules through wide information, dissemination of specific skills and awareness of rights, often achieving more success than what the public administration is able to reach.
Having the ability to influence decisions re- lated to well-being, to involve the users, to give informed consensus, to participate in the consultation group and to exercise freedom of choice are now issues taken for granted and that have radically changed the way of collecting data, of interpreting the needs of the territory and of evaluating the effective- ness of the plan. The result of these proc- esses has produced complexand sometimes paradoxical changes in the relationship be- tween the state and the citizens. The latter are asked to play a more active role (and they themselves expect to be able to do so) in the management of the territory and are encouraged to take steps to promote their well-being. Moreover, they are given individ- ual responsibilities to achieve self-sufficiency, to participate in the protection against envi- ronmental risks and to work as active devel- opers of the policies of which they will be themselves users.
Nevertheless, the increasing in participation and consensus requires adequate tools and a very high potential in the communication of the expected and reached results.
Whatever the approach adopted by a city, the challenge obviously remains in translat- ing plans into concrete actions whose deci- sive success is tangible, when compared to the problems detected.
However, there is often a significant difficulty in being able to monitor the effectiveness of these measures, since the complexity of the actions taken is hard to control through the set of indicators and parameters normally used in city planning.
richieste dei cittadini e quindi gli obiettivi di piano da fissare.
I cittadini si trovano ormai in condizioni di poter, e spesso di dover, scavalcare le regole paternalistiche da lungo stabilite, ottenendo spesso successi maggiori rispetto a quanto riesca a fare la pubblica amministrazione grazie ad un’accresciuta informazione, diffu- sione di abilità specifiche e consapevolezza dei diritti.
Avere la possibilità di influenzare le decisioni relative al proprio benessere, il coinvolgi- mento degli utenti, concedere consenso in- formato, partecipare alla consultazione grup- po ed esercitare la libertà di scelta sono or- mai questioni scontate e che hanno radical- mente cambiato il modo di raccogliere dati, di interpretare i bisogni del territorio e di va- lutare l’efficacia del piano. Il risultato di questi processi ha prodotto cambiamenti complessi e talvolta paradossali nei rapporti tra Stato e cittadini. I cittadini sono chiamati (e si aspet- tano ormai di poterlo fare) a svolgere un ruolo più attivo nella gestione del territorio e sono spinti ad attivarsi per promuovere il proprio benessere e vengono investiti di re- sponsabilità individuali per raggiungere l'au- tosufficienza, partecipare alla protezione con- tro i rischi ambientali e lavorare come svilup- patori attivi delle politiche di cui saranno an- che utenti.
Far crescere la partecipazione e il consenso, però, richiede strumenti adatti e un potenzia- le di comunicazione dei risultati attesi e di quelli ottenuti molto elevato.
Qualunque sia l'approccio adottato da una città la sfida rimane, naturalmente, nella tra- duzione dei piani in azioni concrete il cui suc- cesso risolutivo rispetto alle problematiche rilevate sia tangibile.
Molto spesso accade, però, che ci sia una consistente difficoltà nel riuscire a monitorare l’efficacia delle misure disposte perché la complessità delle azioni intraprese è
The instruments to control the plan should harmonize and establish effective relation- ships between the most spread quantitative indicators and the qualitative measures of human well-being, in order to get more com- plete data projections that effectively repre- sent the reality.
Civic consultation is an already widespread practice to obtain a first view of the expecta- tions to be met and of the problems to be addressed.The role defined as “social adjust- ment”fits at this level (Majone, 2005),and be- comes predominant for public administration. Social adjustment comprehends the institu- tional actions undertaken to instil in citizens and in non-governmental organizations ac- tive in the territory the widespread behav- ioural inclination to consider the factors con- nected to sustainability and to well-being widespread within the community – rather than a more traditional narrow view that is limited to what is private – as standards of the quality of life.
Once this stage of information and aware- ness of new themes is reached and once a shared vision is obtained, of what the fate of the territory should be to consolidate the well -being of the community, useful indicators to build the actions of the plan and to further monitor and assess the results and the final outcome need to be defined.
The indicators useful for the purposes of building the community, as well as the urban and the territorial model should be both quantitative and qualitative. The latter espe- cially function as a multidisciplinary liaison among the more sectorial ones.
