3. IL PIANO DI AZIONE PER VALORIZZAZIONE TURISTICA DELLE AREE DI INTERESSE
3.1 Il contesto ambientale e paesaggistico
Il contesto ambientale e paesaggistico sui cui interviene il presente Piano di Azione riguarda tre macro-aree di connessione naturale regionali:
1. Le fiumare calabresi;
2. Le aree marino-costiere
3. L’area centrale delle Serre Calabresi.
Nei paragrafi successivi vengono descritte le suddette aree. Per un maggiore dettaglio delle rilevanze paesaggistiche e naturalistiche, si rimanda alle cartografie allegate. (Appendice A)
3.1.1 Le fiumare corridoi ecologici naturali di interconnessione tra la costa e l’entroterra Le fiumare rappresentano un elemento di connessione naturale tra le aree interne del territorio regionale e gli ambiti marino-costieri, disegnando potenziali traiettorie di sviluppo ovvero itinerari di fruizione e di valorizzazione che richiedono solamente di essere esplicitati e consolidati.
I fiumi d’altra parte, sono già da qualche anno al centro dell’attenzione in virtù dei numerosi
“Contratti di Fiume” che si stanno sviluppando su tutto il territorio nazionale. Questo rinnovato interesse, questa diffusione capillare sono dovuti alla generale consapevolezza che i fiumi rappresentano un assetto strategico in grado di tenere insieme in maniera virtuosa aspetti naturalistici e valori culturali, dinamiche urbane e territoriali, attività economiche e occasioni di fruizione turistica.
Partendo da questi presupposti, il Piano d'Azione intende sviluppare una mappa degli “itinerari delle fiumare”, individuando in particolare quei percorsi che, attraverso le fiumare, possano collegare le aree interne (ed in particolare i parchi naturali) con le zone costiere. Il tutto attraverso idee progettuali anche infrastrutturali orientate a valorizzare l'esistente e preservare l'integrità dell'ecosistema naturale.
Questi itinerari sono al tempo stesso:
• Concettuali nella misura in cui mirano a creare collegamenti tra i punti di interesse del territorio che ricadono nell’area di influenza del fiume – aree protette, riserve naturali, patrimonio storico-artistico-architettonico, eccellenze eno-gastronomiche, etc;
• Materiali, laddove creino connessioni fisiche lungo i tratti del fiume che lo consentono – sentieri, percorsi pedonali, itinerari ciclabili che innervano la rete esistente.
Nel dettaglio, la procedura di mappatura prevede due livelli di dettaglio:
1. un livello generale di carattere strutturale, con valore di conoscenza e sistematizzazione dei possibili itinerari;
2. un livello più di dettaglio a carattere operativo, che individua, all’interno dei possibili itinerari, dei “transetti” di intervento su cui è possibile prevedere, proporre e promuovere specifiche azioni progettuali.
9 In tale ambito di valorizzazione e salvaguardia, sulla base delle rilevanze paesaggistiche, della valenza naturalistica nonché della capacità di interconnettere attraverso corridoi ecologici aree protette di rilevanza regionale e nazionale, le aree di intervento individuate sono rappresentate da:
Identità Fluviale Comuni interessati
Entità Naturalistica Interessata
ALLI-CORACE CATANZARO
x PARCO NAZIONALE : Parco Nazionale della Sila x ZSC: Boschi di Decollatura;MonteContrò;Colle Poverella;Pinete del Roncino; Oasi di Scolacium.
FOCE DEL MESIMA -DINAMI
x PARCO NAZIONALE: Parco Nazionale dell'Aspromonte
x PARCO REGIONALE: Parco Naturale Regionale delle Serre;
x ZSC: Boschi di Santa Maria, Lacina, Prateria, Marchesale, Monte Campanaro.
FIUMARA BONAMICO BOVALINO, SAN LUCA
x PARCO NAZIONALE: Parco Nazionale dell'Aspromonte;
x ZSC: Monte Fistocchio e Monte Scorda, Montalto, Torrente Ferraina, Pietra Cappa - Pietra Lunga - Pietra Castello, Serro d'Ustra e Fiumara Butrano,
Fiumara Buonamico
x PARCO NAZIONALE: Parco Nazionale del Pollino x ZSC: Lago di Tarsia, Casoni di Sibari Foce del Fiume
Crati
x PARCO NAZIONALE: Parco Nazionale della Sila x ZSC: Monte Fulscaldo, Fiume Lepre, Fiume Lese,
Foce Neto,
x PARCO NAZIONALE: Parco Nazionale della Sila;
x RISERVA NATURALE: Riserva Naturale Regionale Valli Cupe
x ZSC: Foce del Crocchio – Cropani, Valle Uria FIUMARA PINTAMMATI -
TRECCARLINI
ARDORE, BOVALINO, BENESTARE, PLATI,
CARERI
x PARCO NAZIONALE: Parco Nazionale dell'Aspromonte
x ZSC: Fiumara Careri, Fiumara Buonamico.
