3. IL PIANO DI AZIONE PER VALORIZZAZIONE TURISTICA DELLE AREE DI INTERESSE
3.4 Modalità attuative
Il Piano di Azione sarà attuato attraverso procedure a regia e a titolarità regionale.
La procedura a regia regionale è ritenuta la più idonea ed efficace, soprattutto per garantire una tempistica certa nella fase di realizzazione degli interventi programmati nell’ambito delle sub-azioni 1, 2 e 3, in quanto tutti i potenziali beneficiari coincidono con gli Enti territorialmente competenti.
Nell’ambito della sub Azione 1, inoltre, è preferita la procedura concertativa finalizzata anche all’individuazione di un soggetto capofila.
In particolare, e sempre con riferimento alla sub-azione 1, la procedura di concertazione sarà svolta dal competente Settore del Dipartimento Tutela dell’Ambiente e coinvolgerà le amministrazioni comunali i cui territori sono ricompresi nel bacino idrografico di riferimento.
Attraverso la concertazione sarà individuato il soggetto attuatore - Comune/i capofila - responsabile della progettazione esecutiva e dell’attuazione dell'intervento, nonché il coinvolgimento di altri attori interessati al progetto di valorizzazione del territorio, rendendo altresì disponibili le proprie esperienze.
Ciò al fine di ottenere un prodotto condiviso dal territorio e dalla cittadinanza attiva che lo abita.
Per quanto attiene alla sub-azione 2 relativa alla realizzazione di itinerari ambientali e storico-culturali nell’area centrale delle serre calabresi, il soggetto attuatore è l’Ente Parco Naturale Regionale delle Serre, nel cui territorio di competenza ricadono gli interventi programmati.
Per quanto attiene alla sub-azione 3 relativa alla valorizzazione e la tutela del patrimonio naturale marino-costiero, il soggetto attuatore è il Comune di Vibo Valentia .
La sub-azione 4 sarà realizzata dal Settore Parchi ed Aree Protette del Dipartimento Tutela dell'Ambiente che si avvarrà del supporto tecnico -scientifico dell’Osservatorio Regionale per la Biodiversità di cui alla DGR 579 del 16/12/2011.
Per l’acquisizione di beni e servizi, i soggetti attuatori saranno tenuti ad adottate procedure di evidenza pubblica ai sensi e nel rispetto del D.lgs n. 50/2016 e smi.
16 I soggetti attuatori potranno attivare collaborazioni scientifiche per il raggiungimento di obiettivi
comuni con istituzioni pubbliche di ricerca, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 15 della Legge 241/90 e smi.
17
SCHEDE TECNICHE DI ATTUAZIONE
18 SUB-AZIONE 1
RECUPERO E REALIZZAZIONE DI INFRASTRUTTURE E STRUTTURE PER MIGLIORARE LA FRUIZIONE E LA VALORIZZAZIONE DELLE FIUMARE CALABRESI
Descrizione Gli interventi attivabili con la sub-azione 1 devono perseguire fini conoscitivi-turistici-salutistici idonei a migliorare la fruizione delle aree e ampliare l’offerta di servizi capaci di attrarre flussi di visitatori e turisti durante tutto l’arco dell’anno.
La sub-azione 1 sostiene interventi per la realizzazione, implementazione e valorizzazione dei bacini fluviale delle fiumare calabresi mediante la realizzazione di sentieristica (ippovie, percorsi per diversamente abili, ciclovie e piste ciclabili, percorsi per il trekking…), di aree verdi attrezzate (aree pic-nic, orti botanici, parchi avventura, ecc.) nonché interventi per la valorizzazione di elementi storico-culturali non utilizzati legati alle tradizioni o alla storia del territorio (es.
fortini, mulini, strutture rurali, etc.) per la realizzazione di centri visita, punti di informazione, ecc..
Gli interventi della sub-azioni sono finalizzati a migliorare la fruizione e valorizzare gli elementi naturalistici di particolare pregio dei bacini idrografici delle fiumare calabresi, realizzando corridoi di interconnessione e di collegamento tra le aree costiere e le aree montane e infrastrutture per la mobilità sostenibile di collegamento con la Ciclovia dei Parchi, ampliando, così, l’offerta di servizi capaci di attrarre flussi di visitatori e turisti durante tutto l’arco dell’anno.
