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RELAZIONE SULLO STATO DI FATTO

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Academic year: 2022

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Programma Operativo FESR Sicilia 2014/2020

AGENDA URBANA DI AGRIGENTO

Asse 6 - Tutelare l'Ambiente e Promuovere l'uso Efficiente delle Risorse

Obiettivo specifico 6.7 – Miglioramento delle condizioni degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale nelle aree di attrazione

Azione 6.7.2

“Sostegno alla diffusione della conoscenza e alla fruizione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, attraverso la creazione di servizi e/o sistemi innovativi e l’utilizzo di tecnologie

avanzate”

Miglioramento della fruizione del patrimonio culturale della Città di Agrigento - Museo della città. Servizi e prodotti di realtà aumentata, sale immersive, creazione dell'archivio digitale

del patrimonio materiale e immateriale città di Agrigento e Valle dei Templi

RELAZIONE SULLO STATO DI FATTO

Il RUP Il Progettista D.ssa Carola Narbone Arch. Salvatore Di Salvo

Firmato digitalmente da

ANTONIO INSALACO

CN = INSALACO ANTONIO

C = IT

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Sommario

1. Il contesto di riferimento ... 3

1.1Contesto storico – culturale della Città di Agrigento in sintesi ... 3

1.2L’attuale contesto urbano ... 4

1.3Le iniziative recenti a sostegno dello sviluppo della città in tutte le sue declinazioni ... 5

2. Turismo e cultura ad Agrigento ... 6

2.1Gli attrattori turistico – culturali del centro urbano ... 6

2.2Il patrimonio immateriale ... 16

2.3Analisi quali-quantitativa del comparto turistico cittadino ... 16

2.3Analisi SWOT dell’area urbana ... 19

3. Stato di progetto e obiettivi ... 20

3.1Lo stato attuale dell’Ex Collegio dei Filippini e la sua attuale destinazione ... 20

3.2Sintesi del progetto e le correlazioni con la strategia condivisa col partenariato... 21

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1. Il contesto di riferimento

1.1 Contesto storico – culturale della Città di Agrigento in sintesi

Akràgas, Agrigentum, Kerkent, Girgenti e infine Agrigento: la città ha attraversato 26 secoli segnando le tappe di antiche civiltà: dai greci ai fenici, dai romani ai bizantini, passando dalle devastazioni degli ostrogoti e dei vandali alla dominazione degli arabi, dei normanni e dei tedeschi della famiglia sveva degli Hohestaufen, fino alle influenze spagnole e dell’Italia continentale, tra architettura, filosofia, arte, letteratura e poesia.

Sono tappe impresse nel linguaggio e nei costumi, nelle tradizioni e nell’arte culinaria, nella musica, nell’agricoltura, nella pastorizia, nell’artigianato, ma soprattutto nel modo di considerare l’accoglienza del “forestiero”.

Alle pendici del centro urbano e storico, la Valle dei Templi: un Parco paesaggistico di assoluto valore, dichiarato nel 1997 dall’Unesco “Patrimonio mondiale dell’Umanità”, che con i suoi di 1.300 ettari è il complesso archeologico più vasto al mondo. Il Parco è stato istituito dalla Regione ed è dotato di autonomia scientifica, amministrativa, organizzativa e di bilancio. Grazie al processo di managerializzazione introdotto con la L.r. 20/2000, insieme all‘esperienza della Soprintendenza Archeologica di Pompei, è considerata una delle best practice di gestione del patrimonio archeologico nazionale. Il Parco appartiene alla lista dei Grandi Attrattori della Regione Siciliana così classificato nell’allegato 4 del PO FESR Sicilia 2014/20 – il sistema degli attrattori dell’Obiettivo specifico 6.7.

Il Parco archeologico offre un programma intenso di spettacoli di teatro, di musica, mostre d’arte contemporanea, convegni, eccezionali esposizioni di reperti provenienti da musei esteri, percorsi didattici, l’Archeopark, esperienze entusiasmanti per piccoli archeologi e altro.

La Valle ospita, inoltre, il Giardino incantato della Kolymbethra, autentico gioiello archeologico e agricolo della città, una sorta di Eden in cui svettano limoni, mandarini e aranci di antiche varietà, irrigati secondo le tecniche della tradizione araba, recuperato e gestito sapientemente dal FAI – Fondo Ambiente Italiano. Il patrimonio archeologico si è anche arricchito nel novembre 2016 del ritrovamento di un teatro.

Da qualche anno l’Amministrazione agrigentina è tornata a ripensare il centro storico come area importante e vitale. Ad Agrigento si assiste alla ristrutturazione di diversi fabbricati con funzioni residenziali, alla moltiplicazione delle attività culturali e, di conseguenza, al consistente aumento delle persone che si recano abitualmente nell’area del centro storico per eventi o semplicemente per il tempo libero. Esemplare è l’attività dei giovani volontari di Ecclesia Viva, l'associazione nata con lo scopo di promuovere, valorizzare e far fruire il patrimonio culturale ecclesiastico dell'Arcidiocesi di Agrigento. I ragazzi sono impegnati nell’accoglienza e nella guida dei gruppi di visitatori all’interno del museo e degli edifici monumentali dei percorsi “Arte e Fede”, tra la Cattedrale e la Torre campanaria, il santuario di Santa Maria dei Greci con il Tempio di Atena, le chiese, il Mudia (Museo Diocesano Agrigento, con opere dal XII al XIX secolo e il tesoro dei vescovi), il Monastero di Santo Spirito, la Biblioteca Lucchesiana.

Intense sono le collaborazioni con l’Università di Ausburg, con l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, l’Università degli Studi di Palermo, il Politecnico di Bari, l’Università di Catania, l’Università degli Studi di Enna “Kore”, e sono in corso convenzioni con la University of South Florida, l’Université de Bordeaux, l’Universitat de Barcelona.

