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Cooperazione transfrontaliera nella fornitura dei servizi sanitari

2.2 La mobilità sanitaria ospedaliera interregionale in Slovenia

2.4 La cooperazione transfrontaliera italo-slovena

2.4.2 Cooperazione transfrontaliera nella fornitura dei servizi sanitari

2.4.2 Cooperazione transfrontaliera nella fornitura dei servizi sanitari

“Far scegliere a cittadini italiani di fasi assistere, per alcune specialità, dall’ospedale e dai medici sloveni, al pari di cittadini sloveni che, reciprocamente, po-tranno farsi curare ed assistere nell’ospedale italiano da medici ed infermieri italiani, rappresenta un traguardo di comprensibile rilevanza proprio sul piano della pedagogia sociale dell’integrazione profonda di un territorio innaturalmente diviso per cin-quant’anni ed adesso finalmente ricongiunto” (Fornasir N., 2003).

Mutatis mutandis, lo scenario iniziale descritto nel paragrafo precedente potreb-be rappresentare una traduzione, sintetica ma ad effetto, dei desiderata di tanti cittadini comunitari residenti nelle regioni di confine presenti nell’UE. Esso, invero, è il passo i-niziale del progetto per una “sanità senza confini del goriziano”, coinvolgente nelle sue intenzioni numerose istituzioni italo-slovene presenti non solo nell’isontino, tracciato dal Presidente del Consorzio per lo Sviluppo del Polo Universitario di Gorizia (ibidem). Un progetto di ampio respiro che facendo esplicito riferimento nel suo titolo all’obiettivo finale di una “università – cittadella ospedaliera internazionale” a sua volta è stato incubatore per altre idee progettuali.

Il progetto Interreg n. AAFVG332315, dal titolo “Cooperazione transfrontaliera nella fornitura dei servizi sanitari” da cui prende il nome l’intestazione della presente sezione, ha visto nella veste di beneficiario, cioè di lead-partner, l’Azienda per i Servizi Sanitari n. 2 Isontina di Gorizia (anche, ma non solo, attraverso gli ospedali a gestione diretta dell’ASS n. 2 di Gorizia e di Monfalcone) assieme ad altri project-partner pro-venienti sia dalla Regione FVG, composti dal Comune di Gorizia e dall’Istituto di So-ciologia Internazionale di Gorizia (ISIG), che della Slovenia, ovvero il Zdravstveni dom (Distretto sanitario) di Nova Gorica, l’Ospedale Generale “F. Derganca” di Šempeter, ed i Comuni di Nova Gorica e Šempeter Vrtojba.

L’idea progettuale45 nasceva dalla presa di coscienza che ostacoli di natura giu-ridica ed amministrativa - dovuti ai diversi sistemi sanitari e di sicurezza sociale vigenti in Italia ed in Slovenia - rendono la cooperazione irta di problematiche non facilmente superabili, soprattutto in relazione all’utilizzo congiunto di unità specializzate ed attrez-zatura medica, allo scambio dello staff medico, all’assicurazione medica dei pazienti qualora vengano curati al di fuori del loro Paese. La contiguità fisica di due dei tre o-spedali coinvolti, situati a qualche centinaio metri in linea d’aria l’uno dall’altro a caval-lo del vecchio confine (l’Ospedale a gestione diretta di Gorizia e l’Ospedale Generale “F. Derganca”), e la continuità territoriale delle due aree una volta caduto il confine tra i due Stati hanno reso ancor più marcati i possibili percorsi di integrazione delle realtà territoriali sanitarie limitrofe per la creazione di una comunità sociale e per il persegui-mento di vantaggi di ordine economico.

45 Capitolo dedicato ai progetti co-finanziati a valere dell'Asse 3 in

62 Il progetto in esame, svoltosi in un arco temporale compreso fra settembre 2005 e maggio 2008, ha riguardato vari settori della salute, coinvolgendo nove Gruppi di La-voro congiunti Italia-Slovenia relativi a nefrologia e dialisi, giovani ed uso di sostanze, neurologia, oculistica, cardiologia, qualità, ortopedia, pronto soccorso e terapia intensi-va, i quali avendo seguito vari percorsi hanno ottenuto diversi risultati46.

Ad esempio la collaborazione transfrontaliera in nefrologia e dialisi, dal punto di vista tecnologico, ha comportato l’acquisizione di apparecchiature di interesse e di uti-lizzo comune tra i due omologhi Servizi, compresi l’addestramento al loro utiuti-lizzo e una completa disamina delle legislazioni comunitaria, italiana e slovena nel campo della si-curezza biomedicale.

Nel campo neurologico, con specifico approfondimento alle tematiche relative al ricovero del paziente affetto da ictus acuto nell’ospedale più vicino, indipendentemente dalla nazionalità, è stata predisposta una procedura comune sintetizzabile in quattro fondamentali step:

1. Attivazione immediata del piano assistenziale (visita neurologica, TAC, doppler, ECG, valutazione parametri vitali);

2. Correzione se del caso dei valori fuori norma (iperglicemia, iperpiressia, iperten-sione);

3. Monitoraggio delle funzioni vitali anche con eventuale presenza, se ritenuta uti-le, di personale medico-infermieristico transfrontaliero;

4. Trasferimento del paziente nella degenza neurologica di appartenenza successi-vamente al periodo critico normalmente di 48/72 ore.

Tutte le differenze che pur esistono, anche in quanto rilevate dai singoli Gruppi di Lavoro e nonostante la predisposizione da parte loro di comuni procedure, devono es-sere comunque considerate come dei punti di confronto e quindi di partenza anche per nuove cooperazioni e non certamente punti di arrivo.

Per merito delle sinergie transfrontaliere interlacciate, rese possibili grazie alla focalizzazione dell’attenzione verso il paziente in quanto tale e non verso il paziente in quanto etichettabile attraverso la sua cittadinanza o attraverso la sua omologazione ad un sistema sanitario piuttosto che ad un altro, sinergie che sono scaturite dalle esperien-ze e dalle sperimentazioni comuni e che hanno permesso di creare canali comunicativi preferenziali, è ora possibile concretizzare istantanei accordi in presenza di situazioni di emergenza.

Nel corso del 2008, infatti, a seguito del guasto nell’Ospedale Generale di “F. Derganca” di Šempeter dell’apparecchiatura per eseguire le tomografie assiali compute-rizzate (TAC), l’Ospedale dirimpetto di Gorizia ha messo a disposizione dei pazienti transfrontalieri l’uso della propria strumentazione. In tale periodo, compreso più

46 Le informazioni si debbono alla cortesia del dott. Andrea Collareta Direttore Sanitario dell’A.S.S. n. 2

| L A M OB IL IT À S AN IT AR IA O S P E DA L IE R A IT AL O -S L OV E NA DO P O L ’AD E S ION E DE L L A S L OV E N IA AL L ’UN ION E E UR OE P A |

mente tra febbraio e giugno, nonostante il potenziale influsso sulle liste di attesa degli iscritti al SSR, la Radiologia del Presidio ospedaliero di Gorizia ha erogato nei confronti del Šempeter 165 esami TAC e angio-TAC a fronte della copertura del costo totale di poco superiore ai 26.000 euro (€ 160 il costo medio di ogni indagine radiologica).

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CAPITOLO 3

CONTESTO: LA SALUTE A LIVELLO