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Il contesto di riferimento

Nel documento RELAZIONE SULLO STATO DI FATTO (pagine 3-6)

1.1 Contesto storico – culturale della Città di Agrigento in sintesi

Akràgas, Agrigentum, Kerkent, Girgenti e infine Agrigento: la città ha attraversato 26 secoli segnando le tappe di antiche civiltà: dai greci ai fenici, dai romani ai bizantini, passando dalle devastazioni degli ostrogoti e dei vandali alla dominazione degli arabi, dei normanni e dei tedeschi della famiglia sveva degli Hohestaufen, fino alle influenze spagnole e dell’Italia continentale, tra architettura, filosofia, arte, letteratura e poesia.

Sono tappe impresse nel linguaggio e nei costumi, nelle tradizioni e nell’arte culinaria, nella musica, nell’agricoltura, nella pastorizia, nell’artigianato, ma soprattutto nel modo di considerare l’accoglienza del “forestiero”.

Alle pendici del centro urbano e storico, la Valle dei Templi: un Parco paesaggistico di assoluto valore, dichiarato nel 1997 dall’Unesco “Patrimonio mondiale dell’Umanità”, che con i suoi di 1.300 ettari è il complesso archeologico più vasto al mondo. Il Parco è stato istituito dalla Regione ed è dotato di autonomia scientifica, amministrativa, organizzativa e di bilancio. Grazie al processo di managerializzazione introdotto con la L.r. 20/2000, insieme all‘esperienza della Soprintendenza Archeologica di Pompei, è considerata una delle best practice di gestione del patrimonio archeologico nazionale. Il Parco appartiene alla lista dei Grandi Attrattori della Regione Siciliana così classificato nell’allegato 4 del PO FESR Sicilia 2014/20 – il sistema degli attrattori dell’Obiettivo specifico 6.7.

Il Parco archeologico offre un programma intenso di spettacoli di teatro, di musica, mostre d’arte contemporanea, convegni, eccezionali esposizioni di reperti provenienti da musei esteri, percorsi didattici, l’Archeopark, esperienze entusiasmanti per piccoli archeologi e altro.

La Valle ospita, inoltre, il Giardino incantato della Kolymbethra, autentico gioiello archeologico e agricolo della città, una sorta di Eden in cui svettano limoni, mandarini e aranci di antiche varietà, irrigati secondo le tecniche della tradizione araba, recuperato e gestito sapientemente dal FAI – Fondo Ambiente Italiano. Il patrimonio archeologico si è anche arricchito nel novembre 2016 del ritrovamento di un teatro.

Da qualche anno l’Amministrazione agrigentina è tornata a ripensare il centro storico come area importante e vitale. Ad Agrigento si assiste alla ristrutturazione di diversi fabbricati con funzioni residenziali, alla moltiplicazione delle attività culturali e, di conseguenza, al consistente aumento delle persone che si recano abitualmente nell’area del centro storico per eventi o semplicemente per il tempo libero. Esemplare è l’attività dei giovani volontari di Ecclesia Viva, l'associazione nata con lo scopo di promuovere, valorizzare e far fruire il patrimonio culturale ecclesiastico dell'Arcidiocesi di Agrigento. I ragazzi sono impegnati nell’accoglienza e nella guida dei gruppi di visitatori all’interno del museo e degli edifici monumentali dei percorsi “Arte e Fede”, tra la Cattedrale e la Torre campanaria, il santuario di Santa Maria dei Greci con il Tempio di Atena, le chiese, il Mudia (Museo Diocesano Agrigento, con opere dal XII al XIX secolo e il tesoro dei vescovi), il Monastero di Santo Spirito, la Biblioteca Lucchesiana.

Intense sono le collaborazioni con l’Università di Ausburg, con l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, l’Università degli Studi di Palermo, il Politecnico di Bari, l’Università di Catania, l’Università degli Studi di Enna “Kore”, e sono in corso convenzioni con la University of South Florida, l’Université de Bordeaux, l’Universitat de Barcelona.

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Le iniziative e le attività culturali sviluppate ogni anno dalle istituzioni pubbliche e private operanti sul territorio sono numerose e sono molto cresciute negli ultimi anni:

- le mostre, i convegni, le stagioni teatrali e musicali al teatro Luigi Pirandello con le migliori compagnie nazionali;

- i concerti e le attività culturali al Museo Archeologico Pietro Griffo;

- il Convegno Nazionale di Studi Pirandelliani;

- il Festival della Strada degli Scrittori;

- il Festival del Cinema Archeologico;

- le Giornate Gregoriane;

- i concerti estivi come anche i grandi eventi presso la Valle dei Templi;

- il Festival del Mandorlo in fiore con il Festival Internazionale dei Patrimoni Unesco

sono solo alcuni degli esempi maggiormente rappresentativi della programmazione culturale ordinaria che Agrigento mette a disposizione di cittadini e visitatori.

1.2 L’attuale contesto urbano

Lo sviluppo turistico della città di Agrigento è avvenuto con un profondo legame con l’attrattore Valle dei Templi, manifestando, quest’ultimo, un’incapacità di riuscire a generare occasione di sviluppo per le altre parti della città. Viene a mancare un sistema turistico unico PARCO ARCHEOLOGICO - CENTRO STORICO - AREA BALNEARE, con itinerari di visita, luoghi di interesse culturale e turistico, programmi di eventi nei mesi non estivi.