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Le iniziative e le attività culturali sviluppate ogni anno dalle istituzioni pubbliche e private operanti sul territorio sono numerose e sono molto cresciute negli ultimi anni:

- le mostre, i convegni, le stagioni teatrali e musicali al teatro Luigi Pirandello con le migliori compagnie nazionali;

- i concerti e le attività culturali al Museo Archeologico Pietro Griffo;

- il Convegno Nazionale di Studi Pirandelliani;

- il Festival della Strada degli Scrittori;

- il Festival del Cinema Archeologico;

- le Giornate Gregoriane;

- i concerti estivi come anche i grandi eventi presso la Valle dei Templi;

- il Festival del Mandorlo in fiore con il Festival Internazionale dei Patrimoni Unesco

sono solo alcuni degli esempi maggiormente rappresentativi della programmazione culturale ordinaria che Agrigento mette a disposizione di cittadini e visitatori.

1.2 L’attuale contesto urbano

Lo sviluppo turistico della città di Agrigento è avvenuto con un profondo legame con l’attrattore Valle dei Templi, manifestando, quest’ultimo, un’incapacità di riuscire a generare occasione di sviluppo per le altre parti della città. Viene a mancare un sistema turistico unico PARCO ARCHEOLOGICO - CENTRO STORICO - AREA BALNEARE, con itinerari di visita, luoghi di interesse culturale e turistico, programmi di eventi nei mesi non estivi.

Si registra, così, una dicotomia evidente tra lo sviluppo del sito archeologico legato all’attrattore Valle dei Templi e il centro storico, che si caratterizza per una significativa presenza di beni culturali ed un tessuto viario antico di matrice araba, di per sé qualificante turisticamente al fine dell’insediamento di strutture ricettive semplici e attività di ristorazione, artigianali e ricreative.

Alcuni dei predetti beni culturali sono stati inseriti dalla Regione Siciliana tra gli attrattori culturali denominati “luoghi della Cultura” appartenenti alla tabella C dell'Allegato 4 "Sistema degli attrattori OS. 6.7" del PO FESR. È evidente dunque la necessità di collegare – non solo fisicamente – il centro storico, e i suoi luoghi della cultura con il grande attrattore turistico-culturale (sito Unesco) in modo coerente e stabile, per garantire una migliore fruizione degli stessi ed il prolungamento della permanenza turistica in loco.

Questa forte dicotomia di cui si è detto è rappresentata dai seguenti dati:

il sito Unesco della Valle dei Templi registra una crescita costante dei visitatori passati dai 600.000 circa del 2015 a quasi un milione nel 2019;

il sito della Kolymbethra è passato dai 70.000 visitatori del 2017 agli oltre 80.000 del 2019;

la città (il centro storico) registra al Collegio dei Filippini e all’ex Monastero di Santo Spirito (Museo civico) circa 4.000 ingressi annuali; il Polo Diocesano (Mudia sistema museale della Diocesi agrigentina) registrava nei diversi siti ingressi pari a 27.050 nel 2017 e oltre 35.000 nel 2019.

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1.3 Le iniziative recenti a sostegno dello sviluppo della città in tutte le sue declinazioni

Agrigento ha avviato un percorso di graduale recupero di quegli spazi urbani che sembravano essere destinati a un inesorabile declino. Il programma degli interventi troverà compimento con le iniziative da realizzarsi in occasione delle celebrazioni del 2020 posticipate in gran parte al 2021 a causa della pandemia.

Da più di due anni l’Amministrazione Comunale ha approvato un programma di interventi infrastrutturali, che sommati agli interventi del Parco e dell’Arcidiocesi, sono destinati a dare ad Agrigento una dimensione di città media europea. In particolare:

1. la riqualificazione di consistenti parti strategiche di quartieri del centro storico, zona Ravanusella (dall’asse ferroviario alla centralissima via Atenea) e zona dei vicoli arabi (dalla via Atenea alla Cattedrale), con recuperi di caseggiati a scopo residenziale, turistico e commerciale, progettando nuovi sistemi di accesso pedonale per liberare la città dalla morsa delle auto;

2. l’apertura di un nuovo Museo Civico presso l’ex convento dei Padri Agostiniani che permette il completamento del polo museale diffuso nella logica integrata all’intervento in oggetto presso l’ex collegio dei Padri Filippini;

3. la riapertura del Palazzo Tommasi e recupero dell’ex Ospedale dei Teutonici (con il contributo dell’Università di Palermo) che riporteranno il Polo universitario e le attività studentesche nel centro storico;

4. la riapertura del Palacongressi a cura del Parco Archeologico, una delle maggiori strutture del sud d’Italia (1.200 posti);

5. la realizzazione di un Centro polifunzionale nel “quartiere degli artisti” destinato alle associazioni culturali ed artistiche;

6. l’attivazione di un nuovo centro di accoglienza turistico multiservizi in uno snodo strategico della città antica nei vani posti sul piano stradale dell’Ex Collegio dei padri Filippini finanziato dall’azione 6.8.3 del AU su due vani posti sul piano stradale dello stesso Collegio dei padri Filippini;

7. il completamento del belvedere da piazza Sinatra a Porta dei Saccajoli;

8. il completamento dei parcheggi a corona intorno al centro storico;

9. la realizzazione del sistema di interscambio bus urbani – auto – bike e car sharing con nuove stazioni di rifornimento di energia elettrica;

10. il nuovo servizio di minibus elettrici a cura dell’Arcidiocesi (dalla Cattedrale alla Valle dei Templi);

11. l’attivazione della ZTL e la pedonalizzazione in aree di pregio del centro storico e nella località balneare di San Leone con la riqualificazione del Lungomare;

12. il recupero e la rifunzionalizzazione del Parco dell’Addolorata;

13. la riqualificazione di piazza Vittorio Emanuele e della contigua piazza Aldo Moro, del Viale della Vittoria (nota come “la passeggiata” per il suo belvedere).

Infine, in collaborazione con gli Ordini Professionali della Provincia di Agrigento, l’Università di Palermo, la Curia Vescovile, le Associazioni datoriali e sindacali, le associazioni ed organizzazioni culturali, sarà inaugurato l’Urban Center presso la sede settecentesca del Collegio dei Padri Filippini. Un laboratorio di idee in cui la democrazia partecipativa e deliberativa non si limiterà agli aspetti passivi di tipo comunicativo-informativo, ma sarà finalizzata alla costruzione condivisa delle linee guida delle politiche urbane che caratterizzeranno il futuro della città.