Also qualitative indicators, to be effective, must be linked to objectives and divided into thresholds identified in the changes of the urban perception that are greatly appreci- ated by the audience.
The quality parameters are indeed a power- ful tool for the administration to involve difficilmente controllabile tramite i set di indi-
catori e parametri solitamente in uso nella disciplina urbanistica.
Gli strumenti di controllo del piano devono armonizzare e stabilire relazioni di efficacia tra gli indicatori quantitativi più diffusi, con misure qualitative di benessere umano per ottenere proiezioni di dati quanto più esasuti- ve e rappresentative della realtà.
E’ già pratica molto diffusa la consultazione civica per ricavare una prima visione di quel- le che sono le aspettative da soddisfare e i problemi da affrontare, a questo livello si inserisce il ruolo che deve divenire prepon- derante per l’amministrazione pubblica e che è stato definito “regolazione socia- le” (Majone, 2005) ovvero le azioni istituzio- nali svolte per instillare nei cittadini e nelle organizzazioni non governative attive sul ter- ritorio l’inclinazione comportamentale diffusa a considerare come standard di qualità della vita fattori legati alla sostenibilità e al benes- sere diffuso della comunità piuttosto che, co- me tradizionalmente è stato, una visione ri- stretta e limitata al privato.
Operata questa fase di informazione e sensi- bilizzazione nei confronti dei nuovi temi e ottenuta una visione condivisa di quale deb- ba essere il destino del territorio per consoli- dare il benessere della comunità si tratta, a questo punto, di definire indicatori utili alla costruzione delle azioni di piano e successi- vamente al controllo dei risultati che queste producono fino alla valutazione retroattiva dell’esito finale.
Gli indicatori utili agli scopi della costruzione della comunità e del modello urbano e terri- toriale ad essa correlati devono essere sia quantitativi che qualitativi e questi ultimi han- no specialmente la funzione di servire da collegamento multidisciplinare tra quelli più strettamente settoriali.
Anche quelli qualitativi, per essere efficaci, devono essere collegati ad obiettivi da rag
27, 28. L’obiettivo sotteso nella creazione della norma ISO 37120 è stato quello di mettere insieme per la pri- ma volta una serie di indici standardizzati per un confronto efficace.
La necessità scaturisce dall’impossibilità di poter misurare successi e obiettivi in modo univoco in- contrando difficoltà insormontabili nel mettere appunto strategie condivise anche all’interno della stessa macro regione. Un esempio paradigmatico su questo punto è stato offerto dallo studio “Global Cities Indicators Facility” dell’Università di Toronto che ha evidenziato come le città campione parteci- panti all’esperimento in totale monitorassero le proprie politiche urbane con circa 1200 indicatori diversi di cui solo 6 sono risultati essere comuni a tutte quante. L’adesione ad un set standardizzato di parametri come quelli proposti dalla norma I- SO:37120, invece, consentirà non solo un confronto tra istituzioni ma aprirà realmente la strada alla partecipazione di privati cittadini o organizzazioni civiche o di categoria di potersi documentare sulle pratiche e i risultati intrapresi con successo altrove per poter richiedere alle proprie amministrazioni, ed impegnarsi con esse, a formulare soluzioni adeguate ai propri problemi.
A questa si affiancherà entro il 2016 la norma ISO 37101, “Sustainable development in Communities”, che stabilirà i requisiti, i criteri guida, le tecniche e gli strumenti di supporto per lo sviluppo sostenibile configurando il documento come uno strumento appositamente pensato per le organizzazioni locali e le comunità definite come gruppo di persone con interessi , esperienze e valori comuni; con una responsabilità, organizzazione obiettivi comuni ben identificabili.
The objective underlying the creation of the ISO 37120 has been to put together for the first time a series of standardized indexes for an effective comparison.
The need has aroused from the impossibility to measure successes and goals in an univocal way and from the encounter of insurmountable difficul- ties in adopting shared strategies even within the same macro region. A paradigmatic example of this issue is offered by the study "Global Cities Indicators Facility" of the University of Toronto. It shows that the sample cities participating in the experiment monitored their urban policies with about 1200 different indicators, of which only six are common to all of them. Adherence to a stan- dardized set of parameters such as those proposed by the ISO:37120 will rather allow a comparison between institutions, and will really pave the way for the participation of private citizens or civic organizations, letting them keep informed about the practices and the results undertaken with success elsewhere, in order to apply to their governments and engage with them to formulate appropriate solutions to their problems.