ALACO-ANCINALE/PARCO
x PARCO NAZIONALE: Parco Nazionale dell'Aspromonte;
x ZSC: Bosco Santa Maria -Lacina – Bosco di Stilo/Bosco Archiforo.
FIUME OLIVA AMANTEA x ZSC:Fondali Scogli di Isca; Monte Cocuzzo
FIUMARA DASA' DASA', GEROCARNE
x PARCO NAZIONALE: Parco Nazionale dell'Aspromonte;
x PARCO NAZIONALE: Parco Nazionale dell'Aspromonte;
x ZSC: Bosco di Rudina, Serro D'Ustra e Fiumara Butrano, Fiumara La Verde
FIUMARA VILLA SAN
GIOVANNI VILLA SAN GIOVANNI x ZPS Costa Viola,
x ZSC: Fondali da Punta Pezzo a Capo dell'Armi, Fondali di Scilla, Monte Scrisi
x FIUMARA AMENDOLEA
BOVA, ROGHUDI, ROCCAFORTE DEL
x PARCO NAZIONALE: Parco Nazionale dell'Aspromonte;
10 Identità Fluviale Comuni
interessati
Entità Naturalistica Interessata
GRECO, CONDOFURI,
SAN LORENZO, x ZSC: Torrente Menta, Contrada Scala, Fiumara Amendolea
3.1.2 Le aree marino-costiere
In stretta connessione con il reticolo delle fiumare, nelle aree marino-costiere calabresi sono presenti 28 Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e 5 Parchi Marini regionali. La gestione, la tutela e la valorizzazione di queste aree è demandata all’Ente per i Parchi Marini Regionali, costituito con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 138 del 12 dicembre 20171.
L’E.P.M.R. ha una estensione di 4.953,65 ettari ed interessa le aree costiere e marine calabresi più rappresentative e di pregio dal punto di vista paesaggistico, naturalistico e biologico.
PARCHI MARINI Estensione
COSTA DEI GELSOMINI ha 615,856
BAIA DI SOVERATO ha 77,3
SCOGLI DI ISCA ha 69,97
RIVIERA DEI CEDRI ha 484,481
FONDALI CAPOCOZZO-S. IRENE –VIBO MARINA…- TROPEA ha 3.706,047
Totale ha 4.953,654
Fanno parte dell’Ente le due uniche Isole Calabresi, l’Isola di Dino e l’Isola di Cirella, gli scogli di Isca (noti come “Isca Grande” ed “Isca Piccola”), le coste rocciose ed i fondali di Tropea e Capo Vaticano, segnalati come uno degli esempi più belli di flora e fauna mediterranea.
Nel perimetro del Parco sono presenti otto Siti di Importanza Comunitaria (SIC Fondali marini dell’Isola di Dino-Capo Scalea IT9310035, SIC Fondali marini dell’Isola Cirella-Diamante IT9310036, SIC Isola di Dino (IT9310034), SIC Isola di Cirella (IT9310037), SIC Spiaggia di Brancaleone (IT9350160), ZSC Fondali di Capocozzo − S. Irene (IT9340094), SIC Fondali di Pizzo Calabro (IT9340092), SIC Fondali di Capo Vaticano (IT9340093).
Tra le specie si segnala la presenza nella Baia di Soverato dell’Hippocampus hippocampus e Hippocampus guttulatus, le uniche due specie di signatidi della subfamiglia hippocampinae presenti lungo le coste italiane e della “caretta caretta” che nidifica abitualmente nel tratto costiero compreso tra Capo Bruzzano a nord e Punta di Spropoli a sud.
I fondali ricadenti nell’area del Parco sono caratterizzati da uno degli esempi più belli di flora e fauna mediterranea e sono caratterizzati da prateria di Posidonia climax, ad alta biodiversità, praterie di margherite di mare, spirografi, spugne. Oltre alla grande ricchezza della diversità biologica è stata rilevata la presenza, sino a pochi anni fa sconosciuta, di importanti colonie di coralligeno con gorgonie (Paramuricea clavata), corallo nero (Antipathella subpinnata) e falso corallo nero (Savalia savaglia).
Oltre alle competenze di tutela, conservazione e valorizzazione delle aree parco, l’E.P.M.R. è stato individuato dalla Giunta Regionale (D.G.R. n. 378/2018) quale Ente Gestore di 28 Zone Speciali di Conservazione (Z.S.C.), venti delle quali esterne alla perimetrazione dei parchi marini, con una estensione di ha 12.816 distribuiti su tutto il territorio costiero e marino della Calabria. Per le suddette ZSC, l’E.P.M.R. sta predisponendo i Piani di Gestione, quale strumento di programmazione, di gestione e di tutela degli habitat e delle specie.