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2. Turismo e cultura ad Agrigento

2.1 Gli attrattori turistico – culturali del centro urbano

Per una migliore conoscenza del contesto oggetto di questa relazione a seguire vengono riportati delle brevi note informative dei diversi attrattori insistenti nel centro urbano della Città (escludendo dunque l’Area Archeologica della Valle dei Templi e gli altri siti prossimi ad essa) distinti fra quelli presenti nei Luoghi della Cultura come tali classificati dai provvedimenti del Dipartimento dei Beni Culturali della Regione Siciliana e altri comunque meritevoli di una specifica segnalazione.

Al termine della trattazione una planimetria ne permette una visualizzazione d’insieme in uno con vecchi e nuovi parcheggi che nella logica di riqualificazione del centro storico ne costituiscono presupposto imprescindibile.

(01) CATTEDRALE DI SAN GERLANDO - Stile NORMANNO – 1096, Via Duomo 94 Eretta dal Vescovo Gerlando nel 1096

probabilmente sui resti di un tempio attribuito a Zeus Atabirio, la Cattedrale si sviluppa per quasi 100 metri in lunghezza e 40 in larghezza. L'interno è suddiviso in tre grandi navate delimitate da due file di imponenti pilastri che si concludono in arcate ogivali. Il soffitto della navata centrale è diviso in due parti: la prima risalente al 1518 ca. a travature scoperte con capriate di legno magistralmente decorate, la seconda del 1682 con cassettoni dorati con al centro una grande aquila bicipite. Splendidi l'immensa abside ed il coro riccamente adornati da stucchi dorati. Numerose sono le opere conservate nella Chiesa.

(02 - 11) MONASTERO E CHIESA DI S. SPIRITO - Stile gotico/chiaramontano – 1300, Via di S. Spirito La chiesa di Santo Spirito e il monastero dell'Ordine

cistercense (Badia Grande, localmente nomata Bataranni), costituiscono un aggregato religioso ubicato nel centro storico di Agrigento. Attraversato il chiostro con il giardino, una scala ci porta all'antico dormitorio del convento, oggi adibito a salone per esposizioni, mostre e appuntamenti culturali. È certamente il complesso monumentale di epoca chiaramontana meglio conservato della Sicilia. Eretta nel 1299, la chiesa a navata unica, presenta un prezioso soffitto a cassettoni. Gli stucchi del Serpotta (la Natività, l'Adorazione dei Magi, la Fuga in Egitto) ne impreziosiscono l'interno.

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(03) TEATRO LUIGI PIRANDELLO - Stile NEOCLASSICO – 1870, Piazza Luigi Pirandello Teatro costruito nel 1870 dall'ingegnere Dionisio

Sciascia e dall'architetto Giovanbattista Filippo Basile. Vi si accede attraverso l'atrio di Palazzo dei Giganti, sede del Comune di Agrigento, naturale prosecuzione della Piazza Pirandello. Il prospetto su due livelli, in perfetto stile neoclassico, si caratterizza per tre coppie di colonne in stile ionico, poste ai lati di tre ampie vetrate, mentre nella parte più alta si distinguono sei bassorilievi a medaglione raffiguranti altrettanti autori dell'arte teatrale.

(04) MUDIA – MUSEO DIOCESANO AGRIGENTO - Stile COMPOSITO - XI-XV secolo, Via Duomo 98

Il Museo Diocesano di Agrigento si configura fin dalla sua prima fase progettuale, quale museo della Cattedrale e della sede vescovile medesima, poiché ne custodisce tutto l’arredo mobile storico. Il nuovo allestimento accolto nelle sale del Palazzo Arcivescovile è il punto di arrivo di un percorso iniziato nel XVIII secolo. L’attuale allestimento, pur avvalendosi della precedente opera, offre oggi una panoramica delle più significative opere dal XII al XIX secolo, un ricco patrimonio artistico giunto da tre nuclei collezionistici: il Tesoro dei Vescovi, il Museo storico, il Museo Diocesano.

(05) CHIESA DI S. MARIA DEI GRECI - Stile NORMANNO/SVEVO – 1200, Salita S. Maria dei Greci Antica cattedrale di rito Greco bizantino costruita

nel 1200 sui resti di un antico tempio dorico, da alcuni studiosi identificato con il tempio di Atena Lindia e Zeus Atabyrios di cui parla Polibio; presenta sulla facciata un portale in stile gotico. La facciata presenta linee che richiamano l’architettura tipica dell’età sveva. L’ingresso è abbellito da un notevole portale archiacuto, la cui chiave presenta uno scudo. L'interno è a tre navate. Quella centrale presenta un soffitto ligneo di linea trecentesca a capriate dipinte.

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(06) SEMINARIO ARCIVESCOVILE - Stile CHIARAMONTANO/NEOCLASSICO - 1577., Via Duomo La fondazione del seminario agrigentino è datata al

1577. Il primo nucleo dell’odierno edificio è quello che rimane dello Steri Chiaramonte, la dimora fortificata della famiglia Chiaramonte, che il figlio Manfredi, conte di Modica, edificò sul punto più alto della città. Della dimora manfrediana sopravvivono alcuni ambienti a piano terra con copertura a crociera costolata, la Sala Chiaramontana, ed il loro stemma rappresentativo.

Nel settecento si aggiunse alla grande fabbrica il Collegio dei Santi Agostino e Tommaso, che oggi si affaccia sul lato occidentale di piazza don Minzoni.

(07) CHIESA DI SAN GIROLAMO - Stile MANIERISTICO - 1500 circa, Via San Girolamo 68 La chiesa di San Girolamo (1500) fu costruita per

diventare sede della confraternita di Santa Maria del Monte e di San Girolamo. Nel 1700 la chiesa subì profonde modifiche nella distribuzione interna, fino ad avere quattro diversi altari dedicati a San Girolamo, al Santissimo Crocifisso, ai Santi Cosma e Damiano e a San Bartolomeo. All’interno alcune opere d’arte tra cui una statua lignea della Madonna del Pane, una tela con un dipinto dedicato a San Girolamo, una statua del Sacro Cuore, una icona bizantineggiante rappresentante

“La Madonna della lettera“, un Crocifisso settecentesco, una statua di San Michele Arcangelo.

Oggi è sconsacrata.

(08) CHIESA DI SAN GIUSEPPE - Stile BAROCCO - XVIII secolo, Via Atenea 296 Tempio barocco fondato dai Padri Filippini che

costituisce corpo di fabbrica unico con il Collegio dei Filippini. In quasi tre secoli la chiesa ha subito rifacimenti e alcune sue parti si presentano incomplete. All’interno della chiesa sono custodite due monumentali cantorie tardo barocche.

