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Controllo funzionale periodico

Nel documento in serra (pagine 45-49)

Il Decreto Ministeriale del 3 marzo 2015 n. 4847 specifica che le macchine irroratrici impiegate per i trattamenti fitosanitari alle colture protette da sottoporre al controllo funzionale sono:

irroratrici fisse o componenti di impianti fissi all’interno delle serre, come le barre carrellate. per tali attrezzature il controllo verrà eseguito in loco da personale appartenente ai centri di revisione autorizzati, utilizzando le apposite attrezzature mobili;

irroratrici portate dall’operatore, quali lance, irroratrici spalleggiare a motore;

irroratrici mobili quali cannoni, irroratrici con barra di distribuzione anche di lunghezza inferiore a 3 metri e irroratrici aereo-assistite a polverizzazione per pressione, pneumatica o centrifuga.

Aspetti comportamentali

3.1.2

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Pianificazione deL trattament0 e PreParazione deLLa misceLa

Sono esonerate dal controllo funzionale periodico le irroratrici portatili e spalleggiate, azionate dall’operatore, con serbatoio in pressione o dotate di pompante a leva manuale.

I centri prova, per essere autorizzati al servizio per il controllo funzionale e la regolazione delle irroratrici, devono possedere diversi requisiti, tra cui avere almeno un tecnico abilitato, disporre di attrezzature in grado di rispettare gli standard definiti dalla metodologia di riferimento, essere in grado di effettuare semplici interventi meccanici e sostituzioni di componenti di uso standard.

I parametri funzionali oggetto del controllo, le relative modalità di esecuzione e i limiti di accettabilità sono indicati nell’allegato II del Decreto Interministeriale del 22/01/2014 (pAN).

Eseguito il controllo funzionale, il centro prova autorizzato rilascia un attestato dal quale risulta che l’attrezzatura rispetta i requisiti di funzionalità previsti.

Entro il 26 novembre 2016 tutte le irroratrici devono essere sottoposte al primo controllo funzionale periodico, con un intervallo tra le ispezioni non superiore a 5 anni fino al 2020 e a 3 anni successivamente.

Le attrezzature nuove, acquistate dopo il 26 novembre 2011, sono sottoposte al primo controllo funzionale entro 5 anni dalla data di acquisto. per quanto riguarda i dispositivi termo-nebbiogeni (fogger), non si dispone attualmente di procedure tecniche standardizzate per il controllo funzionale; deve essere, pertanto, ancora determinata la data entro la quale deve essere effettuato il primo controllo funzionale.

Sono considerati validi i controlli funzionali, eseguiti dopo il 26 novembre 2011, effettuati da centri prova formalmente riconosciuti dalle regioni e province autonome, purchè realizzati conformemente a quanto richiesto dalla normativa già citata.

prima dell’ispezione è necessario pulire accuratamente l’irroratrice. A difetti visibili e ben noti va posto rimedio prima del controllo.

per quanto riguarda le attrezzature di maggior utilizzo sulle colture protette, nella pubblicazione prodotta da ENAMA “Attività di controllo funzionale e regolazione delle macchine irroratrici in Italia”

(aggiornamento gennaio 2010) sono riportate le metodologie per il controllo funzionale delle barre irroratrici (documento n° 6), delle lance a mano e delle irroratrici spalleggiate (documento n. 8a).

Regolazione

La regolazione o taratura ha lo scopo di adattare l’attrezzatura alle specifiche realtà colturali aziendali e di definire il corretto volume di miscela da distribuire, tenuto conto delle indicazioni riportate nelle etichette dei prodotti fitosanitari. In questo modo si garantisce la distribuzione della quantità necessaria per ottenere l’efficacia del trattamento ed evitare sovradosaggi di prodotto.

La frequenza della regolazione dipende dagli interventi dopo l’ultima regolazione effettuata (tipo di coltura, diverso stadio fenologico, tipo di trattamento, cambio degli ugelli, del manometro, ecc.). Durante la regolazione utilizzare acqua pulita; le operazioni di regolazione devono essere eseguite adottando tutti gli accorgimenti idonei ad evitare contaminazioni dell’operatore e dell’ambiente.

I dati da registrare annualmente su apposita scheda da allegare al registro dei trattamenti o sul registro stesso sono almeno, con riferimento alle attrezzature impiegate, la data di esecuzione della regolazione e i volumi di irrorazione utilizzati per le principali tipologie colturali.

In caso di regolazione strumentale, tale verifica è invece a carattere volontario, il centro prova rilascia al proprietario della macchina irroratrice un documento nel quale vengono riportate il centro prova e il tecnico che ha effettuato la regolazione o taratura, la data, gli elementi identificativi della macchina irroratrice e i parametri operativi oggetto della regolazione. Vengono, inoltre, riportate le modalità operative più idonee per la corretta esecuzione dei trattamenti sulle principali tipologie di colture, tenendo conto dei principali tipi di intervento effettuati in azienda.