Si registra, così, una dicotomia evidente tra lo sviluppo del sito archeologico legato all’attrattore Valle dei Templi e il centro storico, che si caratterizza per una significativa presenza di beni culturali ed un tessuto viario antico di matrice araba, di per sé qualificante turisticamente al fine dell’insediamento di strutture ricettive semplici e attività di ristorazione, artigianali e ricreative.

Alcuni dei predetti beni culturali sono stati inseriti dalla Regione Siciliana tra gli attrattori culturali denominati “luoghi della Cultura” appartenenti alla tabella C dell'Allegato 4 "Sistema degli attrattori OS. 6.7" del PO FESR. È evidente dunque la necessità di collegare – non solo fisicamente – il centro storico, e i suoi luoghi della cultura con il grande attrattore turistico-culturale (sito Unesco) in modo coerente e stabile, per garantire una migliore fruizione degli stessi ed il prolungamento della permanenza turistica in loco.

Questa forte dicotomia di cui si è detto è rappresentata dai seguenti dati:

il sito Unesco della Valle dei Templi registra una crescita costante dei visitatori passati dai 600.000 circa del 2015 a quasi un milione nel 2019;

il sito della Kolymbethra è passato dai 70.000 visitatori del 2017 agli oltre 80.000 del 2019;

la città (il centro storico) registra al Collegio dei Filippini e all’ex Monastero di Santo Spirito (Museo civico) circa 4.000 ingressi annuali; il Polo Diocesano (Mudia sistema museale della Diocesi agrigentina) registrava nei diversi siti ingressi pari a 27.050 nel 2017 e oltre 35.000 nel 2019.

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1.3 Le iniziative recenti a sostegno dello sviluppo della città in tutte le sue declinazioni

Agrigento ha avviato un percorso di graduale recupero di quegli spazi urbani che sembravano essere destinati a un inesorabile declino. Il programma degli interventi troverà compimento con le iniziative da realizzarsi in occasione delle celebrazioni del 2020 posticipate in gran parte al 2021 a causa della pandemia.

Da più di due anni l’Amministrazione Comunale ha approvato un programma di interventi infrastrutturali, che sommati agli interventi del Parco e dell’Arcidiocesi, sono destinati a dare ad Agrigento una dimensione di città media europea. In particolare:

1. la riqualificazione di consistenti parti strategiche di quartieri del centro storico, zona Ravanusella (dall’asse ferroviario alla centralissima via Atenea) e zona dei vicoli arabi (dalla via Atenea alla Cattedrale), con recuperi di caseggiati a scopo residenziale, turistico e commerciale, progettando nuovi sistemi di accesso pedonale per liberare la città dalla morsa delle auto;

2. l’apertura di un nuovo Museo Civico presso l’ex convento dei Padri Agostiniani che permette il completamento del polo museale diffuso nella logica integrata all’intervento in oggetto presso l’ex collegio dei Padri Filippini;

3. la riapertura del Palazzo Tommasi e recupero dell’ex Ospedale dei Teutonici (con il contributo dell’Università di Palermo) che riporteranno il Polo universitario e le attività studentesche nel centro storico;

4. la riapertura del Palacongressi a cura del Parco Archeologico, una delle maggiori strutture del sud d’Italia (1.200 posti);

5. la realizzazione di un Centro polifunzionale nel “quartiere degli artisti” destinato alle associazioni culturali ed artistiche;

6. l’attivazione di un nuovo centro di accoglienza turistico multiservizi in uno snodo strategico della città antica nei vani posti sul piano stradale dell’Ex Collegio dei padri Filippini finanziato dall’azione 6.8.3 del AU su due vani posti sul piano stradale dello stesso Collegio dei padri Filippini;

7. il completamento del belvedere da piazza Sinatra a Porta dei Saccajoli;

8. il completamento dei parcheggi a corona intorno al centro storico;

9. la realizzazione del sistema di interscambio bus urbani – auto – bike e car sharing con nuove stazioni di rifornimento di energia elettrica;

10. il nuovo servizio di minibus elettrici a cura dell’Arcidiocesi (dalla Cattedrale alla Valle dei Templi);

11. l’attivazione della ZTL e la pedonalizzazione in aree di pregio del centro storico e nella località balneare di San Leone con la riqualificazione del Lungomare;

12. il recupero e la rifunzionalizzazione del Parco dell’Addolorata;

13. la riqualificazione di piazza Vittorio Emanuele e della contigua piazza Aldo Moro, del Viale della Vittoria (nota come “la passeggiata” per il suo belvedere).

Infine, in collaborazione con gli Ordini Professionali della Provincia di Agrigento, l’Università di Palermo, la Curia Vescovile, le Associazioni datoriali e sindacali, le associazioni ed organizzazioni culturali, sarà inaugurato l’Urban Center presso la sede settecentesca del Collegio dei Padri Filippini. Un laboratorio di idee in cui la democrazia partecipativa e deliberativa non si limiterà agli aspetti passivi di tipo comunicativo-informativo, ma sarà finalizzata alla costruzione condivisa delle linee guida delle politiche urbane che caratterizzeranno il futuro della città.

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Nel documento RELAZIONE SULLO STATO DI FATTO (pagine 3-6)

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