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(09) COMPLESSO DELLA BADIOLA - Stile RINASCIMENTALE - XVI secolo, Via San Girolamo, 1 Costruita ad un’unica navata nel XIV sec. Il

prospetto è in stile rinascimentale, il tetto ligneo dipinto. Presenta un portale con timpano triangolare spezzato al cui interno si trova una nicchia in cui è collocata la statua di marmo della Madonna del Soccorso. Nel 1920 venne dichiarata monumento nazionale. Bene inserito nell’elenco dei beni storico artistici vincolati (D.M 364/09 del 03/12/1920.

(10) EX COLLEGIO DEI PADRI FILIPPINI – Stile NECLASSICO – 1703, Via Atenea Progettato nel 1703 da Simone Mancuso, architetto

agrigentino, denominato Collegio dei Padri Filippini, Adiacente alla Chiesa di S. Giuseppe, affidata ai Padri Filippini nel 1656, fu dapprima sede dell’ordine dei frati; dal 1860, passato alla proprietà comunale, divenne una scuola, che ospitò nel tempo anche un piccolo museo di storia naturale, un osservatorio astronomico e una biblioteca. Il Comune di Agrigento ne ha favorito il recente restauro e ne cura la manutenzione e la gestione, il Collegio dei Filippini è regolarmente aperto al pubblico come Museo pinacoteca. Si parte dalla sezione antica, con tavole e tele realizzate tra il Quattrocento e il Settecento da fra’ Felice da Sambuca, fra’ Fedele da San Biagio, Giuseppe Cristadoro, Pietro Novelli, Luca Giordano, Vincenzo degli Azani, Vincenzo Camuccini. Straordinaria la galleria intitolata a Giuseppe Sinatra con oltre cento opere del pittore palermitano Francesco Lojacono (1838-1915) e dei suoi discepoli. All’ultimo piano sono esposte le tele di Raffaello Politi, Tommaso Santella, Gianbecchina e Philippone. Al piano terra, si può ammirare un presepe di Roberto Vanadia. Ma c’è pure una sorpresa: i Pupi di C. Guarneri.

(11) MONASTERO E CHIESA DI S.SPIRITO – Vedi scheda n. 2

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(12) MONTE DEI PEGNI

La chiesa era denominata Santa Maria della Pietà.

L’immobile si trova nei pressi della via Atenea.

(13) CHIESA DI SAN LORENZO o del PURGATORIO - Stile BAROCCO - 1750-1760, Piazza Purgatorio La Chiesa di S. Lorenzo, detta anche Chiesa del

Purgatorio, è situata in piazza Purgatorio, lungo la via Atenea. La chiesa fu eretta nella seconda metà del ‘700 per volere dei ricchi borghesi del quartiere che, influenzati dalle espressioni dello stile barocco del momento, la vollero particolarmente sfarzosa.

L’esterno è caratterizzato da una doppia scalinata e da un’alta facciata a due ordini, coronati da timpano. Il portale d’ingresso è formato da una coppia di colonne tortili accostate a pilastri con ai lati le figure allegoriche della Fede e della Carità. In alto un medaglione con la Vergine circondata da angeli. Una torre campanaria completa il prospetto e contribuisce a slanciarlo ulteriormente. L’interno si caratterizza per la presenta di un’unica navata e quattro cappelle laterali in cui si ammirano la Deposizione e il Crocifisso del ‘600, mentre la tela dell’abside rappresenta S. Lorenzo. Le decorazioni a stucchi della navata sono di scuola serpottiana, mentre le statue, opera di Serpotta, rappresentano le virtù: l’amore, la semplicità, la carità, la prudenza, la giustizia, la religione, la fortezza. Notevoli sono anche i due confessionali secenteschi e la statua marmorea della Madonna della Melograna, attribuita alla scuola del Gagini. Splendida è infine la Cappella del Crocifisso, rivestita d’oro zecchino, opera dello scultore Pietro Carletto. La Chiesa non è più adibita al culto.

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Gli altri attrattori

(01) TOMBA SICANA NEI GIARDINI DEGLI SGHERRI - 2000 a.c., Piazzale Aldo Moro Quattro villette (dette ville degli Sgherri) sono poste

in piazzale Aldo Moro e costituiscono un prezioso ornamento del centro cittadino. All'interno del giardino si trova una tomba "sicana", proveniente dalla zona di Villa Aurea, ivi collocata dal compianto capitano e mecenate inglese Alexander Hardcastle al fine di renderla visibile ai cittadini.

(02) SANTUARIO DI S. CALOGERO - Stile manieristico/medievale - XIV secolo, P.tta San Calogero La chiesa di San Calogero è stata realizzata

verosimilmente tra il XIII e il XIV secolo, periodo in cui la città di Agrigento era governata dalla potente famiglia Chiaramonte, originaria di Clermont en Beauvais, Conti di Modica. L'interno della chiesa è suddiviso in tre navate da una doppia fila di sei colonne per lato, sormontate da capitelli corinzi che reggono altrettanti archi tra i quali sono collocati otto lampadari in legno dorato. L'edifico religioso termina con un abside di forma semicircolare arricchita con decorazioni scultoree in stucco, realizzate alla maniera del Serpotta, che ospita il simulacro di San Calogero

(03) PORTA ATENEA O PORTA DI PONTE - Stile NEOCLASSICO - XI sec, Piazzale Aldo Moro Risalente al XI secolo, fu la più importante porta

della città ove non c'è mai stato un ponte levatoio come generalmente si crede. La Porta era sormontata da un arco gotico con lo stemma di Federico III d'Aragona, re di Sicilia dal 1296 al 1337.

Fu completamente distrutta nel 1868 e ricostruita, senza più l'arco, nello stile neoclassico su progetto di Raffaello Politi. La Porta di Ponte era anche l'ingresso della via Atenea, principale arteria della città medioevale di Girgenti.