Si intende portare avanti un programma organico di interventi finalizzato alla valorizzazione turistica delle aree di interesse naturalistico rappresentata dalle fiumare calabresi, mettendo in relazione, attraverso un collegamento fisico, gli ecosistemi delle aree protette dell’entroterra (Parchi Nazione, Parco Regionale e Riserve Regionali) con il Parco Marino Regionale e con le Zone Speciali di Conservazione presenti nelle aree costiere e marine.
Si dovrà sviluppare una mappa degli “itinerari delle fiumare”, individuando in particolare quei percorsi che, attraverso le fiumare, possano collegare le aree interne (ed in particolare i parchi naturali) con le zone costiere.
I bacini fluviali interessati sono stati individuati nell’analisi di contesto (parag.
4.1).
Questi itinerari potranno essere tali da:
x creare collegamenti tra i punti di interesse del territorio che ricadono nell’area di influenza del fiume – aree protette, riserve naturali, patrimonio storico-artistico-architettonico, eccellenze eno-gastronomiche, etc;
x creare connessioni fisiche lungo i tratti del fiume che lo consentono – sentieri, percorsi pedonali, itinerari ciclabili che innervano la rete esistente.
Le proposte progettuali relativi alla realizzazione di percorsi ed itinerari dovranno, per quanto possibile, in relazione alle condizioni logistiche dei percorsi, agevolare la fruizione anche parziale da parte di persone con disabilità.
Il Dipartimento tutela dell'Ambiente - Settore 5, per il tramite della propria Struttura Tecnica dell'Osservatorio della Biodiversità, espleterà il coordinamento tecnico e scientifico dei progetti.
Modalità di attuazione Procedure ad evidenza pubblica e/o concertazione
19 Tipo di sostegno Sovvenzione a fondo perduto
Beneficiari Enti pubblici - Coordinamento Regione Calabria Localizzazione
dell’intervento
Intero territorio regionale con benefici diretti nelle Aree Protette e nei siti Natura 2000
Costi ammissibili Costi diretti connessi alla realizzazione degli interventi Dotazione finanziaria
assegnata
€ 11.300.000,00
Aliquote del sostegno L’aliquota del sostegno è pari al 100% delle spese ammissibili.
Criteri di ammissibilità e di selezione
I criteri di selezione faranno riferimento al corrispondente documento approvato dal Comitato di Sorveglianza
Cronoprogramma Per la realizzazione della presente azione è previsto un arco temporale di 18 mesi.
Fasi procedurali PERIODO DI REALIZZAZIONE DELLA SUB-AZIONE MESI
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 Procedura di
concertazione Definizione progetta esecutiva e valutazione Realizzazione degli interventi
Verifiche finali
20 SUB-AZIONE 2
ITINERARI NATURALISTICI E CULTURALI NELLE SERRE CALABRESI
Descrizione La sub-azione 2 interessa l’area centrale delle Serre Calabresi e sostiene due tipologie di interventi di strutturazione e valorizzazione di percorsi naturalistici nell’area del Parco Naturale Regionale delle Serre:
1. Realizzazione dell’itinerario naturalistico Fiume Ancinale – Lago Lacina 2. Realizzazione dell’itinerario dell’archeologia industriale del ferro e del
carbone.
Il primo intervento prevede il recupero e la realizzazione di sentieristica (ippovie, percorsi per diversamente abili, ciclovie e piste ciclabili, percorsi per il trekking…) e di aree verdi attrezzate lungo il Fiume Ancinale, nel tratto compreso tra il Comune di Serra San Bruno ed il Comune di Cardinale, e del Lago Lacina, un bacino artificiale costruito con lo sbarramento del fiume Alaco, che si estende alle spalle del Comune di Brognaturo.
