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Una gestione territoriale responsabile deve imporsi di affrontare i problemi e le criticità rilevati dalle comunità insediate, e a volte da esse causati, riconoscendo che il territorio stesso può garantire un potenziale risolutivo estremamente elevato se si è in grado di ri- conoscere le strategie più adatte e capirne gli equilibri.

Già da diverso tempo, ormai, la sensibilità dei pianificatori ha recuperato l’idea che l’ambiente non debba essere domato alle esigenze dell’antropizzazione ma debba tes- sere col fattore umano una relazione che porta a costituire “il territorio”, appunto. E’ una sensibilità recuperata in quanto l'ome- ostasi, la sussidiarietà e la sinergia sono con- cetti endogeni all’insediamento storico e che solo l’illusione di poter trasferire i problemi ad altri livelli o altrove ha interrotto.

Naturalmente questo non comporta alcun rifiuto della tecnologia, che anzi è fondamen- tale strumento di supporto per l’integrazione tra esigenze antropiche ed ambientali, esat- tamente come riportare l’attenzione sullo sviluppo locale non significa rinunciare alle possibilità ulteriori che la rete globale può offrire.

Questo studio si è prefisso di proporre con- cetti e strategie che al meglio potessero illu- strare la relazione che sussiste tra spazio urbano, ambiente e qualità della vita della comunità che, in ultima analisi, risulta essere l’obiettivo principale cui debba tendere, in una visione etica, la pianificazione.

Per far questo ci si è avvalso di due scale diverse eppure intimamente collegate da un approccio olistico che è stato la traccia-guida di tutto il lavoro di ricerca: da un lato l’unità di vicinato, o la cellula urbana minima, e dall’altro il territorio necessariamente com- pleto delle sue possibilità di relazione a scala ancora più vasta.

comprehensive of its relationships at a lar- ger scale.

The neighborhood units, albeit declined in many ways and in different contexts, as shown by the examples collected in the first part of the work, are a tool exceptionally effective for its ability to be configured as a stable cell enough to be able to ensure the formation of a community and, at the same time, extremely receptive, able to work to- g e t h e r i n a n e t w o r k . The construction of a social security system and participation may not be effective if practiced on a larger scale, unlike the ex- tremely small size of the unit instead of the neighborhood can be a guarantee of direct involvement and responsibility.

Sustainability objectives are often easier to be achieved on a small scale, as they are part of the direct responsibility of the com- munity, by configuring local ecological cycles as a tool for introducing sustainability policies for complex systems in the a wider area (urban and periurban). Resource manage- ment requires an integrated approach to complete the cycles of supply, consumption and waste as much as possible within a lim- ited geographical area, what has already been described as a bioregion, making the system resilient and above all capable of co- operate and not to be dependent by other territorial entities but rather able to offer its particular characteristics as a vehicle for competitiveness and share.

The neighborhood unit was intended as a synthesis process between the problems of the physical design of urban space, its equip- ment, its accessibility and usability and the development of territorial strategies in the urban space.

Experiences of exceptional richness and complexity, such as those emblematic led by Adriano Olivetti, conjugated to the re- sults of territorialist discipline, outlined the L’unità di vicinato, seppure declinata in molti

modi e nei contesti più diversi, come hanno mostrato gli esempi raccolti nella prima parte del lavoro, rappresenta uno strumento di ec- cezionale efficacia per la sua capacità di configurarsi come cellula abbastanza stabile per poter garantire la formazione di una co- munità e, al contempo, estremamente ricetti- va, capace di collaborare in una rete.

La costruzione di un sistema di sicurezza so- ciale e di partecipazione può risultare ineffi- cace se praticata a scala più ampia, al con- trario la dimensione estremamente contenuta dell’unità di vicinato può invece essere ga- ranzia di coinvolgimento e di responsabilità diretti.

E proprio per questo gli obiettivi di sostenibi- lità sono spesso più facili da conseguire su piccola scala, in quanto fanno parte della competenza diretta della comunità configu- rando i cicli ecologici locali come strumento ideale per introdurre politiche di sostenibilità per i sistemi complessi del territorio (urbani e rururbani).

La gestione delle risorse necessita di un ap- proccio integrato per portare a compimento i cicli di approvvigionamento, consumo e smaltimento quanto più possibile all’interno di un ambito territoriale circoscritto, quello che è già stato descritto come bioregione, rendendo questo sistema resiliente e soprat- tutto capace di cooperare, ancora una volta, con gli altri senza risultarne dipendente ma anzi capace di proporre i propri caratteri peculiari come veicolo di competitività. Con l’unità di vicinato si è elaborare inteso proporre una sintesi tra le problematiche del- la progettazione fisica dello spazio urbano, delle sue dotazioni, della sua accessibilità e fruibilità e l’elaborazione di strategie territo- riali che nello spazio urbano, fino alla piccola scala, si devono riflettere.

Esperienze di eccezionale ricchezza e com- plessità, come quelle emblematiche guidate

goal of this research which is not a project or a proposal for regulation, but rather wants to identify a virtuous cycle of planning practice with concrete actions sprungby the recogni- tion of the functional relationships between the community and land as a fundamental element of the project at different scales. da Adriano Olivetti, coniugate ai risultati au-

torevoli della disciplina territorialista, ormai matura, hanno concretizzato l’ obiettivo di questa ricerca che non è un’applicazione pu- ramente normativa o progettuale conclusa, ma piuttosto vuole individuare un processo virtuoso di piano con azioni concrete che si consolidano man mano che il riconoscimento dei rapporti funzionali tra comunità e proget- to avanzano procedono alle più diverse sca- le.

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