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(04) EX MUNICIPIO - Stile NEOGOTICO – 1855, Via Atenea 317 L’appariscente ottocentesco palazzetto fu sede del

Comune di Agrigento sino al 1867, anno in cui il Consiglio comunale decise di vendere lo stabile alla Camera di Commercio e con il ricavato (100.000 lire) ha avviato i lavori per la costruzione del teatro comunale. Tutta la struttura neogotica, più che dagli elementi funzionali, si denota per le vistose decorazioni che le conferiscono particolare eleganza, e soprattutto dalle decorazioni che vi sono sul lato minore del fabbricato, posto a circa 130° sulla via Atenea.

(05) CHIESA DI SAN DOMENICO - Stile BAROCCO - XVII secolo, Via Orfane 6 Situata nel cuore della vecchia Agrigento, la Chiesa

di San Domenico si affaccia sulla piazza del Municipio. Gli studiosi sono propensi a ritenere che bisogna fissare la data della odierna costruzione al XVII secolo, anche perché le strutture architettoniche si ispirano molto a quelle di diversi edifici sacri dello stesso secolo presenti soprattutto nel palermitano. La facciata, situata a Sud, ha una caratteristica forma, che le dà slancio e monumentalità. Nella parte centrale sta un plastico portale settecentesco affiancato da due grandi colonne poggianti su piedistalli. Le colonne, dai capitelli di stile corinzio, sono sormontate da un frontone aperto nella cui parte centrale si vede un medaglione ellittico con la figura della “Madonna del Rosario”. Nella facciata sono inoltre presenti quattro nicchie vuote. Completano la struttura il frontone triangolare con la croce e varie decorazioni. La Chiesa è ad unica navata. È possibile infine ammirare due massicce Cantorie seicentesche, ben decorate, con molti fregi e vari ornamenti.

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(06) EX CONVENTO PADRI AGOSTINIANI E MUSEO CIVICO - Stile manieristico/rinascimentale 1578/1770, Piazza San Sebastiano

L'ex Convento dei Padri Agostiniani, costruito nel 1578, fu demolito nel 1770 a causa della soppressione del convento, e sostituito con il reclusorio femminile detto del Trentatré. Andato in disuso, si sta completando la ristrutturazione per adibirlo a nuovo Museo civico e pinacoteca

(07) EX CHIESA DELL’ITRIA - Stile MANIERISTICO/BAROCCO - XVI secolo, Via Duomo

Chiesa dell’Itria, originariamente nota come

“Madonna Odigitria” con annesso il convento dei Padri Redentoristi. La chiesa di stile barocco è a navata unica ma chiusa al culto. In essa si celebrava il rito Greco albanese. Il prospetto ed il portale sono in stile manieristico. Fu edificata alla fine del ‘500.

Nel 1761 venne ceduta ai Padri Redentoristi che la tennero fino alla prima metà dell’800. In seguito alla realizzazione della chiesa di Sant’Alfonso la chiesa dell’Itria fu venduta come casalino, insieme al giardino. Oggi ridotta a un rudere. Il bene è inserito nell’elenco dei beni storico artistici vincolati (D.M 364/09 del 29/05/1910.

(08) BASILICA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE - Stile Barocco - XIII sec., P.zza San Francesco La Basilica di S. Francesco d'Assisi o

dell'Immacolata, è una delle chiese più grandi della città. Secondo alcune fonti il complesso monumentale, che includeva la chiesa e il convento dei frati francescani minori, fu edificato nel XIII sec.

per volere della famiglia Chiaramonte. Eretta nella forma attuale nel 1788, la Chiesa, fatta di tufo arenario, presenta una facciata in stile barocco a tre ordini, con due imponenti torri campanarie e una statua del Santo in marmo bianco; sul campanile, invece, è posta la statua della Madonna col Bambino. Contiene interessanti opere tra le quali una statua della Vergine Immacolata e una statua della Madonna della Catena di scuola gaginesca.

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(09) CHIESA DI SAN GIORGIO - Stile NORMANNO – 1087, Via Recinto Oblati 100 Piccola chiesa normanna (1087 1095) ad unica

navata con nicchia absidale rettangolare e poco profonda, aperta su tre lati e con il quarto addossato all’Istituto Gioieni, coperta con tetto ligneo, sorretto da nove capriate in legno lamellare.

(10) QUARTIERE BARONALE - Stile GOTICO e MANIERISTICO - XV secolo, Via del Barone La Via del Barone fu probabilmente rettificata nel

corso del secolo XV, quando furono edificate diverse dimore baronali di cui oggi è possibile scorgere diverse tracce.

Da questo quadro emerge la ricchezza del patrimonio turistico culturale della Città che costituisce il fondamento della strategia dell’Amministrazione che attraverso l’attivazione delle azioni 6.7.1, 6.7.2 e 6.8.3 intende riqualificare l’intero centro storico grazie agli interventi puntuali sull’ex Collegio dei Padri Filippini nonché in favore di tutti gli altri beni che in esso insistono come dettagliato nelle relazioni allegate.

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2.2 Il patrimonio immateriale

Al ricco patrimonio materiale ampiamente documentato in precedenza si aggiunge un altrettanto invidiabile patrimonio immateriale che trova la sua sintesi perfetta nella Strada degli Scrittori (rientrante fra i progetti meritevoli di segnalazione nelle Linee Strategiche e di indirizzo politico per lo sviluppo della Sicilia) quale progetto che accorpa l’eredità fisica ma soprattutto immateriale dei grandi scrittori siciliani fra cui spiccano Luigi Pirandello e Andrea Camilleri.

Il così detto turismo religioso sta assumendo sempre di più la connotazione di un vero e proprio segmento di offerta turistica a sé stante e meritevole di specifica attenzione da parte degli operatori del turismo. Non è un caso che rientri fra quelli evidenziati dal piano triennale recentemente approvato e che anche nelle linee guida di cui sopra trova adeguata indicazione attraverso la segnalazione delle quattro vie Francigene, delle quali ben tre passano da Agrigento.

In primis la più importante - la Magna Via Francigena - e poi la Mazarense e la Fabaria.

Le suddette linee strategiche citavano Agrigento come polo del turismo congressuale per quanto appare chiaro come questi sia uno di quei segmenti turistici che nel post COVID verrà ridisegnato.