L’importanza che il SIC “Lacina” ha nel conteso regionale e nazionale è dovuto al fatto che è una delle poche zone umide montane meridionali, all’alta concentrazione di specie rare, relitte e a limite di distribuzione e alla elevata ricchezza di habitat che esso contiene. La Pianura della Lacina, avente codice sito IT 9340120, ha una superficie di 326 S(ha). Essa comprende l’habitat 9220 Appennine Beech forests with Abies alba 9210 , Appennine Beech forests with Taxus and Ilex. La Lacina, fa parte del comprensorio montano delle Serre Calabre e si trova ad un’altitudine tra 970 - 1028 m. Ciò che la rende importante al livello comunitario è la presenza di fitocenosi igrofile rare, ricche di specie ad areale relitto, rare o endemiche. Al suo interno si trova l’unica popolazione calabrese di Menyanthes trifoliata che si trova al limite meridionale del suo areale. Per quanto riguarda la flora, in questa vasta pianura sono presenti più di 300 specie, di cui circa il 26 % è rappresentato da specie rare. Numerose specie sono di interesse fitogeografico. I principali habitat sono rappresentati dalle: faggete, alnete arbusteti xerofili. Più esternamente all’area troviamo anche delle Pinete ed incolti. Vivono inoltre popolazioni di alcune specie rare come Carex rostrata, Carex sp.pl.,.
Il secondo intervento è finalizzato al recupero ed alla valorizzazione in chiave ambientale e turistica del patrimonio storico-archeologico legato alla pre-esistenza dell’industria del ferro e del carbone che interessa l’area della alta valle dello Stilaro-Allaro e i boschi della Mongiana e delle Serre. L’intervento si colloca in un’area ad alto valore ambientale e paesaggistico (caratterizzata dalla presenza del Parco delle Serre, della Riserva Nazionale biogenetica Cropani-Micone, da 5 Zone Speciali di Conservazioni e dalla presenza di numerosi alberi monumentali, habitat di interesse comunitario e specie protette e di interesse conservazionistico).
L’intervento prevede il recupero e riconversione di vecchie miniere, di manufatti industriali dismessi (fonderie, mulini idraulici, altoforni, ..) e dei villaggi dei minatori, al fine di creare eco-musei minerari per la realizzazione di percorsi turistici, laboratori didattici, centri di documentazione, sentieri.
Modalità di attuazione Procedure ad evidenza pubblica Tipo di sostegno Sovvenzione a fondo perduto
Beneficiari Ente Parco Naturale Regionale delle Serre Localizzazione
dell’intervento
Parco Regionale delle Serre
21 Costi ammissibili Costi diretti connessi alla realizzazione degli interventi
Dotazione finanziaria assegnata
€ 1.450.000,00
Aliquote del sostegno L’aliquota del sostegno è pari al 100% delle spese ammissibili.
Criteri di ammissibilità e di selezione
I criteri di selezione faranno riferimento al corrispondente documento approvato dal Comitato di Sorveglianza
Cronoprogramma Per la realizzazione della presente sub-azione è previsto un arco temporale di 18 mesi.
Fasi procedurali PERIODO DI REALIZZAZIONE DELLA SUB-AZIONE MESI
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 Procedura di
concertazione Definizione progetta esecutiva e valutazione Realizzazione degli interventi
Verifiche finali
22 SUB-AZIONE 3
PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DELLA BIODIVERSITÀ NELLE AREE MARINO-COSTIERE
Descrizione I cinque Parchi Marini Regionali calabresi sono stati istituiti, ai sensi dell’art. 6 della legge regionale n. 10/2003, e precisamente con:
- Legge Regionale n. 9 del 21/04/2008 istituzione del “Parco Marino Regionale Riviera dei Cedri";
- Legge Regionale n. 10 del 21/04/2008 istituzione del “Parco Marino Regionale Baia di Soverato";
- Legge Regionale n. 11 del 21/04/2008 istituzione del “Parco Marino Regionale Costa dei Gelsomini”;
- Legge Regionale n. 12 del 21/04/2008 istituzione del “Parco Marino Regionale Scogli di Isca";
- Legge Regionale n. 13 del 21/04/2008 istituzione del “Parco Marino Regionale Fondali di Capocozzo - S. Irene - Vibo Marina - Pizzo - Capo Vaticano - Tropea".
I parchi regionali hanno personalità di diritto pubblico e sono sottoposti alla vigilanza della Regione Calabria (art. 12, comma 1, LR 10/2003).
