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CONTROLLO DELLE CONDIZIONI AMBIENTAL

ALLESTIMENTO E CATALOGO

2.9 CONTROLLO DELLE CONDIZIONI AMBIENTAL

2.9.1 PARTE GENERALE

Sebbene si stia parlando di eventi effimeri, limitati nel tempo, risulta essenziale tutelare e conservare nel miglior modo possibile quanto viene esposto in modo che esso possa perdurare nel tempo. Per garantire e mantenere l’integrità delle opere, quindi, devono essere studiate, in fase progettuale, soluzioni che facciano sì che il materiale in

esposizioni non subisca danni dovuti alla temperatura e all'umidità relativa128. Per

ottenere condizioni climatiche ideali e costanti si dovrà procedere per fasi: la prima riguarderà una ricognizione e uno studio preventivo delle caratteristiche del luogo deputato alla mostra, una seconda fase, che riguarderà sempre il controllo climatico, invece, si svolgerà per l'intera durata della rassegna. Con il supporto del testo

Conservazione preventiva e controllo microclimatico nel contesto degli standard museali contenuto in Saper fare nei musei analizziamo ora gli aspetti che costituiscono

l'esame delle circostanze ambientali.

Come sopracitato, l'azione primaria, detta anche conservazione preventiva, è quella del monitoraggio del sito prima dell'avvento della mostra; ciò può avvenire un anno o solo qualche mese prima: l'importante è che le misurazioni siano effettuate in modo da “raggiungere una conoscenza sufficientemente approfondita dell’andamento temporale

dei valori delle grandezze stesse.”129

Questo status di benessere per le opere, come sottolinea l’ICOM (International Council of Museum) nel suo codice deontologico per i musei, è a carico dei professionisti museali e deve essere un elemento importante della

cura delle collezioni.130

Precedentemente alla messa in opera di queste norme precauzionali si dovrà svolgere

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“Il danno maggiore deriva da un eccesso di umidità che può provocare la formazione di muffe, la corrosione dei metalli e alcune reazioni chimiche nei tessuti e nella carta nonché dall'aria eccessivamente secca, [...],che provoca ritiro e fragilità”, Roberto Aloi; con un saggio di Agnoldomenico Pica, Esposizioni: architetture, allestimenti, Milano, Hoepli, 1960, p. 120.

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norma UNI 1082 pagina 10 pdf

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Codice deontologico dell’ICOM per i Musei, sezione: cura delle collezioni punto 2.23 “la conservazione preventiva è un elemento importante delle politiche museali e della cura delle collezioni. I professionisti museali hanno la responsabilità fondamentale di creare e mantenere condizioni ambientali tali da proteggere le collezioni loro affidate, in deposito, in esposizione o in transito”.

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una serie di attività: in primis si dovranno raccogliere informazioni sulla collezione, in modo da prendere coscienza del materiale con cui si sta lavorando così da poter effettuare una conservazione ad hoc, successivamente si dovrà attuare una valutazione dei rischi per la collezione ed infine, in un terzo ed ultimo momento, si dovranno valutare le pratiche di conservazione già adottate dal museo.

Per la regolamentazione di tutto questo sistema di controllo delle condizioni climatiche si possono inoltre consultare “il D.M. 10/05/2001 “Atto d’indirizzo sui criteri tecnico- scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei” e la norma UNI 10829 “Beni di interesse storico artistico. Condizioni ambientali di conservazione. Misurazione ed analisi.”

Tra la prima fase e la seconda che, come anticipato all'inizio di questo paragrafo, riguardava il monitoraggio durante tutto periodo della mostra, verranno create le condizioni ideali per la tutela delle opere, il cui costante controllo sarà garantito da impianti di climatizzazione a tutt’aria o misti aria/acqua. Questi mezzi di analisi della qualità dell'aria all'interno della sede non saranno strettamente necessari se la scelta di mostrare ricadrà sull'utilizzo di teche. Quest'ultima scelta comunque non è avulsa da problematiche in quanto all'interno della vetrina si dovrà comunque creare e tenere sotto controllo un clima adatto alla tutela del patrimonio custodito. A questo proposito “l’Handbook “HVAC Applications” dell’ASHRAE definisce le classi di controllo termoigrometrico degli ambienti in cui esse sono conservate, fornendo indicazioni sulle

fluttuazioni permesse sul breve e sul lungo periodo.”131

2.9.2 FOCUS SULLA MOSTRA

Una volta che era stato deciso il periodo in cui far svolgere la mostra, si era potuto stabilire quando iniziare il meccanismo di controllo delle condizioni ambientali. Essendo l’esposizione stata programmata dal 19 Marzo al 6 Luglio 2016, era stato deciso che la verifica dei livelli di temperatura ed umidità venisse effettuata un anno prima ovvero a partire da marzo 2015. Questo studio, compiuto nel medesimo periodo

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Conservazione preventiva e controllo microclimatico nel contesto degli standard museali, in Saper fare nei musei, a cura del Complesso Museale Santa Maria della Scala di Siena, Firenze, Regione Toscana, 2010, p. 9.

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in cui si sarebbe svolta la mostra, aveva fatto sì che si venisse a conoscenza delle oscillazioni climatiche che si sarebbero avute nella sezione dell’Appartamento del Doge in quel periodo.

Qui di seguito sono state riportate alcune tabelle esplicative: la prima si riferisce alla taratura della temperatura e dell’umidità all’interno delle sale espositive.

Tabella 10: Condizioni ambientali - Valori stagionali

Le seguenti invece riportano i dati acquisiti durante i diversi controlli effettuati nei mesi di aprile, maggio, giugno 2015.

Aprile _________________________________________________________________

5 Aprile – 12 Aprile 12 Aprile -19 Aprile 19 Aprile -29 Aprile 29 Aprile – 3 Maggio

Maggio ________________________________________________________________

10 Maggio -17 Maggio 17 Maggio – 3 Giugno

TEMPERATURA %RH

PRIMAVERA/ESTATE 22-25° 50-55%

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Giugno ________________________________________________________________

3 Giugno – 12 Giugno 12 Giugno – 19 Giugno 19 Giugno – 26 Giugno 26 Giugno – 10 Luglio

Legenda: celsius dew point Humidity

Figura 10: Condizioni ambientali – Andamenti mensili

Oltre ad eseguire accertamenti sulle condizioni climatiche degli ambienti si era compiuto uno studio dei loan form delle opere esposte per le quali non si era potuto utilizzare il clima frame, date le loro grandi dimensioni. Questo esame era consistito nell’analizzare i dati e stabilire i valori di riferimento al fine di creare un ambiente ottimale per la loro tutela durante il periodo di apertura della mostra. Successivamente si era provveduto a verificare i sistemi di controllo delle condizioni ambientali del museo e, accertato il loro stato di buon funzionamento, si era deciso a che temperatura impostare i macchinari durante il periodo dell’esposizione. La verifica dei valori si era protratta anche durante tutto il periodo della mostra.

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