Infine fra gli eventi di Grande richiamo turistico della Sicilia, ormai consolidata negli anni la presenza del Festival del mandorlo in fiore e la Festa di San Calogero, peraltro anche presente quest’ultima nel Libro delle Celebrazioni, uno dei 6 libri da cui è composto il Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia tenuto presso il Dipartimento dei Beni Culturali, e solo per il 2020 il programma composito di eventi Agrigento 2020 per il quale si rimanda ai paragrafi successivi.

2.3 Analisi quali-quantitativa del comparto turistico cittadino

Agrigento non è ancora percepita come una destinazione turistica a 360°. Ad oggi la visita di Agrigento - come evidenziano i numeri esposti poc’anzi circa le presenze alla Valle dei Templi e le presenze negli altri siti - rimane circoscritta nella stragrande maggioranza dei casi alla visita del Parco Archeologico, del Museo Griffo e del vicino Giardino della Kolymbethra.

Gli altri attrattori di cui al paragrafo precedente benché di grandissimo rilievo, e perché non noti e perché non adeguatamente “commercializzati e promossi”, non incidono sulla capacità di attrarre i visitatori nel centro storico. Non esiste una vera rete tra imprese del settore e tra le stesse e le istituzioni per un reale coordinamento dei servizi offerti e per azioni congiunte di marketing innovativo e mirato per quanto l’istituzione del Distretto Turistico della Valle dei Templi ha permesso di attuare alcune azioni degne di menzione come il sistema di segnaletica direzionale del centro storico. Ma ciò detto ci sono dei segnali incoraggianti che vanno di pari passo con la strategia dell’Amministrazione di cui al § 1.3.

La città è tornata a ripensare il centro storico come area importante e vitale. In modo soprattutto spontaneo diversi fabbricati sono stati ristrutturati con funzioni abitative. Sono sorte molte attività di natura turistico-ricreativa, dalla ristorazione ai B&B, dal bar ai pub e, recentemente, qualche attività di vendita di prodotti artigianali e di enogastronomia locale e di qualità. Se è vero che il segmento alberghiero rimane fermo alle stesse 23 strutture del 2014 il settore extralberghiero registra dati eccellenti. La crescita dei B&B in un decennio è stata esponenziale e come dalla tabella sotto riportata solo in 4 anni è stata di poco più del 70%

passando da 114 a 195 strutture. Il gestore tipo di queste attività del ramo turistico (non solo B&B)

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è in media un giovane tra i 25 anni ed i 45 anni. Incrementato del 62% anche l’affitto di alloggi gestiti in forma imprenditoriale. Appare quasi superfluo osservare che però il fenomeno, per quanto positivo, non ha impatti rilevanti sui posti letto complessivi che infatti sono cresciuti solo del 12%.

Concertini, mini eventi, attività culturali grazie a loro si moltiplicano ed è di conseguenza aumentata la massa di persone che si recano abitualmente nell’area del centro anche semplicemente per una cena o una passeggiata. Grazie alla presenza dei B&B e delle attività di ristorazione nei periodi estivi le strade sono piene di turisti.

Ad Agrigento, le unità locali delle imprese operanti nel settore turistico a parte il ricettivo nel 2016 su fonte Istat erano:

 somministrazione: n. 258 esercizi

 servizi di agenzie di viaggio, tour operator e altri operatori che si occupano di organizzare e commercializzare prodotti diversi e spesso personalizzati alle esigenze dei turisti/clienti: n.

131;

 servizi dedicati al “tempo libero” e allo svago: n. 49

Studiando la distribuzione quantitativa e la geolocalizzazione delle strutture turistiche comunali emerge una progressiva concentrazione nel centro storico delle stesse e dei complementari servizi turistici, tra cui i servizi di ristorazione e di intrattenimento. Il sistema accusa ancora difficoltà a costituire reti di impresa e di filiera ed a strutturare imprese di maggiori dimensioni della micro impresa.

***

I dati sui flussi – almeno per quanto riguarda la città nel suo complesso - mostrano segnali meno positivi. La visita della città è spesso circoscritta alla visita del parco Archeologico che una volta consumata vede il turista lasciare la città per altre destinazioni. Evidentemente il dato di permanenza media riflette tali cifre ed è molto più basso (1,6) del dato medio regionale di poco inferiore a 3.

numero

esercizi posti letto camere bagni numero

esercizi posti letto camere bagni numero

esercizi posti letto camere bagni numero

esercizi posti letto camere bagni

Agrigento 23 2.590 1.290 1.283 23 2.566 1.286 1.279 23 2.612 1.312 1.312 23 2.612 1.312 1.312

Agrigento 1 67 27 27 1 67 27 27 1 67 27 27 1 67 27 27

Agrigento 11 1.548 751 751 11 1.535 761 761 11 1.535 757 757 11 1.535 757 757

Agrigento 8 879 466 466 8 873 454 454 8 870 460 460 8 870 460 460

Agrigento 2 50 34 27 2 45 32 25 2 48 32 32 2 48 32 32

Agrigento 1 46 12 12 1 46 12 12 1 92 36 36 1 92 36 36

Agrigento 145 2.000 .. .. 157 2.039 .. .. 203 2.264 .. .. 241 2.551 .. ..

Agrigento 2 841 .. .. 2 825 .. .. 2 825 .. .. 2 825 .. ..

Agrigento

24 277 .. .. 25 268 .. .. 36 337 .. .. 39 369 .. ..

Agrigento 5 88 .. .. 4 89 .. .. 3 68 .. .. 3 68 .. ..

Agrigento .. .. .. .. .. .. .. .. 1 21 .. .. 1 21 .. ..

Agrigento 114 794 .. .. 126 857 .. .. 161 1.013 .. .. 195 1.243 .. ..

Fonte: Dipartimento Regionale Turismo, Sport e Spettacolo - Osservatorio Turistico Regionale - Elaborazione su dati ISTAT altri esercizi

ricettivi n.a.c.

bed and breakfast residenze turistico alberghiere Esercizi extra-

alberghieri campeggi e villaggi

turistici alloggi in affitto

gestiti in forma imprenditoriale agriturismi

2017 Agrigento - Capacità ricettiva per tipoligia di esercizio e com une - Anni 2014 - 2017

alberghi di 2 stelle

2014 2015 2016

Territorio Tipologia di

esercizio

Totale esercizi ricettivi Esercizi alberghieri alberghi di 5 stelle

e 5 stelle lusso alberghi di 4 stelle alberghi di 3 stelle

Agrigento 168 4.590 1.290 1.283 180 4.605 1.286 1.279 226 4.876 1.312 1.312 264 5.163 1.312 1.312

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I dati provvisori 2019 sono però in controtendenza e dopo 3 anni di forte flessione, per quanto ancora lontani dai dati del 2015, si evidenzia una crescita stimata finale prossima al 20%.