La Legge Regionale 16 maggio 2013 n. 24 avente ad oggetto “Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità“ - art. 9 – ha accorpato i cinque parchi marini istituendo l’Ente per i parchi marini regionali – ente strumentale della Regione - cui vengono demandate le funzioni tecnico operative e gestionali nel settore della tutela dei beni ambientali con particolare riferimento ai parchi marini regionali. Ai sensi dell'art. 3 della norma appena citata, con decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 195 del 28/12/2016 è stato istituito l’EPMR, con la contestuale decadenza dei pre-esistenti organi dei parchi e la nomina del Commissario Straordinario. L’EPMR è stato costituito con decreto del PGR n. 138 del 12 dicembre 2017.
Le leggi regionali istitutive dei parchi marini definiscono la loro perimetrazione.
Dalla loro istituzione ad oggi, il perimetro dei parchi marchi marini è rimasto solo un atto amministrativo e non è stata avviato nessun intervento per la delimitazione dell’area protetta in ambito marino e costiero.
Inoltre, l’EPMR è stato individuato 28 ZSC marine costiere (D.G.R. n. 378/2018) che, ad oggi, per le quali sono in fase di redazione di Piani di Gestione ma che sono in buona parte sconosciute sia alle popolazioni residenti che ai fruitori delle aree.
La sub-azione 3 interessa le aree protette marino-costiere delimitate dai perimetri dei parchi marini regionali e delle ZSC localizzate lungo la costa e nelle aree marine prospicenti.
La sub-azione sostiene due tipologie di interventi:
1. Intervento per la delimitazione e la fruizione delle aree protette marino-costiere.
2. Realizzazione del centro regionale per la tutela, promozione e valorizzazione della biodiversità delle aree marine e costiere.
1. Intervento per la delimitazione e la fruizione delle aree protette marino-costiere.
23 L’intervento prevede l’installazione di segnalamenti marittimi (boe) posti ai limiti dei siti protetti (perimetri dei parchi marini e delle ZSC marine), l’installazione di cartellonistica per la identificazione delle ZSC costiere e dei i parchi marini. La delimitazione e l’identificazione delle zone costiere e marittime dei Parchi Marini Regionali, oltre ad essere condizione necessarie ed indifferibile per poter programmare ed attuare interventi di conservazione e di tutela degli habitat e delle specie ivi presenti, è considerato un intervento urgente ed indifferibile per rendere identificabili, riconoscibili e fruibili le aree protette marino-costiere quali punti di interesse di valenza naturalistica e turistica.
L’azione ha come oggetto la realizzazione di segnalamenti marittimi e cartellonistica a terra allo scopo di delimitare le aree del Parco Marino Regionale che comprende i seguenti siti: “Riviera dei Cedri”, “Scogli di Isca”, “Fondali di Capocozzo”, “Costa dei Gelsomini” e “Baia di Soverato”.
Si prevede di realizzare 51 segnalamenti marittimi e 8 segnalamenti a terra da installare sulla costa in corrispondenza delle frontiere dei siti citati. In particolare, per gli interventi previsti a mare, si prevede la realizzazione dei segnalamenti marittimi posti ai limiti dei siti che individuano il Parco Marino Regionale, da posare secondo tre tipologie di ormeggio, in funzione della profondità media di installazione degli stessi:
• segnalamento marittimo fino alla profondità di 15 m;
• segnalamento marittimo compreso tra le profondità di 15 m e 35 m;
• segnalamento marittimo oltre la profondità di 35 m fino alla profondità media di 55 m.
Nell'ambito delle attività svolte sono state raccolte le informazioni necessarie ad individuare le zone interessate dagli interventi e le caratteristiche del fondale; sulla base di ciò è stato possibile individuare la tipologia di segnalamento marittimo da installare, in conformità con quanto previsto dal Codice della Navigazione, caratterizzato dai seguenti elementi:
• Corpo boa, dotato di fanale e miraglio radarabile;
• Jumper (presente o meno in funzione del tipo di ormeggio);
• corpi morti, catene, cavi e tutti gli elementi di collegamento necessari;
• tre tipologie di ormeggi, in funzione della profondità media dei fondali;
E’ stata inoltre prevista l'installazione di 8 segnalamenti a terra da installare sulla costa in corrispondenza delle frontiere dei siti che compongono il Parco Marino Regionale.