Le regolazioni effettuate dai centri prova hanno una validità massima di 5 anni.

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44 45

Nei documenti n. 10 e n. 8c della pubblicazione ENAMA “Attività di controllo funzionale e regolazione delle macchine irroratrici in Italia” (aggiornamento gennaio 2010) vengono riportate delle linee guida per la regolazione rispettivamente delle barre irroratrici e delle irroratrici spalleggiate e delle lance a mano.

Manutenzione

Le attrezzature devono essere sottoposte da parte dell’utilizzatore a controlli tecnici periodici e manutenzione per quanto riguarda almeno i seguenti aspetti:

la verifica di eventuali lesioni o perdite di componenti della macchina;

la funzionalità del circuito idraulico e del manometro;

la funzionalità degli ugelli e dei dispositivi anti-goccia;

la pulizia dei filtri e degli ugelli;

la verifica dell’integrità delle protezioni della macchina, (es. giunto cardanico, griglia di protezione del ventilatore quando presente).

barre irroratrici lance a mano

(collegate ad irroratrici tradizionali, a motocarriole a pompe fisse o a irroratrici spalleggiate)

1 – volume di distribuzione 1 – velocità di avanzamento 2 – velocità di avanzamento 2 – tipo di ugello

3 – tipo di ugello 3 – pressione di esercizio

4 – portata dell’ugello 4 – portata erogata

5 – pressione di esercizio 6 – altezza barra

TAbellA 3.2 schema dei parametri operativi sui quali intervenire per la regolazione delle attrezzature irroranti (ENAMA, “Attività di controllo funzionale e regolazione delle macchine irroratrici in Italia”

(gennaio 2010)

a sinistra: misurazione della portata degli ugelli

a destra: verifica del profilo di distribuzione di una barra

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Pianificazione deL trattament0 e PreParazione deLLa misceLa

Si ricorda che l’agricoltore è tenuto a prendere visione del contenuto del manuale di uso e manutenzione dell’attrezzatura, nel quale il costruttore, in rispetto della marcatura CE, è tenuto a riportare anche le indicazioni previste della Direttiva 2009/127/CE in tema di protezione ambientale.

Come già sottolineato, da studi specifici condotti nelle diverse realtà italiane è emerso che i risultati negativi in termini di contaminazione ambientale, contaminazione dell’operatore e anche efficacia dei trattamenti relativi alla distribuzione dei prodotti fitosanitari sono, per lo più, da attribuire all’impiego di irroratrici obsolete, poco funzionali, scarsamente mantenute e alla errata scelta di parametri operativi quali la pressione di esercizio e il volume di miscela distribuiti.

Il complesso delle richieste sopra descritte (controllo funzionale periodico, regolazione, manutenzione) determinerà certamente, insieme alla formazione, un profondo cambiamento sia della dotazione di attrezzature in azienda agricola sia dell’approccio alla gestione delle stesse.

Il processo sarà ancor più radicale in considerazione dei requisiti ai quali dovranno sottostare le attrezzature di nuova costruzione.

Attrezzatura irrorante

Gli aspetti strutturali riguardano essenzialmente l’attrezzatura irrorante. Ad ogni trattamento è importante seguire le seguenti indicazioni:

in funzione delle colture da proteggere e dei prodotti da utilizzare controllare la corretta selezione dei parametri operativi, del tipo di lancia e del tipo di ugello identificati a seguito della regolazione dell’attrezzatura o, se del caso, riportati nella documentazione rilasciata dai centri prova;

se si utilizzano barre irroratrici, quando è possibile, utilizzare ugelli di fine barra;

nell’ambito della scelta dell’ugello tenere conto anche del materiale con il quale sono costruite le punte a spruzzo. Un incremento della pressione genera sempre una maggiore abrasione e, pertanto, la durata dell’ugello può ridursi;

sono sempre da preferire gli ugelli certificati secondo la normativa ISO poiché garantiscono una corretta linearità tra portata e pressione e una costanza di funzionalità nel tempo.

Aspetti strutturali

3.2.1

3.2 Operazioni da effettuarsi ad ogni trattamento

cerAmicA AcciAio inossiDAbile Polimero (PlAsTicA) oTTone

Durata estremamente lunga. Durata lunga. Durata da media a lunga. Durata breve.

Alta resistenza ai prodotti chimici

abrasivi e corrosivi. Eccellente resistenza ai prodotti chimici.

Buona resistenza ai prodotti chimici.

possibilità di corrosione.

possibilità di danneggiare l’orfizio durante la pulitura.

TAbellA 3.3

Principali caratteristiche dei materiali più usati per le punte di spruzzo degli ugelli (ENAMA, “Attività di controllo funzionale e regolazione delle macchine irroratrici in Italia”

(gennaio 2010)

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Nel documento in serra (pagine 45-49)