Within 2016 this standard will be joined by ISO 37101, which will establish the requirements, the guidelines, the techniques and the tools to support sustainable development by configuring the docu- ment as a tool specifically designed for local or- ganizations and communities, defined as a group of people with common interests, experiences and values and with a common responsibility, organiza- tion and identifiable objectives.
giungere e divisi in soglie individuate in cam- biamenti della percezione urbana fortemente apprezzabili dal pubblico.
I parametri qualitativi, infatti, sono uno stru- mento potente per l’amministrazione coinvol- gere tutti nella comunicazione dei risultati e viceversa per i cittadini un mezzo facile e comprensibile di controllo dei processi che le azioni di piano stanno attivando.
Questi indicatori possono comprendere una vasta gamma di temi, dal tracciare l’omogeneità della distribuzione delle funzioni e dei servizi su tutto il territorio, alla defini- zione di quanto la città è fruibile pubblica- mente e quanto in mano ai privati, oltre a indici più tradizionali riguardanti la disponibi- lità di trasporto pubblico, verde e standard qualitativi ambientali.
L’Organizzazione Internazionale per la Stan- dardizzazione ha pubblicato nel 2014 l’ elen- co ufficiale di indici e parametri atti a valuta- re in modo uniforme e confrontabile le per- formances delle città e dei loro piani con il preciso intento di offrire la possibilità di rico- noscere le pratiche migliori e poterle mutua- re in altri contesti. E’ un lavoro capitale im- portante, in quanto per la prima volta si stila una lista di valori condivisi da un vasto nu- mero di istituti nazionali di omologazione designando, implicitamente, quali veramente siano gli obiettivi di sviluppo che le città si prefiggono a livello globale. Ed estremamen- te significativo è il fatto che il documento si chiami “Sviluppo sostenibile nelle Comunità – Indicatori per i servizi Urbani e la Qualità del- la Vita”.
A questa prima norma se ne andrà ad affian- care una seconda attualmente in fase di svi- luppo e appositamente studiata per essere di supporto “ a tutte le comunità per diventare più sostenibili e resilienti e dimostrare i tra- guardi raggiunti”28, adottando un approccio
olistico, multidisciplinare e fortemente basato sulle entità locali come principali utenti di tale
strumento.
La base di dati del piano, insomma, deve risentire anch’essa del cambiamento di ap- proccio alla gestione del territorio e per so- stenere le strategie e far sì che non rimanga- no teoria o che sfuggano e derivino rispetto alle aspettative anche la strumentazione di controllo e analisi deve adeguarsi.
everyone in the communication of the re- sults. Vice versa,they are for the citizensan easy and understandable tool to control the processes activated by the actions plan. Such indicators may include a wide range of topics. They can trace the homogeneity in the distribution of functions and services throughout the territory. They can define how much the city is publicly accessible and how much of it is private. In addition, they include more traditional indexes concerning the availability of public transport, green ar- eas and environmental quality standards. The International Organization for Standardi- zation in 2014 published the official list of indexes and parameters meant to assess in a uniform and comparable way the perform- ances of cities and their plans, with the spe- cific intent to offer the possibility of recogniz- ing the best practices and of adopting them in other contexts. It is a very important work as for the first time a list of shared values has been compiled by a large number of national certifying institutes, by implicitly des- ignating the real development goals at which cities aim at a global level. The fact that the document is called "Sustainable development in the Community - Indicators for Urban Ser- vices and Quality of Life” is also extremely significant.28
This standard will be joined by a second one, currently being developed and specially de- signed to be supportive "to all communities to become more sustainable and resilient, and to demonstrate their achievements", by adopting a holistic and multidisciplinary ap- proach, strongly based on local entities meant as the main users of this tool.
In short, also the basis of the data in the plan must be affected by the change in the ap- proach to land management. In order to sup- port the strategies and to ensure that they are not remaining only theory or that they elude expectations, the control and analysis