Per quanto attiene alle 28 ZSC, l’intervento prevede l’installazione della cartellonistica a terra con la segnalazione del perimetro, degli habitat e delle specie e le attività consentite e vietate. Si prevede la realizzazione 56 tabelloni di dimensioni minime 3x2mt, dotati di tecnologia digitale (QRcode) e di 150 pannelli informativi e direzionali per segnalare la presenza di habitat, specie e percorsi naturalistici.
2. Realizzazione del centro regionale per la tutela, promozione e valorizzazione della biodiversità delle aree marine e costiere.
L’intervento prevede la realizzazione del Museo del Mare e della Pesca, con la riqualificazione e la valorizzazione della ex-tonnara di Bivona, localizzata a Vibo Marina, un complesso architettonico strutturalmente rappresentativo, che riassumere il rapporto uomo-mare vissuto e vivibile nel nostro territorio, che diventi un centro regionale per valorizzazione e promozione della biodiversità marina oltre che volano di iniziative culturali e didattiche e simbolo dello storico radicamento delle attività produttive legate alla pesca.
Il Complesso Architettonico della tonnara di Bivona, meglio di qualsiasi altra struttura si presta a tale scopo, per la sua doppia valenza di bene storico in grado
24 di ospitare al suo interno ulteriori beni storico-antropologici (reperti di archeologia subacquea, barconi, strumenti d’uso lavorativo, video e audio esistenti sulla pesca, e sulla pesca del tonno in particolare, pannelli didattici, etc..). Posto nell’area costiera del comune di Vibo Valentia, al centro del Golfo di Sant’Eufemia, nel Parco Marino “Fondali di Capocozzo - S. Irene - Vibo Marina - Pizzo - Capo Vaticano - Tropea", esso è in grado di rappresentare al meglio la
“memoria storica” di tecniche e tradizioni legate al proficuo rapporto uomo-natura, che tanto ha prodotto in questi ultimi secoli e molto ancora potrà produrre in futuro. Il complesso è in realtà parte di quello che un tempo veniva denominato “malfaraggio” della tonnara, e che comprendeva sia le opere di terra che quelle necessarie per installare in mare la trappola per i tonni. E’ composto da una palazzina gentilizia a due piani, dalla capiente loggia, dai magazzini del sale e dei galleggianti e dalle stanze necessarie all’amministrazione dell’attività di vendita ed una piccola cappella a navata unica, dedicata a S. Antonio di Padova, utilizzata per le funzioni religiose ed i riti propiziatori della pesca. Nel primo piano erano invece gli appartamenti gentilizi, provvisti di tutti i servizi, ampia cucina e perfino una sala da fumo. La Loggia, cioè l’enorme magazzino adibito alla custodia dei barconi, delle reti, nonché ad una prima lavorazione del pescato, rappresenta la struttura più originale ed unica nella regione.
L’azione è finalizzata a realizzare un museo del Mare e della Pesca per farlo diventare un punto di riferimento per i visitatori, per i ricercatori e per quanti vogliono conoscere, studiare e approfondire la ricchezza di biodiversità dei parchi marini calabresi.
Il Museo promuoverà la valorizzazione della cultura marinara locale e la conservazione della biodiversità dell’aree marine protette con il suo spazio espositivo, le sue aree tematiche educative, i vari materiali info- didattici e le attività di studio dell’area focus e immersiva.
Il Museo mira a raggiungere i seguenti obiettivi specifici:
- sviluppare sul territorio un “nuovo” sistema turistico- culturale che coinvolge attivamente gli operatori del settore della pesca;
- contribuire alla tutela ambientale del territorio;
- rafforzare le relazioni tra istituzioni e soggetti privati finalizzate alla sostenibilità ambientale;
- sensibilizzare alla tutela del mare con una specifica didattica informativa sugli habitat, sulla flora e sulla fauna delle aree marine protette;
- educare alla protezione dell'ambiente ponendo attenzione alle ripercussioni dell'inquinamento sui sistemi ecologici marini;
- difendere e promuovere il patrimonio etnografico promuovendo la memoria delle antiche tecniche e di lavorazione del pescato.