I dati ancora non ufficiali infatti registrano 335.000 presenze complessive circa.

Esistono tuttora diverse criticità che sono da ostacolo al nuovo modello di sviluppo della città e che possono essere individuate in:

 mancanza di una visione di insieme pubblico-privato che coinvolga strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere, esercizi di ristorazione, micro imprese nei servizi al turista (guide/accompagnamento, eventi musicali e culturali locali, taxi, itinerari esperienziali, laboratori di cucina), l’associazionismo tra micro imprese (piccole reti di filiera), l’amministrazione comunale (che ha un programma di interventi infrastrutturali ed immateriali destinati a contribuire a superare i ritardi sopra enunciati) ed i gestori dei beni culturali e storico-artistici (Agrigento mostra un rapporto accessi ai luoghi della cultura/arrivi intorno al 16,99%).

 carenza di organizzazione e strumenti di rete dei gestori dei servizi turistici;

 carenza di un sistema di accoglienza turistica in presenza (info point) e virtuale (piattaforma informatica di rete degli attori locali);

 limitate professionalità disponibili sul mercato degli operatori del turismo;

 un sistema basato soprattutto sulle azioni ed attività dei privati, di recente rafforzato dall’emergere di nuovi soggetti del terzo settore e del volontariato e sulla forza di attrazione del sito Unesco “Valle dei Templi” e di siti culturali e naturali di richiamo dell’area vasta (Farm Cultural Park a Favara, Scala dei Turchi a Realmonte);

 una certa obsolescenza delle attrezzature, arredamenti, cura dei locali, di molti esercizi pubblici localizzati nelle aree di interesse turistico (centro storico ed area balneare);

 carenza nella qualificazione dell’imprenditore e del personale addetto alle vendite soprattutto per ciò che concerne la conoscenza delle lingue straniere e l’approccio alle tecnologie web based e social media marketing;

 fragilità economica e poca propensione all’investimento dei sistemi privati di accoglienza, ricettività ed intrattenimento.

Non ultima, bisogna citare l’attuale emergenza epidemiologia da Covid-19 con le importanti ripercussioni economiche legate soprattutto al periodo di lockdown e ai conseguenti ridotti flussi turistici.

Si registrano pertanto dei limiti strumentali e strutturali all’incremento della loro competitività nelle destinazioni turistiche per carenza di qualificazione dell’offerta e innovazione di prodotto e/o servizio, strategica, organizzativa, di sostenibilità ambientale, accessibilità e di dotazione di ICT. Ciò è ancor più reso evidente da:

A rrivi P resenze A rrivi P resenze A rrivi P resenze A rrivi P resenze

A GRIGENTO A grigento (a) 219.093 390.994 191.365 319.626 191.903 314.758 172.984 267.359 2018 Movim ento dei clienti (arrivi e presenze) negli esercizi ricettivi per com une di destinazione - Anni 2014-2015-2016-2017-2018

P ro vincia Co mune 2015 2016 2017

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- un basso tasso di ricettività turistica pari a 7,27% contro una media nazionale del 8%;

- un basso tasso di utilizzo delle strutture ricettive pari al 21,97%;

- un’elevata dimensione media degli esercizi alberghieri n. 111,57 PL (contro una media regionale di 91,52 e nazionale di 67,79) e da una ridotta dimensione media degli esercizi extralberghieri pari a 12,99 PL (media regionale 16,20 e nazionale di 19,54).

2.3 Analisi SWOT dell’area urbana

Da tutto quanto sopra esposto è possibile sinteticamente redigere un’analisi SWAT come nella tabella sotto riportata

Punti di forza Punti di debolezza

beni culturali in centro storico di particolare importanza ed interesse turistico

prossimità del sito UNESCO “Valle dei Templi”

concertazione avviata con soggetti pubblici e privati per la valorizzazione turistica dell’area (UNIPA, Associazioni culturali e sociali terzo settore)

presenza di reti attive organizzate nel settore culturale e turistico (sistema di rete della diocesi; sistema di rete del FAI; sistema di rete di gestione del Parco archeologico di Coopculture)

scarsa valorizzazione dei beni culturali e di interesse turistico del centro storico

scarsa valorizzazione del patrimonio immateriale (eventi, tradizione)

fragilità dei sistemi privati di accoglienza, ricettività ed intrattenimento

scarso coordinamento fra politiche pubbliche e private per la promozione e lo sviluppo della Destinazione Agrigento

sistema dei trasporti per il raggiungimento della destinazione fortemente penalizzato

Opportunità Minacce

aumento dei flussi turistici in Sicilia

possibilità di impiego di altre risorse derivanti da fondi per la riqualificazione urbana e dei siti culturali

crescita di competitività delle destinazioni turistiche concorrenti dovuta al persistere di una maggiore dinamicità ed iniziative

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3. Stato di progetto e obiettivi

3.1 Lo stato attuale dell’Ex Collegio dei Filippini e la sua attuale destinazione

Nel cuore di Agrigento, lungo la sua arteria storica principale, Via Atenea, e accanto alla Piazza del Municipio con il Teatro Pirandello, sorge un edificio progettato da Frà Simone Mancuso, religioso e architetto agrigentino, denominato Collegio dei Filippini.

Adiacente alla Chiesa di S. Giuseppe, affidata ai Padri Filippini nel 1656, fu dapprima sede dell’ordine dei frati; dal 1860, passato alla proprietà comunale, divenne una scuola, che ospitò nel tempo anche un piccolo museo di storia naturale, un osservatorio astronomico e una biblioteca.

Ancora oggi l’edificio conserva una funzione civica, culturale e didattica, in quanto ospita una pinacoteca con alcune collezioni d’arte donate alla città: quadri, sculture e disegni degli artisti locali Lojacono, Giambecchina, Politi e Santella.

Di proprietà del Comune di Agrigento, che ne ha favorito il recente restauro e che ne cura la manutenzione e la gestione, il Collegio dei Filippini attualmente è regolarmente aperto al pubblico come Museo, frequentato da circa 4.000 visitatori l’anno.