1I preesistenti parchi marini regionali sono stati accorpati con la L.R. 24/2013 che prevede la costituzione di un unico ente di gestione. L’Ente per i Parchi Marini Regionali è stato costituito dopo l’approvazione del Piano di Azione di cui alla DGR n° 576 del 28/12/2016 e, di conseguenza, le 5 aree marine protette non sono state interessate dagli interventi di tutela e valorizzazione realizzati e/o in corso di realizzazione con il suddetto Piano di Azione.
11 3.1.3 Il contesto ambientale e storico dell’area centrale delle Serre
Nel conteso sopra richiamato, si colloca l’area centrale delle Serre Calabresi che è caratterizzata dalla presenza di aree e siti di alto valore naturalistico e paesaggistico inseriti in un contesto storico-culturale ricco di testimonianze e di presenze del primo distretto industriale italiano.
L’area centrale delle Serre rappresenta un unicum regionale (ed anche nazionale) per variabilità del paesaggio naturale, la varietà di habitat e specie presenti, le varietà di colture e di ecosistemi e la diversità delle interazioni che si esplicano all’interno e fra ecosistemi ma anche la varietà degli insediamenti urbani. Un’area la cui diversità biologica è rappresentata dalla compresenza dei paesaggi costieri, aridi e secchi delle formazioni dunali costiere (habitat 2110, 2230 e 2260), e di quelli appenninici, freschi e verdeggianti dei boschi di pini, faggi e abeti bianchi del Massiccio delle Serre (habitat 9210, 9220, 9260, 92A0, 9340, 9510, 9530). Negli habitat dell’area, trovano “riparo” specie protette e di interesse conservazioni di rilevanza comunitaria: dal lupo nei boschi delle Serre (cod.
specie M-1352, Canis lupus, IT IT9340118 “Bosco di Santa maria”) all’ululone appenninico, un anfibio scomparso in molti siti dell’appennino centro-settentrionale (Cod. specie 5357, Bombina pachipus, cod. sito IT9340118 Bosco di Santa Maria).
La straordinaria biodiversità dell’area è confermata nella classificazione europea della RETE NATURA 2000 con la presenza di due aree protette, il Parco Naturale Regionale delle Serre (17.115,34 ha) e la Riserva Nazionale biogenetica Cropani-Micone (249,87 ha), 5 Zone Speciali di Conservazioni (IT9340086 Lago dell'Angitola, IT9340119 Marchesale, IT9350121 Bosco di Stilo - Bosco Archiforo, IT9340090 Fiumara di Brattirò (Valle Ruffa), IT9340120 Lacina, IT9350136 Vallata dello Stilaro IT9340118 Bosco Santa Maria) e dalla presenza di numerosi alberi monumentali, habitat di interesse comunitario e specie protette e di interesse conservazionistico.
La vallata della fiumara Stilaro, i suoi monti e i centri urbani ricadenti in essa, da tempo immemore sono stati interessati da una attività industriale legata allo sfruttamento delle miniere e alle attività siderurgiche.
A Mongiana, le Reali ferriere ed Officine di Mongiana sono state un importante complesso siderurgico realizzato nel 1770 - 1771 da parte della dinastia dei Borbone di Napoli, parte integrante del complesso industriale e militare del Regno delle Due Sicilie, e impianto di base per la produzione di materiali e semilavorati ferrosi poi rifiniti sia in loco, che presso il polo siderurgico di Pietrarsa, arrivò nel 1860 a dare lavoro a circa 1.500 operai. Travolto dalle vicende legate al processo di unificazione politica della penisola italiana, fu messo in secondo piano da parte del governo sabaudo, ed iniziò un rapido declino, che lo portò a cessare le proprie attività nel 1881. Di recente si è riusciti a recuperare i resti del complesso siderurgico ed è attualmente in corso un restauro con lo scopo di creare un museo-territorio fruibile da turisti e visitatori.
Il distretto industriale ha interessato quasi tutti i Comuni della Vallata dello Stilaro. Fra questi, il Comune di Bivongi ha messo in essere diversi restauri di antichi opifici che oggi costituiscono l’embrione dell’Ecomuseo delle ferriere e fonderie di Calabria. Nel Comune di Pazzano, antico centro minerario, era ubicato il villaggio siderurgico che accoglieva i minatori del centro-nord Italia. Il Comune di Stilo ha puntato il proprio interesse al recupero del villaggio siderurgico di “Chiesa vecchia”.