L’obiettivo a lungo temine che si prefigge il progetto è quello di potenziare il Museo per far accrescere la “cultura del mare e della pesca” e per farlo diventare un luogo in cui vivere un’esperienza educativa divertente, emozionante e coinvolgente, accrescere la sensibilità per i temi della tutela ambientale e dalla salvaguardia delle risorse, la consapevolezza e l’opportunità economica legata alla corretta gestione delle risorse naturalistiche e storico-archeologiche e alla possibilità di migliorare i livelli di reddito mediante la diversificazione delle attività rispondendo, così, alla crescente domanda turistica.
Gli interventi previsti riguardano:
x riqualificazione ed adeguamento delle strutture esistenti, degli impianti e dei servizi;
x allestimento del Museo del Mare e della Pesca per la valorizzazione e promozione della biodiversità marina e luogo della memoria della civiltà del mare e delle diverse attività legata alla pesca (es. lavorazione del tonno);
25 x allestimento di spazi tematici (quali per esempio: area didattica
introduttiva sui Parchi Marini, area didattica su biodiversità marina con l'allestimento di acquari e di pannelli illustrativi);
x realizzazione di un centro studi ed osservatorio sulla biodiversità marina.
Modalità di attuazione Procedure ad evidenza pubblica Tipo di sostegno Sovvenzione a fondo perduto
Beneficiari Intervento 1:
Ente per i Parchi Marini Regionali (soggetto attuatore) Intervento 2:
Comune di Vibo Valentia (soggetto attuatore) Localizzazione
dell’intervento
Aree protette marino-costiere;
Costi ammissibili Costi diretti connessi alla realizzazione degli interventi Dotazione finanziaria
assegnata
€ 1.500.000,00
Aliquote del sostegno L’aliquota del sostegno è pari al 100% delle spese ammissibili.
Criteri di ammissibilità e di selezione
I criteri di selezione faranno riferimento al corrispondente documento approvato dal Comitato di Sorveglianza
Cronoprogramma Per la realizzazione della presente sub-azione è previsto un arco temporale di 18 mesi.
Fasi procedurali PERIODO DI REALIZZAZIONE DELLA SUB-AZIONE MESI
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 Procedura di
concertazione Definizione progetta esecutiva e valutazione Realizzazione degli interventi
Verifiche finali
26 SUB-AZIONE 4
IDENTIFICAZIONE DI SITI DI PARTICOLARE INTERESSE NATURALISTICO E REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI MONITORAGGIO E DI CONTROLLO DEGLI INTERVENTI
Descrizione La sub-azione 4 sostiene due tipologie di interventi trasversali alle sub-azioni programmate nel presente Piano (ma anche di quelle programmate nel Piano di Azione 2014-2020, in fase di attuazione) per la realizzazione di sistemi di monitoraggio e di controllo e di identificazione di habitat e specie di interesse conservazionistico. La sub-azione si articola in due interventi:
1. Attività di coordinamento e supporto tecnico scientifico
2. Realizzazione di un sistema di controllo delle aree protette regionali.
Per quanto attiene al 1° intervento, la sub-azione prevede il sostegno ad una attività di coordinamento e tecnico scientifico, a supporto dei soggetti attuatori degli interventi per l’identificazione di siti, localizzati negli ambiti fluviali e marino-costieri interessati, di particolare interesse naturalistico per la presenza di habitat e specie di rilevanza conservazionistica. Il basso/insufficiente livello di conoscenza sulla presenza di habitat e di specie limita la possibilità di definire una puntuale strategia per la valorizzazione e la tutela delle risorse naturali e della biodiversità.
Risulta, pertanto, indispensabile supportare gli enti attuatori degli interventi nei bacini fluviali e marino-costieri per potenziare in maniera sostanziale la base di
Risulta, pertanto, indispensabile supportare gli enti attuatori degli interventi nei bacini fluviali e marino-costieri per potenziare in maniera sostanziale la base di