L’edificio si sviluppa su quattro livelli, un piano terra a quota stradale e un piano seminterrato esteso mq 275,00 circa con la parte nord entro terra. I locali posti a tale piano sono stati nel tempo destinati ad uffici ed esposizioni di pupi siciliani e il presepe artistico di Roberto Vanadia.

Un ampio scalone di ingresso inquadrato dal settecentesco portale in pietra calcarenitica locale conduce al piano primo che si apre, sul lato sud, su un bell’atrio porticato a due ordini con pozzo centrale pavimentato con ciottoli e scandito da arcate a tutto sesto e grandi finestroni con cornici in calcarenite e timpani alternatamente triangolari e arcuati. Intorno all’atrio, sul lato sud-ovest si sviluppano gli ambienti che ricoprono una superficie di mq 275,00 circa.

Il piano secondo, esteso mq 650,00 circa si sviluppa intorno al cortile che ne consente l’illuminazione lungo i fronti sud, est ed ovest, caratterizzato da vari ambienti passanti collegati tra loro, mentre un lungo corridoio a sud conduce alle sale che si affacciano sul prospetto lungo la via Atenea.

Analoga distribuzione ed andamento planimetrico ha il piano terzo, esteso mq 600,00 con la presenza di un piccolo terrazzo a cielo aperto sito nel lato orientale dell’edificio. La presenza sul prospetto e nell’atrio della cornice sommitale di chiusura del paramento architettonico, denota che tale piano è stato realizzato successivamente alla realizzazione del Collegio; infatti alla fine dell’ottocento per ampliare i locali dell’Istituto Foderà che era ospitato all’interno del manufatto ed è stata realizzata la sopraelevazione del terzo piano per impiantare una stazione metereologica, il museo di storia naturale delle aule di disegno e una biblioteca contenente oltre 6000 volumi purtroppo andati perduti.

Tutti i piani dell’edificio sono collegati da un grande scalone rivestito in marmo e posto in posizione centrale e da un ascensore.

Il Prospetto esterno con il portale di accesso in posizione centrale è scandito da paraste e finestre incorniciate da portali in pietra biocalcarenite che ne definiscono le partiture architettoniche, e un prospetto con intonaco colore rosa- arancio per le parti di fondo. Nel 1853 il Portale venne interamente smontato e rimontato per consentire l’abbassamento e l’allargamento dell’attuale piazza Municipio o piazza Gallo.

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L’edificio in funzione del suo attuale stato, e per il fatto che lo stesso sarà ampiamente riqualificato con gli interventi previsti dalla parallela, funzionale e organica azione prevista dall’azione 6.7.1, sarà perfettamente pronto per accogliere la nuova proposta di visita del museo oggetto di questo intervento.

3.2 Sintesi del progetto e le correlazioni con la strategia condivisa col partenariato

Il presente progetto si pone dunque quale anello di congiunzione con il progetto previsto dall’azione 6.7.1. Se infatti con il primo si riqualifica il contenitore museale – con un intervento a 360° - con questo si affrontano i temi dei contenuti. Infatti con questo progetto si declina la lettura dei 2600 anni di storia della città di Agrigento secondo tre diversi percorsi per cui dettagli si rimanda alle altre relazioni.

Anche questo intervento si fonda sulla concreta attuazione di una strategia ampiamente condivisa con il territorio e con tutti gli stakeholder afferenti la materia.

Il partenariato è stato coinvolto in fase di programmazione con la definizione di linee di azione coerenti rispetto alla manifestazione del fabbisogno espresso dal territorio di riferimento, sposando la logica della programmazione dal basso. Nella fase di approvazione del PUM (2015- 2017), per il progetto “Girgenti”, per “Agrigento 2020-2600 anni dalla fondazione” e per “l’Agenda Urbana” è stato attivo un tavolo partenariale (con funzioni di supporto e confronto per le scelte dell’amministrazione comunale) con i soggetti indicati aperto anche ad interventi di singoli privati.

Si tratta in particolare di Enti ed Istituzioni pubbliche culturali (Parco archeologico, Soprintendenza ai beni culturali, Polo museale regionale di Agrigento, Polo museale diocesano di Agrigento), soggetti pubblico-privati del settore turistico, associazioni del settore turistico , Università (UNIPA), associazioni culturali . Dalle diverse riunioni (alcune promosse direttamente ed attraverso il distretto turistico Valle dei templi, di cui è presidente il sindaco di Agrigento.) sono state tratte le linee guida per la programmazione strategica di sviluppo turistico locale fondata su:

recupero del centro storico mediante la rigenerazione urbana e la riqualificazione di parti del centro storico e del quartiere di San Leone. Ciò ha permesso di impostare il programma

“Girgenti” di rigenerazione di una parte consistente del centro storico.

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programmazione di Agrigento 2020. Il tema di confronto è legato alla promozione dell’identità di Agrigento riflettendo sui 2600 anni di storia dalla fondazione di Akràgas. È stato costituito il Comitato per Agrigento 2020 con un partenariato esteso ad oltre 100 partner.

formazione e controlli del sistema dei B&B agrigentini e sull’innovazione tecnologica applicata al sistema turistico.

Appare dunque chiaro che il presente progetto va letto all’interno di un’ampia strategia che:

- nell’ambito della SUS vede legati a doppio filo i progetti sulla 6.7.1, 6.7.2 (destinati alla riqualificazione ampia dell’ex Collegio dei Padri Filippini) e 6.8.3 (intervento sulla destinazione turistica Distretto Valle dei Templi attraverso Info point e altri interventi per migliorare l’accoglienza turistica);

- nell’ambito degli altri programmi è integrata e funzionale con gli interventi incentrati sulla riqualificazione del centro storico sia con risorse PO FESR incardinate nell’agenda urbana (vedasi l’azione 4.6.4 sulle piste ciclabili) sia più in generale con i programmi Girgenti e Ravanusella e con tutte le varie iniziative atte alla realizzazione di parcheggi pluriplano (Piazzale Rosselli e Via Empedocle) e nodi di interscambio terminal (piazzale Ugo La Malfa);

- prevede l’apertura del nuovo Museo Civico presso l’ex Convento dei padri Agostiniani.

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